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Debitore al koyaanisqatsi di Reggio, da cui riprende talvolta tecniche ed idee, Baraka è una meraviglia per gli occhi, con più momenti contemplativi e passaggi quasi ipnotici. La meraviglia della terra, abitata da una umanità capace di picchi bellezza e di abissi di sconfinata bruttezza ed orrore... Un giro del mondo che lascia a bocca aperta e, nello stesso tempo, con un po' di amarezza. Alcune inquadrature sono davvero da applausi, con musiche spesso toccanti (da Michale Stearns ai Dead Can Dance). Se anche non siete amanti dei documentari (come il sottoscritto), date una chance a questo. Potrebbe sorprendervi davvero.
Mi sembra incredibile ci sia solo un commento all'opera di Ron Fricke (già direttore della fotografia del lisergico Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio)....un pullulare di vita umana e non ripresa in 70 mm, 5 continenti con le varie disuguaglianze sociali e religiose, una carrellata di immagini bellissime...toccante il momento delle riprese dei luoghi dei campi di concentramento. Forse mezzo gradino sotto il film di Reggio ma siamo sempre a livelli tecnici sublimi.
Opera meravigliosa.. Visivamente spettacolare.. Inferiore, a mio parere, a Koyaanisqatsi e Samsara (2012). Quest'ultima pellicola è, come Baraka, di Ron Fricke.