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E' un film bizzarro dove si intuisce gradualmente il senso, piuttosto difficoltoso da individuare nella prima parte dove questi esseri semidivini manovrano elementi tra alchimia e meccanica. Nella seconda parte offre una sua logica cioè il controllo stesso del tempo, sogno ed utopia simbolicamente parlando dell'intera umanità. Animazione molto particolare come particolare è la colonna sonora che accompagna tutto il film che offre un effetto straniante a quest'opera.
"CHRONOPOLIS" è una pellicola molto difficile da spiegare a parole, ma anche solo elaborare un pensiero e metterlo per iscritto risulta complicato. Il commento qui sotto è a dir poco esaustivo. Complimenti all'autore. Riguardo a questo lungometraggio posso solo aggiungere che con l'incedere del minutaggio si percepisce una sensazione anomala: è come se si stesse realmente osservando un civiltà aliena che controlla e manipola il tempo (da cui il termine "chrono") e lo spazio. Le immagini, definite da un peculiare stile di animazione, accompagnate dai frequenti suoni "tediosi" e perforanti, ti scombussolano e ti spingono quasi in un'altra dimensione, come in uno stato catatonico. Ipnotico.
Partorito dopo 5 anni di lavoro, "CHRONOPOLIS" rappresenta l'unico lungometraggio del visionario polacco Piotr Kamler. La storia si svolge nella città del tempo, un luogo celeste, mutevole, dove un gruppo di demiurghi di platonica memoria conduce la propria monotona esistenza, plasmando oggetti inusuali e bizzarri. Le ambientazioni sono paesaggi/passaggi geometrici gigeriani, futuristici, dai colori tenui di un tramonto nucleare. Kamler riesce a creare una simbiosi perfetta tra immagini e musica che, come un sinistro metronomo, detta il tempo dell'inquietudine che pervade lo spettatore durante tutta la visione. A mio avviso, il regista cerca di trattare il rapporto tra umano e divino – o meglio, è ciò che mi piace vedere negli arrampicatori che a più riprese tentano di raggiungere quella meta non specificata. Da lacrime le sequenze finali, l'uomo che striscia, implorando, di fronte alle entità sovrannaturali; poi, in un meraviglioso adombramento, la città che svanisce con il disfacimento delle divinità. Esperienza audio/visiva che potremmo definire il 2001 della stop motion. Lo facciamo entrare in classifica? Grazie.