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Film dalla trama e dagli intrecci interessanti, ma che purtroppo ricalca troppo i vari Daydream, film pink di cui esistono molte versioni: quello del 1964 (considerato il padre del pinku eiga giapponese), An Empty Dream (Corea Del Sud, 1965), quello del 1981 e il suo sequel dell'87, più altri quasi sconosciuti e assolutamente introvabili, e una versione letteraria. Tuttavia, l'obbiettivo di Imaoka (che, non smetterò mai di ripeterlo, è un genio assoluto del genere pinku) era proprio quello remakizzare la storia di quello dell'81, quindi il difetto è abbastanza perdonabile.
Aiutato alla regia dalla celebre Kyoko Aizome, attrice di moltissimi film erotici giapponesi presente anche nella versione dell'81, Shinji Imaoka gira un dramma inquietante e intrigante, mai noioso e con una delle fotografie più belle che i suoi film abbiano mai avuto. Le scene erotiche sono pochissime, compensate però da indagini e sequenze molto interessanti. Finale violento e delirante che si collega intelligentemente all'inizio del film.
A mio parere un buon film, ma sicuramente il minore del regista, decisamente inferiore a Lunchbox e Uncle's Paradise, piccole perle del genere pinku eiga.