Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
La prima parte prometteva un horror godibile anche se poco originale, poi ovviamente nella seconda parte lo spettatore viene messo al suo posto dal regista, che sembra dirgli: ti sarebbe piaciuto goderti un bel filmetto per un'ora e mezza che ti avrebbe fatto rilassare e non pensare al sudiciume della vita quotidiana eh? Col piffero di cane! Infatti diventa purtroppo una sciagura il film stesso, un teen-dramma con storiella d'amore che te le fa rotolare a terra. Peccato, piccola delusione.
Non sono d'accordo per nulla con i commenti a questo film, perché trovo "Don't grow up" un buon film nel suo genere. Prima di tutto è ben interpretato, e trovare attori bravi in un horror è una rarità, e poi vanta una fotografia coi fiocchi. Lo script non sarà originale talvolta un poco affettato tra "Signore delle mosche" e i romanzi distopici di Casares. Tutto sommato ha le sue suggestioni, nonostante qualche momento di stanca
Un "Come si può uccidere un bambino" al contrario,cioè non sono i bambini ad uccidere gli adulti,ma gli adulti che a causa di una strana malattia uccidono bambini ed adolescenti. Il messaggio che il regista francese vuol lanciare con questa pellicola è abbastanza palese,il passaggio all'età adulta contamina,distruggendo l'innocenza e generando mostri.... La messa in scena è a mio avviso buona,l'atmosfera che si respira è cupa e apocalittica,angosciante quasi (infatti una volta raggiunta la maggiore età i ragazzi diventano a loro volta killer spietati) tra orde di infetti pazzi e bande di ragazzini che massacrano chiunque possa rappresentare per loro una minaccia non viene lasciata quasi nessuna speranza ai nostri sfortunati protagonisti... Purtroppo non è tutto oro quello che luccica,se l'aspetto tecnico è eccellente altrettanto non si può dire della sceneggiatura che purtroppo non riesce a sfruttare completamente i diversi buoni spunti a sua disposizione e va a scadere nella direzione del teen horror senza troppe pretese,presentando nel corso della pellicola anche diverse ingenuità,che con un pò di attenzione in più potevano essere evitate. Non che il risultato finale sia da buttare, certo che nò,però lasciava presagire un qualcosa di più consistente,peccato.
Manca qualcosa a questo film di Poiraud, qualcosa che non so bene definire ma che forse si può cercare nella mancanza di pathos vero, nella poca originalità del soggetto che presenta, purtroppo, anche delle ingenuità evidenti, specialmente nella seconda parte. Manca quel tocco in più di adrenalina, quella vivacità nel ritmo che poteva sopperire alle altre mancanze e non bastano tre o quattro scene orchestrate bene per ritenere DON'T GROW UP un survival movie degno della sufficienza.
Idea discreta, anche se non proprio originale, che viene malamente sviluppata dando l'impressione che non si avesse ben chiaro dove si voleva andare a parare, per cui si sfocia in un teen-horror non certo da ricordare.
Protagonista il solito virus"rabbioso" , in questo caso con effetti più simili a quelli del "The Crazies" romeriano che non cannibal-zombeschi, con la differenza che per qualche motivo tale virus risparmia gli esseri umani di giovane età fino al superamento di una soglia "critica"...scatenando l'apocalisse in una società dominata da bande di ragazzini sbandati & armati contrapposti a tutti gli altri "infetti" o "non ancora infetti"....con dinamiche viste in altri film più famosi (es. Il Signore Delle Mosche originale & remake) o più recenti (es. Plague). Premiamo questa minima originalità e le splendide ambientazioni "canare", oltre ai laconici titoli di coda dove alcuni giovani protagonisti parlano di sè ed un futuro che non avranno mai.