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Un lavoro sicuramente datato,questa pellicola (dignitosa nonostante tutto) diretta dal bravo Terence Fisher nel 1960. La pellicola non è sicuramente una delle migliori del regista,ma si lascia ugualmente visionare grazie ad una discreta confezione tecnica,Fisher nonostante non riesca a dare un certo ritmo alla vicenda (che infatti a tratti risulta un po noiosa) riesce a costruire una buona atmosfera la quale unita ad una efficace ricostruzione storica dell'India coloniale rende la pellicola abbastanza affascinante. Curioso anche il fatto che siano presenti alcune scene piuttosto violente (per l'epoca). Non mi ha fatto impazzire,ma resta un opera minore gradevole.
Un minore di Terence Fisher, ma comunque discretamente riuscito. Il regista più famoso delle produzioni Hammer fa un film un po' stupidotto ma con una buona ricostruzione d'epoca. Non si capisce invece la scelta del bianco e nero con questa ambientazione esotica, o per lo meno in contrasto con gli horror gotici del tempo.
In realtà anche se è una produzione Hammer non si tratta di un horror, ma più di un'avventuroso. E' altrettanto vero che si tratta di uno dei più violenti, con torture e uccisioni varie. Ovviamente "gli strangolatori di Bombay" è meno conosciuto rispetto ai classici di Fisher come i Frankenstein, i Dracula, "il mastino di baskerville" e "La mummia". Pesa infatti la mancanza dei due attori feticci di Fisher, Peter Cushing e Christopher Lee. Però nel complesso non è male e Fisher era comunque un maestro nel genere.