happy go lucky - la felicita' porta fortuna regia di Mike Leigh Gran Bretagna 2008
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happy go lucky - la felicita' porta fortuna (2008)

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locandina del film HAPPY GO LUCKY - LA FELICITA' PORTA FORTUNA

Titolo Originale: HAPPY GO LUCKY

RegiaMike Leigh

InterpretiSally Hawkins, Eddie Marsan, Nonso Anozie, Elliot Cowan, Samuel Roukin, Andrea Riseborough, Sarah Niles, Alexis Zegerman

Durata: h 1.58
NazionalitàGran Bretagna 2008
Generecommedia
Al cinema nel Dicembre 2008

•  Altri film di Mike Leigh

•  Link al sito di HAPPY GO LUCKY - LA FELICITA' PORTA FORTUNA

Trama del film Happy go lucky - la felicita' porta fortuna

La spensieratezza e l'allegria di "Poppy", così viene chiamata Pauline, insegnante delle elementari, é contagiosa ed in netto contrasto con la classica immagine che si ha di Londra, città nella quale vive, famosa per il suo clima nebuloso e piovoso. In un equilibrio, quasi matematico, tra se stessa ed il resto del modo, Poppy, affronta la vita alla giornata, senza preoccuparsi troppo del futuro e cercando di vivere al meglio tutto quello che le accade di volta in volta...

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Voto Visitatori:   5,07 / 10 (23 voti)5,07Grafico
Miglior attrice in un film commedia o musicale (Sally Hawkins)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attrice in un film commedia o musicale (Sally Hawkins)
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Voti e commenti su Happy go lucky - la felicita' porta fortuna, 23 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  03/09/2015 00:15:55
   6 / 10
Non ho voglia di perderci troppo tempo. Non l'ho capito questo film, mi ha fatto riflettere sul fatto che io una tipa simile non la frequenterei mai. Al tempo stesso avverto che c'è qualcosa di bello dietro, ma non l'ho capito. E la cosa è molto frustrante. Quindi 6 politico per la stima che ho per Leigh.

TonyMontana  @  19/05/2014 18:14:17
   1 / 10
Davvero odiosa la protagonista di Happy Go Lucky. La classica simpaticona, che fa la zoccola per attirare la tua attenzione ma poi non te la dà. Non la dà all'autista, non la dà al barbone, la dà solo al tizio sorridente. Si atteggia tanto da hippie, emancipata, spirito libero e poi manda tutti in bianco. Ma vaffa...

Horrorfan1  @  21/01/2014 12:50:27
   7 / 10
Non è il mio genere la commedia, ma a questo film do 7 per il personaggio dell'istruttore di guida, che ben rende (forse in maniera addirittura eccessiva) un quadro caratteriale psicopatologico molto grave...

Nota stonata...

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gianni1969  @  28/03/2012 02:49:25
   7½ / 10
inanzitutto una precisazione,la protagonista non parla in modo odioso,e' la sua doppiatrice a farlo;guardatelo in lingua originale,sentirete una bella differenza. venendo al film,l'ho trovato divertente,un po fuori dai canoni di mike leigh,ma divertente. grande prova della protagonista,mette di buon umore,ottimo anche il personaggio dell'autoscuola e tutto il cast di contorno.la storia non ha un finale? chi se ne frega,non e' un romanzo giallo,e' una storia di vita. con un bel 10 alzavo un po la media,ma non si fa.

ste 10  @  12/08/2011 03:03:25
   7½ / 10
Una commedia brillante; la protagonista a volte risulta fastidiosa ma ho trovato il tutto a partire dalla filosofia che ispira il film molto positivo

Project Mayhem  @  24/01/2011 11:56:57
   1 / 10
L'unico dvd dal quale mi sia separato volontariamente e con sollievo, venduto al Blockbuster, atto che, per quanto mi riguarda, equivale ad una fatwa di condanna alle eterne fiamme della Gehenna (e perdonate il calembour inter-religioso).
No, dai, seriamente, signori della giuria: se é vero che buona parte della politica mondiale, oggi come oggi, fonda la sua stabilità e disciplina sull'individuazione di un 'nemico' da odiare e maledire e nella lotta al quale unirsi (i terroristi, gli infedeli, gli extracomunitari, lo Stato confinante, i profughi, gli immigrati,…), forse, signori, siamo ad un punto di svolta a livello globale: il nemico sul quale riversare tutti gli strali che si possono creare e concepire nelle 102 lingue riconosciute del mondo, sedando istantaneamente qualsiasi conflitto ad oggi in corso sul globo terracqueo, é questa Poppy.
Essa infatti, signori della giuria, é probabilmente responsabile di tutto ciò che vi ha afflitto o spaventato fin dalla più tenera età. Voi, noi, tutti!
Pensate alla sbarazzina idiozia di questo personaggio durante il prossimo viaggio di ritorno dall'ufficio, su un treno regionale di pendolari stracolmo (sempre che non sia stato soppresso per indisponibilità del materiale rotabile), quando non avrete nemmeno lo spazio fisico per respirare e ditevi: "Bah!...La Poppy ci avrebbe fatto una risata sopra!".
Fatemi poi sapere se con voi ha funzionato.
Io ho trovato la figura di questa Poppy vagamente offensiva per chi dell'ottimismo fa una scelta di vita che è spesso faticosa e che in verità è l'eroica decisione di non soccombere passivamente al destino cinico e baro. La ‘felicità' citata nel titolo è in realtà un refuso, credo: quella di Poppy è una forma (credo degenerativa) di distacco dalla realtà, congenita oppure indotta (qualcuno qui ipotizzava LSD) non saprei dire, ma in ogni caso non ha nulla a che vedere con la vita reale di chi la felicità se la paga vivendo fino in fondo il dolore, con discernimento e consapevolezza, nel noto andamento sinusoidale delle alterne vicende umane. Almeno per quanto attiene tutte le persone mediamente normali.
Ed anche quelle quasi normali.
E gli altri.
Esclusa Poppy.
Forte il personaggio di Eddie Marsan. Senza di lui, forse saremmo trapassati prima dei titoli di coda ed il dvd di questo film sarebbe ancora lì a corrompere la credibilità della nostra collezione...

dils  @  07/04/2010 15:12:18
   3 / 10
non riesco a capacitarmi di come un regista come M.Leigh che ha fatto uno dei film a mio parere piu belli e profondi come "segreti e bugie", un film carico di forti emozioni con dei personaggi costruiti in modo magistrale, possa aver fatto questo film. All'inizio ho pensato beh da qualche parte arriverà un messaggio,una sfumatura della protagonista..no nulla di tutto ciò.Apparte che Sally Hawkins più che un ottimista convinta sembra essersi fatta di lsd per tutta la durata del film..l'unico a salvarsi l'autista che è un attore che mi è sempre piaciuto molto..poi vogliamo parlare dei petti di pollo come wonder bra?? Mah...grande delusione davvero

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  12/03/2010 14:54:38
   7 / 10
Pura gioia di vivere per esorcizzare le difficoltà giornaliere,un disarmante sorriso sulle labbra e un’attitudine leggera,ma non sciocca o irresponsabile,mirata ad alleggerire la feroce quotidianità.Questa è la ricetta di Poppy,maestra d’asilo interpretata da una bravissima Sally Hawkins,per vivere al meglio.
Il suo personaggio colorato,smorfioso ed eccessivo sembra uscire da un simpatico cartoon,la bravura di Leigh sta nell’inserirlo con maestria in un contesto all’interno del quale stecca raramente,forse giusto nella diatriba finale con il rabbioso istruttore di guida,dove l’atteggiamento disponibile assume connotati un po’ farseschi o nella scena con il barbone,abbastanza stridente con la visione generale, seppur significativa nel mostrare come non sempre tutto sia risolvibile.
“Happy Go Lucky” è un film ottimista,positivo,che vive attraverso i gesti di una donna adorabile,una mosca bianca in un ambito nevrotico e menefreghista.Il suo carattere aperto e gentile ne delinea contorni da fiaba,a lei il regista delega il compito di raccontarci il malessere dei nostri giorni,magari parzialmente alleviabile con un po’ di sana e reciproca comprensione ,oltre che con una maggiore disponibilità verso il prossimo.
Leigh è perfetto nel gestire i rapporti tra la protagonista e gli altri personaggi,piuttosto variegati al fine di rappresentare molteplici individualità e le reazioni che esse scatenano in Poppy,quindi a determinare uno spaccato credibile supportato da dialoghi a dir poco eccellenti.
Un film che è quasi un esperimento dimostrativo,imperfetto sicuramente,un po’ sfilacciato e noioso nella seconda parte e magari chiuso senza troppa ispirazione,ma volto a verificare come sia inteso un personaggio simile dalla società attuale…e la cosa dovrebbe indurre a riflettere.

4 risposte al commento
Ultima risposta 12/03/2010 16.56.32
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  22/02/2010 14:37:58
   8 / 10
Rimango di stucco di fronte all'antipatia che leggo in molti provano per questa donna assai dolce, per la quale io ho provato una forte simpatia.

Detto questo, il film non è concepito attorno a una vicenda, quanto attorno a un personaggio. Quindi è fondamentale che il personaggio riscuota empatia; se causa distacco, il film non potrà piacere.
La scommessa del grande Leigh è coraggiosa, ma a mio avviso il personaggio è non solo simpatico, ma anche verace, verosimile, assolutamente coerente con la poetica del regista.
La descrizione dell'attrito che si produce fra Polly e gli universi che lei penetra, vive, incontra e sfiora, restituiscono poi uno spaccato tutt'altro che avvizito o banale della realtà. Sono affrontati, con delicatezza, molti temi, che compongono un quadro preciso in cui non sono affatto assenti le istanze sociali e le consapevolezze critiche degli altri film di Mike Leigh.
Non c'è un approfondimento di un discorso in particolare, ma l'opera non ne risulta affatto depotenziata (nè risulta un irrisolto calderone di temi non approfonditi): infatti quello che preme è attraversare il reale attraverso lo sguardo, e lo spirito, trasversali di questa donna, più forte e coraggiosa nelle sue scelte di quanto appaia in superficie.
La sua scelta di vita è in costante, ma non polemica, alternativa, rispetto a chi si rinchiude in una stabilità fittizia. Lei accetta come inevitabile la precarietà costante di ogni cosa, la assume e ne fa scaturire - tramite la sua positività - un insegnamento per tutti.
A noi, poi, coglierlo.

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/02/2011 13.31.27
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gandyovo  @  18/12/2009 19:56:35
   4½ / 10
assolutamente perdibile.

BrundleFly  @  31/08/2009 11:13:59
   3½ / 10
Due ore buttate via. Il personaggio della protagonista è uno dei più antipatici ed insopportabili mai visti: una "strafatta" che non sta zitta un attimo, sempre con quel sorisetto idiota sulla faccia e si mette a fare la deficente con tutti quelli che incontra, anche con chi non conosce. Un film che non ha un inizio e non ha una fine e quando arrivano finalemnte i tanto sospirati titoli di coda sorge spontaneo un "embè????!!!!".
Le uniche scene belle sono quelle delle lezioni di guida (l'istruttore è un grande) che fanno guadagnare al film un punto in più.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  10/08/2009 10:06:58
   2 / 10
Due ore di film insieme a una completa deficiente che urla e ride in faccia alla gente credendo di trasmetterle un po' di felicità. Una Hawkins odiosa, tutta smorfie e smorfiette che non fanno altro che rendere il suo personaggio finto e demente.

Alla fine ci si chiede dove si voglia arrivare e si rimane interdetti dalla inutilità della trama e della sua inconsistenza.

Il mio voto "positivo" (poteva benissimo essere un 1) è dato dall'attore che interpreta l'istruttore di guida, unica nota positiva in un film evitabilissimo.

LoSpaccone  @  04/07/2009 17:27:02
   5½ / 10
E quindi? Questa è la domanda che probabilmente viene da farsi dopo aver visto questo “Happy go lucky”, pellicola dalle velleità neorealistiche che vorrebbe essere un inno alla semplicità e alla leggerezza della vita, riuscendoci solo in parte. E’ ovvio che il film è Sally Hawkins, che monopolizza la scena grazie a un personaggio frizzante e ottimista (o che almeno prova ad esserlo) e che, nonostante in qualche momento abbia messo a dura prova i miei nervi, alla fine vince la scommessa grazie a un campionario di risate, smorfie e battute a tratti odioso ma obiettivamente efficace. Purtroppo però il contesto è solo vagamente abbozzato e fornisce solo qualche insolito personaggio (gli istruttori di guida e di flamenco non sono male) con cui Poppy si fronteggia mettendo alla prova il suo modo di intendere la vita e regalando allo spettatore qualche divertente siparietto ma niente più. Infatti, degli incontri e delle esperienze che dovrebbero dare senso e spessore al personaggio principale e allo stesso tempo rendere il film una riflessione sulla società moderna, non c’è traccia. Alla fine si ha l’impressione che la poverina faccia tanto rumore per nulla, perché tutto sommato il mondo in cui vive non è poi così grigio e monotono come vorrebbe farci credere Mike Leigh.

sick23  @  12/06/2009 14:59:37
   7½ / 10
premessa
sono un fan di mike leigh
e quindi il mio voto sara' un po piu alto comunque
la felicita' comunque e sempre (anche forse portata agli estremi) porta poi a risvolti piacevoli della vita lei veramente fantastiica

DarKomoGothic  @  21/03/2009 21:52:30
   6½ / 10
All'inizio piacevole, poi si perde, come una buona idea sprecata.

Peccato perchè la Hawkins è magistrale in questo film.

tabularasa  @  21/03/2009 18:21:28
   6½ / 10
gradevole commedia uk tenuta insieme dalla protagonista che se non fosse così brava non so se il film sarebbe stato quello che è.

uomosuono  @  01/02/2009 14:14:36
   1 / 10
Le cose sono due: o non ne ho capito il senso oppure questo film è inguardabile sul serio

TIGER FRANK  @  13/01/2009 23:11:31
   6 / 10
Film leggerino e graziosetto che si lascia vedere senza stravolgere pero'.

Anche le signorine anonime ma simpatiche rimorchiano........maddai!!!!!!

un film molto pe femmine ma non troppo,un po' forzato in alcuni punti (il pezzo col barbone)ma tant'e'....
Superlativa la parte dell'insegnate di guida Eddie Marsan(era pure in 21c grammi pensa te!),solo la sua performance vale la visione....ma che ansia!!!!^^
......e ditelo a me che ho preso la patente due anni fa...a 31 anni!
ERRA AH!
ahahaahahaahah

Zeitgeist  @  11/01/2009 18:57:45
   7½ / 10
Non è un film scontato. Parte "strano" dall'inizio alla fine; ci si aspetta che, da un momento all'altro, prenda i binari del conformismo hollywoodiano. Invece spiazza lo spettatore con una storia volutamente piatta, una vita comune di una persona alquanto fuori dal comune: Poppy, la protagonista, è una maestra hippie dal sarcasmo facile, simpaticissima e un pò "fuori di testa"; la trama del film è semplicemente qualche settimana della sua vita. Il regista lancia messaggi importanti: essere felici è una condizione indipendente da ricchezza, salute, potere. Questi possono essere mezzi per raggiungere la felicità, nessuno dei quali sembra essere indispensabile per la nostra protagonista. Il film è anche una denuncia all'indifferenza delle persone, un chiaro No al razzismo e un richiamo al sentimento di fratellanza. Non sarà il thriller che vi terrà incollati allo schermo fino all'ultimo secondo, ma vi sfido ad uscire dalla sala senza essere di buon umore!

dagon  @  06/01/2009 20:40:43
   3 / 10
Leigh è uno di quei registi che hanno la fortuna di essere ben voluti da pubblico e critca che, a prescindere, giudicano sempre bene ogni suo lavoro. Questo ne è un esempio. Film recensito bene e commentato, dai più, all'uscita del cinema con il più classico dei "carino", è in realtà senza capo nè coda. Funestato da una protagonista che definire irritante è poco, tutta smorfiette finto simpatiche che fanno molto "Sono allegra anche nelle traversie e prendo le cose sempre dal verso giusto" (e si può vedere un antipasto già nel fastidioso manifesto con posa stile "brunetta dei ricchi e poveri"). Si salva solo il personaggio dell'istruttore di guida, per il resto 2 (!!) ore senza alcuna ragione di essere. Bocciatissimo.

saffanu  @  29/12/2008 12:10:00
   5 / 10
Ingannato dai giudizi della critica sono stato a vedere questo film decisamente sbagliato, la colpa non è del regista o della trama che è comunque un po' debole. La responsabile, a mio avviso, è l'attrice protagonista Sally Hawkins, sebbene sia evidente l'impegno che abbia profuso nell'interpretazione di Poppy, il risultato è decisamente deludente e devastante visto che il film si regge tutto sulle sue spalle. Peccato perchè i comprimari sono tutti veramente convincenti a partire dall'istruttore guida e dalla maestra di flamenco, ma Poppy proprio non funziona: il suo sorriso perennemente stampato sulla faccia risulta falso, il suo buon umore appare forzato, la sua spensieratezza sembra solo una facciata. Molti critici hanno voluto paragonarla ad Amelie, ma Audrey Taotou aveva ritagliato un personaggio delizioso che trasudava simpatia, che metteva buon umore e trasmetteva ottimismo, la Poppy di Sally Hawkins a lungo andare risulta sciocca, fastidiosa e decisamente 'artificiale'.

Gianmaria  @  24/12/2008 16:52:17
   5 / 10
Viene da riflettere confrontando le recensioni sui giornali di questa pellicola con la visione in sala. Un tempo se uno stuolo di critici scrivevano bene, (anzi benissimo) di un film, si poteva star certi che i soldi del biglietto non sarebbero stati buttati. Oggi non è più così: la colpa va forse attribuita a un contagioso buonismo, al conformismo d'accatto ... o peggio? Sta di fatto che "la felicità porta fortuna" è un piccolo film, che giustifica parzialmente solo nel bel finale i soldi spesi per il biglietto. Che c'è di male a recensire una pellicola per quella che è? Un film minimalista, dominato da una figura femminile a tutti i costi "piaciosa" (una simpatia a 32 denti che molti troveranno fasulla e irritante), circondata da una serie di Zombie londinesi. Girato con stanca professionalità, si trascina didascalicamente, tra un sorrisone e l'altro, verso un buon finale "a sorpresa". Troppo poco per attribuire a questa pellicola profondi apologi sociologici sulla società contemporanea...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/12/2008 20:35:15
   5 / 10
Non mi è facile giudicare obiettivamente il nuovo film di Leigh, il suo spirito naivete (un pò da musical) che inizialmente fa pensare ad "Alfie" (quello originale, con Micheal Caine).
Alla fine però si trovano congiunzioni con un'autore diversissimo per affinità culturali e geografiche come Rohmer, o forse è soltanto una mia impressione.
Premesso che qui si tratta di giudicare un film - per quanto irritante nel suo voler essere anticonformista senza cambiare le carte in tavola - indipendentemente dal bizzarro fatalismo della protagonista, una di quelle donne che - per inciso - strozzerei volentieri con le mie stesse mani (in senso metaforico, forse). E non è facile: "Happy go lucky", col suo fantastico titolo da spot degli anni cinquanta, dovrebbe/vorrebbe essere un film di denuncia di un mondo irresponsabile e blandamente scanzonato (o magari, al contrario, nevrotico e in preda all'esaurimento) ma salta da un argomento all'altro senza volerne approfondire nessuno...
come certe furbe commedie americane che evidentemente influenzano anche cineasti europei solitamente più ispirati come Mike Leigh... le solite piccole crisi familiari, i soliti rituali, le solite parole famose.
Si veda il tema del ragazzino complessato lasciato immotivamente in bianco, tanto per intenderci.
Per inciso: un film snobbino, tediosetto, fastidiosamente "simpatico", con qualche ammiccamente teatrale di troppo (pure), nonostante un paio di comprimari da tenere d'occhio (superlativo l'insegnante di scuola guida represso e isterico!) e un finale con barca a remi da ergastolo: "Naked" e "Segreti e bugie" erano tutt'altra cosa

5 risposte al commento
Ultima risposta 31/12/2008 13.24.01
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