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Film dalla storia importante e drammatica. Ben interpretato dalla protagonista. Non ho apprezzato molto lo stile troppo lineare, troppo semplice a tratti sciatto.
Ci sono persone più aberranti degli schiavisti e sono i neri che tradiscono, uccidono e catturano la propria gente per denaro. Fortunatamente ci sono state persone come Harriet Tubman che si sono ribellate e hanno combattuto per nobili ideali e per la propria esistenza. Un buon film, complessivamente, che confida molto sulla drammaticità del contesto trattato e, soprattutto, sull'interpretazione dell'attrice protagonista, Cynthia Erivo, che dimostra di saper reggere il peso del ruolo affidatole riuscendo a creare un forte contatto con lo spettatore (più propenso alla riflessione), trasportandolo in una girandola di sensazioni forti e contrastanti. Un film da vedere.
1) La protagonista è una donna? Verificato. 2) La protagonista è nera? Verificato. 3) Lei aiuta e s'aiuta da sola invece di ricorrere a un "white savior"? Verificato. 4) Lo stile è terribilmente televisivo anche nei momenti sulla carta più avvincenti? Verificato. 5) Harriet Tubman era una mistica e decideva fidandosi delle visioni che riceveva. Dio? Oggi si preferirebbe parlare di channeling, spirito guida, angelo protettore, ecc. Sempre meglio dell'ultimo ripugnante film di Malick che sin dalla prima inquadratura mostr'i coniugi immers'in un ambiente edenico mentre le loro man'in primo piano ostentano la fede nuziale. Comunque sia, Harriet viene definita la nuova "Mosè": fors'a qualcuno ancora sfugge (per esempio a Michael Walzer, "Esodo e rivoluzione", ed. or. 1985, oppure a Marco Damilano, "L'Espresso", copertina 12 aprile 2020 [https://i.imgur.com/3YQd4gR.jpg]) che secondo la Bibbia Mosè morì nel Sinai assiem'a tutti gli Ebrei fuoriusciti con lui dall'Egitto, mentr'attraversaron'il Giordano ed entrarono nella cosiddetta "terra promessa" esclusivamente coloro che nacquero nel deserto. Val'a dire che l'intersezione fra chi aveva vissuto l'esperienza egizia e chi oltrepassò Il Fiume è un insieme vuoto (=Ø). Eppure ancor'adesso tale "pesach" viene celebrata e festeggiata com'un evento imprescindibile nel processo storico della salvezza.