i cannibali regia di Liliana Cavani Italia 1970
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i cannibali (1970)

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locandina del film I CANNIBALI

Titolo Originale: I CANNIBALI

RegiaLiliana Cavani

InterpretiBritt Ekland, Pierre Clémenti, Delia Boccardo, Tomas Milian

Durata: h 1.35
NazionalitàItalia 1970
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 1970

•  Altri film di Liliana Cavani

Trama del film I cannibali

Le vie della città sono disseminate di cadaveri. La città per cui si aggira disperata Antigone è grande e moderna. I cadaveri sono quelli dei ribelli e devono restare lì, all'aria aperta, per ordine delle autorità cittadine, come monito per scoraggiare altre insurrezioni. Solo Antigone sembra accorgersi dell'assurdità della situazione e comincia a seppellire i cadaveri. Anche lei verrà uccisa.

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Voto Visitatori:   7,75 / 10 (8 voti)7,75Grafico
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Voti e commenti su I cannibali, 8 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Oskarsson88  @  19/01/2024 23:37:29
   6 / 10
Purtroppo mi ha annoiato a morte, nonostante il lodevole messaggio contro le varie possibili formi di potere e una fotografia molto d'impatto visivo. Il genere si può decisamente inserire nel grottesco più che nel drammatico, ma al di là del messaggio distopico, ecco io non vedevo l'ora che finisse... e dura pure poco.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  16/01/2022 21:18:45
   8 / 10
Uno dei film (giustamente) più famosi della Cavani, che riesce a mettere in scena diverse immagini molto di impatto. Molto interessante anche a livello di sceneggiatura, in un certo senso rappresenta un unicum rispetto ai suoi contemporanei. Sfruttata molto bene anche l'ambientazione milanese. Ultimo ma non ultimo, ottima prova di Tomas Milian (e del resto degli attori).

alex94  @  25/04/2020 15:18:31
   7½ / 10
Veramente una gran bella pellicola che meriterebbe una visione anche solo per la prima mezz'ora, la città piena di cadaveri e l'indifferenza dei passanti sono immagini potenti ed in grado di restare in testa.
Non ho particolarmente gradito la lunga scena dell'inseguimento, ma poi per fortuna riesce a riprendersi in modo efficace.
Nonostante sia figlio di una certa epoca resta un film tremendamente attuale anche oggi, una di quelle opere da vedere almeno una volta.

GianniArshavin  @  17/06/2016 23:00:48
   7½ / 10
In un futuro non precisato , una società distopica detta legge in modo totalitario. I pochi ribelli vengono uccisi e i cadaveri lasciati per strada per scoraggiare ribellioni e rappresaglie.
Questo è il mondo in cui Liliana Cavani ambienta I cannibali , film misconosciuto che meriterebbe una rivalutazione immediata a mio parere.
Malgrado alcuni aspetti non riuscitissimi che lo legano molto all'epoca della sua uscita ( il ritmo cadenzato , alcuni ideali smaccatamente figli del 68)la pellicola ha tuttora una potenza di contenuti e un valore iconico invidiabili , roba che opere americane dello stesso genere (più famose ed esaltate) sinceramente si sognano.

L'opera narra della ribellione di una giovane ragazza e di un misterioso personaggio che parla una lingua sconosciuta ( in questo ricorda molto il visitatore del Teorema pasoliniano)che seppelliscono il cadavere del fratello rivoluzionario di lei scontrandosi con le dure forze dell'ordine in quanto seppellire i cadaveri è assolutamente vietato.
Tramite questa ribellione e la conseguente fuga , la regista critica in modo aspro e palese qualsiasi forma di repressione e di oligarchia , senza risparmiare la spaventosa omertà della gente che nel film cammina senza battere ciglio fra morti e persone ammazzate. Inoltre,in anticipo sui tempi, l'autrice attacca e bastona anche la tv , che in questa opera ha una funzione molto orwelliana.
La Cavani ,come detto , riesce a centrare una serie di momenti iconici che impreziosiscono il film come ad esempio la corsa nudi dei due protagonisti ,gli interrogatori e lo struggente finale.

Tecnicamente la regia della Cavani è solida e potente , non ci sono virtuosismi particolari ma abbondano le sequenze d'impatto quasi generazionale. Buono l'accompagnamento sonoro , e bravi tutti gli attori , soprattutto un Clementi dal look epocale.

Per concludere , I cannibali è un titolo da rispolverare nonostante alcuni acciacchi. A volte abbiamo a casa nostra prodotti che cerchiamo altrove.

sottopressione  @  24/07/2015 11:11:38
   8½ / 10
Che film strepitoso ho visto martedì.
Liliana Cavani prende l'Antigone sofoclea e la contestualizza nell'era moderna. Una pellicola davvero sontuosa, a partire dalla forza delle immagini per continuare coi colori vividi e musica. Cumuli di cadaveri sparsi per le strade di una Milano plumbea, i ribelli, i sovversivi che non devono essere toccati, devono essere esempio da stigmatizzare. Film pieno zeppo di scene cult (guardare per credere) con un finale d'impatto che spalanca le porte della speranza. Non potete non vederlo. Davvero un capolavoro. 8,5

benzo24  @  19/03/2013 13:48:43
   7 / 10
E' sicuramente un ottimo film, con un ottima messa in scena.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/01/2012 15:42:57
   7½ / 10
Può essere ancora attuale un film del genere oggi, a distanza di oltre quarant'anni? E' abbastanza evidente che il film della Cavani traspone la tragedia di Sofocle nel contesto di quell'epoca, dove le forze conservatrici cercavano con ogni mezzo di reprimere qualsiasi spinta verso un ripensamento delle strutture sociali costituite.
E' anche vero comunque che la pellicola possiede tuttora un forte impatto visivo. Strade disseminate di cadaveri lasciati a marcire come la coscienza di chi passa accanto. Quello che colpisce maggiormente è l'insensibilità e l'indifferenza della persona comune, l'accettazione di una morte senza dignità e probabilmente della propria morte interiore. Visto in questa chiave può avere anche un recupero, lasciando da parte gli eccessi simbolici di un'epoca.

gianfry  @  26/06/2011 21:10:52
   10 / 10
Una Milano livida, grigia e spettrale, con cumuli di cadaveri sparsi per le strade umide fa da apocalittico scenario a questo autentico capolavoro del cinema politico italiano post '68. Girato nel 1969, I CANNIBALI esce in un periodo estremamente interessante e prolifico per questa tendenza cinematografica assieme al simile filone post-atomico che vedrà in quell'anno la nascita di altre due opere di gran rilievo, dirette da Marco Ferreri: DILLINGER E' MORTO e IL SEME DELL'UOMO, quest'ultimo comunque, molto più vicino a I CANNIBALI per il tema trattato di denuncia al sistema. La Cavani rielabora il mito greco "L'Antigone di Sofocle" contestualizzandolo nell'era moderna, focalizzandolo al centro di quel preciso periodo di rivolta, liberazione e cambiamenti che fu la fine degli anni '60. Tiresia, il ribelle protagonista maschile interpretato da uno straordinario Pierre Clementi in cappotto nero e sciarpone rosso al collo, icona di un potenziale visivo impressionante, appare come un Messia venuto da chissà dove (parla una lingua sconosciuta) per sovvertire all'assurda regola dello Stato che proibisce tassativamente (pena la carcerazione e in casi estremi la fucilazione) di toccare e rimuovere i cadaveri dei contestatori (individui che hanno rifiutato i condizionamenti della cosiddetta società civile, e annientati per disturbo all'ordine e alle sue leggi) dalle strade. Della situazione approfitta la giovane borghese Antigone (Britt Ekland) che, contro il volere della famiglia, si fa aiutare da Tiresia per portare via il corpo del fratello e poterle dare una degna sepoltura. Da questo momento in poi, i due "ribelli" decideranno definitivamente di trasgredire alle regole, cominciando a rimuovere più corpi possibili, con il risultato di essere continuamente inseguiti dalle forze dell'ordine, con tanto di pastori tedeschi al guinzaglio

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER e venire naturalmente acciuffati e studiati come esseri appartenenti ad un altro pianeta, in alcuni momenti di provocatoria denuncia contro i metodi repressori e violenti usati dalla polizia.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Conflitti tra padri e figli emergono anche nelle sequenze che vedono il bravissimo Tomas Milian nel ruolo di Emone, figlio del primo ministro, il quale decide di ribellarsi al vecchio ordine costituito per regredire allo status di animale.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Finale in tragedia come da copione naturalmente, ma che in realtà lascia spazio ad uno spiraglio di speranza per le generazioni future...
Come nel grottesco THEMROC di Claude Faraldo (che con I CANNIBALI ha molto in comune), La Cavani rifiuta ogni accento dialogico e sceglie di raccontare soprattutto per immagini, immagini spettacolari in cui la ferocia del sistema diventa una lucida allegoria sconfinante in potenti momenti surreali: il prete che benedice i corpi riversi a terra, seguito dall'autobotte che innaffia le strade; la sequenza della sauna; la chiesa dove entrano nudi Antigone e Tiresia e la colomba che quest'ultimo libera dal tabernacolo dell'altare facendola volare via: chiara ed esplicativa immagine contestataria della voglia giovanile di liberazione da un governo e una classe dominanti. Come sempre grandissime le musiche del Maestro Morricone dirette da Bruno Nicolai e da ricordare anche l'incisiva canzone che viene suonata nella scena all'interno del manicomio: "Vorrei trovare un mondo", cantata da Dania Colombo e scritta da Gino Paoli.


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