I dirigenti di un grande magazzino devono trovare un Babbo Natale per la loro annuale sfilata. Si presenta un bel vecchio che svolge egregiamente il suo compito tanto da essere assunto. Il vecchio, che asserisce di essere veramente Babbo Natale, si fa ben volere da tutti e gli affari prosperano. Il medico della società però, lo trascina in tribunale dichiarandolo pazzo, ma...
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Veramente bellissimo, forse uno dei più belli film di Natale realizzati. Favola moderna e senza tempo (o fuori dal tempo), non è soltanto una garbata e graziosa commedia fantastica con protagonista il signor Babbo Natale (al secolo Kris Kringle, nome con cui gli americani chiamano Santa Claus), ma anche un clamoroso manifesto rooseveltiano che non stenterei ad associare alle stesse istanze del post-neorealismo. È straordinario come pur non avvalendosi del colore, il film è in bianco e nero, Seaton riesca a trasmettere tutta la magia del Natale, dimostrazione questa che spesso ciò che viene raccontato, se fatto nel modo giusto, allora finisce per essere anche più avvolgente di ciò che vediamo. Grazie anche alle ottime interpretazioni degli attori protagonisti la pellicola è entrata a far parte dell'immaginario collettivo come una tra le più belle ambientate nel periodo natalizio. Tra le interpretazioni spicca, senza dubbio, quella di Edmund Gwenn nei panni di Kris Kringle è sensazionale. Insomma tutti questi elementi, oltre alla capacità di intrattenere in modo poco pretenzioso ma molto appassionante, hanno fatto di Il miracolo della 34ª strada un classico natalizio, ho visto anche il remake del 1994, tutto sommato carino ma distante in tutto da questo.
Superclassico del Natale americano e cento volte meglio de "La vita è meravigliosa". Ovvio che una certa dose di buonismo e banalità vadano messe in preventivo, ma devo dire neanche più di tanto, sa essere un film con determinati e prevedibili messaggi di fondo ma senza essere per forza troppo scontato o eccessivamente buonista.
L'ho trovato molto piacevole e ottimamente interpretato, in italiano forse un po' penalizzato da un doppiaggio non proprio eccelso.
Davvero un buon film natalizio, pieno di valori e morali che valgono assolutamente l'acquisto. A tratti un pò troppo verboso.Non oso pensare come sia il remake però.
Avendo un ricordo non troppo entusiasmante del remake realizzato anni e anni più tardi (tra l'altro visto in aula video alle elementari) ho deciso di provare a dare un'occhiata all'originale... così, giusto per curiosità. Beh, direi che si tratta di una gradevolissima commedia natalizia in cui, come ovvio, predomina un'intensa dose di buonismo; un buonismo sempre estremamente sincero e cristallino e mai viziato da eccessive forzature, quindi ben accetto. L'attenta sceneggiatura, poi, non risparmia anche una sottile critica al consumismo che, già a quei tempi, aggrediva con ferocia la festività per antonomasia... non immagino cosa direbbe Kris nel vedere la situazione attuale!! Interessanti anche i personaggi, tra i quali svetta sicuramente Babbo Natale-Edmund Gwenn, letteralmente adorabile. La sua dolcezza va di pari passo con l'incredibile irritazione che provoca, invece, lo psicologo (?) Sawyer, davvero insopportabile. Un plauso anche alla giovanissima Wood e a una Maureen O'Hara sempre estremamente affascinante e magnetica malgrado qui interpretasse un personaggio tutto sommato lineare. Divertente la scena finale al processo con l'entrata in scena della corrispondenza, così come le informazioni che Doris legge sulla scheda d'assunzione di Babbo Natale. Insomma, credo si tratti di un classico natalizio di tutto rispetto che, probabilmente, acquisisce ancor più valore se visto proprio in vista delle feste di fine anno.
Autentica pietra miliare del periodo natalizio, un vero classico d'annata pieno di quel caldo idealismo delle feste che, se ben disposti, ci rimette in pace col mondo. La simpatia contagiosa di Gwenn e la bella sceneggiatura, un misto di magia e sociologia, lo rendono ancora piacevolissimo. E come non adorare la piccola Natalie Wood che, da bambina scafata e incredula, imparerà ad avere fiducia in Babbo Natale?
Un classico della filmografia "natalizia". Racconto semplice e intriso di sincero buonismo, una narrazione che corre su un doppio binario, da una parte la commedia sentimentale "alla Frank Capra", ovviamente predominante, e dall'altra una poi non tanto velata critica sociale (il sistema capitalismo e l'imperativo del profitto e il binomio politica/interessi) …la storia si articola bene tra favola e realtà, con una gradevole scorrevolezza e con tanti originali spunti (sceneggiatura giustamente premiata con l'Oscar) grazie anche alla costruzione di personaggi ben tratteggiati (una apprezzabile nitidezza dei ruoli) e alla suggestiva location (la frenetica New York pre-natalizia) ..positiva la prova dell'intero cast e di una regia che, lontana dall'utilizzo di effetti speciali, riesce comunque a stupire e affascinare. Un vero classico prodotto natalizio adatto per la visione in famiglia ..consigliato nella versione in bianco e nero!
Film natalizio emozionante per il pubblico infantile. Realizzato molto bene, con una storia originale a metà fra realtà e magia. Da piccolo mi commuoveva sempre.
Un vero classico del buonismo natalizio che dire? Non è piu' sciropposo di tanti altri e, preso con lo spirito giusto, riesce anche a commuovere. La Wood era già una splendida bambina, e la O'Hara è convincente e affascinante anche in un ruolo tipicamente formale