Durata: h 1.54 Nazionalità:
USA2011 Genere: drammatico
Tratto dal libro "Il rito. Storia vera di un esorcista di oggi" di Matt Baglio
Al cinema nel Marzo 2011
E' la storia di un giovane seminarista americano che studia per diventare prete. In balia del credere o non credere, trova la sua occasione per dimostrare la propria fede quando dal Vaticano viene incaricato di seguire un presunto caso di possessione...
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io ormai mi sono vista così tanti film sugli esorcismi che ormai so come iniziano, come si svolgono e come vanno a finire. La storia è sempre quella, però in questo film ho trovato una variante
il ragazzo che era scettico e non credeva nè in Dio nè nel diavolo. mi sembra che sia il primo film sul demonio dove c'è un ragazzo che sta studiando per diventare prete e non ha fede in Dio, e non crede al diavolo. Ma dopo si dovrà ricredere quando viene posseduto il prete esorcista con il quale stava facendo tirocinio. come sempre all'inizio c'è una donna posseduta (non è una novità ma stavolta è una donna incinta), ma gli uomini sono esenti dalle possessioni????? per fortuna almeno in questo film un uomo viene posseduto ed è pure un esorcista!
ho trovato un pò ripetitivo le "piaghe" (rospi, locuste)
però tutto sommato a me è piaciuto e devo dire che preferisco questo film in confronto ai vari "L'ultimo esorcismo" e "L'altra faccia del diavolo". Altra novità i posseduti vomitano chiodi. Chissà col prossimo film sugli esorcismi cosa si inventeranno!
Ennesimo filmetto che riprende pari pari la classica iconografia da film sulle possessioni demoniache. Vorrebbe creare tensione ma riesce soltanto a creare sonnolenza.
Nel catalogo delle pellicole sugli esorcismi risiede pure "Il rito", film del 2010. Fra le cose da segnalare, immediatamente, è la presenza tra gli attori dell'esperto e noto Anthony Hopkins che nella fattispecie "Il rito" assumerà ovviamente un ruolo di vitale importanza.
Dopo aver tracciato una breve linea informativa su "Il rito" arriva comunque il momento di muovere un critica, un parere intorno a questo determinato prodotto. Partendo dalla "cronica" premessa che negli ultimi anni i film Horror eccedendo in quantità numerica son deficitari a livello contenutistico, in breve a livello di qualità non offrono dopotutto garanzie assolute, tutti i film possono rivelarsi dei flop e specie per quanto concerne un film di specifico genere "esorcismo" posson riservare insidie e delusioni maggiori per lo spettatore; in pratica regie avvisate! Mikael Hafstrom corre dunque il rischio di confezionare una pellicola che per quanto riguarda contesti e trama non può non essere, seppur genericamente, canonica e ripetitiva. Purtroppo si, il termine ripetitivo deve esser per forza posto e riposto quanto si parla di film demoniaci, è vero che il tema è assai intrigante ma la materia prima forse già è finita da tempo. "Il rito" nonostante tutta la sua sagacia e voglia di sorprendere sbatte ( ma per fortuna non si schianta) sul muro delle consuetudini del genere, o meglio sottogenere, dell'Horror. La narrazione dunque seppur buona è lineare, i personaggi poi sono sempre gli stessi, il giovane prete e l'esperto esorcista. Il film dopotutto, bisogna dirlo, non annoia e regala pure qualche chicca (grande la scena in cui è esposto il concetto della conoscenza dell'inconoscibile), ma oltre qualche impennata di alto livello si ritorna a calcare un binario dritto formato dalle solite sequenze diaboliche con dialoghi paranormali e robusti effetti speciali. Si giunge piano piano ad un finale classico e abbastanza pronosticabile. Il film qualche spunto lo offre, ed è importante dire che non si cade mai nel ridicolo, le scene buone non sono tantissime ma in conclusione ci sono. Sul genere in questione "Il rito" resta una pellicola onesta e dignitosa seppur, giocoforza, ancorata ai parametri tradizionalisti circa pratiche esoteriche e demoni di turno.
Il fatto che sia basato su una storia vera dovrebbe quanto meno procurare qualche brivido ed invece il film di Mikael Hafstrom è un noiosissimo accumulo di cose già viste all'infinito.Viene da domandarsi che fine abbia fatto il promettente regista di "Evil-Il ribelle". Presumibilmente rimbambito dai dollari americani anche se dopo l'improbabile "Derailed" era tornato alla carica con il discreto "1408",cui però fa seguito questo pasticciaccio brutto.Un film ai livelli dell'aberrante "Drowning ghost" tanto per intenderci,pellicola risalente agli esordi e in quel caso bonariamente giustificabile. "Il rito" è un filmetto reperibile nei vari sottogeneri horror alla voce "possessione demoniaca",con seminarista poco convinto della propria fede mandato a seguire a Roma un corso di esorcismo.Entrerà in contatto con un prete gesuita (un Anthony Hopkins da compitino) che gli mostrerà quanto sia tangibile l'esistenza del diavolo. Lo scetticismo del giovane verrà messo a dura prova e la sua telefonatissima "conversione" avrà luogo durante un finale di sconsolante modestia,in cui resistere senza cedere alle accoglienti braccia di Morfeo non è semplice. Sembra una variazione de "L'esorcista" in chiave moderna,senza però la stessa tensione e la stessa cattiveria,i posseduti non fanno paura e di scene inquietanti nemmeno l'ombra. Veramente un disastro,talmente palloso che non basta certo un comparto tecnico di tutto rispetto a renderlo più apprezzabile. Ultima nota per Colin O'Donoghue ,non molto credibile nel ruolo del prete e affiancato da una sempre anonima Alice Braga che continua a far film non si capisce grazie a quale miracolo (tanto per stare in tema religioso).
"Il Rito" si discosta abbastanza dai soliti film di esorcismo mettendo in risalto più che altro il combattimento interiore del protagonista (bravino l'attore a mio parere) e dedicando solo una parte marginale al rito dell'esorcismo (comunque inevitabilmente presente) vero e proprio. Questo è senz'altro l'aspetto più positivo del film. Purtroppo viene a mancare quasi completamente l'atmosfera di paura che il film avrebbe voluto creare e alcune situazioni risultano davvero poco credibili:
anche ammesso che uno creda alla possessione demoniaca non penso proprio che il diavolo si diverta a passare da un corpo all'altro come fa nel film trasferendosi a Padre Lucas.
ma perchè tutti, DICO PROPRIO TUTTI, i film sulle possessioni sataniche partono dal clichè del prete esorcista in crisi mistica o miscredente ??? sono stufo di questa mancanza di originalità ...quindi solo questo mi fa abbassare il voto di molto. per il resto il film è decente ... senza infamia e senza lode .... la prova attoriale si attesta sulla sufficienza per tutti (compreso Hopkins) tranne l'attrice che interpreta la giovane donna incinta posseduta , che spicca in bravura rispetto gli altri. in definitiva non credo proprio che questo film sarà ricordato come capolavoro indimenticabile ... anzi! ps: un'ultima nota di merito al realismo con cui è resa la Roma metropolitana.
Mr. Hopkins risalta in assoluto in quello che è cmq un film niente male, anche se alcune scena non mi hanno convinto.. Diciamo che non sono stato molto coinvolto, ma di dare l'insuf. ad un film dopo aver visto un'interpretazione del genere, non me la sento proprio..
Riguardo alla cucinotta, si è vista poco.. ha parlato ancora meno, ma, per chi mi capisce, suggerirei la frase che Ferretti rivolge spesso ad una sua attrice... (sono ironico.. non voglio cadere nel volgare ;) )
Se riuscite ad arrivare indenni all'ultimo quarto d'ora di film (ossia se riuscite a non cadere nelle grinfie del perfido demone Morfeo!!!) assisterete all'
esorcismo che dovrebbe esser il piatto forte del film! Dovrebbe infatti.. mai condizionale fu piu' d'obbligo! Da evitare ASSOLUTAMENTE Noioso, impalpabile, monocorde, piatto, insulso... Continuo? Meglio di no! Meglio solo di un cinepanettone..
Andare al cinema pensando di passare poco più di un oretta a gustarsi un bel film, con la consapevolezza che comunque non è il mio genere preferito ne condivido gli idealismi della storia. Invece ho passato un ora sofferta a seguire un piattume di trama insulsa, dove non viene raccontato nulla se non l'unico filo sottile che è la storia del giovine prete anarchico e miscredente (che a recitare fa pure schifo!). L'interesse scende a ogni minuto che passa e non esiste nemmeo un pretesto che ti faccia pensare: beh almeno voglio sapere come va a finire. Perchè è palese il come finirà. Davvero deludente, vuole fare il film serio sugli esorcismi, vuole portare gli spettatori a convertirsi come il protagonista e vuole allontanarsi dal resto del genere che almeno aggiunge scene di paura e tensione. Veramente inguardabile e altamente sconsigliato.
Niente di nuovo sotto il sole (che novità). I soliti luoghi comuni su diavolo, Satana e Dio. A dir la verità la prima parte è anche decente, qualche colpetto di tensione, effetti sonori molto riusciti e poi c'è Anthony Hopkins che è bravo e questo si sa, ma dalla seconda parte in poi c'è da stendere un velo pietoso chilometrico. Ci si ritrova davanti ad una gigantesca presa per il ****, clichè hollywoodiani a palate, retorica e sviolinate a non finire, Satana è cattivo, Dio è buono, tutti felici e contenti. Alleluja! Ma io dico possibile che nel 2011 si fanno ancora queste ca.gate? possibile che i produttori amerregani ancora non si stufino di sfornare 'ste str.onzate così incredibilmente vuote e retoriche? e ancora non ci credo che attori incredibili come Hopkins si prestino ancora a queste cose. Ad un certo punto volevo abbandonare la sala per quanto ero demoralizzato. Anzi no, evviva Dio, Gesù e la madonnina. Satana brutto e cattivo all'inferno, oh.