izo regia di Takashi Miike Giappone 2004
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izo (2004)

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locandina del film IZO

Titolo Originale: IZO

RegiaTakashi Miike

InterpretiKazuya Nakayama, Kaori Momoi, Ryuhzi Matsuda, Ryousuke Miki, Takeshi Kitano

Durata: h 2.08
NazionalitàGiappone 2004
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2004

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•  SPECIALE IZO

Trama del film Izo

Izo, un samurai guerriero e spadaccino così bravo da essere stato soprannominato 'il Macellaio', viene messo a morte. Ma Izo è consumato dal desiderio di vendetta e la sua anima non può andare né in paradiso né all'inferno. Si reincarna, invece, in un nomade contemporaneo, un demone in forma umana, la cui sete di vendetta, sangue e omicidio non può placarsi, neanche quando l'uomo che intende uccidere è Sua Altezza Imperiale.

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Voto Visitatori:   7,72 / 10 (36 voti)7,72Grafico
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Voti e commenti su Izo, 36 opinioni inserite

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GianniArshavin  @  11/03/2014 17:47:29
   4 / 10
Izo è un film difficile e particolare,lontanissimo dal cinema canonico a cui siamo abituati. Miike in questa occasione sfoggia una prestazione sopra le righe che confonde e stordisce anche lo spettatore più affezionato alla sua filmografia.
Per 120 minuti il protagonista ucciderà,per vendetta,chiunque gli capiterà a tiro senza riguardi per nessuno. Sono palesi (??) alcuni messaggi anti-violenza dell'essere umano, ma purtroppo, il regista si lascia prendere eccessivamente la mano e i presunti intenti filo-metaforici del film vengono schiacciati da una messa in scena del tutto irrazionale,folle,ripetitiva e noiosa.
Il susseguirsi dell'azione quindi a conti fatti è praticamente uguale per tutta la durata del titolo e,fra una carneficina e l'altra, non basta qualche riflessione interessante e qualche frase ad effetto per far arrivare il messaggio al pubblico.
Questa volta quindi il comunque audace,talentuoso e coraggioso Miike dimentica di usare un pizzico di equilibrio fra le immagini e quello che vogliono significare portando Izo ad essere un prodotto solamente confusionario ed inconcludente.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  23/04/2013 22:48:14
   3 / 10
Caos allo stato puro, vorrebbe essere filosofico ed esistenziale ma risulta solo noioso e ripetitivo.
Adoro Miike ma sto film è veramente insostenibile, troppo compiaciuto e confusionario per giunta orchestrato da canzoni da menestrello veramente ai limiti dell' osceno.
MI spiace essere cosi' cattivo ma se a Venezia solo tarantino applaudi' dopo la proiezione forse un motivo c'è....

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  03/11/2012 17:52:28
   4 / 10
"Izo" è un film filosofico, astratto... estremamente simbolico. Un film dal profondo significato che il regista, nel suo feroce attacco all'essere umano e le sue istituzioni, rende fin troppo ermetico... tanto che è impresa ardua capire dove voglia realmente andare a parare. E se il messaggio complessivo si può comprendere con uno sforzo intellettuale è innegabile che per poter assimilare ogni singola sequenza, così piene di simbolismi, bisogna possedere una cultura non indifferente. Ma la comprensione fin troppo ostica non è certo il problema principale che è invece da ricercarsi in una lunghezza esagerata che porta in dote una ripetitività sconcertante. Identiche situazioni che si ripetono in una spirale infinita ottenendo come solo e unico risultato possibile la noia. E non c'ho nemmeno visto quella bellezza visiva che contraddistingue i film di altri registi "difficili" come può essere Lynch per esempio.

Attenzione! A dispetto del mio voto severo non voglio dire che "Izo" è brutto a prescindere. La frase "o lo si ama o lo si odia" (ma anche "un film non per tutti") è spesso abusata ma se c'è un film per cui calza a pennello credo che questo possa essere "Izo". Il messaggio di fondo è certamente apprezzabile ma il tentativo del regista di portarlo su schermo non mi ha convinto per niente, ho avuto l'impressione che Miike abbia esagerato nel voler dare un tono filosofico al film. Ma forse sono io che non ho capito un tubo. Molti spettatori riusciranno ad andar oltre le magagne e sapranno apprezzare il film per ciò che vuole trasmettere; da spettatore medio quale ritiene di essere il sottoscritto sono, in questo caso, rimasto deluso da questo poliedrico regista. Se questo è il Miike più impegnato allora preferisco di gran lunga il Miike càzzone.
Voto basso per ora, mi riservo di poter cambiare opinione (come mi è già capitato di fare con film così difficili) ad una eventuale seconda visione.

paride_86  @  18/10/2012 01:42:55
   3 / 10
Trama del film: Izo uccide.
Non importa come, dove, quando, perché: lui è assetato di vendetta, quindi uccide e basta.
Nella prima metà del film lo fa a viso scoperto, nella seconda metà indossa una mascherina tipo Zorro e assomiglia ad Alice Cooper, con un non so che di Marilyn Manson.
Incontra l'anima gemella che prima lo accudisce e poi lo ri-partorisce, taglia il nastro di Moebius che ripercorre all'infinito, cerca di uccidere persino l'imperatore, dopo aver fatto a pezzi yakuza, civili, esponenti dell'alta finanza e persino un generale, accompagnato da un esercito di zombie della seconda guerra mondiale.
Uccide tutti tranne l'odioso cantore rauco e stonato che infesta il film con i suoi epilettici siparietti monocordi.
"Izo", in definitiva, è un film pesantissimo e ripetitivo fino alla nausea, poco comprensibile e impregnato di un pessimismo che rasenta la follia; visivamente parlando è poco curato, sia nella fotografia che nei dozzinali effetti speciali, e le musiche lasciano parecchio a desiderare.
Quando uscì "Otto e mezzo" di Fellini, Dino Buzzati lo definì "la masturbazione mentale di un genio"; parafrasando Piero Manzoni, invece, si può tranquillamente classificare "Izo" come mer.da d'artista.

Gabo Viola  @  30/10/2011 17:42:45
   5 / 10
No.
Allora la violenza funzionale mi piace, la accetto ma qui trovo che sia davvero gratuita. Un demone, un'anima sofferente vuole recarsi al "palazzo delle regole ripugnanti", lungo la sua strada dovrà combattere contro ogni imposizione sociale impartita L' amore verso una donna, verso la propria madre, verso i vampiri delle agenzie assicurative (muniti di bic da conficcare dietro la schiena). Il problema è che questa robusta cavalcata verso l'annullamento del proprio imprinting non mi piace che usi la violenza, la spada, i fiotti di sangue come metafora. Perchè la purificazione, l' esperienza e la crescità devono essere trasposte con arti mozzati, piroette da spadaccini, revolverate e il sibilo dei proiettili? No. Fotografia meno curata rispetto ai capolavori di Miike, ritmo narattivo poco coinvolgente, attori sufficienti. Mi trovo distante verso quest' opera del febbricitante autore giapponese.

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Ultima risposta 31/10/2011 16.56.58
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