izo regia di Takashi Miike Giappone 2004
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izo (2004)

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locandina del film IZO

Titolo Originale: IZO

RegiaTakashi Miike

InterpretiKazuya Nakayama, Kaori Momoi, Ryuhzi Matsuda, Ryousuke Miki, Takeshi Kitano

Durata: h 2.08
NazionalitàGiappone 2004
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2004

•  Altri film di Takashi Miike

•  SPECIALE IZO

Trama del film Izo

Izo, un samurai guerriero e spadaccino così bravo da essere stato soprannominato 'il Macellaio', viene messo a morte. Ma Izo è consumato dal desiderio di vendetta e la sua anima non può andare né in paradiso né all'inferno. Si reincarna, invece, in un nomade contemporaneo, un demone in forma umana, la cui sete di vendetta, sangue e omicidio non può placarsi, neanche quando l'uomo che intende uccidere è Sua Altezza Imperiale.

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Voto Visitatori:   7,72 / 10 (36 voti)7,72Grafico
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Voti e commenti su Izo, 36 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Elfo Scuro  @  28/06/2024 01:33:46
   8½ / 10
La follia anarchica del cinema di Takashi Miike, qui nella sua pura essenza, prendere o lasciare. Difficile da spiegare quello che è nella sua consistenza il significato del film, se di base i punti solidi di partenza sono che è ispirato alla storia di Izō Okada e che narrativamente parlando si assiste a una sequela di scontri sarebbe come minimizzare l'anticonvenzionalità del cinema di Miike. La vendetta di un'anima persa (senza fine) che diventa un demonio è lampante, anche nella trasformazione del protagonista, che arriva all'epilogo dilaniato e indiavolato per poi rinascere. Ma nella successioni di scontri e violenza, si aprono intermezzi in cui i tre tempi di fare cinema di Miike prendono possesso del contesto narrativo: la parte infantile, quella romantica e infine quella horror si alternano continuamente. Un horror filosofico, potrebbe essere giusta come spiegazione del genere, del resto soprannaturale e gore si manifestano continuamente, ma è un'anima alla quale si collega un'introspezione nell'esitenzialismo umano. Un film anti-guerra, anti-religione e in particolar modo anti-umano, quasi come fosse un processo filosofico nichilista in cui si trovano snocciolamenti lampanti della dualità umana in ogni suo singolo aspetto partendo dall'amore fino ad arrivare all'istruzione. Una violenza indiscriminata (donne, vecchi e bambini) cadono tutti sotto al spada del protagonista, ma anche yakuza, vampiri, spettri, burocrati, soldati, generali, divinità, monaci, falsi profeti, Takeshi Kitano (con il suo solito ghigno) e chi ne ha più ne metta. Senza contare la molteplicità degli scenari, delle tecniche di ripresa (quella invertita è un fulmine a ciel sereno), Miike per sua stessa ammissione genera un film fuori di testa che, per i suoi stessi canoni di cinema, va oltre e non può essere catalogato con le solite limitazioni convenzionali. Da scoprire in tutta la sua follia per chi riesce nel stargli dietro, perché di sicuro alla fine della visione si troverà con molto di più di quanto si sarebbe mai aspettato.

alex94  @  06/01/2022 13:46:42
   6½ / 10
Un Miike criptico ed incomprensibile,pregno di significati filosofici e di violenza,per due ore seguiamo lo spirito della vendetta Izo che divenuto immortale uccide,civili,politici,soldati e criminali in varie epoche.... Si presta a varie interpretazioni che per assurdo possono essere tutte giuste così come tutte sbagliate.
Paga una durata sinceramente eccessiva e un eccessiva ripetitività che rischia di stancare abbastanza velocemente.
Bello il finale dove la follia visionaria di Miike prende il sopravvento ma per il resto ammetto che è uno di quei film di questo regista che non rivedrei.

cort  @  26/12/2021 00:45:55
   6½ / 10
«La vita è quella cosa che ci accade mentre siamo occupati a fare altri progetti» John Lennon

Film filosofico pieno di riferimenti a vari sistemi di società orientali simili ai nostri(polizia di varie epoche storiche, governi vari, religioni e organizzazioni mafiose) mischiati insieme per dire che ieri come oggi e nel futuro il metodo e sempre quello e l'illusione di ordine uguale. Nello spoiler una spiegazione più accurata.

Per dire queste cose il regista usa un metodo originale e sanguinolento ma, per l'argomento, bastava un ora di film. Infatti dopo la metà il film non dice più niente e solo la ripetizione di se stesso.

Direi quindi che un rimontaggio con le scene migliori porterebbe il film vicino ad un 10 ma visto che per meta e un ripetersi eccessivo do il 6,5.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Danae77  @  24/10/2015 11:23:45
   9 / 10
Il Macellaio condannato a morte, samurai dall'anima dannata che vaga nel limbo del tempo, non abbastanza pio da meritare il Paradiso e neanche sufficientemente abominevole da farsi accogliere nelle accecanti luci delle fiamme dell'Inferno. Una nuova occasione per decidere la scelta. La maledizione destinata all'infinito. Un nomade, incarnazione di un demone dall'alta ambizione arrivare al supremo e rubargli l'esistenza. Film SUPERIORE.

Neurotico  @  25/12/2014 10:51:29
   9½ / 10
Come posso commentare un film come questo? Cosa si può dire di sensato? Nel tentativo di abbozzare un'analisi si possono dire tante cavolate, facendole passare per interpretazioni colte di un flusso di immagini che parlano di truculenze, brutalità gratuite, e spietati assassinii.
Izo è stato crudelmente ammazzato sulla croce. Izo è morto ed è tornato come spirito vendicativo per trucidare tutti, compresa la propria madre. E' un demone ferito ma invincibile che riversa nel mondo tutta la sua sete di sangue. Izo ammazza i politici, ammazza i preti, Izo è contro Dio, che non esiste. Meravigliosa la scena in cui Izo, nel suo girovagar di epoca in epoca, capita in un villaggio dove la gente gli chiede il motivo di tale efferatezza, il motivo per cui si appresta ad ucciderli tutti con la sua spada senza alcuna pietà. Perchè devono morire per mano di Izo? Non si ottiene risposta, e dopo che una bambina impugna la sua spada con mano sanguinante guardandolo con occhi innocenti e sperduti, Izo fa quello che è destinato a fare. Finale pregno di simbolismi non meglio precisati che anticipano la rinascita di Izo. Un horror filosofico che adoro e che rappresenta il nichilismo di Miike al suo apice.

GianniArshavin  @  11/03/2014 17:47:29
   4 / 10
Izo è un film difficile e particolare,lontanissimo dal cinema canonico a cui siamo abituati. Miike in questa occasione sfoggia una prestazione sopra le righe che confonde e stordisce anche lo spettatore più affezionato alla sua filmografia.
Per 120 minuti il protagonista ucciderà,per vendetta,chiunque gli capiterà a tiro senza riguardi per nessuno. Sono palesi (??) alcuni messaggi anti-violenza dell'essere umano, ma purtroppo, il regista si lascia prendere eccessivamente la mano e i presunti intenti filo-metaforici del film vengono schiacciati da una messa in scena del tutto irrazionale,folle,ripetitiva e noiosa.
Il susseguirsi dell'azione quindi a conti fatti è praticamente uguale per tutta la durata del titolo e,fra una carneficina e l'altra, non basta qualche riflessione interessante e qualche frase ad effetto per far arrivare il messaggio al pubblico.
Questa volta quindi il comunque audace,talentuoso e coraggioso Miike dimentica di usare un pizzico di equilibrio fra le immagini e quello che vogliono significare portando Izo ad essere un prodotto solamente confusionario ed inconcludente.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  23/04/2013 22:48:14
   3 / 10
Caos allo stato puro, vorrebbe essere filosofico ed esistenziale ma risulta solo noioso e ripetitivo.
Adoro Miike ma sto film è veramente insostenibile, troppo compiaciuto e confusionario per giunta orchestrato da canzoni da menestrello veramente ai limiti dell' osceno.
MI spiace essere cosi' cattivo ma se a Venezia solo tarantino applaudi' dopo la proiezione forse un motivo c'è....

addicted  @  15/04/2013 21:13:34
   8 / 10
Difficilissimo commentare e anche solo giudicare con un voto questo film.
Posso solo fare qualche riflessione:
dura due ore e passa, praticamente senza una trama (o quasi), eppure il tempo vola;
"Izo" sta a Mijke come "Inland Empire" sta a Lynch;
non so perché ma mi è piaciuto;
però se ci ripenso mi chiedo: ma come può essermi piaciuto? Eppure...
Mijke è un autore con le palle;
sotto un certo punto di vista ha la struttura di un video game;
non si capisce davvero bene cosa vuole dirci, oppure forse si... comunque c'è riuscito;
è ripetitivo, un po' furbo, visivamente ruvido, a volte quasi sciatto, però è un'esperienza che ti si imprime nella memoria: quando finisce sai che te lo ricorderai a lungo.
Comunque da vedere.

Badu D. Lynch  @  27/03/2013 22:56:56
   9 / 10
Il film di Miike più divinamente incomprensibile.
La pellicola è contraddistinta da una sorta di ermetismo furioso che si traduce in rabbia esistenziale. Izo è l'eterno cammino dell'uomo bestializzato o l'incommensurabile viaggio della bestia umanizzata?
Quest' opera rappresenta il destino ineluttabile, il ciclo infinito che caratterizza il genere (quasi) umano e il percorso che ognuno intraprende dentro di se per raggiungere e conquistare la propria redenzione o dannazione ; solo la vendetta, l'ambizione di un riscatto, la ricerca irosa di una risposta e di un verdetto può rompere questo "immutabile intervallo" e finalmente raggiungere una fausta e atemporale rinascita, che sia essa carnale o spirituale.
Izo è la momentanea e violenta coesistenza di tutti i sentimenti estremamente ed eternamente umani.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  13/01/2013 15:31:03
   7½ / 10
Delirio di Miike ai limiti del comprensibile.
Folle e visionario, violentissima parabola a nastro di Moebius (tagliato, d'altronde questo solo fa Izo: uccide, taglia, recide, uccide, taglia, recide) senza tempo.
Ha ragione Ghezzi, Izo è dopo il cinema. Non segue alcuna regola né di sceneggiatura né di forma, esteticamente ricco di rimandi e spunti, ma anche caotico e, magari, un tantinello furbo.


Non segue alcuna regola né di sceneggiatura né di forma, esteticamente ricco di rimandi e spunti, ma anche caotico e, magari, un tantinello furbo.
Ha ragione Ghezzi, Izo è dopo il cinema.
Folle e visionario, violentissima parabola a nastro di Moebius (tagliato, d'altronde questo solo fa Izo: uccide, taglia, recide, uccide, taglia, recide) senza tempo.
Delirio di Miike ai limiti del comprensibile.


Delirio di Ghezzi: (uccide, taglia, recide, recide, uccide, taglia, tagliato, d'altronde solo questo fa Izo)
Violentissima parabola ai limiti del comprensibile.
Un tantinello furbo, magari, non segue alcuna regola né di sceneggiatura né di forma, e esteticamente ricco di rimandi e spunti, ma anche caotico.
Miike è dopo il cinema ai limiti del comprensibile.



Ennesima apocalisse del cinema, inspiegabile e chi ci ha provato è un povero allocco, compreso il sottoscritto.

2 risposte al commento
Ultima risposta 13/01/2013 16.20.00
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  03/11/2012 17:52:28
   4 / 10
"Izo" è un film filosofico, astratto... estremamente simbolico. Un film dal profondo significato che il regista, nel suo feroce attacco all'essere umano e le sue istituzioni, rende fin troppo ermetico... tanto che è impresa ardua capire dove voglia realmente andare a parare. E se il messaggio complessivo si può comprendere con uno sforzo intellettuale è innegabile che per poter assimilare ogni singola sequenza, così piene di simbolismi, bisogna possedere una cultura non indifferente. Ma la comprensione fin troppo ostica non è certo il problema principale che è invece da ricercarsi in una lunghezza esagerata che porta in dote una ripetitività sconcertante. Identiche situazioni che si ripetono in una spirale infinita ottenendo come solo e unico risultato possibile la noia. E non c'ho nemmeno visto quella bellezza visiva che contraddistingue i film di altri registi "difficili" come può essere Lynch per esempio.

Attenzione! A dispetto del mio voto severo non voglio dire che "Izo" è brutto a prescindere. La frase "o lo si ama o lo si odia" (ma anche "un film non per tutti") è spesso abusata ma se c'è un film per cui calza a pennello credo che questo possa essere "Izo". Il messaggio di fondo è certamente apprezzabile ma il tentativo del regista di portarlo su schermo non mi ha convinto per niente, ho avuto l'impressione che Miike abbia esagerato nel voler dare un tono filosofico al film. Ma forse sono io che non ho capito un tubo. Molti spettatori riusciranno ad andar oltre le magagne e sapranno apprezzare il film per ciò che vuole trasmettere; da spettatore medio quale ritiene di essere il sottoscritto sono, in questo caso, rimasto deluso da questo poliedrico regista. Se questo è il Miike più impegnato allora preferisco di gran lunga il Miike càzzone.
Voto basso per ora, mi riservo di poter cambiare opinione (come mi è già capitato di fare con film così difficili) ad una eventuale seconda visione.

paride_86  @  18/10/2012 01:42:55
   3 / 10
Trama del film: Izo uccide.
Non importa come, dove, quando, perché: lui è assetato di vendetta, quindi uccide e basta.
Nella prima metà del film lo fa a viso scoperto, nella seconda metà indossa una mascherina tipo Zorro e assomiglia ad Alice Cooper, con un non so che di Marilyn Manson.
Incontra l'anima gemella che prima lo accudisce e poi lo ri-partorisce, taglia il nastro di Moebius che ripercorre all'infinito, cerca di uccidere persino l'imperatore, dopo aver fatto a pezzi yakuza, civili, esponenti dell'alta finanza e persino un generale, accompagnato da un esercito di zombie della seconda guerra mondiale.
Uccide tutti tranne l'odioso cantore rauco e stonato che infesta il film con i suoi epilettici siparietti monocordi.
"Izo", in definitiva, è un film pesantissimo e ripetitivo fino alla nausea, poco comprensibile e impregnato di un pessimismo che rasenta la follia; visivamente parlando è poco curato, sia nella fotografia che nei dozzinali effetti speciali, e le musiche lasciano parecchio a desiderare.
Quando uscì "Otto e mezzo" di Fellini, Dino Buzzati lo definì "la masturbazione mentale di un genio"; parafrasando Piero Manzoni, invece, si può tranquillamente classificare "Izo" come mer.da d'artista.

Invia una mail all'autore del commento Weltanschauung  @  04/10/2012 12:24:31
   8½ / 10
"Dopo il cinema c'è IZO." (E.Ghezzi)

Così se la cavò il critico Enrico Ghezzi ai tempi in cui Izo fu presentato al festival di Venezia nel 2004.
Ed effettivamente questo film è davvero oltre, concettualmente ancor più estremo di Visitor Q.
Mentre per le altre pellicole della sterminata produzione filmica del giapponese è possibile, anche minimamente, addentrarsi in interpretazioni logico/razionali, qui è davvero impossibile. Provarci significherebbe solamente sminuire e depotenziare il lavoro svolto dal regista.

Il film di Miike narra la vera storia di Okada Izo, un samurai del XIX secolo che venne crocifisso e ucciso per aver seguito gli ordini del suo signore, T.Hampeita.
Takashi utilizza il personaggio di Okada per costruirci sopra un film surreale, metafisico e fuori dalle concezioni spazio/temporali.
Il protagonista viene difatti trasportato costantemente avanti ed indietro nel tempo portando morte e distruzione ovunque con una furia primordiale.

La sequenza iniziale del film riprende il finale di Hitokiri, vecchio film biografico proprio su Izō Okada, in cui avviene la crocifissione mortale del samurai.
Ma lo spirito di Izo si reincarna con le sembianze di un demone, e ritorna assetato di vendetta, attraversando le epoche e diventando protagonista di un massacro.

Izo è la personificazione di tutto ciò che è deleterio, la sua spada miete vittime illustri: arcivescovi, generali, primi ministri e persino Dio in una iperbole nichilista in cui tutti i valori vengono annientati uno dopo l'altro.

Una sorta di irrazionale viaggio psichedelico in cui il regista è riuscito ad essere realmente attraversato dai tempi trasferendo nella settima arte il caos delle epoche recenti votate alla distruzione e alle rovine (presenti filmati di repertorio di Hitler, Stalin, Mussolini).

L'umanità che Okada incontra durante il suo viaggio circolare è dipinta in maniera triste, masse lobotomizzate, spaventate, inermi, incapaci di provare emozioni autentiche.
La violenza rappresentata è perversa, estrema, ma allo stesso tempo tragicomica e grottesca, in ogni caso non viene neppure lasciato il tempo di provare sensazioni di straniamento che subentrano altre situazioni, come ad esempio i camei del geniale musicista Kazuki Tomokawa che provocano brividi, emozioni indefinite e dolore inespresso.

A livello tecnico, la regia è come sempre impeccabile, convulsa, visionaria ed attraversa diversi generi cinematografici, il mafia movie, l'horror, il fantasy e così tra samurai, vampiri, yakuza e zombi in divisa militare, si può ammirare la perizia di un regista che ha ben pochi eguali.
Sempre lucido, sia nelle scene di violenza, che durante le parti più oniriche e surreali, precisissimo nelle scelte di ripresa, mai si sofferma sui dettagli dei numerosi corpi dissezionati. Strepitose anche tutte le selezioni musicali.

Izo non ha pretese filosofiche, nonostante sia colmo di simboli religiosi, di iconografia pagana, di cultura giapponese, di non-dialoghi che rimandano al buddhismo, al cristianesimo, alla natura dell'uomo, ai rapporti tra il potere e masse; nulla è messo per ragionarci sopra, ma per farcelo percepire sensorialmente.

Izo non è la metafora di nulla, Izo è solamente l'opera di un regista che ha ecceduto il cinema e si è spinto nell'incomunicabilità senza per questo cadere nel manierismo o nell'intellettualismo fine a se stesso.

Un'opera eccezionale con comparsata di T.Kitano annessa, un punto di non ritorno nella poetica incongrua e sadica di Takashi Miike.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  18/05/2012 17:26:39
   7½ / 10
Non facile da seguire e non del tutto comprensibile, Izo è probabilmente uno dei film più personali di Miike perchè oltre a riassumerne una certa filosofia pessimista sull'umanità in generale, è un vero percorso nella storia cinematografica di Miike stesso. Izo viene visto sotto un duplice aspetto: brutale e gratuito nella sua violenza e nella sua irrazionalità e contemporaneamente questa violenza sembra una catarsi verso tutte quelle sovrastrutture (nazione o democrazia), dai significati ormai astratti che Izo distrugge in maniera sistematica.
Izo è anche un excursus nei vari generi cinematografici che il regista stesso ha affrontato e con violenza destrutturato. Fa piacere la presenza di Kitano.

Gabo Viola  @  30/10/2011 17:42:45
   5 / 10
No.
Allora la violenza funzionale mi piace, la accetto ma qui trovo che sia davvero gratuita. Un demone, un'anima sofferente vuole recarsi al "palazzo delle regole ripugnanti", lungo la sua strada dovrà combattere contro ogni imposizione sociale impartita L' amore verso una donna, verso la propria madre, verso i vampiri delle agenzie assicurative (muniti di bic da conficcare dietro la schiena). Il problema è che questa robusta cavalcata verso l'annullamento del proprio imprinting non mi piace che usi la violenza, la spada, i fiotti di sangue come metafora. Perchè la purificazione, l' esperienza e la crescità devono essere trasposte con arti mozzati, piroette da spadaccini, revolverate e il sibilo dei proiettili? No. Fotografia meno curata rispetto ai capolavori di Miike, ritmo narattivo poco coinvolgente, attori sufficienti. Mi trovo distante verso quest' opera del febbricitante autore giapponese.

10 risposte al commento
Ultima risposta 31/10/2011 16.56.58
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  22/10/2011 17:15:30
   7 / 10
Uno dei film piu' onirici e complessi di Miike dove è difficile raccogliere tutti i messaggi "visivi" del regista...
Eppure la trama non è affatto originale...un demone che medita vendetta e che distruggera' a suon di Kitana tutto il sistema politico e sociale Giapponese fino ad arrivare all'imperatore!
Un po' ripetitivo ma visivamente strepitoso.

incubodimorte  @  27/03/2011 15:17:44
   10 / 10
Per me questo è il miglior film del regista. Probabilmente ho capito solo il 50% del film, data la ricchezza di significati e le varie interpretazioni che si possono dare. Ma è entrato subito tra i miei preferiti, dovrò visionarlo più volte. Lo trovo superiore al tanto decantato Ichi the killer.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  16/12/2010 11:38:53
   6½ / 10
Rispetto ad altre pellicole di ardua comprensione,come "Gozu" o "Big Bang Love,Juvenile A", questo lavoro di Miike non mi ha entusiasmato."Izo" è un film fondamentalmente avaro delle sbalorditive peculiarità del folle regista nipponico,qui distinguibili solo in sporadiche occasioni e al servizio di un esercizio di stile speculativo.Pochi virtuosismi registici ,messa in scena meno curata del solito e una smunta intensità cromatica fanno di "Izo" un'opera concettualmente interessante ma poco seducente nella confezione.A ciò si aggiunga un avvicendarsi di eventi decisamente sfiancante nella propria anormalità,per quanto lodevole nel voler mettere a nudo la malvagia indole umana,questo per mezzo dell'odissea temporale di un samurai tornato dalla tomba e tramutatosi in una sorta di spirito vendicativo.Miike offre un continuo massacro,ma senza i picchi gore dissacranti che l'hanno reso celebre, intervallati da riflessioni inerenti la condizione e l'essenza umana,il tutto condito da simboli e personaggi allegorici connessi soprattutto all'impotenza davanti al volere del fato.
La schiera di nemici da affrontare attinge dapprima nell'infausto passato del guerriero, per poi procedere con l'apparizione di raffigurazioni di un potere (clericale,militare,economico,ecc…) a difesa di una specie di divinità posta sopra ogni cosa,soprattutto alla libertà di ogni individuo.
Una condizione vincolante a cui l'uomo viene costretto fin dalla nascita,avvinghiato sia da catene materiali che astratte,queste accomunabili ad una sfera in cui il libero arbitrio è solo illusione.
Pur adorando Miike ho trovato questa pellicola una mera manifestazione della sua tendenza all'eccesso,solitamente usata divinamente,in questo caso davvero troppo sfrenata e poco accattivante anche se degna di approfondimento in svariati passaggi.Infine l'attore principale non mi è sembrato particolarmente adatto al ruolo,perenne espressione da ebete e look ridicolo di certo non aiutano.

Donetsk  @  01/10/2010 12:25:27
   10 / 10
L'opera migliore degli ultimi 20 anni.
Direi che può bastare come commento.

wooden  @  31/03/2010 21:26:33
   9 / 10
Horror filosofico, originale e unico.
L'odissea sanguinaria e satura di rabbia di un demone dannato a purificarsi dalla peggiore delle punizioni divine: l'immortalità.

Serve giusto un minimo di infarinatura sulla cultura giapponese, nulla che qualche film nipponico, qualche partitella a zelda e qualche nozione sul taoismo non possano fornire, per il resto il film è molto libero e lynchiano.

Mi è dispiaciuto non poter capire il testo delle canzoni del menestrello rauco, comunque musicalmente molto belle: sembrano uscite da un cd dei residents!

Molto meglio di Ichi the killer, da vedere assolutamente.

7HateHeaven  @  25/03/2010 14:28:37
   6½ / 10
Concordo con alcuni commenti precedenti: chi non conosce appieno la cultura orientale non può comprendere totalmente questo film.
A mio parere è assolutamente troppo onirico e incomprensibile per uno spettatore medio, fra cui mi inserisco io.
Per questi motivi non mi sento di dare un ottimo voto...

kullaz  @  07/03/2010 15:47:22
   8½ / 10
He'll be the red guard
She'll be the new world
He'll wear his grey cap
and she'll wave her red book
He'll tell her
One way?
I want you all ways
One way
And then they'll sing
I was lost at sea
She was lost with me
Then across the broad horizon
out on the Big Waves
I saw it coming
I saw the red guard
I saw the new world
I saw the Big Wall
out on the Big Waves
Hooray!
(That's what I had to say)
Hooray!
We will purify
We must purify
For the sake of that security we all want
We will purify
He'll be the red guard
She'll be the new world
He'll wear his grey cap
She'll wave her red book

BlackNight90  @  21/09/2009 02:49:23
   7½ / 10
Devo ripetere ciò che ho letto in alcuni commenti precedenti, è oggettivamente impossibile comprendere appieno questo film se non si conosce la cultura orientale, soprattutto nel suo lato filosofico e spirituale.
Non pretendo di capire anche solo la metà dei temi che Miike tratta velandoli dietro un'intricatissima foresta di simboli e metafore affascinanti e suggestive, quel che è certo è che questo è uno dei film più metafisici ed ermetici di Miike, un insieme di riflessione filosofiche mischiate a scene sanguinosissime, violente o poetiche che si susseguono in un ritmo frenetico: si può cogliere la lucida consapevolezza del regista sulla natura umana dominata dall'irrazionalità, dal male e dal desiderio di vendetta, riflessioni sulla religione (molto presente il buddismo) ma anche (insolitamente) sulla storia e sui concetti di nazione e amore, sul ciclo infinito di morte e di rinascita, con cui si conclude il film in modo ottimista direi.
Insomma c'è molta roba, forse troppa e si avverte un'atmosfera da incubo che può risultare pesante e opprimente (e la durata non aiuta), a mio parere simile a quella di Gozu. Insopportabile il cantastorie con la raucedine, Kitano meritava più spazio. FIlm molto interessante per i numerosi spunti e per il forte spettacolo visivo, ma di Miike ho preferito altro.

Invia una mail all'autore del commento Banana Pie  @  14/08/2009 10:58:27
   9 / 10
Come detto nei precedenti commenti credo che per capire bene questo film che trasuda fascino da tutti i fotogrammi sia necessario avere una conoscenza della cultura giapponese perlomeno significativa.

In ogni caso questo è uno dei film visivamente più intensi di Miike insieme a Big Bang Love, Juvanile A... due ore di fotografia eccelsa, colori toccanti, costumi e scenografie ineccepibili, e di contorno una trama affascinante e resa in un modo abbastanza peculiare con tante citazioni che purtroppo possono essere percepite in contenuta parte per motivi già specificati.

Visitor Q e Audition mi hanno colpito di più sotto il punto di vista concettuale, questo invece mi ha colpito di più visivamente.

Invia una mail all'autore del commento Enora  @  05/08/2009 23:10:37
   8½ / 10
Uno spettacolo visivo.

Un Ryuhei Matsuda assolutamete affascinante nel suo ruolo..
Davvero un grande Takashi, regista inimitabile..

TheLegend  @  04/08/2009 18:58:09
   8½ / 10
Profonda analisi dell'esistenza umana e su tutto ciò che la influenza...
Peccato per una seconda parte un pò troppo ripetitiva e poco coinvolgente che ti fa arrivare stanco al finale che quindi non colpisce pienamente.
Prima parte assolutamente fantastica,fotografia e regia ottime!

Ciaby  @  17/03/2009 19:51:20
   10 / 10
sconvolgente, assurdo, violentissimo e senza pietà. Un viaggio suggestivo e delirante, dove alla domanda "che cos'è l'amore?" si può solo rispondere "una parola, un componimento di vocali e suoni senza senso"

MM11  @  10/05/2008 06:50:15
   8½ / 10
Non sono d'accordo con chi dice che il film è una critica all'uomo o una denuncia della crudeltà umana.. quest'interpretazione è troppo superficiale.. Izo è di più molto di più, troppo ricco di simbolismi e di richiami per essere solamente questo..
e Miike non è uno stupido, non fa niente "a caso" ogni dettaglio ha un suo motivo probabilmente molto sfuggente per chi non conosce la cultura giapponese..
ma è ancora più universale, molto più filosofico, a tratti enigmatico, molto astratto e difficile, sull'infinito e l'indefinito, sull'interpretazione delle cose e sui rapporti fra di esse...
penso che la trasposizione in forma di storia, di battaglia, di "demoni" fosse un modo per semplificare le cose e renderle più comprensibili e meno pesanti..
non mi è piaciuto molto il finale a dire il vero, ma comunque un film che merita.. certo veramente difficile da vedere e da apprezzare, di sicuro non per tutti.
quasi impossibile da capire, almeno totalmente.. troppi gli spunti e le sfumature.. meglio così!

teddy  @  29/11/2007 21:09:51
   9½ / 10
ragazzi questo è secondo me uno dei migliori film del maestro Takashi miike,trama bellissima,regia strabiliante,sceneggiatura ottima,e il tutto è accompagnato da una bellissima riflessione filosofica sulla malvagità umana.........il regista percorre tutte le epoche storiche mostrando la follia dell'uomo,e le atrocità che ha perpetrato nel corso della storia. Izo è l'incarnazione di tutta la malvagità umana,una malvagità invincibile che si estinguerà solo con la fine dell'umanita e destinata a ripetersi nel corso dei secoli......ragazzi questa è una perla del cinema inclassificabile,un capolavoro assoluto che offre centinaia di spunti di riflessione.....il film pèiù filosofico di miike,bellissime le scene di violenza accompagnate dal cantastorie un film che costringe lo spettatore a riflettere......

5 risposte al commento
Ultima risposta 19/12/2007 13.36.41
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phemt  @  28/07/2007 10:03:15
   8 / 10
“Dopo il cinema c’è Izo!” E’ questo il commento che mr. Ghezzi ha rilasciato dopo la visione (al festival di Venezia) di questa opera Miikiana… Non sono sicuro di aver capito alla perfezione quello che intendeva dire Ghezzi ma così facendo il noto critico si è tolto di dosso un bel problema… Commentare Izo infatti è difficilissimo, perché Izo è un film difficilissimo… Tra quelli che ho visto finora è sicuramente il Miike più filosofico e più impegnato, il film è molto weird, è molto d’avanguardia come si suol dire, e probabilmente diventerà un super-cult (ma di quelli con la C) con il passare del tempo… Sono però convinto che per apprezzarlo fino in fondo si debba avere una grande conoscenza della cultura giapponese… Infatti il film è pieno di rimandi a determinate caratteristiche della cultura asiatica ma, pur non avendo questa conoscenza, ho comunque apprezzato molto il film…

Izo è un samurai che dopo essere stato giustiziato torna sotto forma di demone affamato di vendetta, Izo è un diavolo che viaggia nello spazio e nel tempo perché il tempo e lo spazio per lui non esistono e (a quanto pare) non esistono nemmeno per gli altri… E Izo uccide e si fa avanti incurante delle armi, delle pallottole, degli yakuza, degli squadroni di militari professionisti, del potere, dell’aristocrazia e del clero…
Ma forse Izo è la nostra intera umanità che per anni, secoli e millenni non fa altro che trascinarsi avanti e uccidere tutto e tutti compresi vecchi, genitori, dei e bambini… E Izo rimane bloccato nel ciclo, tra la vita e morte, fuori dal tempo e dallo spazio, non rimane altro che uccidere e uccidere, farsi colpire, farsi ferire, soffrire ma continuare ad uccidere… Ed è destinato a farlo in eterno saltando da un epoca all’altra saltando da un posto all’altro…
Alla fine del suo percorso di sangue e violenza Izo si troverà a correre all’infinito (sull’8 rovesciato quindi) fino a quando non riuscirà a rompere questo ciclo e liberarsi… A questo punto potrà combattere il karma, stare faccia a faccia con Sua Altezza Imperiale (il suo nemico finale?), resistendo agli ultimi colpi mortali e uccidendo bruchi e farfalle, ma il Karma è troppo potente anche per un demone come Izo, il karma è troppo potente per tutti noi… Puoi uccidere migliaia di uomini ma basta un soffio del karma per annullarti… C’è però la possibilità di un nuovo inizio, di un essere di luce che nasce, ma arrivato alla fine mi sono ormai perso anch’io…

Inutile far notare la notevole (come sempre) regia di Miike e la perfetta fotografia…

Izo è un film sul male e sulla violenza, è un film sulla vita e sulla morte… Forse troppo criptico, a tratti ridondante e al limite del pesante, Izo resta comunque un’opera assolutamente affascinante e indimenticabile… Per pochissimi si, ma questo è Cinema con la C, o forse come diceva Ghezzi è semplicemente quello che viene dopo il cinema…

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  18/06/2007 01:43:40
   7½ / 10
Mi trovo abbastanza d'accordo con il commento di Bungle77.
La critica a 360 ° di Miike verso l'uomo è molto interessante ma a tratti ridondante.
La regia è comunque a livelli altissimi per uno dei film più filosofici del regista nipponico.
Ho avuto come l'impressione che per poterlo apprezzare completamente bisognasse avere una profonda conoscenza della società e della storia giapponese (che purtroppo non ho), cosi come delle canzoni dal cantastorie (nella mia versione del film non erano ancora sottotitolate).

Tom24  @  26/05/2007 22:16:49
   9 / 10
Piccolo capolavoro. Forse una delle migliori pellicole del prolifico regista, sicuramente la più impegnata.
Film profondamente filosofico ed allegorico, sull'esistenza umana e la sua condizione terrena; una regia originale e convulsa, a tratti incomprensibile, tipica di Miike.
Film di denuncia contro l'umanità intera(!), che Izo stesso porterà ad un nuovo equilibrio, possedendone le stesse caratteristiche, ovvero irrazionalità, sofferenza, distruzione (ed autodistruzione)...
Non di facile comprensione... Completamente spiazzante.

benzo24  @  07/03/2007 19:28:23
   10 / 10
capolavoro di miike. un film profondissimo, una lunga e poetica riflessione sull'esistenza.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  01/07/2006 15:50:49
   9½ / 10
Grandissimo Miike nella regia di questo film. Una summa sulla violenza dell'uomo, e sul non riuscire ad uscire dalla catena che l'umanità stessa si è creata. Un film sulla vendetta e sulla sua inutilità, su come un uomo se accecato dalla rabbia possa diventare una bestia. Ma anche sulla possibilità di uscire da questo circolo infinito e di rigenerarsi, di ricrearsi da zero e costruire una nuova vita, che solo noi decideremo come sarà. Grande Kitano e bellissime anche le canzoni cantate dal chitarrista, veramente di grande effetto e azzeccatissime per l'atmosfera del film. Purtroppo nella versione che ho le canzoni non sono sottolineate, ma masticando un po' di giapponese anche i testi mi sembrano molto belli. Chiaramente capivo solo qualche frase o parola qua e là, d'altra parte per il modo in cui cantava il tipo sarebbe stato difficile capire anche in italiano...

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Ultima risposta 16/06/2007 18.48.54
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Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  28/04/2006 13:31:34
   7½ / 10
Idea davvero interessante, a tratti davvero geniale ... però il film dura troppo ed è un po ridondante...Miike in alcuni punti mostra il suo lato più pacchiano (una delle poche pecche di questo grandissimo regista).
Difficile dare un voto...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Andre85  @  21/10/2005 12:51:31
   8 / 10
indeciso tra il 7 e l' 8...film strano, (per forza!!) forse a tratti anche confuso, ma la storia non è male, anche se abbastanza astratta. è il primo di miike che vedo con richiami ai film cappa e spada.
Izo con le sue grida folli tra l'orrido e il buffo, non pensa nemmeno un secondo a far fuori donne vecchie e bambini è il vero emblema dell'uomo mostro-diavolo.

ps. mitico anche kitano ;-)

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Ultima risposta 30/10/2005 23.50.25
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