la chiave di sara regia di Gilles Paquet-Brenner Francia 2010
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la chiave di sara (2010)

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locandina del film LA CHIAVE DI SARA

Titolo Originale: ELLE S'APPELAIT SARAH

RegiaGilles Paquet-Brenner

InterpretiKristin Scott Thomas, Mélusine Mayance, Niels Arestrup, Frédéric Pierrot, Michel Duchaussoy, Dominique Frot, Gisèle Casadesus, Aidan Quinn, Natasha Mashkevich, Arben Bajraktaraj

Durata: h 1.51
NazionalitàFrancia 2010
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2012

•  Altri film di Gilles Paquet-Brenner

Trama del film La chiave di sara

Julia Jarmond è una giornalista americana che vive a Parigi. Quando suo marito le chiede di tarsferirsi nell'appartamento dei suoi genitori, scoprirà un mistero sconvolgente che cambierà la sua vita.

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Voto Visitatori:   7,12 / 10 (33 voti)7,12Grafico
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Voti e commenti su La chiave di sara, 33 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Burdie  @  26/03/2023 23:11:21
   7 / 10
Spotify  @  23/01/2016 03:07:22
   7½ / 10
Un film bellissimo e struggente, ha superato di gran lunga le mie aspettative. E' una pellicola che tratta di un argomento forse un po' dimenticato, visto che quando si pensa al rastrellamento degli ebrei, la nostra mente va subito ai campi di concentramento tedeschi o polacchi, ma invece, purtroppo, è successo anche in francia. E' la storia molto tenera dell'amicizia di due ragazzine che vengono rinchiuse in uno di questi campi, sottratte ai loro rispettivi genitori, ma che tuttavia non perderanno le speranze e cercheranno in tutti i modi di fuggire da quell'inferno. Intanto 60 anni più avanti, una giornalista molto sensibile ai fatti accaduti agli ebrei francesi durante la guerra, ricostruirà pezzo dopo pezzo la vicenda di Sara, una delle due ragazzine. E' un'opera che fa capire i reali valori dell'amicizia, come appunto quella tra Sara e l'altra ragazzina (mi sfugge come si chiamava), davvero molto toccante e piena di significati. In situazioni del genere avere un'amica è di grande aiuto e serve a farsi forza a vicenda. Le due storie si intrecciano e si alternano molto bene. Il merito, oltre al regista ovviamente, va a Hervè Schneid che realizza un montaggio eccellente. Brenner è bravissimo in tanti aspetti: innanzi tutto si concentra molto di più sulla storia di Sara che su quella di Julia, infatti il ritmo è molto scorrevole, l'interesse rimane sempre alto. Io sinceramente pensavo l'incontrario, cioè che la vicenda della ragazzina restasse solo sullo sfondo per lasciar spazio alle ricerche della giornalista ma per fortuna non è stato così, altrimenti si sarebbe sfociati nella solita commercialata. Il quadro storico dove è ambientata la vicenda è sviluppato in maniera eccezionale, il director ci fa respirare l'aria pesante del tempo, valorizza molto le scenografie, rese claustrofobiche, sporche e lugubri. Possiamo sentire la paura, il terrore della povera gente che viene deportata in questi luoghi di tortura e non sa se ci uscirà da li viva o da morta. Alcune scene sono davvero strazianti, e danno solo la minima idea di cosa hanno passato realmente queste persone. L'atmosfera poi è prettamente anni 40, insomma il regista compone uno schizzo d'epoca davvero notevole. Anche il resto della regia è ottimo, alcune riprese sono splendide come quella in cui le 2 ragazzine corrono in mezzo ai campi, bellissima. Oppure le scene più commoventi, colpiscono molto emotivamente, tenere e crude allo stesso tempo. Ad esempio mi vien da citare quella in cui i figli vengono strappati alle rispettive mamme, terribile. Ottima la direzione degli attori, resi tutti molto credibili, in particolare Mèlusine Mayance. Ci sono anche molti piano-sequenza poetici, sognanti, volti a sottolineare che nonostante tutto, la nostra protagonista non perde mai la speranza. Stupende anche le scene, quasi incantevoli, quando Sara, ormai fattasi grande, cammina per la prima volta nell'acqua. Davvero un momento bello col director che si dimostra molto virtuoso. Per quanto riguarda la vicenda di Julia, Brenner si limita a sfoderare una narrazione piacevole e nulla di più. Si opta per una fotografia che fomenta molto l'aura della pellicola: i toni sono polverosi, marroncini e si sposa perfettamente con la scenografia. Azzeccatissima. Il cast fa del suo meglio: Kristin Scott Thomas è bravissima, la sua è un'interpretazione potente, drammatica e molto sentita. Si cala perfettamente nei panni di una giornalista ossessionata dalla ricerca della verità su Sara Starzynski. Non male neanche l'interpretazione dei dialoghi. E' un'attrice molto solida, non molto virtuosa, ma ha una forte personalità, brava. Mi è piaciuto anche Niels Arestrup, attore sicuramente conosciutissimo in territorio francese, davvero un ottimo interprete. Bravissima anche la Mayance, ed aveva solo 11 anni all'epoca. Un'interpretazione intensa e commovente, riesce a far sentire sulla pelle la sofferenza che prova. Colonna sonora niente male, delicata e profonda. Molto adatta. Ma purtroppo, come vuole la regola, ci sono anche dei difetti e uno abbastanza evidente, dal mio punto di vista, è la sceneggiatura: in realtà non è neanche malaccio, però ci sono delle scelte che non ho condiviso molto, ad esempio tutta la vicenda dei lei che è incinta ma che il marito non accetta tale cosa. L'ho trovata una cosa illogica. Oppure certe situazioni vengono un po' tralasciate per strada, non c'è una conclusione vera e propria a tali. Scarsina la stesura dei personaggi e dialoghi senza infamia e senza lode, mentre il resto è buono come l'originalità della storia, l'articolato impianto narrativo e la ricostruzione dei fatti storici avvenuti. Altra cosa che non ho apprezzato è stata la caratterizzazione dei personaggi, troppo approssimata da parte di Brenner così come costui gestisce male il finale, molto sbrigativo, la pellicola meritava di chiudersi in ben altro modo.


Conclusione: un film davvero bello, intensissimo e trascinante. Una perfetta ricostruzione degli eventi che coinvolsero la francia nel 1942. Uno dei migliori lavori trattanti il tema. 7 e mezzo se lo merita tutto.

Juza21  @  10/10/2015 17:46:08
   8½ / 10
Uno dei più bei film che ho visto ultimamente, intenso, emozionante, perde un pò nel finale ma merita veramente..

Gruppo COLLABORATORI SENIOR dubitas  @  15/01/2015 14:33:00
   7½ / 10
Una storia intrecciata , ''mai dimenticata'', sul ricordo della giovane Sara. Un film molto toccante, checché ne dica la critica pronta a sottolinearne (a torto) la mancanza di realismo. Sarei davvero curioso di leggere il libro, perché da come è strutturato il film, la trama mi sembra davvero interessante e pizzicante. Originale, senza dubbio.

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topsecret  @  21/11/2014 19:31:29
   7 / 10
Una sorta di viaggio nella memoria.
Il regista Gilles Pasquet-Brenner riesce a proporre una storia garbata e intensa prendendo il soggetto del libro omonimo di Tatiana de Rsnay e portandolo sul grande schermo in maniera sobria e calibrata, senza lasciarsi andare alla retorica o alla narrazione storica di quel periodo.
Grande merito della riuscita del film va ai protagonisti, capaci di risultare credibili e appassionati, al ritmo e alla linearità della storia che assicurano una visione coinvolgente e godibile e alle emozioni che lascia trasparire, senza calcare la mano e mantenendosi sempre in costante equilibrio come mostrano i continui salti temporali.
Buon film che vale la pena vedere.

mauro84  @  19/11/2014 23:23:12
   8 / 10
Non so bene perchè mi son soffermato sulla visione di sto film, forse per non dimenticare la grande guerra o il periodo poco felice del medio oriente...
Trama davvero ben fatta, storico, drammatico, a tinte forti, ti prende, ti lega..
ambientazioni degne e realistiche...
Anche in Francia, in nazismo ha colpito e ha fatto tante vittime, non dimentichiamoci di tutto questo.

Nota sul cast, nessuno famoso, tutti attori ed attrici per lo + francesi, grande interpretazione, sembra di viver sti momenti con loro.

IL regista riscrive la storia, un film da vedere, difficile dimenticar tutto, si guarda indietro, e poi avanti... meritava un premio...

Film consigliato, da non perder assolutamente. Un punto di vista diverso sulla deportazione ebrea, a Parigi, come nessuno a mai fatto. Top! da vedere!!

gemellino86  @  06/10/2014 20:07:07
   8 / 10
A me è piaciuto davvero tanto. Uno di quei film sull'olocausto che rimangono impressi. Ricorda la storia delle vittime francesi durante il periodo bellico. Da vedere.

pak7  @  13/01/2014 02:49:59
   7½ / 10
La Chiave di Sara sa emozionare, riesce a viaggiare su due binari temporali distinti, senza perdersi nel retorico, racconta la storia degli ebrei parigini prima di essere deportati nei campi di concentramento. Il tutto viene raccontato con una semplicità disarmante, mi ha ricordato un pò "Il bambino con il pigiama a righe", anche lì una storia di un bambino nei campi di concentramento, anche se in un contesto diverso. Bello l'intreccio delle due storie ed anche la fotografia. Il finale è un pò ruffianotto, e strizza l'occhio al pubblico, ma gli si può perdonare.

cris.more  @  05/12/2013 12:53:02
   6 / 10
Fino a metà film mi ha coinvolta tanto..emozionante..bello!
Dopo mi ha un po' annoiata, non hanno fatto vedere quasi nulla di Sara ma solo della protagonista!! A mio parere una storia sugli ebrei deve avere come protagonista un'ebrea non una che indaga a caso. hanno dato più peso ai tormenti di questa donna piuttosto che alle pene che hanno dovuto vivere gli ebrei!
Forse avevo io delle aspettative diverse.
Comunque sia consiglio di guardarlo!

horror83  @  06/08/2013 17:26:56
   7 / 10
un altro film sull'olocausto, un altro film che fa vedere questo orrore in una prospettiva diversa da altri film! Lo si vede dalla prospettiva di una bambina che per salvare il suo fratellino dalla deportazione nei campi di concentramento

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il film inizia ai giorni nostri con una coppia che prende casa a Parigi e la donna scopre che nella seconda guerra mondiale era abitata da questa famiglia di ebrei! e riesce a ricostruire la loro storia grazie al fatto di essersi informata e al lavoro che fa (giornalista). molto toccante come tutti i film sull'olocausto!
film sugli ebrei francesi. mea culpa da parte del regista che ha voluto dire col suo film che anche i francesi hanno contribuito a quell'orrore aiutando i tedeschi a deportare gli ebrei (e ovviamente tanti altri paesi tra cui l'Italia)
da vedere!

leonida94  @  10/06/2013 10:52:00
   7 / 10
Ho un buonissimo ricordo di questo film.
Un viaggio toccante, ma non melenso.
Non annoia affatto, la storia prende alquanto.
Buonissime le interpretazioni, la fotografia e la capacità di sostenere il ritmo su due piani temporali.
Un modo diverso di raccontare la "solita" tematica.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  06/02/2013 12:47:33
   6 / 10
Curioso come il regista dell'horror "walled in- murata viva" torni ad occuparsi di un bambino "murato" ditro la porta dell'armadio...
Stavolta il tema è molto piu' serio e realistico come puo' esserlo ogni film sugli Ebrei.
Il tema è lo stesso visto recentemente in "vento di primavera" ma stavolta la storia è ad altezza di bambina...stesse atrocita', stesso dolore per la pagina piu' nera della recente storia Francese!
Il film colpisce nel rapporto tra i fratelli, ma una volta aperto l'armadio con la verita' esce pure l'attenzione e l'emotivita' dello spettatore.
Tutta l'indagine finale appare come qualcosa in piu' di cui non si sentiva il bisogno...per non parlare di qualche eccesso di zucchero nel finale, oltretutto scontato.
Riuscito a meta'.

fabri70  @  05/02/2013 20:44:44
   10 / 10
capolavoro.conoscendo l attrice che recita in film abbastanza lenti,mi aspettavo un film noioso....invece.....

maitton  @  30/01/2013 09:59:32
   5½ / 10
perennemente sottotono, questo film sembra non decollare mai.
logica conseguenza: un coinvolgimento praticamente nullo.
evitabile

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  19/06/2012 19:07:46
   5½ / 10
Trascurabile, melenso e soprattutto ennesimo film superfluo sul dramma degli ebrei.
In piccola parte interessante nel racconto del passato assolutamente irritanti le digressioni sul presente della vita sentimentale della protagonista.
Le recitazioni sono altalentanti non aiutati da una sceneggiatura che spesso li fa avere un comportamento di difficile comprensione.

Evitabile.

Invia una mail all'autore del commento diderot  @  14/05/2012 23:01:45
   6 / 10
La storia è comovente, gli attori sono abbastanza bravi.. ma il film non è eccezionale.

desertoceano  @  07/03/2012 16:47:35
   7 / 10
La storia di Sara è molto commovente e coinvolgente e posso capire l'emozione della protagonista nello scoprire la storia delle persone che hanno abitato la sua casa. Ma trovo assurdo che lei sia andata a cercare il figlio di Sarà per tirare fuori verità nascoste e sepolte. Nel film lui alla fine la ringrazia ma poteva benissimo restare traumatizzato a vita.
La prima parte di film é incalzante e intrigante, nella seconda parte, quando non verrà più narrata la storia di Sara, il film diventa lento e mortizio e si salva nella frase finale.

Alex2782  @  06/03/2012 22:53:42
   6½ / 10
mi aspettavo un crescendo ed invece nel finale rallenta e decade...comunque un bel film che tratta il tema dell'olocausto in terra francese.

foradeicopi  @  06/03/2012 17:12:29
   7½ / 10
Film interessante e sicuramente merita la visione, ciò che mi fa incaz e pensare che ultimante i film francesi che fino a poco tempo fa detestavo stanno sicuramente prevalendo su altri(vedi italiani) ma noi continuiamo a fare natale a cortina e magari ad andarli a vedere...meditate gente...meditate.

Invia una mail all'autore del commento Il Cartaio  @  05/03/2012 13:51:17
   7 / 10
Film duro e commovente che ancora una volta ci mostra gli orrori della seconda guerra mondiale raccontando un fatto di cui si è parlato troppo poco fin ora. Trama strutturata molto bene con quella "storia nella storia" che coinvolge ancor di più lo spettatore. Unica pecca forse l'eccessiva lentezza nella vicenda ambientata nel presente. Molto brava kristin Scott Thomas, perfetta in quella parte. IL CARTAIO

barone_rosso  @  21/02/2012 22:12:14
   7½ / 10
Commovente, senza essere necessariamente strappalacrime. Decisamente da vedere

LaurettaKoizumi  @  19/02/2012 13:30:26
   8 / 10
Senza dubbio, un film che vale la pena vedere.
Un film forse dedicato più al pubblico francese, perchè possa conoscere questa storia se, davvero, come avviene all'inizio del film, i giovani non sanno cosa accadde in quel velodromo nel 1942. Una storia che però tocca tutti i popoli, perchè si propone da una parte come l'ennesimo film sulla Shoah, ma dall'altra ci è donato dagli occhi di una bambina e di una donna, legate dal destino e separate dal tempo.
Forte, drammatico, vero.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  10/02/2012 20:38:01
   7 / 10
I temi dell'Olocausto e quello della seconda guerra mondiale sono temi molto ricorrenti nel cinema, vari registi si sono cimentati nel raccontare da un punto di vista proprio la storia dei deportati, ma mi sono sempre chiesta come mai tutta questa apprensione nei confronti di questo episodio. Il genocidio degli ebrei non è nè il primo nè l'ultimo, gli altri però per qualche oscuro motivo non vengono ricordati. Esistono capolavori come film meno validi artisticamente e LA CHIAVE DI SARAH rientra in quest'ultima categoria.
Fortunatamente il regista non cede al banale, da per scontato le conoscenze sui fatti reali, storici che sono successi, stanno là sullo sfondo, concentrandosi sul raccontare una piccola storia, una storia che fa pensare come molte possibili vite siano state spezzate in giro di poco tempo, vite che non avranno mai un futuro, vite prosciugate da gas, da fucilate,..guardi un piccolo condominio e pensi "..in quell'edificio ci saranno si e no dieci famiglie, ognuno di loro ha la sua vita, la sua storia, come fatti, incontri, volti si incrociano, si dimenticano o restano un ricordo amaro o dolce,.." e continui a pensare che quell'edificio è paragonabile a quei campi di concentramento e a quella gente che ci ha perso la vita, che ha perso il proprio futuro.
Usando flashback e montaggio parallelo Poquet-Brenner racconta una storia angosciante. Non tanto per il tema e le immagini impressionanti come la confusione creata dalla folla, il panico e l'angoscia che suscita, la donna che si suicida nell'ippodromo, la lotta delle madri per rimanere con i propri figli, il bagno nell'acqua fangosa, la fine ovvia del fratellino, ma soprattutto per aver messo in evidenza il fatto che come Sarah tutti i deportati (gay, ebrei,..) potevano avere una vita, un futuro e questo crea un senso di vuoto, di tristezza, esci dalla sala con un amaro in bocca, una lacrima che scende dal viso. Credevi di sapere come sarebbe stato il film, si entra cinici e se ne si esce cambiati, doloranti nell'anima, come se avessimo appena preso un pugno nello stomaco..

nutellakiss  @  09/02/2012 17:24:14
   9 / 10
Non dò 10 perchè non si può mai dire la perfezione. film stupendo uno dei più belli mai visti...soddisfattissima!

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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  08/02/2012 12:28:35
   6 / 10
"La chiave di Satra" è un film sulla rimozione della memoria, di cui con ogni evidenza non solo il nostro Paese soffre. La Francia, occupata dai nazisti e fortemente ideologizzata in periodo bellico, tende a cancellare la memoria delle persecuzioni e delle deportazioni, non solo a livello culturale ma demolendo gli stessi edifici simbolo dell'oppressione nei confronti degli ebrei.
Il film ripercorre la storia del più sanguinoso dei rastrellamenti attraverso la vicenda personale di una bambina proiettando la vicenda anche nel presente, quando una giornalista si prende a cuore la narrazione della storia e se ne ritrova incastrata perchè questa è parte stessa della storia della famiglia del marito parigino.
Anche nell'oggi ci sono rimozioni e negazioni: della memoria, della maternità, delle responsabilità e delle origini.
Il tema è certamente molto bello e affascinante, ma il film non graffia la superficie, rimane un esercizio in cui i fatti sono incasellati in maniera fin troppo perfetta e in cui accade quasi tutto quello che ci si aspetta.
Peccato, da salvare certamente il recupero della memoria e le prove recitative, soprattutto della bambina che interpreta Sara.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  02/02/2012 18:52:33
   6 / 10
Tipico esempio di film a tesi,La chiave di Sara rinuncia presto a cimentarsi con la rimozione della memoria di cui sarebbe stato una fulgida testimonianza - v. la strada dei misfatti ricolma oggi di grossolana edilizia e una pagina vergognosa della storia della Francia cancellata dal tempo. Lo fa adottando uno stilema insolitamente romanzesco dove abbracciare il dramma dello Shioah attraverso lo stereotipo dell'eroina che passa indenne ai campi di sterminio e vive - anche qui si percepisce - nel struggente ricordo di un fratello che voleva liberare dal suo destino avverso. Lo fa adottando una "doppia storia" di una giornalista improvvisamente coinvolta nelle vicende di Sara come in un'albero genealogico fino all'espiazione di una colpa (duplice, la sua e quella di Sara) che non e' esattamente la sua. Mettendo a confronto due donne diverse il regista relaziona nascita morte prole e familiari veri o presunti al centro di un ricordo che diventa antitesi della rimozione (appunto).
E' dove non la memoria ma la coscienza a farla rafforzare, altrimenti ci si perde. Non metto in discussione l'onesta' di tutto questo, resta il fatto che la donna, con le sue frustazioni coniugali, sembra fin troppo cosciente della sua ricerca, troppo preoccupata di vivere in una casa assediata di cupi ricordi 70 anni prima, per crederle davvero.
E tutto sommato il suo personaggio serve forse a raccogliere un consenso simbolico, che rappresenti come simbolo liberale la massa dei sentimenti collettivi, o per meglio dire i piu' estinti (piu' facile chiedersi se la villetta di Cogne trovera' mai un acquirente, ai giorni nostri).
Il risultato e' un film puramente classico, persino bello (in stile Donna del tenente francese, ma meno accademico) che finisce per diventare macchinoso, quasi si trattasse di un serial tv a puntate condensato in meno di due ore.
Un film che tenta di coinvolgere lo spettatore su temi come la scomparsa e il destino - cfr. che fine fara' il fratello di Sara? E lei e' ancora viva? - ma finisce per impatanarsi nella purezza un po' austera di una testimone generazionale, alle prese col difficile bisogno di diventare/ritornare madre dopo i 40 anni di vita.
E le "chiavi" di lettura del film ci obbligano a vivere passivamente questo forte sviluppo di emozioni. Ci guida troppo, vero?

TheLegend  @  02/02/2012 04:59:11
   6½ / 10
Film leggero nonostante il tema,scorre bene.

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/03/2012 13.52.29
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Invia una mail all'autore del commento Epheremy  @  28/01/2012 12:35:36
   7 / 10
Film bello ed a tratti molto toccante, come nella scena in cui

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER e quella in cui

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La recitazione della bambina era molto buona. Tuttavia il film perde un po nella parte finale, ma resta un buon prodotto. Consigliato!

Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  @  22/01/2012 23:59:34
   7 / 10
Film toccante che ha un gran merito di riportare in luce un evento dimenticato se non mai raccontato. E' facile vedendo questo film di riconoscere peculiarità de" il Bambino dal pigiama a righe" e anche de "L uomo che verrà". La trama è risvolta con uno stile originale che si snoda su due archi temporali che è poi la vera forza del film oltre che chiaramente la grande interpretazione della piccola meravigliosa protagonista. La prima partea mio avviso è di gran lunga superiore alla parte finale e sfortunatamente è proprio in quest ultima che il film perde di smalto, si dilunga su una ricerca affanosa e anche un poco improbabile, il regista ha divagato ed è l unico difetto che ho riscontrato in questo film. Peccato altriemnti avrei dato un bel 8!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  21/01/2012 13:33:33
   7 / 10
Un film raccontato su due piani temporali.
Una storia che riesce a commuovere senza però indugiare troppo sulle atrocità dei campi di sterminio.
Un film intenso così come l'interpretazione dei protagonisti.
Una regia attenta ai particolari per una storia interessante e da non dimenticare.

AMERICANFREE  @  20/01/2012 19:44:48
   7½ / 10
bellissima storia commovente dall'inizio fino alla fine! nota di merito va alla bambina davvero brava! consiglio questo film
" una storia che va raccontata non sara' mai dimenticata "

gianni1969  @  18/01/2012 04:07:29
   7½ / 10
la storia e' molto bella,divisa in due periodi(quello odierno e quello nazista).naturalmente dato il tema trattato e' un opera dura da digerire,con momenti altamente drammatici.non siamo ai livelli del pianista ma e' un buon prodotto.

kerkyra  @  16/01/2012 16:23:01
   7 / 10
Mi ha commosso, alcune scene fanno veramente stare male. Da vedere.

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MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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