Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Tenerissimo,semplice,naturale,vero.E' il mio preferito,e vale lo stesso discorso per gli altri corti dei Lumiere,i dieci che hanno aperto la storia del cinema.
Niente male anche questo ennesimo corto dei Lumière,una specie di filmino familiare...... Tra i loro lavori presenti quì su filmscoop è comunque quello che mi è piaciuto meno.
Veramente carino! Una cosa che ho notato nei padri Lumière è che tendono ad essere diversi in ogni filmino: nella prima proiezione pubblica del 1895 ognuno dei 10 cortometraggi è diverso dal precedente... Anche in questo film è presente una novità: pur essendo sempre un prodotto a scopo documentaristico, questa "foto in movimento" ritrae una situazione familiare, quindi è il primo prodotto cinematografico destinato a diventare un ricordo di famiglia! Adorabile il piccino... I primi spettatori dovranno essersi emozionati sul serio dinnanzi a questo bimbo così dolce... Che cucciolo!
Praticamente la prima "pellicola di ricordi" della storia, testimoniante un felice quadretto familiare.
Probabilmente, come altri lavori del regista, un pò di poca sponataneità ci sarà pure (movimenti studiati, un minimo di script, ecc.) però come documento è eccezionale.
"Le foglie si muovono!" ripetevano entusiasticamente i giornali dell'epoca. Ciò che interessava, sorprendeva e catturava l'interesse dei contemporanei è qualcosa che noi ormai non notiamo più. Sullo sfondo un albero è scosso dalla brezza del vento. Benché la famiglia Lumiére si stagli frontalmente davanti a noi, non è un primo piano ma Louis concepiva già (da fotografo quale era) la figura umana dalle spalle in giù come dei moderni ritratti pittorici e fotografici (andando a smentire larga parte della concezione accademica a proposito del cinema delle origini), ciò che colpiva era l'impressione veritiera del movimento. Lo sfondo non è più immobile scenografia come nel teatro, ma pura realtà vista nel suo divenire. Ribadisco: il voto è simbolico.