Harry Caul è un esperto internazionale di sorveglianza, ma ha tendenze paranoidi: viene indotto ad una crisi di coscienza quando inizia a sospettare che la coppia che sta spiando sia nel mirino di un killer…
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Uno dei capolavori assoluti del regista, realizzato a cavallo tra "Il Padrino" e "Il Padrino parte 2", e proprio per questo motivo, poco conosciuto al grande pubblico. Un'opera claustrofobica e angosciante, geniale nel costruire la suspence man mano che la storia procede, e girata magistralmente da un Coppola ispirato e tecnicamente innovativo (mitica la sequenza iniziale ripresa dall'alto e quella finale stile videocamera di sorveglianza). Forse l'intreccio, verso meta' pellicola, diventa abbastanza prevedibile (credo intenzionalmente), e il ritmo, a tratti, cala un pochettino (anche se la tensione rimane): ma non fa molta differenza, perche' la carta vincente del film, sta nella magnifica, ossessiva e maniacale interpretazione del grandissimo Gene Hackman, numero 1 nel campo delle intercettazioni (e per questo invidiato dai colleghi), solitario per scelta e gelosissimo della propria privacy, che finira' sia per avere una crisi di coscienza quando capira' che il materiale che ha per le mani potrebbe compromettere le vite di una giovane coppia, sia succube della paranoia piu' totale quando scoprira' di essere a sua volta spiato e controllato dai suoi stessi mandanti. Un personaggio fantastico e analizzato a tutto tondo, a cui Hackman, con la sua bravura e la sua fisicita', dona una caratterizzazione semplicemente perfetta, naturale, e di un realismo sbalorditivo. Un classico assoluto del cinema anni 70, un concentrato di pazzia e paranoia inimitabile (vedere per credere la bellissima scena in cui Harry ascolta e riascolta il nastro della conversazione) da recuperare e rivalutare al piu' presto.
Piccole parti per Harrison Ford e Robert Duvall (quest'ultimo non accreditato). John Cazale non ha invece lo spazio che si merita, e la sua ottima interpretazione viene purtroppo messa in ombra da quella del collega protagonista.