la vergine sotto il tetto (1953)

Una buona screwball comedy come se ne facevano in quel periodo, molto influenzata dall'opera di registi come Hawks e Cuckor, la pellicola, come tutto il genere, mostra gli effetti in chiave comica dell'irruzione di una donna nella vita di uno o più uomini. Attori tutti in forma, specie il trio di protagonisti che danno vita a dei bei siparietti, fanno la loro figura anche i dialoghi, belli frizzanti e di qualità, hanno il pregio anche di far scorrere velocemente un film con praticamente una sola ambientazione per tutta la durata. Preminger è puntuale con la sua regia ed esalta molto i comportamenti sopra le righe dei personaggi. Non male.

Più che di Preminger questa commedia fittamente parlata sembrerebbe più un lavoro di Mankiewicz, che ha sempre esaltato pochi ma complessi personaggi dando loro in dono il potere affabulatore della parola.Il film è composto da un susseguirsi di scenette spesso divertenti, tenute insieme dall'unica unità di tempo e di luogo; non è comunque mai trascinante, a meno che in scena non ci sia l'impagabile playboy - canaglia dell'immenso Niven. La Mcnamara è carina, elegante ed ha una bella verve, peccato che di Audrey Hepburn ce ne sia già una. Ad un altro livello.

Lei sembra la copia mal riuscita di Audrey Hepburn, ma il tutto risulta piacevole. Commedia senza troppe pretese, ma si lascia guardare volentieri.
Tra Niven e Holden la scelta mi sembra abbastanza scontata.

Gradevole e frizzante commedia di Preminger con una protagonista davvero simpaticissima.

è bellissimo questo film!e la protagonista è fortissima.

Una commedia niente male dove Holden è bravo a rendersi amabile. All'epoca fu denigrata dalla chiesa cattolica e bandita in alcuni cinema per il fatto del suo linguaggio "scurrile", che all'epoca voleva dire parole con cui oggi componiamo 2 frasi su 3. Comincia bene ma finisce incerta. Non il miglior film di Preminger, questo è certo.

delziosa commedia americana anni'50, piacevolissimo da vedere soprattutto per l'ambientazione messa in secondo piano dalla storia dei protagonisti o meglio da questa frizzante protagonista simbolo della sincerità e della semplicità

Una maliziosa commedia che provocò non pochi problemi a Preminger per il suo parlare esplicitamente, ma sempre con garbo, di verginità e amanti. Chiara la sua origine teatrale: è molto parlata ma i dialoghi sono spiritosi, e l’azione, se si eccettuano l’inizio e la fine sull’Empire State Building, si svolge quasi interamente nell’appartamento di uno scapolone playboy (ruolo perfetto per Holden). Nel finale perde un po’ lo smalto iniziale però è piacevole.