Un uomo viene picchiato duramente appena arrivato ad Helsinki. Colpito da una forte amnesia, l'uomo non ricorda cosa né cosa sia successo, né il suo nome, o qualsiasi altro particolare legato alla sua vita. Si ritrova così senza casa, senza lavoro, e senza una vera identità...
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A malincuore devo dire di non aver apprezzato il primo film di questo regista che ho avuto modo di vedere. Malgrado le buone aspettative e la mia predisposizione positiva "L'uomo senza passato" mi ha profondamente annoiato per quasi tutta la sua breve durata. Il ritmo è fin troppo soporifero e a tratti non sono riuscito a tenere alta la concentrazione. Inoltre non mi hanno convinto nemmeno i tanti momenti surreali che avrebbero dovuto un po smuovere le acque. Gli intenti e i contenuti sono sicuramente da lodare ma la realizzazione non mi ha catturato come speravo. Benissimo invece la colonna sonora e carine alcune idee , ma al momento dopo questa prima visione i pregi finiscono qui.
Premettendo che amo qualsiasi tipo di film di un certo spessore mi sono trovato a guardare questo film finlandese dopo aver letto tutte le recensioni riportate qui sotto. Sinceramente l'ho trovato di un piatto angosciante e non ho visto neanche un gran fotografia. per non parlare degli attori. Il protagonista a parte la sua faccia costante da pirla era completamente ingessato...di legno...inespressivo...quasi odioso...e con questo suo modo di fare da spaccargli pure io la testa. no zero non mi e' piaciuto per niente....e poi questi famosi dialoghi che tutti avete apprezzato dov 'erano? intendete quelle 2/3 battutine sarcastiche che ho sentito?...ma dai...zero blah due palle mai viste....
"L'uomo dei dolori" che resuscita per portare pace e bene, "via, verità e vita" (Giovanni 14, 6) all'umanità intera, è semplicemente teologia della gloria, messianica/pasquale/parusiaca, pure fuori tempo massimo d'un paio d'anni rispetto allo y2k delle attese cristiane del Giubileo ultimo scorso. Se poi il regista è sul piano stilistico "originalissimo, a tratti scanzonato, allegro e assurdo", non me ne può fregare di meno.
Non essendo nè un appassionata di Kaurismaki, nè esperta di cultura finlandese, devo dire che la cosa più poetica del film è... il cane. Per il resto poche emozioni e una sensazione costante di squallore.
Vi devo dire la verità... sono stato io a picchiare quell'uomo! Lo sapete chi era? Era il regista del film! Ed infatti dopo averlo picchiato ben bene mi sa che l'amnesia gli ha fatto dimenticare anche come si fa un film! Come dice il sito: Cosi, cosi, solo se non paghi!