Dopo l'improvvisa morte del fratello maggiore, Lee Chandler (Casey Affleck), un idraulico di Boston, si vede costretto a tornare nella sua città natale, dove scopre di essere stato nominato tutore del nipote sedicenne.
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Bello, mi è piaciuto e mi ha coinvolto, anche se con qualche piccolo accorgimento secondo me poteva essere anche migliore.
In primis, non condivido la scelta di Casey Affleck nel ruolo di protagonista: la sua recitazione è ottima e dà il meglio di sé, in questo senso probabilmente Oscar meritato, però ha un aspetto fisico che cozza completamente con le caratteristiche del personaggio, troppo la faccia da bravo ragazzo.
Altro punto debole, non sempre la sceneggiatura è di livello, ci sono alcune scene o avvenimenti un po' discutibili
Mi riferisco in particolare ad un po' tutta la scena dell'incendio della casa, poco convincente soprattutto nelle reazioni del protagonista.
E infine è un po' troppo lungo, se ci aggiungiamo il fatto poi che non è che ci sia una vera e propria conclusione della vicenda, tanto valeva tagliare un po' più corto.
Nel complesso è comunque un film molto valido, dove i flashback sono gestiti in modo eccellente nel ricostruire passo passo le vicende dei protagonisti, la recitazione è di alto livello (oltre ad Affleck mi ha positivamente colpito anche il ragazzino) e le musiche molto buone.
Mi dissocio dalla massa. L'ho trovato inutilmente lungo e lento a tratti. La reazione del figlio non mi convince, cosí come la troppa freddezza di Affleck nonostante i trascorsi. Eccetto un paio di scene nn mi ha trasmesso molto. Da guardare ok, ma nulla piu.
Muore il padre e il figlio non piange mai? La scena dalla madre ora cristiana involontariamente (?) Comica, stonava nel contesto. Brucia la casa e lui nn fa una piega?!
Bellissimo e struggente. Non è un film per tutti. Può essere apprezzato dagli animi più introversi, riflessivi, e magari anche un po' malinconici. Non l'ho trovato assolutamente lento. Perché? Perché i personaggi sono interpretati e scritti benissimo, e quello che accade/accadrà loro è reso estremamente interessante. Mi interessava sapere tutto quello che sarebbe successo a Lee, alla sua ex moglie Randi, a suo nipote Patrick, alla madre di questi, all'amico George, eccetera eccetera. E' un film senza una trama precisa o complicata, piuttosto uno spaccato di vita che coinvolge e appassiona. Mi ha ricordato in più aspetti "Boyhood" di Linklater. Il personaggio di Lee è eccezionale, complesso; ho visto il film in inglese e devo dire che Casey Affleck è stato non bravo, molto di più. Non so cosa ne sia stato nella versione doppiata, ma Affleck non sembrava nemmeno recitare - sembrava che la storia gli stesse accadendo realmente, tanto era credibile, sincero e realistico nell'interpretazione e nelle sue reazioni. E la storia di Lee è così ricca di dolore, per una vita che si è accanita contro di lui senza criterio nè motivo, nè giustizia, lo ha reso apparentemente freddo e anaffettivo, in realtà un uomo sensibile e "puro" che è uno sconfitto, ma certo non un fallito, soltanto una persona che con dignità e coraggio ha capito che per vivere la vita, la sua vita, l'unico modo è combatterla. L'impatto emotivo del film è fortissimo, sugli animi malinconici di cui sopra, ma anche il lato tecnico è qualcosa di superlativo: la colonna sonora è sì invasiva, ma azzeccatissima per quello che deve fare - sottolineare, sublimandoli con arrangiamenti "orchestrali" apparentemente solenni e magniloquenti il dolore e l'assenza di significato di cui è intrisa la vita del protagonista (o di tutti?). Sontuoso anche il lavoro al montaggio, con le due linee temporali che si intrecciano alla perfezione e permettono di gustare l'evolversi parallelo nelle due dimensioni specialmente del personaggio di Lee. Perché Lee oltre a essere sfaccettato e sempre sorprendente, è anche un personaggio in continua evoluzione - che non smette di affascinare e interessare, puntando a un effetto immedesimazione che il film raggiunge pienamente, almeno nello spettatore predisposto a lasciarsi coinvolgere. Forse un unico piccolo difetto tecnico sta nella fotografia, che talvolta mi è apparsa un po' televisiva. Un grande film davvero, a successive visioni l'impatto emotivo è destinato a scendere un pochino, ma rimane un prodotto che sa emozionare senza ammiccare allo spettatore, né punta a provocare la lacrima facile con i soliti cliché e stratagemmi hollywoodiani. E' un film che apprezzo perché sincero e genuino con lo spettatore, come la profondità delle emozioni che sa generare.
La scena del confronto finale tra Lee e Randi mi ha profondamente commosso. Da tempo non vedevo due attori così autentici nel cercare di comunicare l'incomunicabilità del loro reciproco dolore.
Manchester By The Sea è un ottimo film drammatico, che ha una buona base tecnica e una storia molto ben strutturata grazie ad una sceneggiatura bella solida ma che perde nell'ultima mezz'ora, quando ti aspetteresti il twist che ti dice cosa faranno i personaggi, ma che Lonergan sembra quasi non avere il coraggio di dirti perché un vero finale non ce l'ha. Il rapporto tra lo zio e il nipote da poco orfano di padre vive anche di flashback che ben descrivono la situazione e la personalità di Lee, tutto ciò che è dipende solo da ciò che ha vissuto. Molto bravo Casey Affleck, che sta facendo incetta di premi, ma a mio avviso il giovane Lucas Hedges lo supera di gran lunga. Il primo, a mio avviso, vive di un personaggio meraviglioso e ben sfaccettato, ma interpretato in maniera molto accademica, il secondo sembra invece essere in continuo moto perpetuo nel cambiare i suoi atteggiamenti in base alla situazione che lo investe. Bravi anche gli altri attori del cast. Un po' invasiva la musica, che sottolinea dei momenti drammatici in maniera troppo barocca, quando le immagini avrebbero già parlato di per sé. Ora descrivo i miei "ma" sulla parte finale nella parte spoiler.
Possibile che non riusciamo ad intravedere minimamente cosa farà Lee? Ok, sappiamo cosa è stato e cosa è diventato, ma la sua ostinazione nel vivere in quel modo non può soddisfare lo spettatore, dato che ritorna in modo circolare ad essere chi era ad inizio film. Ok, è una persona che ha perso 3 figli e ha divorziato dalla moglie per colpa sua, è imperscrutabile, ma perché non darci una prospettiva (anche negativa eh) di ciò che potrebbe diventare la sua vita? Quest'uomo vivrà per sempre nel pentimento rimanendo per sempre uno sturalavandini a Boston? Farà qualche passo diverso o quello che abbiamo visto nel film è completamente inutile? E il ragazzo? A cosa è destinato?