Dopo l'improvvisa morte del fratello maggiore, Lee Chandler (Casey Affleck), un idraulico di Boston, si vede costretto a tornare nella sua città natale, dove scopre di essere stato nominato tutore del nipote sedicenne.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Bello, mi è piaciuto e mi ha coinvolto, anche se con qualche piccolo accorgimento secondo me poteva essere anche migliore.
In primis, non condivido la scelta di Casey Affleck nel ruolo di protagonista: la sua recitazione è ottima e dà il meglio di sé, in questo senso probabilmente Oscar meritato, però ha un aspetto fisico che cozza completamente con le caratteristiche del personaggio, troppo la faccia da bravo ragazzo.
Altro punto debole, non sempre la sceneggiatura è di livello, ci sono alcune scene o avvenimenti un po' discutibili
Mi riferisco in particolare ad un po' tutta la scena dell'incendio della casa, poco convincente soprattutto nelle reazioni del protagonista.
E infine è un po' troppo lungo, se ci aggiungiamo il fatto poi che non è che ci sia una vera e propria conclusione della vicenda, tanto valeva tagliare un po' più corto.
Nel complesso è comunque un film molto valido, dove i flashback sono gestiti in modo eccellente nel ricostruire passo passo le vicende dei protagonisti, la recitazione è di alto livello (oltre ad Affleck mi ha positivamente colpito anche il ragazzino) e le musiche molto buone.
Eccomi a recensire questa pellicola, uno dei film drammatici più coinvolgenti, tosti, visti ad oggi. La vita nelle sue sfacciatture forme e nei suoi drammi di vita. Suggestive ed originali location con una fotografia di tutto rispetto.
Casey Affleck: superbo, convincente, una grande prova da oscar. Michelle Williams: intramontabile, fascino e carisma. Piace tutt'oggi. Lucas Hedges: gran personalità giovanile, ottima prova, ci sa fare !
Il regista, arriva, al suo apice e si prende la grande scena, consegna l'oscar a Affleck, ha trovato un gran attore, ci ha costruito un gran dramma e una location originale ma affascinante con un ottima fotografia. Egregio lavoro.
Uno dei film drammatici più meritevoli e convincenti !! Un gran piacere.
Buon film incentrato sula vita di un uomo che nonostante la disperazione per ciò che è successo riesce ad andare avanti con coraggio. E lo fa nella maniera più umana possibile, con la paura. Affleck attore straordinario
Avrei voluto mettere un voto più alto (8) ma la scena delle bambine che durante il sogno dicono "papà stiamo bruciando" mi ha dato troppo fastidio ed ha ridicolizzato e banalizzato tutta la vicenda a mio avviso
Molto ben fatto, una storia come tante raccontate con cura ed amore. Ottimi attori. Non eccede mai nello strappalacrime, ogni dialogo è dosato come le poche parole e dense del protagonista.
Mi aspettavo di meglio, ma comunque la sufficienza la raggiunge. Prima di tutto la durata è eccessiva, considerando anche il modo in cui è sviluppata la trama (che in realtà non fa altro che attorcigliarsi sui temi di partenza, senza aggiungere altro)che non mi hanno convinto del tutto. Peccato perchè naturalmente gli elementi positivi non mancano: l'ottima recitazione di Casey Affleck, la tematica della tutela del minore che è sotto responsabilità dell'adulto, il buon uso del flashback, usato molto bene.
Sicuramente vale una visione, ma senza eccessive aspettative, altrimenti si rischia di rimanere delusi.
Si può raccontare la necessità di sopravvivere senza svolte spirituali, retoriche sociali spacca ca,zzi e una scena madre con attori che fanno a gara a chi strilla di più? Si. Manchester by the Sea. E ancora si: Casey Affleck ha una sola espressione perché è quello che serve al film.
Filmone struggente ed incredibile e meritatissimi i due Oscar, Affleck è maturato moltissimo dai tempi di Gerry e tutto, regia, location, interpreti, sa di nuovo.
O perlomeno, lo stile usato comunica cose nuove; Williams ok ma usata troppo poco (come un redivivo Broderick).
Quoto chi in rete l'ha acutamente definito perfettamente in biblico tra filmone d'autore e dramma da dare in pasto alla massa.
Comunque, metto la firma per questo ed altri 100000 come lui...
Una cavalcata triste e disperata nei meandri della colpa e dell'errore, che restituisce allo spettatore lo strazio personale di un uomo che ha fallito e che non si vuole concedere una ulteriore occasione. Pellicola gelida come il suo protagonista e la bella location che le fa da sfondo; in certi passaggi la visione è faticosa, ma non c'è una parola o un pensiero di troppo o fuori posto. Magnifico Casey Affleck in un ruolo emotivamente complicato.
Non strazia i ricordi, almeno non in modo gratuito, e si tiene efficacemente in bilico tra film d'autore impegnato e melodramma per le masse. Eppure la regia ha qualcosa di nuovo, di inedito. Potrebbe essere una mossa calcolata ma funziona, e in un paio di momenti - uno in particolare degna del miglior Pollack - commuove apertamente
Pellicola tristissima ma sincera in un modo che non si vede spesso al cinema. Ci vuole coraggio a proporre, in quest'epoca di botti, esplosioni e supereroi, una storia così piccola, ordinaria e triste da sembrare un adattamento di un racconto di Carver, ma la scommessa è pienamente vinta. Affleck è semplicemente straordinario: è lui quello bravo, in famiglia.
Deludentissimo, oscar alla sceneggiatura, candidatura all'oscar come miglior film mi aspettavo molto di più da questo film. Il protagonista è vittima di un evento talmente tragico che decide praticamente di non vivere, o meglio di non godersi più la vita e di farla trascorrere in modo triste e piatto; da qui parte il film e non succede poi più niente, capiamo man mano la sua scelta, cosa la motiva e assistiamo ad alcune scene struggenti ma niente più. Una storia piatta, una recitazione buona me certo non eccezionale da parte di Casey Affleck il tutto accompagnato da una pessima colonna sonora, in certi momenti irritante. Ho letto in alcuni commenti, fim da guardare: ma anche no, film guardabile ma di cui si può tranquillamente fare a meno e vivere felici.
A parer mio, questo film avrebbe dovuto vincere l'Oscar lo scorso anno: pienezza di emozioni, drammaticità della vita di persone semplici senza il classico happy-ending.. come a dire che nella vita certi dolori e certe sofferenze non si potranno mai davvero superare. Straordinari gli attori, tutto molto bello.
Manchester by the sea è un film incompiuto. Pretende di voler essere alternativo e "indie" ma alla fine rimane nel solco del solito melò americano e si affida quasi esclusivamente agli attori. La regia è piattissima e non da guizzi rispetto ad una sceneggiatura ingessata che non riesce veramente a coinvolgere quando punta sulla drammaticità ne a far sorridere quanto punta su momenti ironici. Alla fine si risolve in un lungo film sul senso di colpa, l'elaborazione del lutto, l'età della pubertà. Ma lo fa con uno sguardo che non è mai originale. Azzeccata invece la fotografia.
Mamma mia che mattonata. Il film è veramente lento, noioso e pesante come pochi altri che mi ricordo di aver visto. Non comprendo davvero l'oscar per la sceneggiatura. E' semplicemente un film incentrato totalmente sul dramma di un uomo a cui non ne è andata dritta una in tutta la vita. Non ho visto grandi risvolti in questo film. Si arriva alla fine pensando che forse debba ancora iniziare qualcosa ma nonostante questo si è sollevati perchè è veramente pesante per come si trascina avanti. Non do un due o un tre solo perchè riconosco che Casey Affleck sforna davero un'ottima interpretazione. La williams invece si becca la solita nomination all'oscar recitando i soliti dieci minuti per film e facendolo pure mica tanto bene. Se si fermava a Dawson's creek non sbagliava poi molto.
che ha sulla coscienza la morte dei tre figli, e dopo che neanche la legge lo punirà, cerca di togliersi la vita da solo...non riuscendoci viva la sua vita con apatia totale.
Ancora mi chiedo come un film con una trama così banale possa aver vinto un oscar in categoria sceneggiature . Il personaggio di Affleck , psicopatico , strano agli occhi dei conoscenti , è la cosa migliore del film , assieme al personaggio di Pat da grande , interpretato da un ispirato Lucas Hedges . Buono il montaggio ,che racconta questa storia nel presente , ma servendosi dei ricordi , ci fa rivivere la vita del protagonista come se fosse un puzzle che ogni tanto fuoriesce dall ombra . Buona anche la fotografia dove sembra respirarsi un aria da Gran Bretagna , più che da film americano . Ammetto che non mi è dispiaciuto , ma difficilmente lo rivedrei una seconda volta .
Mi aspettavo un film drammatico di quelli pesanti pesanti e il drammone grosso grosso (pure troppo) c'è con tutto il suo peso, che il povero Affleck jr porta sulle sue spalle (non attrezzate come quelle di Batman), sfogandosi di tanto in tanto con qualche cazzotto in faccia a chi gli stà antipatico (meglio evitarlo nei pub). Poi c'è il lutto, che per assurdo riporta la vita, finanche, volendo potendo (ma non si può perchè il drammone è troppo grosso) all'amore interrotto. 2 ore mooolto abbondanti di un racconto per niente attrattivo, Casey Affleck (con un'espressione perfetta per il ruolo) regge il film, ma lo spettatore no; non regge e vorrebbe farla finita prima. Prodotto non interessante, piuttosto lineare (salvo il montaggio dove i tempi di narrazione funzionano), senza un vero punto di forza. Le buone prove degli attori non le ritengo così straordinarie, mentre la regia si sbrodola un po' .... Candidature agli Oscar, per me, non comprensibili, o meglio da me non condivise
Mi dissocio dalla massa. L'ho trovato inutilmente lungo e lento a tratti. La reazione del figlio non mi convince, cosí come la troppa freddezza di Affleck nonostante i trascorsi. Eccetto un paio di scene nn mi ha trasmesso molto. Da guardare ok, ma nulla piu.
Muore il padre e il figlio non piange mai? La scena dalla madre ora cristiana involontariamente (?) Comica, stonava nel contesto. Brucia la casa e lui nn fa una piega?!
L'aura tragica che incombe su tutto il film si fa sentire chiaramente, avvolgendo lo spettatore nelle spire di una storia emozionante e sentita, interpretata in maniera più che discreta e diretta altrettanto bene. Coinvolgente, sentito ed emotivamente intenso, MANCHESTER BY THE SEA è un buonissimo film che riesce a renderti partecipe senza la necessità di enfatizzare o banalizzare i sentimenti e le vicende che racconta. Da vedere.
Film drammatico, con un bravissimo Casey Afflek che forse ha la colpa di non cambiare mai espressione per tutto il film. Diciamo che al film manca la svolta che forse avviene subito indirizzando senza sorprese la trama...
L'ho trovato caotico, soprattutto nel montaggio che sembrava fatto a casaccio (avanti, indietro eccetera, io alcune scene le avrei mostrate verso la fine e viceversa). Mentre la storia, benché sia molto più che drammatica, non mi ha trasmesso quel senso di drammaticità e disperazione che probabilmente voleva rappresentare. Nel complesso più che buono, però, alla fine, non mi ha lasciato molte emozioni.
Il genere esatto non sarebbe "drammatico", ma "molto drammatico". Questo per mettere i puntini sulle i. Finalmente Affleck si fa riconoscere come attore, perchè fino a oggi non capivo se era un cane o se aveva qualche qualità, mi era sempre sembrato un attore monoespressivo come il fratello. Invece qua ci dà una grande prova (anche se la faccia resta monoespressiva a pensarci bene...va beh non pensiamoci più, lasciamo la faccenda avvolta nel mistero). Bel film, molto drammatico, ma se ti ci riesci a immergere e ti ci fai cullare, vedrai che quelle onde ti danno un inaspettato senso di pace interiore, accettando la vita com'è nel bene e nel male (mmm, devo riflettere su quello che ho appena scritto, probabilmente qualcosa di vero c'è). Insomma per me è da vedere.
La morte toglie tutto ad un uomo, per poi, seguendo clamorose logiche beffarde e paradossali, restituirgli un barlume di speranza, una possibilità di ripartenza che sembrava seppellita per sempre dalla più insopportabile delle disgrazie. Lui è Lee Chandler, tuttofare taciturno al limite dello scontroso, fuggito dalla cittadina natia, scappato da ricordi a dir poco insopportabili. Senza mai scadere in patetismi spicci o ricattatorie scene madri in cui la lacrima giunge forzata, e soprattutto per mezzo d'una narrazione in flashback in ammirevole equilibrio tra passato e presente, Kenneth Lonergan affronta il dolore insopportabile celato sotto indifferenze di circostanza, pronte a cedere solo nell'esplosione di repentini attacchi di rabbia. Con sguardo malinconico e fisico imbolsito a dovere, Casey Affleck lavora in sottrazione reggendo l'intero peso della pellicola sulle sue spalle, fornendo un'interpretazione convinta e convincente, riuscendo a restituire il desiderio di non voler più rischiare nulla, con il senso di colpa sintetizzato nell'eterna e necessaria autoflagellazione. La regia quasi invisibile risulta molto funzionale nello scandagliare il calore umano allontanato, adeguato al clima perennemente gelido di Manchester, piccola cittadina marittima del New Jersey da non confondersi con l'omonima ubicata in terra d'Albione. Qualche ridondanza della soundtrack e alcuni ralenti abbastanza superflui sono le poche magagne di questa pellicola dalla non immediata fruibilità, capace di raggiungere il cuore scavando nelle profondità emotive dei suoi protagonisti, scegliendo un approccio spesso respingente e macchinoso per raggiungere un'elaborazione del dolore legata a sviluppi certamente ben ponderati e di conseguenza credibili senza rinunciare ad una sottile ironia, per nulla fuori luogo.
Visto ieri sera in blu-ray e che dire....un capolavoro secondo me. Un film dai ritmi lenti e dalla sceneggiatura molto introspettiva ; sinceramente sono questi i film che apprezzo maggiormente. Il cinema con la C maiuscola, quello che parla di emozioni e che,tramite il grandissimo Affleck, riesce ad esprimere al meglio i messaggi del film. Straordinario .
Mi aspettavo un film molto più pesante e indigesto, invece nonostante la durata scorre molto bene. Un dramma intenso, intriso di una sottilissima ironia, quello di Lee Chandler, idraulico di Boston: un personaggio interessante interpretato da un Casey Affleck in buona. A tratti toccante e intenso anche se è mancato quel qualcosina per renderlo pienamente convincente. Un film comunque interessante che merita una visione e che, una volta tanto, mi fa uscire dal cinema soddisfatto (proiettato nuovamente ieri al Ducale). Sicuramente non un film allegro ma nemmeno così pesante come viene descritto (e per pesante intendo lungometraggi come "le onde del destino" - splendido e indimenticabile).
Siamo davanti ad un film di una poesia rara. Casey Affleck regge l'intero film con le sue epsressioni, i suoi sguardi. Non perdetelo per nessuno motivo.
Bel drammone, devastante e funesto dall'inizio alla fine, non c'è spazio per la felicità, solo dolore, fin dai titoli di testa si capisce dove il film andrà a parare. Tanti i pregi, tra cui una fotografia chiarissima e biancastra di eccellente qualità, molto minimale, che si sposa bene con i sentimenti di un tormentato e distrutto Casey Affleck, che ci regala una grande interpretazione. La caratterizzazione del suo personaggio è forse la cosa che mi ha preso di più del film, diventato quasi nichilista, distrutto dal dramma che sembra avergli prosciugato i sentimenti e la voglia di vivere, il ritorno alla cittadina sarà ancor più doloroso. Sceneggiatura di ottimo livello, che si sposa con un grandissimo montaggio, sebbene il ritmo sia lento non ci sono punti morti, anzi la storia procede sempre bene tra avvenimenti e flashback. Ne sono rimasto soddisfatto, tra i film più validi di questa annata cinematografica .
Drammatico, struggente, lascia addosso un senso di amarezza e tristezza . Ho trovato molto bello il rapporto tra zio e nipote (il quale trova nell'ironia un'arma per sopravvivere).
Drammone sulla pena di vivere con rimorsi addosso che vviamente faràà breccia sui cuori più melanconici.. storia ben girata che non tradisce l'attesa di un finale carico di pathos e dolore .. Bellissima fotografia virata al bianco/grigio/indaco degli stati umorali di un'apatia radicata nei cuori .. Ottimo Affleck .. oscar meritato .. bene anche Chandler e una tormentata Mol ..
Si puo'raccontare la necessità di sopravvivere senza svolte spirituali, retoriche sociali spacca palle e una scena madre con attori che fanno a gara a chi strilla di più? Si, Manchester by the sea. E ancora si: Casey Affleck ha una sola espressione perchè è ciò che serve al film.
Bellissimo e struggente. Non è un film per tutti. Può essere apprezzato dagli animi più introversi, riflessivi, e magari anche un po' malinconici. Non l'ho trovato assolutamente lento. Perché? Perché i personaggi sono interpretati e scritti benissimo, e quello che accade/accadrà loro è reso estremamente interessante. Mi interessava sapere tutto quello che sarebbe successo a Lee, alla sua ex moglie Randi, a suo nipote Patrick, alla madre di questi, all'amico George, eccetera eccetera. E' un film senza una trama precisa o complicata, piuttosto uno spaccato di vita che coinvolge e appassiona. Mi ha ricordato in più aspetti "Boyhood" di Linklater. Il personaggio di Lee è eccezionale, complesso; ho visto il film in inglese e devo dire che Casey Affleck è stato non bravo, molto di più. Non so cosa ne sia stato nella versione doppiata, ma Affleck non sembrava nemmeno recitare - sembrava che la storia gli stesse accadendo realmente, tanto era credibile, sincero e realistico nell'interpretazione e nelle sue reazioni. E la storia di Lee è così ricca di dolore, per una vita che si è accanita contro di lui senza criterio nè motivo, nè giustizia, lo ha reso apparentemente freddo e anaffettivo, in realtà un uomo sensibile e "puro" che è uno sconfitto, ma certo non un fallito, soltanto una persona che con dignità e coraggio ha capito che per vivere la vita, la sua vita, l'unico modo è combatterla. L'impatto emotivo del film è fortissimo, sugli animi malinconici di cui sopra, ma anche il lato tecnico è qualcosa di superlativo: la colonna sonora è sì invasiva, ma azzeccatissima per quello che deve fare - sottolineare, sublimandoli con arrangiamenti "orchestrali" apparentemente solenni e magniloquenti il dolore e l'assenza di significato di cui è intrisa la vita del protagonista (o di tutti?). Sontuoso anche il lavoro al montaggio, con le due linee temporali che si intrecciano alla perfezione e permettono di gustare l'evolversi parallelo nelle due dimensioni specialmente del personaggio di Lee. Perché Lee oltre a essere sfaccettato e sempre sorprendente, è anche un personaggio in continua evoluzione - che non smette di affascinare e interessare, puntando a un effetto immedesimazione che il film raggiunge pienamente, almeno nello spettatore predisposto a lasciarsi coinvolgere. Forse un unico piccolo difetto tecnico sta nella fotografia, che talvolta mi è apparsa un po' televisiva. Un grande film davvero, a successive visioni l'impatto emotivo è destinato a scendere un pochino, ma rimane un prodotto che sa emozionare senza ammiccare allo spettatore, né punta a provocare la lacrima facile con i soliti cliché e stratagemmi hollywoodiani. E' un film che apprezzo perché sincero e genuino con lo spettatore, come la profondità delle emozioni che sa generare.
La scena del confronto finale tra Lee e Randi mi ha profondamente commosso. Da tempo non vedevo due attori così autentici nel cercare di comunicare l'incomunicabilità del loro reciproco dolore.
Manchester by he sea è l'impossibilità di sfuggire al proprio dolore. Tornare nella piccola cittadina di provincia da cui si era sfuggiti già di per sé è una condanna perché non significa riaprire vecchie ferite, ma renderle ancora più ampie. Lee comunque ci prova a ricominciare, a superare un empasse esistenziale che lo ha ridotto al minimo indispensabile. Però solo vivere in quel piccolo borgo marittimo è troppo ("non ce la faccio"). Abbozzare una nuova routine, accompagnare la crescita del giovane nipote, riallacciare vecchi rapporti o fare nuovi progetti è un'impresa troppo grande per un uomo definitivamente spezzato. La bravura di Lonergan è quella, tuttaltro che facile, di non trasformare questa storia in una valle di lacrime. Trasmette intensità emotiva ma riesce sempre a fermarsi nel momento giusto, agendo in sottrazione e delegando ai silenzi o agli sguardi tante inutili parole. Ridotto alla sua cifra essenziale il film è riuscito. I flashback sono inseriti nei tempi giusti. Ed ovviamente c'è Affleck, straordinario nella misura che trasmette al personaggio. Asciutto ed essenziale come la cifra del film, ma da cui si intuisce il vortice emotivo che lo travolge.
I "drammi" di Lonergan sono due. Il primo è il film stesso, un'escalation di sfrotune capitate al depresso protagonista che cerca di affrontare come puo' il futuro. Evitando ogni genere di contatto, soprattutto con il genere femminile, cercando di nasconderi nel suo piccolo monolocale a causa del rimorso che si porta da anni. E le musiche di Hendel fanno da ottima cornice agli eventi piu' tragici. I personaggi sono tratteggiati con cura e interpretati alla grande, non a caso tutto il cast principale è stato nominato all'oscar. Ma qui arriviamo al secondo dramma del film...non si arriva da nessuna parte. Lo stile eccissivamente lento e monocorde ci impone gia una visione oltre le due ore, ma poteva durare anche 4 ore visto il finale, che finale non è. Non esiste messaggio, ne redenzione, ne condanna...solo un continuo di eventi che avrebbero meritato una fortuna migliore. Non sara' ricordato a lungo e sicuramente non merita una seconda visione. Meritato l'unico oscar vinto.
"Manchester by the sea" è un film targato Kenneth Lonergan, tale prodotto cinematografico ha riscosso abbastanza, è stato pure premiato alla notte degli Oscar. Ovviamente la premiazione americana, a nostro giudizio, non è altro che una mezza farsa, un mero esercizio patinato, degno dei peggiori americani. Quindi, la critica circa il film di Lonergan, dovrebbe esser al di la di tutto. La storia architettata dalla regia verte intorno a due personaggi, i temi sono quelli del dramma e della desolazione. Ci domandiamo, come tale cosa ,sia valsa come miglior sceneggiatura originale alla notte degli Oscar, aumentano le perplessità al riguardo.
"Manchester by the sea" ha dalla sua un'ottima confezione tecnica, convince l'apparato scenico, convince la regia e persino la lentezza che Lonergan sceglie per il suo prodotto. Nasce un film però troppo drammatico con una storia che non decolla, non progredisce mai. Buona la prova di Affleck, anche lui premiato. A non convincerci però è il suo ruolo. Personaggio fin troppo decaduto, per troppo tempo. Di questo film rimane poco.
Storia molto delicata e intensa raccontata molto bene da " Manchester by the sea", con il dolore dei 2 protagonisti che viene fuori pian piano e coinvolge anche lo spettatore. Molto belle le musiche di sottofondo, e perfetta l'ambientazione. Superlativa prova di Affleck che ha a mio avviso ha meritato l 'oscar.
Dramma intenso, onesto e sobrio. Regia curatissima ed un protagonista perfetto che offre una delle sue migliori prove. Molto affascinante anche l'ambientazione, fredda e dura. Il dolore così come il passato del protagonista si fanno palesi poco alla volta e questo rende il film una visione assolutamente coinvolgente.
Nella stagione dei grandi premi, tre film hanno fatto incetta di nomination e vittorie: "La La Land", "Moonlight" e appunto "Manchester By The Sea". Nonostante i primi due siano degli ottimi film, "La La Land" mi è sembrato troppo artefatto e pompato, "Moonlight" invece non affonda come dovrebbe (ma vorrebbe?). "Manchester By The Sea" forse è quello che ha vinto meno, insomma una specie di outsider, però personalmente è quello che ho più apprezzato, scava più in profondità, il più onesto. Una sceneggiatura perfetta quella di Lonergan, che porta alla luce il passato del protagonista Lee, tassello dopo tassello, ci fa capire come sia diventato così scontroso e introverso verso le persone, anche quelle più vicine a lui. Un dolore lancinante che non espone mai, trattenuto, anche quando si trova alle prese col nipote, un ragazzo in piena adolescenza, con tanti interessi, amici e ragazze, che prende la vita molto diversamente dallo zio. Ottimi interpreti tra tutti spicca un Casey Affleck in stato di grazia. Una performance svuotata, implosiva, con rari scatti d'ira, come quando una persona dopo un po' non ce la fa più e svalvola, vorrebbe piangere ma ci non riesce. Già lo avevo apprezzato molto in "L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford" e in "Gone Baby Gone", ma qui probabilmente regala l'interpretazione migliore della carriera. La regia di Lonergan è sobria ed equilibrata, adatta ai toni del film, senza mai strafare. Si concede solo una scena "diversa", quella sequenza rallentata in chiesa, bellissima, senza dialoghi, dove sono i volti a parlare.
Oltre la performance scandalosamente eccellente di affleck c'è davvero poco in questo film (avrei dovuto evitarlo solo per le innumerevoli liste e top 10 20 30) in cui è stato ficcato al pari dei suoi simili. Dolore ed elaborazione dello stesso, incomunicabilità, rabbia, alcool, disagio soffuso e tante cose che piacciono all'America dei cinemini intellettuali per la falsa intimità. Ma ok mi sta bene.il fatto è che ,praticamente da subito, manchester by The sea sceglie di scavarsi la fossa da solo non andando altrove se non in un vicolo cieco n cui si rannicchia a dirci le stesse tre cose in un tempo francamente un po eccessivo. Due scene degne di nota, il resto boh tenetevi le vostre liste. Già che ci siete piazzateci moonlight .e siamo a posto.
Chi porteresti in un isola deserta me o tuo padre ? così inizia questo viaggio melodico tra assoli di piano e violino , un fascio di ricorsi che bruciano il cuore , un viaggio di rimorso e tristezza che si scagliano sul viso del protagonista Lee , un superbo Casey Affleck che finalmente dopo anni sale giustamente nell'olimpo dei grandi di Hollywood dando la sua migliore prova della carriera anche dopo quella del 2007 in L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford , una prova che lascia senza fiato lo spettatore a cui viene trasmesso quel senso di rimorso e nostalgia del passato tramite questa formidabile prestazione attoriale che gli è valsa già un Golden Globe e un BAFTA e che presagiscono la vittoria ai tanti agognati premi Oscar ma se alla fine non vincesse non toglirebbe niente a quello che ha saputo dare e trasmettere almeno a me sia come spettotore e amante del cinema ma sia come persona normale il quale il solo pensiero dei fatti accaduti al nostro protagonista potrebbero soltanto tagliare le gambe e farci cadere in un oblio di sconforto depressione e amarezza profonda come l'oceano che solcava Lee in compagnia dell'amato fratello e del suo caro nipote in tempi ancora benevoli alla sua persona . Kenneth Lonergan a saputo trasportarci in un viaggio amaro come lo è stata e sarà ancora la vita di Lee illuminata per brevi tratti con il ricongiungimento con il nipote , se non fosse che questo sia accaduto per l'ennesima disgrazia della sua vita , la regia a mio parere è sembrata impeccabile con molti primi piani dei protagonisti su tutti quelli con Casey Affleck e dove loro hanno potuto trasmettere tutte le varie emozioni a noi umili spettatori e che in brevi momenti hanno fatto stringere il cuore come in una morsa troppo stretta da cui fuggire illesi e senza non versare almeno una lacrima cristallina ma che sa di tristezza , i dialoghi sempre precisi e che hanno dato vita a due entita ben decise e chiare come il personaggio chiuso e sconfortato dal troppo dolore di Lee e quello Menefreghista ed estroverso da parte del personaggio interpretato da un illuminante Lucas Hedges che grazie a questa prova si merita la sua candidatura al miglior attore protagonista con alcune chance di vittoria , sono questi due personaggi che danno quel giusto senso a questa pellicola un alchimia di elementi ed emozioni contrastanti e non che alla fine metteno tutti d'accordo sul dire che il successo di questa pellicola è stato grazie più al cast che alla trama in se che è già di per se ottimamente strutturalizzata ma ancor di più interpretata , eccellente il lavoro fatto con i vari flashback del nostro protagonista che ci portano indietro nel tempo quando ancora la vita di Lee era soddisfacente ma anche nel punto in cui gli è crollata sulle spalle , da annotare la prova ottima di Michelle Williams che ottiene con questa la sua quarta nomination agli Oscar . Eccellente il comparto sonoro che ci accompagna per tutta la durata della pellicola di Lonergan frastagliata da assoli di piano e violino dai toni sempre più intensi e struggenti pian piano che ci avviciniamo agli accaduti più amari della vicenda di questo sfortunato uomo e con una fotografia che sa trasportarci in quel contesto marinaresco di quella cittadina che da sul mare e che fa riassaporare ricordi nostalgici .In conclusione un film dalle notevoli morali e che fa assaporare allo spettatore tutto il disagio che un uomo può provare dopo la disfatta che è stata la sua vita , un uomo che non sa guardare avanti perchè la sua ombra resta ancora nel passato di quella triste notte di Manchester .
Altro film che arriva tra lodi sperticate, mani spellate dagli applausi e vesti stracciate, inni sacri al capolavoro. Un film che avremo visto altre 200 volte, non male, ma niente di che. Bella l'ambientazione, alcune inquadrature, il resto tutto abbastanza ordinario, inclusa la (cosiddetta) straordinaria interpretazione di Affleck che rispetto al fratello, ovviamente, è Robert de Niro dei tempi d'oro, però in sé attraversa catatonico (alla Gyllenhaal), come peraltro richiesto dal copione, la sua vicenda di dolore e di colpa. Approccio sobrio e minimalista, assenza di furberia manipolativa, ma non basta questo, ripeto, a fare un capolavoro.
Un discreto drammone che nonostante tutto non è stato in grado di emozionarmi. L'ho trovato un pò spento e distaccato come il protagonista. Gli attori non mi hanno pienamente convinto.
Manchester By The Sea è un ottimo film drammatico, che ha una buona base tecnica e una storia molto ben strutturata grazie ad una sceneggiatura bella solida ma che perde nell'ultima mezz'ora, quando ti aspetteresti il twist che ti dice cosa faranno i personaggi, ma che Lonergan sembra quasi non avere il coraggio di dirti perché un vero finale non ce l'ha. Il rapporto tra lo zio e il nipote da poco orfano di padre vive anche di flashback che ben descrivono la situazione e la personalità di Lee, tutto ciò che è dipende solo da ciò che ha vissuto. Molto bravo Casey Affleck, che sta facendo incetta di premi, ma a mio avviso il giovane Lucas Hedges lo supera di gran lunga. Il primo, a mio avviso, vive di un personaggio meraviglioso e ben sfaccettato, ma interpretato in maniera molto accademica, il secondo sembra invece essere in continuo moto perpetuo nel cambiare i suoi atteggiamenti in base alla situazione che lo investe. Bravi anche gli altri attori del cast. Un po' invasiva la musica, che sottolinea dei momenti drammatici in maniera troppo barocca, quando le immagini avrebbero già parlato di per sé. Ora descrivo i miei "ma" sulla parte finale nella parte spoiler.
Possibile che non riusciamo ad intravedere minimamente cosa farà Lee? Ok, sappiamo cosa è stato e cosa è diventato, ma la sua ostinazione nel vivere in quel modo non può soddisfare lo spettatore, dato che ritorna in modo circolare ad essere chi era ad inizio film. Ok, è una persona che ha perso 3 figli e ha divorziato dalla moglie per colpa sua, è imperscrutabile, ma perché non darci una prospettiva (anche negativa eh) di ciò che potrebbe diventare la sua vita? Quest'uomo vivrà per sempre nel pentimento rimanendo per sempre uno sturalavandini a Boston? Farà qualche passo diverso o quello che abbiamo visto nel film è completamente inutile? E il ragazzo? A cosa è destinato?
E' difficile dare una valutazione e persino parlare di un film come Manchester By The Sea dove il dolore, la sofferenza, l'apatia, la solitudine, la morte ed il senso di colpa la fanno da padrone per l'intera durata (2 ore e 17 minuti) e tutto ciò si sente, ne avverti il peso, ma non quanto quello della durata, veramente insostenibile. E' una pellicola da vedere quando si è troppo allegri, quando siamo inspiegabilmente euforici e presi da un attacco di panico per la troppa felicità decidiamo di intristirci, e così ci si fa una bella dose di angoscia con Manchester By The Sea e si torna alla depressione quotidiana.
E' un film prolisso, troppo lento, troppo grigio, troppo opprimente. ed infelice. E' la tematica del film, okay, ci sta, ma l'ho avvertito in maniera eccessivamente opprimente. L'interpretazione di Casey è sicuramente degna di nota (meno quella della Williams, anche perchè appare si e no 15 minuti in totale), ma troppo mesta e a tratti eccessivamente ridondante nella sua fissità. La sceneggiatura ha il suo perchè, la regia e la fotografia anche, ma nel complesso è una pellicola che costantemente ruota intorno ai personaggi, soprattutto quello di Lee, e alla loro sofferenza fino alla fine, senza mai riuscire a vedere un minimo spiraglio di cambiamento, non dico di speranza o felicità, ma perlomeno un cambio di rotta. Niente. Parte mesto e finisce mesto. Riflessione sul dolore o sulla perdita, Manchester By The Sea è troppo sommerso dalla sua foschia per far intravedere qualcos'altro.
Non so quanto io riesca ad apprezzare questo tipo di cinema e non riesco veramente a formulare una considerazione generale su questa pellicola e riconosco i miei limiti in questo caso.