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Tratto dal manga capolavoro di Suehiro Maruo è una pellicola d'animazione fortemente voluta dal suo regista tant'è che impiego ben cinque anni per realizzarla disegnando personalmente ogni singola scena. Stile narrativo tipico dell' Ero Guro,grottesco ed allucinato,pieno di nefandezze di ogni genere,che contribuiscono alla creazione di un atmosfera perversa ed insana ma dal forte impatto emotivo. Accompagnato da un' animazione statica e quasi grezza che incrementa quella sensazione di disagio ed alienazione che si respira per tutti i cinquanta minuti di durata. Pesante e certamente non per tutti ( così come il manga) ma certamente un lavoro riuscito che non può lasciare indifferenti.
Film decisamente difficile da valutare, ma impossibile da valutare negativamente. Fra tutte le immagini disturbanti che contiene, c'è del contenuto di un certo livello, e nonostante le animazioni siano spesso abbozzate siamo di fronte ad un'opera di una certa qualità. Per certi versi (fra trama e ambientazione) ricorda più o meno vagamente "Freaks" di Browning.
Cavolo mediometraggio di 50 minuti veramente particolare ,da quello che so è una versione ridotta dato che una decina di minuti sono andati persi.Presenta sequenze disturbanti e di degrado veramente pazzesche, i personaggi sono spaventosi:la ragazza che sta con i serpenti,l'uomo tutto dislocato,il nano coi poteri,l'uomo ustionato senza braccia... . La trama è facile Midori per caso si ritroverà con una compagnia di circensi del quale sarà abusata continuamente in sequenze di un marciume unico ,fino a che non istaurà una relazione amorosa con un nuovo circense un nano con potere magici e super inquietante.Ci sono alcune sequenze tostissime
Cuccioli di cani spiaccicati e uccisi, nano che trasforma gli spettatori in mostri senza forma in una sequenza completamente surreale
Allora ho notato che le sequenze animate non sono un granchè sono poco mobili, infatti .Mi sono chiesto come mai un livello di animazione così bassa e praticamente ho scoperto che il regista l'ha fatto praticamente da solo con un tempo di produzione di 6 anni. La sequenza finale è delirio puro. Prodotto interessante che fa vedere che l'animazione non è una genere ma semplicemente una tecnica per girare qualsiasi genere di film e non solo roba da bambini.Se siete amanti dell'eccesso è assolutamente da vedere.
A prima vista "Midori" potrebbe risultare come prodotto creato con l'unico intento di shockare, con i suoi eccessi apparentemente gratuiti a punteggiare una storia tutt'altro che stratificata. In realtà torna un tema caro alla cultura giapponese e legato ad una sorta di feroce iniziazione in cui l'innocenza viene brutalizzata da una società spregevole e soverchiante. Sono quindi allegorici i ruoli dell'orfana di buon cuore a rappresentare la purezza e la bontà d'animo, e il circo dei freaks (chiaramente ispirato al capolavoro di Tod Browning) come brutale contraltare, espressione di una collettività "adulta" diseducativa e crudele. Harada, nemmeno fosse un grezzo antesignano di Satoshi Kon, trova linfa vitale in una sorta di limbo sospeso tra sogno e realtà, con un prestigiatore a fare da possibile tramite verso la felicità e relativo affrancamento da un presente intollerabile. Che questa scappatoia arrivi da un illusionista denota ancora una volta la piacevolezza della metafora messa in atto, come fosse una beffa del destino sulla quale la protagonista potrebbe infrangere ogni sogno d'emancipazione. Non mancano i riferimenti al folklore giapponese, mentre le sequenze splatter non impressionano più di tanto per via di un disegno volutamente semplicistico, poco particolareggiato, espressione di una bruttezza fisica ma soprattutto morale.
Divisa in canti come un'appendice dantesca, l'inferno descritto in Midori è l'innocenza gettata in pasto alla mostruosità. I freaks circensi vanno oltre la deformità fisica, dietro l'aspetto repellente, Midori ne conosce la mostruosità morale in tutte le sue sfaccettature perverse. Violenza fisica e psicologica che devastano la bontà e l'ingenuità delle illusioni della ragazza. E' un film di una violenza devastante, a tratti insostenibile e brutale perchè non offre speranza, anzi ancor più violento quando l'illusione della speranza viene spazzata via con inganno e crudeltà. Un film maledetto come la pellicola di Browning, soggetto a tagli in apparenza mai recuperati, è una visione estrema e forte non per tutti.
Crudo e disturbante anime a basso budget tratto da un manga di Suehiro Maruo. Viene narrata la storia di una ragazzina di nome Midori, orfana e venduta ad un circo di freaks dove nel corso degli anni subirà ogni genere di vessazioni e abusi, fino a quando l'incontro con un nano prestigiatore le offrirà l'occasione per scappare e ricominciare una nuova vita. L'opera è caratterizzata dall'inizio alla fine da un nero pessimismo e da una non comune crudezza nelle immagini che la rendono sicuramente interessante, ma è penalizzata da una qualità tecnica eccessivamente scadente (a quanto ho letto il regista Hiroshi Harada realizzò da solo tutti i disegni e le animazioni), con scelte di regia che vorrebbero apparire come artistiche quando è palese che siano legate alla mancanza di budget. I problemi però non sono solo di natura tecnica: l'impressione che ho avuto, pur non avendo letto il manga, è che si tratti del classico bignami dell'opera originale, dove tutti gli avvenimenti sono riassunti nello spazio di quaranta minuti, e di conseguenza molti personaggi appaiono poco approfonditi e la successione degli avvenimenti affrettata. Presenti a invece alcune sequenze gore molto visionarie e disturbanti che valgono da sole visione. Niente di eccezionale dunque, ma se siete alla ricerca di un anime duro e senza peli sulla lingua merita comunque un'occhiata.