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Divertente commedia molto americana (anche se un po'pedante, a dire il vero, nel suo rimarcarne i fondamenti democratici) dove l'infallibile George Cukor fece guadagnare l'Oscar alla strepitosa Judy Holliday. Un paio di scene sono memorabili ma quella dove la protagonista e il suo odioso fidanzato giocano a carte è leggendaria. Holden davvero marginale.
Un cult della commedia americana, ispirato da un testo teatrale di Garson Kanin, diretto da Cukor con grande abilità ed interpretato al meglio da tutti gli attori protagonisti, su tutti spicca l'estro della Hollyday che porta a casa l'oscar meritatamente. Una commedia riflessiva e divertente, garbata e decisa allo stesso tempo, critica e sentimentale, capace di ispirare in seguito molte altre pellicole e regalare una visione eccezionalmente lineare e gradevole.
Una commedia straordinaria che celebra il trionfo della cultura sull'arroganza, l'ignoranza e la prepotenza. Nonostante sia datata 1950, la piéce di Garson Kanin sembra scritta ieri tanto è attuale e non stanca letteralmente mai. Una sceneggiatura, riscritta dal commediografo, dai tempi magicamente perfetti, con alcune battute a dir poco fulminanti (Hollyday a Crawford: "Lombricoide!" oppure l'irresistibile dichiarazione di Holden:"Billie, io la amo" e la Hollyday: "Lei non ama me, ama il mio cervello!") servita dalla spumeggiante regia di Cukor. Su tutto impera una recitazione che più volte strappa l'applauso: assolutamente memorabile la caratterizzazione dell'oca che prende coscienza di se fatta dalla compianta Judy Hollyday, splendido il giornalista dall'integerrimo idealismo di William Holden e superbamente volgare e tiranno il sottovalutato Broderick Crawford. Una pietra miliare della commedia americana che andrebbe vista e rivista senza sosta per quel che ancora oggi rappresenta.
Divertente e deliziosa commedia leggera di questo bravissimo regista. Attraverso uno dei temi che ho riscontrato un pò in tutte le sue pellicole finora, la trasformazione, narra la storia di una donna che saprà ritrovare, con la cultura, la propria dimensione, e per la prima volta un senso alla sua vita. Splendida Judy Hollyday che vinse l'oscar, come in "La ragazza del secolo", perfettamente in parte. La pellicola perde un pò di tono nella seconda parte ma resta il mordente di un'opera che ha tutto il sapore di essere anche una salace strigliatina di capo ad un popolo USA che è stato spesso incapace di reagire. Ottima tutta la batteria di attori.
Deliziosa commedia di Cukor che ebbe ai suoi tempi un grandissimo successo... merito soprattutto della performance di Judy Hallyday, splendidamente autoironica nel ruolo dell'oca giuliva...Crawford, rozzo "pygmalion" di turno, non ha avuto al cinema (in televisione forse sì) il successo che meritava