racconto d'autunno regia di Eric Rohmer Francia 1998
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racconto d'autunno (1998)

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locandina del film RACCONTO D'AUTUNNO

Titolo Originale: CONTE D'AUTOMNE

RegiaEric Rohmer

InterpretiMarie Rivière, Béatrice Romand, Alain Libolt, Didier Sandre, Alexia Portal

Durata: h 1.51
NazionalitàFrancia 1998
Generecommedia
Al cinema nel Novembre 1998

•  Altri film di Eric Rohmer

Trama del film Racconto d'autunno

Magali è una viticultrice di 45 anni che si sente sola. Questo sentimento cresce ogni giorno di più da quando suo figlio e sua figlia sono andati a vivere altrove. Una delle sue amiche, Isabelle, le cerca, a sua insaputa, un marito, mettendo un annuncio su un giornale. Anche Rosine, la fidanzata di suo figlio, vuole presentarla al suo professore di filosofia Etienne.

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Voto Visitatori:   7,46 / 10 (13 voti)7,46Grafico
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Voti e commenti su Racconto d'autunno, 13 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  24/03/2021 01:25:04
   7½ / 10
Capitolo conclusivo della quadrilogia delle stagioni. L'autunno, l'età degli amori maturi.
Rohmer è un autore col dono di risultare sempre nuovo nel suo costante ripetersi. Tutti i temi cari al regista francese sono presenti anche qui, sempre con lo stesso stile e la medesima grazia. Grande cinema.

kafka62  @  25/03/2018 19:26:54
   7½ / 10
I film di Rohmer girano tutti, invariabilmente, intorno all'amore e alle sue infinite sfaccettature. Per mettere in scena questo tema universale con sempre rinnovato interesse, il regista ha saputo creare nel tempo, con sconcertante naturalezza, alchimie narrative sempre più disparate, a volte sfiorando pericolosamente il ridicolo con accoppiamenti di personaggi anagraficamente squilibrati, situazioni paradossali o soluzioni da teatro di boulevard, ma sempre uscendone miracolosamente indenne. "Racconto d'autunno" è anch'esso un esempio di questa sfida inopinatamente vincente. Personalmente, credo che pochi altri sceneggiatori contemporanei (visto che Moliére è ormai morto da secoli) si sarebbero salvati con una storia in cui un personaggio, per continuare a rimanere amico senza secondi fini della sua ex fiamma (un professore più vecchio di lei di almeno vent'anni) e risolvere il loro rapporto asimmetrico, cerca di appiopparlo alla mamma del suo attuale fidanzato; in cui un altro personaggio, sempre per trovare un compagno alla stessa donna, si spaccia per lei dopo avere messo un annuncio sul giornale; in cui le porte delle stanze si aprono nell'attimo stesso in cui due personaggi che si conoscono appena sembrano in una situazione di equivoca intimità, ingenerando malintesi e complicazioni, e potremmo continuare a lungo con altri esempi. A dispetto di tutte le apparenze e di un lieto fine che più lieto non si può, Rohmer riesce invece a giostrarsi in questa ronde di provincia con una grazia ed una precisione psicologica tali da rasentare il capolavoro. Non c'è una ricetta per spiegare il successo di questo autore, all'epoca settantottenne: forse è l'amore per i suoi personaggi femminili (qui due vecchie conoscenze, Beatrice Romand e Marie Riviére, splendide attrici giunte all'"autunno" della loro misconosciuta carriera), forse è la curiosità mai sopita di sapere cosa si nasconde dentro al cuore degli uomini, forse è il meticoloso lavoro di cesello che fa sembrare tutto così straordinariamente semplice e naturale. Dopo le indimenticabili "commedie e proverbi", Rohmer suggella con questo ultimo film sulle stagioni un altro importante pezzo di storia del cinema.

DarkRareMirko  @  18/09/2013 00:31:13
   7 / 10
Molto sinceramente non loderei il film come ha fatto il Morandini (addirittura 4 pallini), ritenendolo un discreto e riuscito film (romantico, elegante, sobrio e garbato quanto si vuole), comunque anche un pò piatto (difatti ingrana davvero solo dopo la trovata dell'annuncio).

Attori bravissimi, buoni dialoghi (aiutati anche da un ottimo doppiaggio italiano, checchè lo stesso Rohmer dica), finale aperto, semplicità, ma manca anche quel certo non so che che avrebbe potuto dare ad un film già riuscito ancora più autorialità.

Si noti (come da extra del dvd) la "dimensione pittorica" degli attori che, a braccia conserte od in particolari posizioni (tipo a "rombo"), donano all'opera un certo stile difficilmente riscontrabile in altri film.

Negli spunti ha molto di Hollywoodiano (gli appuntamenti al buio, gli equivoci, ecc.), ma il modo di dirigere (regia ainvisibile, musiche che non ci sono, ecc.) danno al tutto originalità e stile.

endriuu  @  14/04/2010 23:20:18
   7 / 10
La semplicità ha il suo fascino,e questo film ne è una conferma.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  10/08/2009 19:02:55
   8 / 10
Nell’autunno, quello dell’età matura, è la prima scintilla d’un nuovo amore. Rohmer ne racconta finemente l’accensione in maniera ponderata, lieve, attraverso la spontaneità dei dialoghi, la delicatezza dei rumori di campagna, l’intreccio sobrio, in una commedia che possiede la raffinatezza e la genuinità del buon vino; la piacevolezza, semplice, di una domenica trascorsa all’aperto con gli amici.
L’amore, per Rohmer, può arrivare indistintamente dal raro raggio verde d’un tiepido sole al tramonto, come da un annuncio scritto sulle pagine di un giornale; ma un segno va cercato, e accolto come dono del destino.

onda  @  16/10/2007 13:03:43
   7½ / 10
Primo film di Rohmer che vedo. Una piacevole commedia sentimentale, con bei paesaggi e personaggi coerenti. Da apprezzare il realismo della stile e della sceneggiatura, senza ricerca di soluzioni improbabili e ad effetto.
L'unico difetto sta forse in un lieve eccesso di verbosità.

addicted  @  08/09/2007 10:51:10
   10 / 10
Se hai visto un film di Rohmer e ti è piaciuto entri nel tunnel: li devi vedere tutti. Lo fai e scopri che è un filantropo, le cui opere sono nient'altro che un raffinatissimo mezzo per rendere la vita umana un po' meno amara. D'altra parte cos'è l'arte se non un modo per esorcizzare il male? Allora Rohmer è veramente un'artista a cui dobbiamo essere grati, per la classe, la cura, l'amore con cui tesse le sue trame.
Questo è l'ennesimo capolavoro, con un intreccio molto solido e protagonisti di una età un po' più alta rispetto alla media rohmeriana, che si attesta tra i 18 e i 30 anni. D'altra parte Rohmer ha bisogno di protagonisti giovani che devono decidere del loro destino, non sa che farsene di persone mature che hanno già compiuto le loro scelte. In questo caso fa eccezione, ma i nostri eroi sono comunque anime in sospeso, sempre sull'orlo della decisione fatale. Perennemente all'incrocio tra desiderio, caso, opportunità e scelta.

2 risposte al commento
Ultima risposta 10/09/2007 22.41.11
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/07/2007 21:42:46
   7 / 10
Non trovo Rohmer affatto noioso, semmai talvolta altezzoso ed estetizzante.
Tra le sue "commedie e proverbi" e il ciclo delle stagioni, "Racconto d'autunno" chiude un ciclo aprendone un'altro, e si candida tra i film più osannati dalla critica nella produzione del regista (per poco a Venezia ci scappò il Leone d'Oro).
Rohmer è secondo me il cineasta più dotato nel raccontare le sfumature dei sentimenti, ma per quanto il film sia gradevole e delicato, secondo me non raggiunge il livello di film come "Reinette e Mirabelle" o "Le notti di luna piena".
Motivo? Beh i temi di Rohmer sono sempre gli stessi, le ambientazioni - splendida la campagna francese - pure, c'è sempre qualche amica che decide di trovare marito a un'altra amica, cfr. Il raggio verde lo ricorda molto.
E le bellissime vibrazioni della prima parte, con attrici in stato di grazia (superlativa Magali che è impersonata da uno strano incrocio tra la cantante osè Millie Jackson e la ruspante, napoletana Teresa De Sio) cedono il passo nella seconda parte a un'esercizio stilistico piuttosto di maniera: se la sequenza in macchina è perfetta, tutta la parte finale ("siamo tornati tutti e due insieme per lo stesso motivo") è irritante soprattutto se si è allergici a certa inappuntabilità d'Oltralpe.
Comunque un buon film, anche se Le nuit fauves è un'altra cosa.

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Ultima risposta 12/08/2007 07.49.21
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francuccio  @  04/07/2007 22:34:13
   9 / 10
Racconto d''autunno chiude splendidamente il ciclo delle stagioni, iniziato nel 1990. Esponente della Novelle Vague, Rohmer è un autore raffinato ed equilibrato, capace di entrare nell''anima dei suoi protagonisti. E seguendo le linee teoriche ed interpretative di una delle più belle e innovative correnti cinematografiche mai avute, di cui è tra i fondatori, Rohmer costruisce il suo cinema bellissimo, profondo e sentito. Con la sua 16mm, che sembra quasi invisibile agli occhi dello spettatore, ha fatto miracoli. Comte d''Autumne è uno dei suoi film migliori. Come l''intero ciclo delle stagioni descrive l''amore, affidandosi molto alle immagini degli splendidi paesaggi della valle del Rodano, e agli odori del vino, della campagna, del sole che sembrano invadere lo schermo. Meditativo ma leggero,il film è bellissimo dall''inizio alla fine e belissimo è il finale semi- sospeso.

3 risposte al commento
Ultima risposta 06/07/2007 19.59.54
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Jumpy  @  15/05/2007 19:23:20
   7 / 10
Non mi è sembrato un film pesante, piuttosto molto delicato e raffinato, il finale mi ha un po' spiazzato, bellissimi i paesaggi.

darkos  @  01/04/2007 18:15:06
   8 / 10
Film di classe

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  16/02/2006 13:23:28
   5 / 10
Rohmer a volte non si digerisce proprio, come nel caso di questo film indigesto di una pesantezza paragonabile solo ad uun soffritto di maiale servito come ultima pietanza del cenone di capodanno.
I campi lunghi (classici nell'ultimo cinema di Rohmer) sono estenuanti. Spesso si cerca il piano sequenza con una unica inquadratura fissa, ma mentre nel successivo "La nobildonna ed il duca" c'è una storia e degli attori capaci, qui troviamo gli attori alle prese con personaggi futili quanto la storia.
I personaggi sono pieni di elementi contrapposti inseriti però in modo forzato, non risultano empatici e dopo un pò non li si digerisce più.
E' la classica menata alla francese.
C'è da dire però che gli attori fanno quel che possono e la fotografia è sempre di ottimo livello e i paesaggi bucolici francesi sono riempiono l'inquadratura donandole respiro.
Può piacere ai manianci di questo stile. Io mi sono annoiato da morire.

Feedback  @  29/12/2005 18:46:30
   6½ / 10
Non granché profondo, ma per il mio gusto gradevole come tutte le commedie del regista che finora ho visto.

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