sete regia di Ingmar Bergman Svezia 1949
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sete (1949)

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locandina del film SETE

Titolo Originale: TÖRST

RegiaIngmar Bergman

InterpretiEva Henning, Birger Malmstein, Birgit Tengroth, Mimi Nelson

Durata: h 1.13
NazionalitàSvezia 1949
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 1949

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Trama del film Sete

Bertil e Rut sono una coppia in crisi che durante un lungo viaggio in treno dalla Germania alla Svezia, ritrovano i motivi per stare insieme. Tutto girato negli spazi angusti di un treno, un dramma concentrato sui tormenti interiori dei protagonisti, condizionati dalle loro esperienze passate e incapaci di perdonare sé stessi e gli altri.

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Voto Visitatori:   6,64 / 10 (7 voti)6,64Grafico
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Voti e commenti su Sete, 7 opinioni inserite

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Filman  @  07/09/2020 20:42:45
   7½ / 10
Ingmar Bergman, che è cresciuto con il cinema melodrammatico, si ritrova a dare una versione autoriale di una storia d'amore, che cessa di essere tale e diventa un resoconto amaro di quella che è una storia d'amore. TÖRST è crudo e realistico, acerbo ed eccessivamente teatrale sicuramente, ma un dramma di qualità non manca mai di corposità, anche se fatto di soli dialoghi e prove attoriali.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  05/12/2011 02:28:05
   6½ / 10
Nella vita bisogna saper superare gli ostacoli o si finirà per aver sempre rimorsi di coscienza e la tristezza addosso.

Il film (uno dei primi) presenta lo stile e i pensieri che successivamente ritorneranno in tutta la filmografia di Bergman.
In particolare sarà fonte d'ispirazione per il film IL SILENZIO soprattutto per l'ambientazione scenica e l'uso delle due voci per raccontare un unico dramma famigliare.

L'inizio parte già da subito con dei flashback che svelano parte del passato della protagonista. Un passato difficile che le è costata cara la possibilità di avere figli. Questo episodio l'ha portata ha provare un odio molto grande verso il sesso maschile, si veda infatti il rapporto che ha con suo marito, Bertil, anche lui a sua volta uscito da una situazione sentimentale difficile.

Dopo questa veloce panoramica sui due protagonisti giunge il momento del "Guardare dentro di sè". Esposti alla brutalità ancora persistente negli ambienti tedeschi i due compiono una riflessione profonda su chi sono e cosa stanno facendo, rientrando nei parametri della normalità e cercando di restaurare il loro rapporto ormai sfiorito.

Questo momento di riflessione e di svolta viene accompagnato da un mini episodio all'interno del film che riguarda una ragazza, Viola, che in seguito ad un comportamento troppo spinto da parte del suo psicanalista e quello della sua amica lesbica si suicida.

Il film si conclude con Bertil che immagina di uccidere sua moglie. Questa allucinazione lo fa soffermare sul fatto che se ammazzare la moglie, a livello inconscio, è il modo per liberarsi dal vuoto d'amore, e che l'unico modo per riempirlo invece è quello di cercare di capirsi e amarsi con buona volontà.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  07/05/2008 20:40:30
   7 / 10
Non male davvero neanche quest'altro lungo di Bergman, premettendo il fatto che mi riesce un pò difficile seguire una pellicola con i sottotitoli.
C'è da dire che però registicamente era più virtuoso, entro i limiti, agli inizi che nei film successivi, si destreggiava negli interni delle camere in maniera veramente notevole.
In questa pellicola c'è già una buona analisi psicologica, da citare l'incontro della donna con il psicologo, e sempre la mano di un regista già maturo nel trattare le tematiche dei matrimoni, tradimenti tra figli e noia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  18/02/2008 23:20:30
   6½ / 10
un Bergman agli albori della carriera gia mostra quelli che sono i temi a lui piu cari...il dramma di una donna costretta ad abortire è al centro di questa storia che in alcuni punti tocca il massimo del dramma e il altri(purtroppo)sembra una commedia sentimentale...
il maestro saprà perfezionarsi...

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  28/11/2007 23:49:35
   6 / 10
Un Bergman indubbiamente acerbo, ma che rimane pur sempre Bergman.
Si vede chiaramente che Ingmar diventerà un grande regista, ma in questo film comunque non riesce a sfornare il capolavoro.
Da guardare solo se si ama Bergman e si vuole ulteriormente approfondirlo.

Beefheart  @  15/09/2007 21:41:46
   6 / 10
Uno dei tanti studi bergmaniani sul tema dell'amore, tanto importante quanto faticoso, all'interno della coppia. In questo caso sono Rut e Bertil, moglie e marito in viaggio in treno verso la Svezia, a confrontarsi su un argomento arduo e delicato come il consuntivo di un matrimonio in crisi. Sullo sfondo, la guerra che si intravede dai finestrini. Oltre ai lunghi dialoghi tra i due, sostenuti all'interno dell'angusto scompartimento a cuccette, purtroppo il regista ricorre anche ad un massiccio uso del flash-back, col risultato di rendere il tutto piuttosto contorto e poco immediato. Se a livello di contenuti siamo suppergiù intorno agli standard del regista, per quanto riguarda interpretazione ed atmosfera in generale si "lamenta" una minore intensità rispetto ad altri suoi lavori. Consigliato più che altro agli appassionati.

Crimson  @  22/06/2005 12:19:45
   7 / 10
A giudicare dall'anno credo si tratti di uno dei primissimi film di Bergman, che all'epoca aveva appena 29 anni. Egli tratta un tema a lui caro, ossia il turbolento universo del matrimonio. E' un film giocato moltissimo sui dialoghi. Sembra quasi che Bergman si diverta a giocare con lo spettatore (almeno mi ha dato quest'impressione) dal momento che presenta delle situazioni dal punto di vista emotivo sempre ambivalenti, che talvolta sfociano davvero nel grottesco. Mi ha colpito molto il modo in cui è costruito il film..infatti le scene sono così staccate le une dalle altre da dare la sensazione di stare guardando diversi episodi. Bellissima la scena della visita del medico. Come inizio non c'è male, un bel film!

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Ultima risposta 23/06/2005 11.45.56
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