silvio forever regia di Roberto Faenza, Filippo Macelloni Italia 2011
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silvio forever (2011)

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locandina del film SILVIO FOREVER

Titolo Originale: SILVIO FOREVER

RegiaRoberto Faenza, Filippo Macelloni

InterpretiSilvio Berlusconi

Durata: h 1.25
NazionalitàItalia 2011
Generedocumentario
Al cinema nel Marzo 2011

•  Altri film di Roberto Faenza
•  Altri film di Filippo Macelloni

•  Link al sito di SILVIO FOREVER

Trama del film Silvio forever

Autobiografia non autorizzata di Silvio Berlusconi. Col tempo, tutto ha cominciato a ruotare sempre di più intorno a lui. Solo a lui. Ossessivamente a lui: Silvio Berlusconi. Che, comunque la si pensi, al di là dei meriti per cui lo osannano e dei demeriti per cui lo disprezzano, è uno strepitoso personaggio della commedia dell'arte, capace di offrire miriadi di spunti per un'avventura cinematograficamente immaginabile...

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Voto Visitatori:   5,72 / 10 (34 voti)5,72Grafico
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Voti e commenti su Silvio forever, 34 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  26/03/2021 13:12:47
   5 / 10
Un documentario poco interessante.
Quello raccontato è già stra-noto.
Berlusconi uno showman e un piazzista più che un politico.
Nulla di pungente, nulla che lasci il segno.

Mike91  @  25/01/2017 04:30:54
   5 / 10
Qualche punto: uscì anni fa, parecchi anni fa, un film di Danny De Vito, riguardante la vita di un celebre sindacalista, con protagonista Nicholson; si chiamava Hoffa, santo o mafioso? Ecco forse il titolo starebbe bene su un documentario di Berlusconi. Berlusconi, santo o mafioso?
Un altro punto di cuo voglio parlare è che mi piace immaginare un possibile film su Berlusconi. Proprio pochi minuti fa ho letto con mio rammarico che Paolo Sorrentino, che aveva intenzione di farne uno dopo The Young Pope, ha rinunciato al progetto; non sono un fan assoluto di Sorrentino, che comunque ha fatto almeno un capolavoro, le conseguenze dell'amore, e un altro buonissimo film, il Divo, prima di perdersi con la grande stucchevolezza e le frasi da cioccolatino sulla gioventù che non c'è più. Se c'è una ragione dietro le cose, cosa di cui dubito, ma se in questo caso c'è una ragione per Sorrentino di essere diventato regista, presunto artista, ebbene, questa ragione si sarebbe espressa in un suo film su Berlusconi; ve la immaginate la regia certamente visionaria di Sorrentino, sicuramente grottesca e manieristica, che va a scavare non solo nella vita di Berlusconi, ma anche in quella dei suoi compari quasi tutti leccaculi, con le loro facce unte, e viscide. Sarebbe stato stupendo perché attraverso quel film si poteva forse capire magari tutta la complessità del fenomeno Berlusconi e il motivo della sua eterna ambiguità.

Vengo da famiglia rigorosamente antiberlusconiana, si parlava di Silvio quasi fosse un demonio. Certamente non sono di destra e mi fanno ridere i valori autoreferenziali della vecchia forza italia; e ciononostante, oggi, a cavallo dei miei 25 anni sciagurati, mi rendo conto di essere interessato a Silvio, questo geniale piazzista che attraversa acque di cui almeno io non so la profondità, e quella sua capacità folle di unire realtà e menzogna. Ciò che ha fatto Silvio, non nascondiamolo, al di là della discesa in politica, ma anche per quella, è stata una cosa straordinaria. Ha sfondato muri, costruito linguaggi. Ha spezzato le tavole dei vecchi valori, conferendo un'estetica tutta sua alla politica e anche a tutta l'Italia. La sua impronta nella società italiana è sicuramente sia buona che cattiva.
Dunque chi è Silvio: un odiatore del comunismo, che lotta a favore della libertà e del liberismo? Un altruista? Un seduttore? Un puttaniere? Un editore geniale? Un piazzista ipnotico? Un mafioso bugiardo?
Io non lo so. Me lo domando. Ma forse è solo uno che ha costruito il suo cammino passo dopo passo, improvvisandolo anche, rispettando ciò che potremmo definire il fiore della necessità, la capacità di fare affari con tutti, di entrare e uscire da mille situazioni, come un uccellino che entra dalla finestra per mangiare il pranzo.
Temo che la storia lo assolverà...

Ad ogni modo il documentario non presenta nessuna novità, è piatto, noiosetto, ricorda delle cose e ne dimentica altre, tipo il fatto che Berlusconi ha detto che Mangano, sicuro mafioso, è stato un eroe; si concentra troppo sulla passione per le donne, che poi hanno tutti, chi più chi meno, e sulle barzellette. Non si sa se il documentario voglia essere celebrativo o accusatorio. E poi Roberto Faenza non mi ha mai fatto impazzire. Neanche qui.

Tambo90  @  27/04/2012 22:59:05
   4 / 10
documentario inutile, cose già viste e riviste, un insieme di video facilemte reperibili su youtube uniti ad una voce fastidiosa che imita berlusconi, operazione commerciale, spreco di soldi.

marcodinamo  @  22/11/2011 19:35:26
   4 / 10
Pellicola inutile, nulla di nuovo, solo una sensazione di schifo

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  11/09/2011 01:20:39
   5 / 10
Memorabilia di aneddoti, passioni, scandali, barzellette, leggi, cause, parrucchini eccetera, dell'uomo più ... d'Italia. Il docu-film di Faenza non dice nulla di più nulla di meno di quello che ogni tg ci ha raccontato in questi anni. Quindi poco.
Curiosa l'intervista a Donna Rosa, per la serie "ogni sckarrafone è bello a mamma sua".
Deludente, è mancato il vero graffio, la dura inchiesta, la sana indagine. Resta l'immagine di un paese allo sbaraglio governato da un grande saltimbanco.

641660  @  09/09/2011 20:18:17
   5 / 10
Il lavoro cinematografico è scadente, giusto alcuni spezzoni presi in internet ed in qualche archivio. Silvio è un mito vivente, riesce a far guadagnare soldi pure a quei quattro poveracci comunisti che hanno l'unico merito di parlare di lui.

Chi spera di vedere un film che lo demolisce sbaglia di grosso, in realtà chi lo rispettava prima, dopo la visione troverà nuovi spunti per rinvigorire le proprie motivazioni!

A me piace troppo lui, è fantastico...

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MidnightMikko  @  09/09/2011 09:48:13
   4 / 10
Un collage di scenette cult tranquillamente consultabili su youtube. Nulla di nuovo sotto il sole, la solita storia di Berlusconi, partito dal basso e arrivato (con i soldi di chissachi) nell'olimpo dell'imprenditoria e della politica italiana.
Può essere interessante per chi non sa nulla di lui, per chi legge il giornale tutti i giorni invece, nulla di interessante. Difficilmente si farà vedere una seconda volta, questo pseudo-documentario (abbastanza anonimo, oltretutto).

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/09/2011 11.54.20
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floyd80  @  26/08/2011 16:30:40
   5 / 10
Una pellicola italiana che prova a fare il verso al Moore più politico.
Purtroppo però i registi si fermano al compitino, presentandoci una pellicola che vorrebbe essere irriverente ma che alla fine non lo è.
L'audio con la voce del finto Silvio è irritante.
Per chi non conosce la vita del cavaliere potrebbe essere un inizio.

BuDuS  @  12/08/2011 19:38:49
   4½ / 10
È un concentrato di quello che si vede - o subisce, dipende dai punti di vista - tutti i giorni appena si accende la tv.

Non ho nemmeno visto la fine, lo trovo abbastanza noioso, anche perché non dice nulla di nuovo, anzi, mi chiedo che cacchio hanno censurato.

gabriele  @  17/05/2011 08:50:36
   3 / 10
Classico esempio di soldi buttati per fare cinema. Che bisogno c'è di fare un film (film???) del genere quando ogni giorno puoi ascoltare alla tv i vari Santoro, Lerner, Travaglio o puoi leggere Repubblica o il Fatto Quotidiano?
Infatti non è altro che una accozzaglia di immagini e interviste viste e riviste sentite e risentite centinaia di volte. Inutile.
La voce narrante che imita quella di Berlusconi poi è davvero fastidiosa.

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/05/2011 14.10.44
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/05/2011 15:48:35
   5½ / 10
Un piazzista che sa parlare alla pancia dell'italiani, di questo bisogna dargli atto. Uno showman più che un politico. Però il documentario di Faenza non porta sostanziali novità sulla figura di Berlusconi, è come sentire per l'ennesima volta il solito disco. Anche stilisticamente non mi sembra particolarmente innovativo. Lo stesso Faenza oltre 30 anni fa con Forza italia! (titolo profetico, non c'è che dire) raccontava quasi quarant'anni di Dc, utilizzando esclusivamente materiale d'epoca e creando una sorta di Blob ante-litteram piuttosto originale molto più pungente di questo Silvio forever.

h.chinaski  @  29/04/2011 18:32:34
   4 / 10
che *******, tempo sprecato!!!mi ha fatto solo girare le scatole
Ma sti ***** di registi italiani sono del tutto rin********ti!!!Oltre a non ricordarsi che cosa sia il cinema, non sanno neanche provocare ( e sarebbe stato facile visto l'oggetto del film)

in america negli anni 50, usci un film west (di cui non ricordo il titolo)
dove diedero al cattivo il nome di McCarthy. Questo piccolo gesto , è un gesto di polemica molto più forte di queste *******te qua...ma vaffan****...

annibalo  @  08/04/2011 17:43:29
   4 / 10
no comment anzi...fa schifo come quello reale

6 risposte al commento
Ultima risposta 17/05/2011 22.43.49
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malick61  @  07/04/2011 21:35:00
   4 / 10
Dopo "Forza Italia" sui 40 anni di DC, mi aspettavo da Faenza un'opera più ragionata e studiata, meno improvvisata. L'impressione è quella di un megaspot su Berlusconi. Come in pubblicità: basta che se ne parli. Per fare cinema occorre di più....anche in chiave ironica o satirica.

FABRIT  @  01/04/2011 09:18:22
   5 / 10
Documentario abbastanza inutile....anche perchè cosa c'è di nuovo ancora da raccontare su Berlusconi?Assolutamente nulla...e poi su Berlusconi ognuno ha già la propria opinione,quindi nonostante la visione di questo film chi lo odia continuerà ad odiarlo e chi lo ama ,continuerà ad amarlo!

paolomagna  @  31/03/2011 15:44:29
   5½ / 10
Che dire di questo film.......io lo voglio giudicare senza schierarmi da una parte all'altra ma solo dal punto di vista cinematografico....poi ognuno è giusto che la pensi come meglio credi, qui non siamo per schierarsi per un partito o l'altro qui siamo a commentare i film.
Da quello che posso giudicare credo che la parte che ha piu spessore è senza dubbio la prima...la gioventu Di Silvio e tutte le storie che gli girano intorno, vere o finte che siano ma fanno parte della storia della sua vita.Diciamo che il film è molto minimale se cosi si puo dire.dal film si evince che la figura di Silvio sia molto ma molto ambigua ma che allo stesso tempo riesce ad attrarre il consenso popolare....come lo è nei fatti reali.Direi quantomeno innopportuni i riferimenti ala p2 alla storia della Daddario e alla sua dimora post mortem e qui stendo un pietoso velo. La cosa sconvolgente del film a mio giudizio è che nonostante siamo in una crisi nerissima e nonostante le colpe siano evidentissime ci siano persone che lo considerino un idolo che non si stupiscono di nulla e non danno giudizi sulla sua conduzione delle cose pubbliche.
Un film documentario che non è che mi abbia entusiasmato tanto ma che comunque è da vedere per poi dare un giudizio.

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Ultima risposta 05/04/2011 12.15.44
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  27/03/2011 23:52:05
   5 / 10
Opere e omissioni del più grande cialtr... ehm piazzista italiano della storia. E poi? Più che un'ennesima "biografia non autorizzata" il film di Faenza si propone come uno sfottò al delirante giornalino-fetish "Una storia italiana", inviato a milioni di televotanti italiani durante la prima campagna elettorale (io lo strappai e me ne pento, tutto sommato un giorno potrebbe diventare un documento prezioso dell'Italia di oggi).
La prima parte è senza dubbio la più efficace: la voce di Marcorè racconta, con evidente retorica, aneddoti più o meno veri/falsi della gioventù di S., sorta di popstar populista capace di passare dalle canzonette evergreens alla Teddy Reno alla conquista del monopolio finanziario Milanese. Viene da gridare "uno di noi uno di noi", e se il riferimento è Freaks, il film di Browning, il buongiorno dei Mostri si vede dal mattino.
Il punto è che il film è solo una tragica commedia dei giorni nostri, ma potrebbe essere stata scritta vent'anni fa. Lo stile è schematico, frammentario, tanto che si potevano occupare bobine di 10 ore dai filmati di Youtube et similia, senza per questo vederne una grande differenza.
L'ambiguità ideologica fa pensare che anche ai "nemici" questa figura raccapricciante di statista tout-court, festini a luci rosse comprese, susciti un certo fascino.
Il film segue una serie di illazioni francamente discutibili, a parte le registrazioni della D'Addario, a cominciare dalla permanenza alla P2, di cui porta i segni non solo l'insieme delle scelte politiche attuali, ma anche il mausoleo/cimitero a ridosso della sua dimora.
Alla fine, l'Italia è sull'orlo del precipizìo, ma c'è ancora spazio per chi pretende di sognare. Il libero arbitrio concede infatti ai militanti di vivere tutto il tifo esasperato e cieco per la loro Icona. Canta che ti passa...

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