sul globo d'argento regia di Andrzej Zulawski Polonia 1988
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sul globo d'argento (1988)

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locandina del film SUL GLOBO D'ARGENTO

Titolo Originale: NA SREBRNYM GLOBIE

RegiaAndrzej Zulawski

InterpretiAndrzej Seweryn, Jerzy Trela, Grazyna Dylag, Waldemar Kownacki, Krystyna Janda

Durata: h 2.46
NazionalitàPolonia 1988
Generefantascienza
Al cinema nel Febbraio 1989

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Trama del film Sul globo d'argento

Un piccolo gruppo di esploratori spaziali lascia la Terra in cerca di libertà e felicità. Costretti ad un atterraggio di emergenza, si ritrovano sul lato oscuro della Luna e cominciano a costruire una nuova civiltà primitiva.

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Voto Visitatori:   6,80 / 10 (5 voti)6,80Grafico
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Voti e commenti su Sul globo d'argento, 5 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  17/02/2025 12:09:21
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Mastodontica opera incompiuta di Zulawski dai tratti esistenzialisti e antropologici, tramite la fantascienza e con uno stile al limite della sperimentazione l'autore polacco mostra la storia di questo nuovo pianeta, molto simile alla terra, su cui si sviluppano le dinamiche dell'umanità, partendo da una sorta di flashback, causato dalle registrazioni riportate sulla terra da un astronauta finito su quel pianeta dopo un incidente, con un particolarissimo uso della camera, in una sorta di rudimentale mockumentary, mostra, con palesi riferimenti biblici la nascita della civiltà su questo pianeta apparentemente disabitato, con gli astronauti, in una prima parte, costretti dall'incidente a restare sul pianeta, in cui si rendono conto, vi è questa particolarità dove il bambino che nascerà si svilupperà molto più velocemente che sulla terra, da qui vi è una progressiva evoluzione della vita sul pianeta, passando rapidamente alle tribù e introducendo una sorta di religione, col solito messia a cui sembra affidato il destino del mondo, il film sembra voler mostrare come le vicende e gli errori dell'uomo siano inevitabili, una sorta di parabola esistenzialista in cui la natura umana si ripete, cambiano le variabili ma non cambia il risultato, il concetto di società che viene creato da zero sembra ricalcare i vizi e le virtù di quella sulla terra, come se ci fosse questo sottile filo che collega l'uomo al dogma, la religione che diventa la spiegazione all'inspiegabilità degli eventi, le domande e i quesiti sembrano non cambiare, non esiste un punto di completezza dell'essere umano, la felicità stessa sembra irraggiungibile per natura.

Nella seconda parte viene ancora di più approfondito il concetto, mostrando l'umanità in attesa di questa sorta di messia, che in questo caso a loro sembra venuto dal cielo, che dovrà liberarli dagli Shern, una sorta di mostri alati, ma esattamente come il vecchio messia, presto la popolazione, sacerdoti compresi, cambieranno opinione su di lui, facendogli fare una fine che tutti conosciamo, ritrascinando l'umanità nel vorticoso destino da cui sembra non avere scampo.

Registicamente straordinario, Zulawski è ispiratissimo con la macchina da presa, quasi sempre con la camera a mano a simulare le riprese degli astronauti sul pianeta, con questa color blu petrolio e delle atmosfere da sabba, oscure e lisergiche, con queste tribù e i loro riti che si ripetono, sfoderando spesso e volentieri lunghi monologhi con i grandi quesiti dell'umanità ricorrenti che vengono proposti sotto un punto di vista quasi grottesco, è un film dall'immenso valore, una visione complessa con le parti mancanti sostituite dal voice over del regista e sequenze girate nella società contemporanea, si dilunga tanto sulle tematiche ma l'impatto complessivo è molto forte, gran film.

Oskarsson88  @  20/11/2020 20:34:58
   4 / 10
Concettualmente è già stato tutto scritto sotto dagli altri. E' un film quasi inaffrontabile, metafora del destino infelice dell'umanità. Di solito mi piace molto Zulawski, anche nelle sue opere più ambigue e pazze, ma qui siamo davvero troppo oltre. 2hrs40 di dialoghi assurdi e di una trama faticosa da seguire, non ho retto nonostante tutta la buona volontà.

Junipher  @  19/04/2020 13:26:22
   6½ / 10
Premesso che sia abbastanza inutile dare un giudizio su un film tagliato dalla censura per ben oltre due ore, al di là del fatto che tali tagli siano stati causati dal ministero polacco per motivi politici o per ben più banali motivazioni economiche di mancanza di fondi (ipotesi comunque plausibile)... Qui ci troviamo di fronte ancora al teatro che si camuffa da cinema. Teatro sperimentale per giunta, quindi monologhi deliranti, dialoghi il più spesso assurdi. Il contenuto c'è, eccome, seppur ben nascosto nella dimensione dell'incubo/delirio. Ci sono intuizioni registiche notevoli, ma alla fine siamo di fronte ad una ambiziosa rappresentazione teatrale filmata con la cinepresa. Il cinema è ben altro.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  04/06/2016 21:20:07
   8 / 10
Se in Diabel, l'opera precedente girata in Polonia, avevo visto una delle più belle e tangibili rappresentazioni del caos, Sul globo dorato è un film che trasuda la più cupa disperazione, l'impossibilità per il genere umano di trovare un equilibrio o un armonia esistenziale. E' una storia che ciclicamente si ripete, con le stesse domande e gli stessi quesiti, ma l'incapacità dell'uomo di raggiungere una vera libertà e la felicità rimane un'utopia irraggiungibile, perchè incapace di raggiungerla a causa del proprio istinto autodistruttivo. L'uomo è condannato da quegli errori che sarà destinato a commettere in eterno. E' insito nella sua natura non raggiungere un equilibrio: la fede ed il sacro trasmutano in fanatismo religioso, anche il potere temporale corrompe e corrode l'animo, anche ricominiciando da zero e resettando tutto. La regia di Zulawski è vorticosa nel circondare come in Diabel i corpi dei personaggi, una camera a spalla che ne segue i movimenti, registra i soliloqui esistenziali di esseri schiavi di sé stessi. Pur nella sua imperfezione ed incompletezza dovuta alla pesantissima censura polacca, Sul globo d'argento è un film visivamente straordinario, non particolarmente fruibile, am dotato di un fascino e di un tono nichilista che raggela l'anima.

GianniArshavin  @  01/07/2015 22:15:05
   7½ / 10
Parlare di questo film estremo e totale è cosa assai ardua, vista la sua natura fuori da qualsiasi schema e classificazione e i sui trascorsi a dir poco tormentati. Sul globo d'argento può essere definitivo tranquillamente come il film maledetto per eccellenza, diretto dal regista maledetto per antonomasia: Andrzej Zulawski.

Il regista polacco decise di realizzare questa sua scioccante epopea fantascientifica della durata di 5 ore abbondanti nel lontano 1977 , ma l'intervento devastante del governo nazionale fece slittare l'uscita ufficiale addirittura di 10 anni, e solo nel 1987 la pellicola vide finalmente la luce. Purtroppo l'intento della censura non era solo quello di tagliare dal film le scene più eccessive (come successo col successivo Possession) ma proprio di distruggere qualsiasi frammento di quest'opera scomoda , cosa che ha portato il film ad essere mutilato di un quarto del lavoro , ed infatti ad oggi l'unica versione disponibile del prodotto è l'edizione di 2 ore e 30 minuti.
Tuttavia malgrado questo intervento folle e intollerante della censura dopo 10 anni il regista riusci a completare l'opera ,ritrovando costumi,pezzi di girato e richiamando i vecchi attori e membri della troupe che avevano conservato clandestinamente i 150 minuti attuali. Purtroppo le parti perse non è stato possibile ritrovarle da nessuna parte ed allora in sostituzione delle scene mancati sarà la voce dello stesso Zulawski a guidarci.

Ad oggi cosa è dunque Sul globo d'argento?? Nonostante le parti tagliate , rimane un film viscerale, un'esperienza da vivere almeno una volta nella vita. Zulawski riversa tutta la sua poetica ,la sua follia e il suo genio in questa storia dai connotati grotteschi e allegorici, urlando tutto il suo disappunto verso il suo paese e l'umanità in generale.
Sul globo d'argento trasuda disperazione e nichilismo,pazzia e isterismo. Il film sfugge a qualsiasi catalogazione , trasmette depressione,rabbia,pessimismo e negatività.
Come di consueto con l'autore polacco la pellicola non segue una trama definita,anzi a questo giro la logica e la comprensibilità vengono totalmente messe da parte in favore delle metafore,nel grottesco e dell'astratto ,in un calderone ai limiti del nosense che rende al confronto pellicole come Possession e La sciamana compatte e coerenti. Sul globo d'argento per 2 ore e 30 minuti renderà dura la vita anche al più smaliziato e cinefilo degli spettatori, immergendolo in mare di dialoghi e scene sconnesse e deliranti , il tutto calato in un mondo alienante ed insano.
Ma di cosa parla,almeno sulla carta , questa storia? In pratica un gruppo di astronauti abbandona la terra in cerca di felicità. Atterreranno su un pianeta estraneo (per alcuni il lato oscuro della luna) e ricadranno inesorabilmente negli errori già commessi in anni e anni di storia umana.
Da questa fantascientifica premessa Zulawski ci mostra la sua visione decadente dell'umanità, si interroga sul senso della vita e sul futuro,sulla violenza e sul sesso,sulla nascita della vita e sulla morte , il tutto sempre col suo marchio estremo e poco convenzionale.
Come detto i pezzi assenti rendono ancora più arduo seguire lo svolgimento della vicenda , già di suo assurda e complessa. Si arriverà comunque alla fine , perché tutte le opere di questo regista ammaliano e attirano ,grazie alla loro carica sovversiva,alla qualità degli spunti e di tutte le caratteristiche tecniche. Inoltre il ritmo non è elevatissimo ma nemmeno soporifero,e la regia morbosa dell'artista polacco aiuta in tal senso.

Dunque a livello di temi ci troviamo di fronte ad un prodotto stracolmo di idee e contenuti , come di consueto per la fantascienza dell'est europa;ovviamente non tutti sviluppati al meglio ma comunque 20 passi avanti rispetto a molti film di genere usciti negli anni in occidente. Qui ci troviamo di fronte ad un titolo d'autore con i fiocchi ,sorretto da una regia impeccabile e personale e ad un comparto tecnico, scenografico e di make up che rasenta l'eccellenza,fra location suggestive e trucco e costumi che possono tranquillamente competere con film come Barry Lyndon e simili.

Per quanto riguarda i presunti contenuti eccessivi , Sul globo d'argento non "delude" e ci sbatte in faccia una pesante violenza visiva ma soprattutto una soffocante violenza psicologica! Infatti tutta la trama è intessuta di attacchi alla mente dello spettatore, fra dialoghi allucinati , primissimi piani che fanno impallidire tutti i remake usciti negli ultimi tempi ed una serie di scene che mi hanno fatto letteralmente impallidire per la loro pazzia,anche se non contenevano brutalità da torture-porn e cose del genere.

Altro plauso che va fatto al prodotto riguarda gli attori,sempre straordinari quando guidati dal pretenzioso Zulawski.

Dunque ci troviamo davanti ad un capolavoro mutilato? Non so dirlo al momento. Sul globo d'argento ha i suoi difetti, è davvero troppo incomprensibile , come detto sfiora il nosense. è sicuramente un titolo per pochissimi, che non vuole piacere e che riesce anche bene in questo "compito". Purtroppo ci ritroveremo spesso a chiederci cosa stia effettivamente accadendo e se tutto questo macabro spettacolo non sia solamente una boiata frutto della mente di un pazzo.
Dunque un'opera scomoda e spigolosa che si chiude in se stessa, resa ancora più astratta dai tanti tagli che ha subito all'epoca dell'uscita originale.

In definitiva cosa dire su questo film? Credo che Sul globo d'argento sia un qualcosa di unico nel suo genere, dalla fruizione quasi assente che oscilla fra il capolavoro,il cult e la ****** in ogni suo frammento. La scarsa fama che questa pellicola ha tuttora (a differenza di altre del regista) testimonia di come sia forse ancora oggi troppo avanti e di come il grande pubblico non sia ancora pronto per un certo tipo di cinema.

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