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Curioso thriller diretto da Merhige nel 2004. L'idea del regista era anche alquanto originale e interessante, ma mi è sembrato che non è riuscito a trasmettere sullo schermo tutto quello che voleva. Però penso, che possa, appunto, annoverarsi tra i thriller più originali degli ultimi 10 anni. Poi attenzione, non voglio dire che è stato innovativo per il genere, però gli elementi della storia non sono presenti in moltissime altre pellicole uscite nel suddetto arco di tempo. La regia è nella media, non è malvagia, neanche una cosa ammirevole, però ho visto molto peggio. Ingegnosi i trucchi, e belle le seguenti scene, che l'agente militare usa per scovare le malefatte dei serial killer. L'originalità risiede proprio qui. Poi si tratta anche si sequenze molto particolari, oltre che belle, quasi oniriche. Peccato che il resto, non sia appunto, al livello di queste scene. Il ritmo è discreto, qualche momento più di stallo c'è, ma la noia non sopraggiunge mai. Buona la direzione degli attori, anche se si lascia troppa libertà a Kingsley e ciò non permette ad Eckart di esprimersi e di far vedere quanto vale. Buona la caratterizzazione dei personaggi, e reso bene la specie di duello, molto serrato, che si crea tra i due protagonisti. Invece la cosa di Merhige che proprio non mi è andata giù, è stata la troppa superficialità con cui racconta la storia, avendo tra l'altro una trama molto interessante e che poteva essere sviscerata in vari modi. Si arronza in modo eccessivo e poi il finale per quanto toccante, è girato frettolosamente ed inoltre mi è sembrato pure un po' forzato. La sceneggiatura è senza infamia e senza lode. A volte diventa confusionaria ma possiede dei buoni dialoghi. Fotografia buonina mentre l'ambientazione è affascinante, alla fine risulta essere tra le cose più riuscite della pellicola. Il cast regge: Kinglsey si conferma sempre un bravissimo attore, anche se sicuramente ha fatto performance migliori, Eckhart, ripeto, fa una buona prova, ma è oscurato troppo dal collega ed infine la Moss mi è sembrata abbastanza anonima. Molto affascinante e curiosa la teoria del sospetto zero; mi è sembrato che si è voluta valorizzare la figura dell'agente militare stesso, un colui che ha capacità che solo lui può avere proprio per la professione che pratica. Discorso valido anche se molto confezionato. Ah, un'altra cosa sul finale: ma non vi ha ricordato "Seven"? A me parecchio.
Thriller che poteva svilupparsi meglio, ci sono pellicole peggiori ma anche di gran lunga superiori. Sufficienza e niente di più.
Suspect Zero è un thriller dalla sceneggiatura piuttosto ordinaria, non ha la pretesa di rivoluzionare il genere, ma di costituire la base per una buona confezione ed un incipit abbastanza intrigante, racchiuso nella figura pressochè onnisciente del personaggio di Ben Kingsley. Quindi di fronte ad un plot lontano dall'essere innovativo, la buona fotografia e la regia di Mehrige cercano di rendere il film diverso dal solito thriller ed in parte ci riesce con buone sequenze oniriche piuttosto stranianti. Detto della bravura di Kingsley, Eckart sostiene bene la sua parte ma il personaggio "subisce" troppo l'influenza di quello dell'attore inglese, agisce sempre di riflesso, mentre la Ann-Moss dice poco o nulla, non per mancanza di bravura, ma dalla carenza di materiale su cui lavorare. Ad essere sincero mi aspettavo di peggio.
Film che si arricchisce di spunti e suggestioni notevoli (spunta l'ombra di Lynch) ma che viene a mio avviso penalizzato e stiracchiato da una durata troppo breve. Suspect zero è costruito su una trama che aveva bisogno di più respiro, soprattuto per carburare e lavorare meglio i suoi elementi. Siamo sui binari del thriller psicologico, che sonda i lati bui della mente e dell'animo, ma alla fine sembra che tutto sia sacrificato esclusivamente a quest'idea. Più visibile Kingsley, ma Eckhart e ancora di più la Moss ricoprono i ruoli di personaggi appena abbozzati. Insomma, si poteva e doveva fare molto meglio. Mehrige le capacità ce le ha, probabilmente sarebbe l'unico degno erede di David Lynch...ma forse dovrebbe arrischiare molto di più per dare davvero prova del suo talento.
Thriller guardabile che sarebbe stato sicuramente più bello se il regista non avesse cercato a tutti i costi cambi di ritmo, che portano il film a punti di inutile e noiosa lentezza, e inquadrature forzatamente ad effetto. Molto bravo Ben Kingsley, scarsa prova invece per Aaron Eckhart, anonima quella di Carrie-Anne Moss. Arriva appena alla sufficienza.
Non è male così come afferma impietosa la media voto. Credo che non meriti i tanti 3 e 4 che ho visto. Non è certo un gran film, ma neanche così brutto come fanno credere
mh! .. gli do sei solo perchè ho apprezzato regia e fotografia del film.. la sceneggiatura non mi ha convinta proprio! troppi preamboli,è surreale,e poi.. qual è il tema centrale?..che cosa mi ha voluto dire,che non avrebbe potuto dire molto prima e molto più semplicemente? è confuso, l'idea è buona, ma sviluppata così non convince per niente.. ah..certo, l'idea è buona.. come quella di altri film che rivedo in questo.. per ora mi sovviene solo .. vedi spoiler!
Partendo dagli attori: un Kinsley sublime, sfodera il talento che lo portò all'Oscar nel '82, entrando con grande versatilità in un ruolo agli antipodi del "Ghandi" Attenboroughiano (cacofonico). Eckhart non male..forse era opportuno un pò più di spazio per una più approfondita analisi psicologica del suo personaggio. La Moss in un ruolo che non sopporto, ovvero l'immancabile ex fidanzata che diventa collega, (del resto il mio voto si abbassa proprio per questa trovata non proprio originale). Ora , la regia: la lentezza quando ci vuole la adoro (vedi "The Machinist" di Anderson o "Unbreakable" di Shyamalan): ma qui diventa eccessiva in punti dove il ritmo necessiterebbe di un aumento per coinvolgere lo spettatore..Apprezzo infatti l'inizio e la parte finale ma intorno ai 40 minuti lo spettatore perde attenzione. La fotografia molto buona aquista valore con le scene del bimbo sull'altalena (chiara citazione a "The Pledge" di Sean Penn guardacaso con lo stesso Eckhart) che si alternano al volto di Kinsley : qui il gioco di colori e suoni è splendido ed è questo infatti il vero culmine del film... dove i pezzi si ricompongono e dove fotografia, montaggio e musica si fondono perfettamente. Da un soggetto molto originale di Zak Penn poteva uscire qualcosa di veramente più emozionante, se come dicevo prima si fossero evitati cali di ritmo fuori posto e alcuni dialoghi monotoni. Da sottolineare le citazioni del regista Merhige , come quella a "Duel" di Spielberg (vedi il camion). Mezzo voto in più per alzare la media.
Uno script interessante reso troppo lento e noioso da un insieme di elementi, ci sarebbe voluto poco per farne davvero una buona pellicola ma così rimane un canto strozzato. Il regista non mi è sembrato adatto per dirigere questo soggetto, si è perso alla ricerca del disturbo e dell'inquadratura ad effetto quando magari uno come Fincher di questa sceneggiatura ne faceva un capolavoro; Kingsley è veramente bravo ed è forse l'unico ad aver preso sul serio la cosa, al contrario la Moss ed Eckhart sembrano alquanto giù di tono. Colonna sonora insopportabile, belli i disegni che vengono utilizzati. Dispiace alla fine non poter andare oltre una sufficienza, per un progetto che aveva i numeri per pensare in grande.
Certamente un film non molto conosciuto e anche molto sottovalutato da quanto leggo qui nei commenti, visto che tutti gli hanno dato dei 4 e dei 3 scrivendo che non ci avevano capito una mazza (andrebbero depennati !).
Apparentemente il film si basa sul classico Serial Killer e sul solito o i soliti investigatori che lo braccano. Però è tutto più ampio. Ben Kingsley è un ex agente dell'FBI che era stato reclutato per un programma dove un ristretto gruppo di agenti con facoltà di veggenza avrebbero contribuito alle indagini con le loro "visioni". Fallito questo progetto era stato liquidato ed ora meditava la vendetta. Però il killer non è lui ! E' l'uomo sul TIR (che fa molto "Duel"). Sembra per un attimo che Eckhart si fosse sbagliato, ma è proprio lui. I flashback che possono aver confuso molti sono le visioni di Kingsley che si "connettono" alla mente di Eckhart mentre lo "vede" investigare.
Un thriller interessante, che avrà dei momenti vuoti, sì, ma di solito sono poi funzionali alla storia. L'ho guardato se non altro perché Kingsley mi piace molto come attore ed anche per la Moss e Eckhart molto convincenti tutti e due. Girato da un regista a me finora sconosciuto, la regia è ottima (quasi a videoclip) come del resto la fotografia.
Un film impressionante nn cè che dire, dai trailer mi aspettavo forse qualcosa in più, all'inizio si capisce poco la trama è intricata e nasconde dettagli di un oscuro passato, ma poi tutto si chiarisce. il mio voto è 7 ma aggiungo qualcosina per tirare su la media!!!
L'ho visto ieri sera in dvd. Ero a letto e ho rischiato nella prima parte del film di addormentarmi. L'idea era originale ma è stata sviluppata in modo molto confusionario. E anche la regia con quei numerosi flash back non ha contribuito a renderlo scorrevole.
film stranissimo, a tratti un po' lento cmq buono lo spunto. Ero indecisa tra 5 e 6, ma apprezzo il modo in cui è stato girato, riesce ad angosciarti fino alla fine e Ben Kinglsey onestamente è un grande sa passare dalla "santità " di Gandhi alla mente malata di uno pseudo psicopatico...veramente un grande attore. Eckhart molto intenso (nn pensavo veramente), mentre la Moss mi scuso con i vari sostenitori, ma nn la reggo proprio, la trovo un po' monocorde, sempre con quest'aria angosciata..mi kiedo se sia stata soggetta a paresi...nn l'ho mai vista nemmeno sorridere in nessun film!!!! (forse solo Chocolat la rivaluta un po'!).
Dopo l'interessante"L'ombra del vampiro" torna il regista E. Elias Mehrige,uno che a quanto pare,ama mischiare la quotidianita' con situazioni soprannaturali.In quest'occasione si misura con un tipico thriller nel quale le percezioni dei due protagonisti principali infondono alla pellicola il tocco che lo rende leggermente diverso dalla maggior parte delle pellicole di questo genere.Il film nel complesso non è brutto,a mio avviso pero' segue una sceneggiatura eccessivamente contorta,poco credibile e spesso noiosa....sicuramente interessante (anche se non innovativa)l'idea di fermare il male provocando altro male.Un po' pochini i colpi di scena davvero incisivi,forse giusto un paio.Gli attori sono molto bravi,su tutti Ben Kingsley,peccato pero' sfruttare cosi' poco la bella Carrie Ann Moss.Nel complesso Mehrige dimostra di avere idee interessanti e sicuramente in futuro potrebbe regalarci qualche sorpresa.
non capisco tutta questa avversione nei confronti di questo film. il regista ha molte idee, la seneggiatura traballa e non è certo geniale, ma gli attori sono tutti bravi e misurati.
un film strano,non riesco a bocciarlo del tutto solo per gli spunti interessanti che il film offre ,ma non usati adeguatamente,poteva anche essere un potenziale capolavoro, nel complesso piu' che suffciente.
...in realtà temevo peggio ma ci ho trovato piacevoli sorprese tra cui ovviamente ben kingsley...l'attore protagonista è invece insostenibile con la sua faccia belloccia e inespressiva che toglie qualunque credibilità al personaggio...un bel pò dei soliti stereotipi di genere ci sono e devo ammettere che ho trovato molto più avvincenti e coinvolgenti alcune puntate di CSI o X FILES ma il regista fa dei lodevoli sforzi e l'idea di base è interessante...
6.5 per l'esattezza. Effettivamente in certi punti il ritmo è un pò lento ma nel complesso, grazie anche alla particolare trama del film, non mi sento di dargli solo la sufficienza.