the act of seeing with one's own eyes regia di Stan Brakhage USA 1971
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the act of seeing with one's own eyes (1971)

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locandina del film THE ACT OF SEEING WITH ONE'S OWN EYES

Titolo Originale: THE ACT OF SEEING WITH ONE'S OWN EYES

RegiaStan Brakhage

Interpreti: -

Durata: h 0.32
NazionalitàUSA 1971
Generedocumentario
Al cinema nel Settembre 1971

•  Altri film di Stan Brakhage

Trama del film The act of seeing with one's own eyes

Girato interamente come progetto sperimentale nell'obitorio di Pittsbourg e con l'unico limite imposto dall'équipe medica di non filmare i volti dei morti, il corto di Brakhage ci presenta l'autopsia di due corpi, uno maschile e l'altro femminile.

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Voto Visitatori:   8,58 / 10 (18 voti)8,58Grafico
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Voti e commenti su The act of seeing with one's own eyes, 18 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

david briar  @  03/01/2020 21:08:38
   10 / 10
Un film fra i più sconvolgenti mai visti, che per fortuna non ho visto in sala, non sono sicuro che sarei riuscito a resistere. Un film che senza Jean Rouch e il suo utilizzo della strumentazione leggera, capace di infiltrarsi nella situazioni, non sarebbe esistito.
Cinema-verità ma per porci di fronte alla verità della caducità dell'esistenza e dell'uguaglianza dell'uomo dopo la morte. L'assenza di sonoro impedisce la distrazione dalle immagini, le reifica, le rende ineluttabili, insostenibili. Non è possibile difendersi da questo film, difendere la propria sensibilità, l'effetto perturbante è inarrestabile.
Visto oggi, fa pensare agli squartamenti degli animali che poi ci mangiamo, e di come l'uomo sia essenzialmente uguale all'animale sul letto di morte. Forse, questa lettura dipende anche dalla sensibilizzazione sui temi animalisti dovuti a ideologie green e vegane sempre più forti. Un effetto notevole ancora oggi, che forse nemmeno Stan Brakhage aveva previsto. Mi chiedo se esisterà un periodo in cui l'uomo diverrà insensibile persino ad un'opera forte come questa.

GianniArshavin  @  27/12/2016 22:04:32
   7½ / 10
Probabilmente il punto più alto dell'avanguardia sperimentale del visionario Stan Brakhage.
Film estremo, crudo, devastante e di un realismo senza filtri. Il regista dirige un'opera nichilista fino alle viscere, mettendo a nudo l'effimera essenza della vita umana.
Non manca una riflessione metafilmica, rafforzata dalla scelta, tanto azzardata quanto vincente, di eliminare totalmente il sonoro.
The act of seeing è un film unico nel suo genere, adatto a pochissimi eletti dallo stomaco di ferro.

alex94  @  04/07/2014 20:39:22
   8 / 10
Non so proprio che dire!
Questo mediometraggio sperimentale di Stan Brakhage mi ha lasciato senza parole.
Dal punto di vista tecnico è diretto molto bene ed è azzeccata l'idea di rendere il film completamente muto.
Per quanto riguarda invece i contenuti non sono in grado di esprimermi,se avete uno stomaco forte è un opera da visionare sicuramente.

Kit Carson  @  23/09/2013 17:09:36
   8½ / 10
Documentario che ha un senso solo se lo si contestualizza all'interno della filmografia e dell'opera complessiva di sperimentazione e di avanguardia di Brakhage. All'interno della sua arte questo è un filmato notevolissimo, portatore di vastissime riflessioni.

DarkRareMirko  @  27/02/2011 04:47:49
   9 / 10
Un film importantissimo, tra i migliori del seminale e compianto regista americano (autore di film sperimentali come Dog Star Man, Mothlight, Fire of waters) che qui è stato capace di realizzare uno shockumentary di spessore, diverso, capace di grandi riflessioni. Immagini molto forti e molto sanguinose, curiosamente mandate in onda su Rai Tre, seppur a notte fonda, dal grande Enrico Ghezzi per la storica trasmissione Fuori orario. L'intento del regista è quello di voler far tornare gli spettatori ad un tipo di visione scevra da imponimenti sociali, il voler far reagire questi nel modo più naturale e soggettivo possibile. Cerca di riuscire in ciò proponendo circa mezz'ora di autopsie (riprese all'obitorio di Pittsburgh, con l'unico monito imposto al regista di non filmare i volti dei morti) mostrate senza sonoro: in assoluto uno dei punti più estremi del cinema d'avanguardia americano, coraggioso e privo del compiacimento tipico della maggior parte degli shockumentaries (l'eliminazione stessa del sonoro è tra le più importanti motivazioni di questo giudizio), nonché un film dotato di grande ed automatica componente filosofica/riflessiva. Un must.

Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  @  02/10/2010 11:54:33
   4 / 10
Mah, sarò io incapace di cogliere la genialità di questo cortometraggio(visto solo una volta), ma io sinceramente non lo vedo così artistico o stupefacente.
Non critico il voler mostrare le autopsie o gli sbudallamenti, critico il fatto che tutto ciò sia a mio avviso fortemente "pointless". Non dico che l'arte debba necessariamente dirci qualcosa, però deve almeno piacerci. E sinceramente in mezz'ora di sbudellamenti non ci ho visto granché, oltre ad una superba tecnica e all'iniziativa di togliere il sonoro. Ma nient'altro. Tutti i commenti sulla caducità della vita saranno certo possibili, ma in questo film vedo solo un'opera sperimentale fin troppo fine a se stessa ed estetizzante. Un film weird-documentaristico che non mi dice nulla. Darei uno se non fosse per la buona realizzazione. Poi magari approfondirò questo regista.

TheLegend  @  12/10/2009 01:28:24
   6½ / 10
Non saprei proprio cosa dire,guardatelo se vi piace vedere budella e sangue un pò ovunque...

Sanjuro  @  11/09/2008 11:27:30
   10 / 10
Inutile dire che questo video sia un capolavoro che colpisce nelle trame più profonde dell' uomo: la violenza, la caducità di ogni cosa, il dolore, le ambizioncelle umane coricate su una fredda lastra di ospedale. Cosa rimane degli amori, dei sogni, delle aspettative, della patetica carriera lavorativa di ognuno di noi? Nulla. Forse è proprio per questo che il video di Brakhage, oltre a sottointendere alla morte e al dolore, sia così brutale. Ci diamo davvero troppa importanza...con la nostra giostrina di fobie e ansie quotidiane, quando tutto si sfilaccerà come questi corpi fino a tornare alla non nascita. Nascita - Oblio - NonNascita. Brakhage questo ce lo fa vedere chiaramente...ed è terribile

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  08/05/2008 15:16:10
   7 / 10
Che sia disturbante e rivolto solo a quelli di stomaco forte sono d’accordo, nonostante tutto io il film l’ho visto tranquillamente senza una piega, probabilmente perché la telecamera è un po’ troppo puntata su quella carne macellata, e se nei primi minuti funziona, dopo ci si abitua e tutto diventa monotono. Comunque un bel 7 ci sta, come hanno detto altri questa tecnica sperimentale di questo regista avanguardista è riuscita. Poi il dubbio che i corpi siano finti rimane sempre…

2 risposte al commento
Ultima risposta 25/09/2008 17.03.19
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  15/08/2007 21:11:08
   10 / 10
ah geniale...
il regista elimina il secondo elemento più importante del Cinema: il sonoro.
nell'atto di vedere qualunque cosa, anche la più terribile come un autopsia dal vivo, il regista inserisce con maestria la sua accusa e critica: l'atto di vedere è diventato nella società moderna, con i film, i video, internet e tutta la tecnologia non uno sfizio, uno svago, bensì una necessità, un dovere; al giorno d'oggi tutto è filmato, tutto si può vedere e tutto è oggetto di adulazione cieca.
su youtube dove ho visto questo capolavoro, c'è questo commento:
"auuug, i just love to fuck a corpse"
dovrebbe dire tutto.

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/09/2008 11.26.34
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orazio  @  15/08/2007 19:39:59
   9 / 10
Anche io lo definirei più documentario che film, visto che le immagini "documentano", con cruda realtà, cosa avvenga durante una VERA autopsia. Decisamente sconsigliata la visione ai deboli di stomaco (io stesso, che mi sono sempre reputato insensibile alla vista del sangue, ho sudato freddo in alcune scene!).

PS. Qui il voto è molto superfluo, ma dato il tema trattato ed il coraggio di girare queste immagini ci vuole proprio un voto alto.

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/08/2007 20.11.35
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  15/08/2007 18:23:52
   7½ / 10
Documentario del noto avanguardista S. Brakhage che si spinge a filmare alcune autopsie senza l'ausilio nemmeno del sonoro. Le scene sono piuttosto forti e più di una volta ho dovuto distogliere lo sguardo, però c'è qualcosa di molto malato ed allo stesso tempo affascinante in queste immagini che non mi ha permesso di stoppare la visione. Mai il silenzio è stato così disturbante.

3 risposte al commento
Ultima risposta 16/08/2007 16.45.55
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larcio  @  15/08/2007 17:33:49
   9½ / 10
tolgo mezzo voto solo perkè la regia nn mi è piaciuta molto....cmq a parte qsto particolare è da vedere qsto mediometraggio.....

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  15/08/2007 17:17:08
   8 / 10
Questo mediometraggio è alquanto strano. (*)
Il voto potrebbe essere 1, 5 o 10: non fa alcuna differenza, lo attribuisco solo perchè richiesto. In effetti, commentare "The act of seeing ..." è come tentare di analizzare qualcosa tipo "ASLSP" di John Cage (**) o un'opera di Damien Hirst: non sai che dire.
Mettiamola così: decisamente disturbante e da evitare quando si ha la digestione avviata.




(*) Frase degna di essere citata ne “i genietti di FS”
(**)Quanto mi piace tirarmela…

6 risposte al commento
Ultima risposta 15/08/2007 21.31.03
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tarantino92  @  11/07/2007 13:55:09
   10 / 10
scaricato per sbalgio dal mulo,cinque giorni fa,avevo visto il titolo e non sembrava una cosa che potesse interessarmi.
un pacco di tempo fa avevo commentato august underground e oggi uno mi ha risposto e mi ha detto guardarti "THE ACT OF SEEING WITH ONE'S OWN EYES".
e io pensai:***** ma io c'e l'ho sto film!!!!!
allora mi misi subito a guardarlo appena finito mangiato.
bè ragazzi,non immaginate neanche cosa si può provare a vedere questo film....(ma più che gilm come hanno già detto mi sembra un documentario).
assolutamente vietata la visione ai deboli di stomaci ecc.ecc.

forse l'unico film che mi ha fatto un pò di ribrezzo per alcune scene(e,credetemi,ce ne vuole per farmi ribrezzo a me)

statididiso  @  05/06/2007 19:14:15
   10 / 10
+ che un film, è un documentario. il mediometraggio di Cerdà risulta sicuramente + digeribile: qui c'è la crudezza della realtà. non x tutti.
grazie goat!! L

3 risposte al commento
Ultima risposta 06/06/2007 10.52.01
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lupin 3  @  28/05/2007 12:39:48
   10 / 10
Ragazzi altro che AUGUST UNDERGROUND'S MORDUM, AFTERMATH e GUINEA PIG: FLOWER OF FLESH AND BLOOD ecc ecc.
Qui si fa sulserio! Se non avete una minima predisposizione per guardare certe cose lasciate perdere, solo per chi ha stomaco!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  07/09/2006 16:53:11
   10 / 10
stan brakhage è un famoso e prolifico avanguardista americano
che nella sua lunga carriera (è morto pochi anni fa)
ha sondato i terreni più disparati e dato una sua personale visione
a svariati argomenti.
se vi disponete alla visione di questo documentario
dovete tenere bene a mente
che questo altro non è se non uno dei suoi tanti esperimenti.
nella specie qui brakhage si pone questo obiettivo:
far sì che chi guarda sia libero da ogni filtro sociale che gli impone di vedere le cose in "quella" maniera.
per questo sceglie il muto,senza dialoghi nè sonoro di alcun tipo.
(già qui si potrebbe obbiettare che l'occhio della telecamera è un filtro che comunque impone il regista).
siamo in una sala per autopsie,dove viene mostrata la meticolosa dissezione di due (o tre,non ho ben capito) corpi. e devo ammettere che la cosa è davvero straniante. io non sono facilmente impressionabile,ma devo ammettere che verso la fine ero davvero "pieno" di quelle immagini,soprattutto per un motivo:
l'occhio di brakhage è capace di farci sentire dei veri e propri intrusi,dei voyeur che bramano e cercano ogni più misero dettagli nei corpi martoriati delle
persone che vengono aperte sotto il nostro (suo) impassibile sguardo.
è una cosa davvero strana da descrivere ma è questa la sensazione che ho provato dopo questi 32 intensissimi minuti di visione...
si potrebbe obiettare che un paio di sequenze sembrano un pochino costruite ad hoc come quando



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ma sono dettagli di poco conto per questa intensissima esperienza.
a parte le sensazioni,su un piano visivo e assolutamente truculento.
siate quindi preparati e non pranzate prima della visione.

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