the boy (2016)

mi riferisco alla figura di Brahms, quello vero - la sua apparizione è sconvolgente, così come altissimo è il livello di tensione che precede la sua apparizione, quando l'ex della protagonista manda in mille pezzi la faccia del bambolotto.
Tuttavia, Brahms è poco incisivo e poco cattivo: sia nella sua figura in generale (magrolino, persino impacciato) sia nel modo di comportarsi: sarebbe stato molto più bello se, una volta uscito allo scoperto, avesse fatto fare una fine tremenda all'ex della protagonista, qualcosa di violento e di splatter - invece, si limita ad un'azzuffata. Lo uccide, sì, ma praticamente senza alcuna cattiveria.
Insomma, il personaggio di Brahms si prestava ad essere un villain con i fiocchi - invece è più cattivo da bambolotto che dal vivo.
Spero di smentirmi, quando vedrò il sequel.

il dolore, la follia lucida degli anziani genitori.
Essi hanno a che fare con il loro filgio, forse assassino o forse no (non si capisce se sia stato lui ad uccidere la sua amica quando erano bambini), ma comunque fortemente squilibrato ed instabile, in quanto deturpato dall'incendio fin da piccolo.
Loro amano certamente il figlio, ma allo stesso tempo rifiutano una vita simile, ovvero quella di vivere con uno squilibrato - che, dopo l'incendio, rispecchia sè stesso e si identifica in un bambolotto.
E' terribile la psioogia di Brahms. Non si è mai evoluto da allora, dal momento dell'incendio è rimasto uguale a quel bambino, senza mai crescere. E ai genitori non resta nulla, non riescono più a sopportare la situazione e decidono di dargli in pasto una donna, la baby sitter, che li sostituisca. Sanno che così facendo potrebbero condannare la baby sitter alla morte...ma lo accettano, pur di fuggire e di non tornare più.
E si uccidono.
Un dramma che davvero trasmette dolore atroce. Due genitori davanti ad una realtà terribile: hanno sbagliato. A casa c'è un mostro che non hanno smesso di amare, in una vita che hanno smesso di amare.

(tutto fa pensare si tratti del solito film con il pupazzo posseduto e invece la verità si rivela ben diversa, eliminando anche la componente sovrannaturale).

ho trovato veramente dubbioso egoistico e malfatto
il senso diciamo -della lettera d addio- dei genitori

Quello che non mi è piaciuto del finale e che va a sminchiare tutto quello che ho visto prima è il fatto che la bambola una volta rotta diventa il bambino (ormai cresciuto) che era dentro la bambola. Questa non è stata una grande mossa, perché essendo una forma umana come le altre non ti da più quel senso di paura.

Nel momento in cui Brahms si mostra che in realtà è vivo, adulto, è un assassino si mostra con questa maschera (mi ha ricordato molto villains come Jason Voorhees e Michael Mayers) molto simile al viso della bambola che probabilmente è la sua creazione e che ha vissuto la sua vita nelle stanze segrete della casa quindi oltre le pareti, è in questo momento che capiamo che il film non è un horror ma un vero e proprio thirller

se poteva essere abbastanza interessante, il film perde tutto con la figura di questo Leatherface dei poveri.

Ciò che rende e fa cambiare i binari questo film dalla categoria di horror e lo proietta direttamente nel genere thriller di suspance è sicuramente quel momento in cui la figura di Brams, come bambola, viene distrutta (letteralmente fatta a pezzi) e la comparsa del VERO Brams, mai morto e nel frattempo cresciuto all'interno della casa all'insaputa di tutti.

Scontatissimo il figlio ancora vivo.

che la (pa)tata si prendi cura del bambino invece che detestarlo o scapparne via lontano. Io avrei scelto la seconda traumatizzato a vita

l'ex della ragazza (ma da dove??! Da un momento all'altro, dall'America all'Inghilterra, questo qua riesce ad intruffolarsi nella villa perduta?!) e poi sembra trasformarsi nel film "La casa nera" di Craven. Comunque ho apprezzato che non si tratti della solita anima incastrata nella bambola, ma hanno saputo trovare un effetto "a sorpresa".

quando lei si accorge che il bambolotto si muove era quasi contenta....questa reazione non è umana (a meno che la ragazza non fosse pazza o sotto effetto di stupefacenti). cioè come fai ad essere felice che un bambolotto prenda vita? poi già il fatto di stare da sola, in una casa gigantesca, a fare da tata ad una bambola, con due datori di lavoro che sono pazzi....bè già così io mi sarei molto spaventata, ma se poi la bambola si muove da sola e parla, penso che mi sarebbe venuto un infarto, altro che essere felici. va bè.

perchè il bambino era sopravvissuto e viveva all'interno delle mura? Lo hanno costretto i genitori per coprire l'omicidio della ragazzina trovata morta nei pressi della villa? Oppure per qualche ossessione particolare? Era forse troppo pericoloso essendo ritenuto troppo "strano" anche dai genitori?

Housebound, Il Nascondiglio, la Casa Nera ecc...

come dimenticare il gemello malvagio di Bart Simpson?

...lla solita bambola malvagia in stile "Robert The Doll" e 100 altri

uno pseudo slasher con tanto di villain mascherato

cade tutto il bello nel finale, ridicolo, visto e stravisto, un misto di tanti altri film.

il tizio nascosto nei muri

Ridicoli anche gli inseguimenti finali, 2 contro uno, pazzoide abbattuto 2 o 3 volte e invece di legarlo o continuare a randellarlo, si mettono a scappare???

...accade tutto troppo in fretta, trasformandosi nel classico slasher movie, senza che venga approfondito il ruolo che hanno avuto i genitori di Brahms dall'incendio in avanti.
Si suppone che l'incendio sia stato appiccato da loro per simulare la morte del figlio e coprire l'omicidio della bambina.

La sorpesa alla fine è degna di nota soprattutto quando appare il vero bambino. ... ciò che non ho apprezzato è l'inseguimento finale a colpi di botte, coltelli e sangue, un dejavu stravisto in ogni film horror e che sinceramente mi ha stufato. Ho trovato una similitudine anche con "il nascondiglio" di Pupi Avati.

bellissima la scena del suicidio dei due vecchi distrutti dal dolore

credo fosse Housebound e forse un altro in cui c'era sempre un tizio che vive nascosto in una stanza e si sposta fra le mura.