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Sicuramente una bella opera poetica, futuristica e piena di significati nascosti ma come già da altri sottolineato a volte un po' troppo sgraziata per elevarsi a voti migliori.
Una nonna, la sua nipotina, alcune foto scattate, un palla rossa: figure di poetica quotidianità vengono immerse da questo coraggioso burattinaio (che a vederlo ricorda proprio il Mangiafuoco di Pinocchio) in fondali avveniristici, immani cimiteri metallici, relitti semoventi che, come ha notato bene Kowa, sono forse un riferimento alla gara allo spazio tra URSS e USA - scenari fatiscenti, ancor prima di nascere, piuttosto che futuribili. Devo però confessare che a livello visivo la sua disarmonia non mi ha entusiasmato. La babilonia di oggetti ed elementi reca un sottile fastidio, e in molti momenti la sua poetica appare un po’ sgraziata. Ma è questione di gusti personali: rimane un’opera, quella di Trnka, tutta da riscoprire e rivalutare.
Una visione avveniristica realmente inquietante anche per chi non ha più gli occhi di un bambino. Un corto a pupazzi animati (come si chiamavano una volta) che merita certamente di essere visto.
Non ci sono parole per descrivere la bellezza di questo cortometraggio, dove per una volta i pupazzi di Trnka diventano pertinenti a un mondo meno classico, oserei dire futurista (col retaggio spaziale degli esperimenti in Urss nei primi anni sessanta? probabile). Un'ennesimo capolavoro del Walt Disney Europeo, immagini che offrono un'identificazione radicale con una delle persone più sensibili e poetiche del cinema alternativo degli anni 50" e 60". Invito CHIUNQUE a scoprire questo autore straordinario