tutta la vita davanti regia di Paolo Virzì Italia 2008
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tutta la vita davanti (2008)

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locandina del film TUTTA LA VITA DAVANTI

Titolo Originale: TUTTA LA VITA DAVANTI

RegiaPaolo Virzì

InterpretiIsabella Ragonese, Sabrina Ferilli, Elio Germano, Massimo Ghini, Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Teresa Saponangelo

Durata: h 1.29
NazionalitàItalia 2008
Generecommedia
Al cinema nel Marzo 2008

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Trama del film Tutta la vita davanti

La ventiquattrenne Marta, fresca di laurea in filosofia, trova lavoro in un call center venendo a contatto con un ambiente apparentemente giovane e dinamico che, in realtà, nasconde tutte le insidie insite nel precariato.

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Voto Visitatori:   7,11 / 10 (168 voti)7,11Grafico
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Voti e commenti su Tutta la vita davanti, 168 opinioni inserite

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Commenti negativiStai visualizzando solo i commenti negativi

arrivaal  @  07/02/2017 03:20:21
   5½ / 10
vuotume a livelli alti accompagnato da una gran bella sceneggiatura, forse sprecata,
a un certo punto ti rendi conto che nel film non è successo niente e quindi ti devi aspettare per forza qualcosa di speciale. macchè...
Sicuramente di questo film mi resterà l'espressione distaccata- fredda- imbarazzata della protagonista, che la ripropone una 70ina di volte nel film... a volte dura di più a volte dura meno... attimi di grande cinema

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  14/03/2015 12:41:55
   5½ / 10
Mi aspettavo molto di più, non incide come film di denuncia sociale e non rilassa nella visione essendo troppo lento e tirato all'eccesso in alcune situazioni. Ottima la prova della brava Ragonese.

MonkeyIsland  @  25/06/2013 17:28:24
   5 / 10
Mediocre come quasi tutti i film del pompatissimo Virzì.
La Ferilli recita come al suo solito in modo penoso (questa non è capace manco a essere credibile a fare una pubblicità di divani figuriamoci un film) che mi ha sempre posto l'interrogativo di cosa ci trovino i registi in lei.
La Ramazzoti imbarazzante, l'unica che se la cavicchia è la Ragonese.
Lo sviluppo narrativo é artificioso e non credibile.

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FurFante9  @  25/06/2013 17:13:05
   5½ / 10
Nel dimenticatoio...

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  09/09/2012 18:56:33
   5 / 10
Interessante per la tematica trattata, bocciato per qualche situazione agli eccessi e soprattutto per la mancanza di ritmo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  10/01/2011 21:29:08
   5 / 10
Se ne parla un gran bene, ma io l'ho trovato triste, troppo. Commedia? Questo film è un drammatico, e come tale va giudicato. D'accordo, tratta temi attuali e importanti, però un approccio più realista e meno esasperato non avrebbe guastato. Mi è piaciuta Isabella Ragonese, perfetta nella parte; Ghini e la Ferilli invece se li potevano risparmiare, sembra di assistere a un cinepanettone.
In generale noioso.

stardust  @  12/07/2010 02:01:38
   4½ / 10
Io l'ho trovato volgare, mal recitato e noioso!
Si salva solo la vecchina e l'approfondimento di quel bruttissimo mondo del multilevel e il suo lavaggio del cervello e la precarietà dei giovani. Il concetto c'è, non c'è il film, gli preferisco dieci volte "Generazione 1000 euro" che appartiene allo stesso filone

Burdie  @  06/07/2010 00:13:09
   5½ / 10
...poco commedia e tanto dramma....e tanta scontatezza...!

WildHorse  @  08/04/2010 03:04:46
   4½ / 10
Questa commedia a mio parere risulta pesante da seguire. Dura poco meno di due ore ma sembra che il tempo non passi. Durante la visione si attende una fine che non arriva mai e, quando arriva, è quasi una liberazione. Basandomi principalmente su questa sensazione, motivo la mia insufficienza. Si percepisce facilmente il finale, alcune scene sono molto prevedibili. Su tutte, l'incontro tra

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
I personaggi sono squadrati, ognuno ha il suo ruolo e non si discosta di un millimetro dallo stesso. Sceneggiatura scritta con tanto di quell'inchiostro che la si può leggere anche dal retro dei fogli.
Virzì sei bravo, scrivi qualche thriller, qualche poliziesco... abbandona per un po' la commedia: uscirà un capolavoro.

drobny85  @  05/01/2010 14:22:44
   5 / 10
Mi sembra un film un pò sopravvalutato, vuole parlare di un mondo del lavoro precario ma lo fa abbastanza male. Ho lavorato 5 mesi in un call center, non so se ritenermi fortunato per l'ambiente di lavoro che avevo trovato o cosa, la mia esperienza è stata ben diversa da quella descritta da Virzì, ovvio poi ci sono situazioni davvero al limite in certi call center, però qui tutto mi sembra estremizzato. Detto questo comunque valutando aspetti più tecnici non mi è piaciuta ne la recitazione della Ferilli ne di Ghini, attori che comunque nelle commedie italiane ho sempre apprezzato.

TheLegend  @  14/05/2009 18:25:30
   5½ / 10
un film carino e abbastanza scorrevole ma in alcune perti noioso e retorico.
Non basta affrontare dei temi importanti per meritare l'approvazione a mio avviso.
Inoltre il modo in cui sono stati trattati gli argomenti non mi è piaciuto.
La prova degli attori è sufficiente ma niente di più.
La media di questo film è a mio avviso troppo alta.

Gui80  @  27/03/2009 23:20:15
   4 / 10
Media del 7... mamma mia.
Io penso che nel cinema non basti soltanto affrontare un argomento sensibile all'opinione pubblica per far un buon film, anzi...
Si rischia spesso di cadere nella retorica, nel banale, e nella noia... tre elementi che non mancano di certo a questa scadente pellicola.

2 risposte al commento
Ultima risposta 03/03/2010 05.01.36
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benzo24  @  25/03/2009 12:04:40
   1 / 10
che film stupido..il problema è che in italia si cerca di trasformare tutto in macchietta, rendendo il tutto ridicolo, con personaggi fuori dalla realtà, interpretati da attori scadenti.

7 risposte al commento
Ultima risposta 03/03/2010 05.03.11
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Invia una mail all'autore del commento DonD  @  05/09/2008 01:01:29
   5 / 10
Bah, sarà che visti i voti mi aspettavo qualche cosa di grandioso.... ma alla fine del film ho notato il vuoto + assoluto. Una pallicola che inizia ma non prende mai il volo... come l'encefalogramma di un morto: piatto.
La cosa + bella è la canzone del finale.

Sinceramente nn capisco come faccia ad avere una media così alta.

4 risposte al commento
Ultima risposta 09/09/2008 21.41.16
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risikoo  @  01/07/2008 14:34:39
   4½ / 10
Problema attuale, ma il film proprio non mi è piaciuto. Personaggi poco approfonditi, situazioni esagerate. Bene Germano, come sempre. Mastandrea macchietta di se stesso. Mi aspettavo molto di più.

3 risposte al commento
Ultima risposta 16/09/2008 22.14.06
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mr orange  @  12/05/2008 23:15:03
   5 / 10
mah a me non è proprio piaciuto. comincio con la voce fuori campo della ferilli che non solo è davvero irritante ma sembra che il dialogo sia stato scritto con il vocabolario davanti senza nessuno spessore narrativo. la recitazione è inferiore, si salvano alcuni ma non che brillino troppo.
per non parlare dei vari personaggi, sono stati caratterizzati peggio delle commedie di moccia, a parte la studentessa da 110 e lode iper intelliggente e brava troviamo il sindacalista pronto a tutto per aiutare tutti, la donna di facili costumi, la pazza omicida e via dicendo........davvero incredibile anche se pare ovviamente fatto apposta.

ovviamente per il voto che ho messo, ci deve essere un lato positivo in questo film ed è il più semplice possibile, almeno il mondo del call center è stato narrato, balletti stupidi a parte, davvero rispecchiando la realtà. così ad esempio è stata intravista la suddittanza psicologica che si cerca di trasmettere, le pause che sembrano dei favori e i licenziamenti che servono da monito agli altri e il falso buonismo dei team leader. insomma per chi non ha mai provato l'esperienza orribile di lavorare in un luogo come quello rappresentato, un'occhiata istruttiva al film gliela può anche dare l'importante è che non si aspetti una commedia, perchè di certo farà storcere il naso parecchie volte. per gli altri che sanno come funziona questo mondo si potrebbe intravedere un'occasione per rispecchiarsi con i personaggi, che però poi fallisce dall'approccio estremo che la narrazione prende.

3 risposte al commento
Ultima risposta 13/05/2008 13.58.07
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the saint  @  12/05/2008 00:44:15
   5 / 10
non mi è piaciuto via.. anche se l'idea non era male per raccontare il mondo dei giovani post-universitario, alla ricerca del lavoro, dopo anni di sacrificio!
manca qualcosa! innanzitutto i personaggi non mi hanno molto convinto a parte elio germano (veramente bravo). secondo me virzì puntando il dito contro i mali che hanno portato al precariato ( l'essere sempre vincenti e quindi il successo e i soldi , ma anche la tv , con i gf vari) in un certo senso gli estremizza troppo, non trovando via d'uscita , ma solo pessimismo. ( alla fine non è una commedia, ma il film è drammatico dai.............)

la ragazza che esce dall'autobus vomitando, elio germano che si schianta in macchina, perchè non essere preso in giro dai colleghi e infine la ragazza arriva al suicidio per non aver trovato lavoro.... mi sembra un pò esageratino!!!!!!!!!!!!!!!
come ha scritto il primo utente che ha commentato il film (e che condivido in pieno) se le cose andassero come nel film , il tasso di suicidi in italia salirebbe esponenzialmente!!!!!!!!!!!!

ivanino  @  23/04/2008 13:20:27
   5 / 10
mah...che dire un film un tantino stupido e superficiale, i protagonisti sembrano tanti cogl... e le canzoncine che gli fanno cantare ogni mattina ti irritano il sistema nervoso!
sinceramente mi aspettavo di meglio!!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/04/2008 22.55.50
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dhagos  @  19/04/2008 00:10:14
   5½ / 10
Virzì tenta l'impresa ,alquanto ambiziosa, di descrivere la realtà del precariato e lo fa palesemente senza intenti realistici.C'è sempre nei suoi films una vena voluta di ingenuità , di purezza infantile, come se il regista volesse descrivere la realtà attraverso lo sguardo di un bambino creando delle fiabe fra il grottesco e il surreale . E' del tutta assente in lui la componente di analisi sociale delle cause di questo fenomeno e credo che un film ad esempio alla Ken Loach sia assolutamente lontano dal suo stile cinematografico. Qui racconta il percorso di una ragazza brillantemente laureata in una disciplina che notoriamente conduce ad anni se non ad una vita di precariato(quindi chi la sceglie sa a cosa va incontro). Il film è tutto incentrato sulla contrapposizione fra cultura alta e pseudo cultura rozza nazional popolare la cui massima espressione è il "grande fratello". La protagonista è costretta a scendere dall'empireo dei massimi pensatori e deve ,pur di sopravvivere, confrontarsi con ciò che gli offre il mercato , cioè il peggio dell'umanità condito da una spietatezza da lager.
Sempre bravissimo Elio Germano nei panni del venditore schizzato e super competitivo e sempre uguale a se stesso Valerio Mastrandrea , la cui maschera monocorde si perpetua immutabile in tutte le sue apparizioni dal Maurizio Costanzo show ad oggi.Fra le attrici ,la Ferilli interpreta una se stessa involgarita e perfida , di certo non una grande prova.
Il film resta comunque un prodotto tipicamente italiano , ha poche chances di suscitare interesse all'estero perchè, se pure tratta di un tema scottante a livello planetario ,non riesce ad avere mordente e a coinvolgere emotivamente lo spettatore: al massimo lo turba presentandogli un mondo meschino e disperato.

kalibardo  @  16/04/2008 01:06:53
   5½ / 10
Davvero questo è il meglio che il cinema italiano può offrire? Ma ragazzi, dai! Vi accontentate davvero di poco. Quel cinema che trenta, quaranta anni fa Age e Scarpelli scrivevano con maestria, riproposto oggi diventa solo manierismo.
La insopportabile e continua presenza della voce fuori campo è il segno evidente di una mancanza di idee cinematografiche, la regia è sciatta, i personaggi quasi tutti macchiette. Il finale, consolatorio e favolistico, sembra smentire tutto l'assunto iniziale.
Può bastare il tema, forte e drammaticamente attuale, a fare un film?
Boh. Ho molte perplessità.

ughetto  @  30/03/2008 19:18:49
   4½ / 10
Questo film è un evento affascinante: dimostra esso stesso la tesi che contiene.
La quale tesi è che sul tema della flessibilità del contratto del lavoro, e delle sue implicazioni sociali, non ci sono le idee chiare, anzi non c'è nessuna idea; e le vittime di questa poca chiarezza possono essere impunemente sfruttate da un sistema con pochi scrupoli e, soprattutto, con poche regole.
Quindi, dicevo, Virzì è parte integrande della sua stessa tesi, perchè dimostra, con un film pessimo, che la cultura italiana è incapace di razionalizzare il problema.
Non è capace innanzitutto in sede di analisi: il film ripropone gli stessi effetti collaterali per le impiegate, di quelli denunciati, in altri sedi, come peculiari del lavoro in fabbrica su lunghe filiere: insomma l'alienazione.
E la scena di sesso consumata nella decapottabile è una citazione della "classe operaia va in paradiso" di Pietro Germi. Nulla di male a citare: ma qui si trattava di enucleare una nocciolo problematico peculiare del lavoro flessibile. Cosa che non è stata fatta. Si è preferito attingere, in modo banale e scontato, a quanto già detto in duecento anni di riflessione sul lavoro.
Analisi fallimentare anche sul fronte sindacale, dove il discorso sulle vecchie tute blù, non solo spiega male il problema, ma una volta di più non va a fondo.
Buio assoluto ovviamente sull'eziologia: ragioni della produzione, scenari globali che implicano questo nuovo panorama contrattuale.
Oscurità anche su quelle che potrebbero essere le reali esigenze dell'impiegato così detto precario medio: infatti la protagonista, laureata in filosofia, sfugge ai parametri.
Se, dicevo, carente in sede di analisi, si rivela disastroso in sede di sintesi.
In pochi minuti (lo so che è difficile chiudere una sceneggiatura che non esiste), ogni genere di disastro si abbatte sulla pellicola: incidenti, prostituzione, e un omicidio tanto assurdo quanto sciocco ai sensi della narrativa. Tutto in direzione di un pranzo catartico dove la parola finale che viene pronunciata è la conferma della malsana congiuntura culturale che ha dato origine a un film così scialbo e squilibrato.
Brava la Ramazzotti nell'interiorizzare le movenze (non le espressioni, sempre identiche) del suo personaggio.
Regia inesistente (e non credo che dare un taglio televisivo sia un modo di criticare la televisione, alla Oliver Stone). Insopportabile la voce fuori campo: ma quetsa è una vecchia polemica.

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Ultima risposta 02/04/2008 00.05.35
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superandy  @  28/03/2008 09:47:27
   5 / 10
ma perchè noi italiani pensiamo che un flm possa affrontare temi importanti ed attuali solo con un tono così piattamente pessimistico?
la pellicola parte bene, con alcuni spunti di riflessione interessanti, pungente e a tratti frizzante. ma di lì a poco tutto si perde. Ecco allora affiorare il nostro atavico disfattisimo, sempre più fagocitatante non solo i personaggi principali, ma altresì tutto ciò che li circonda. Si innesca un turbine dove tutto va male a tutti, senza - tuttavia - che un simile approccio trovi corrispondenza in una trama ed un ritmo tali da non far cadere lo spettatore nella noia e nel grigiore di recitazioni (eccezion fatta, forse, per la Ragonese e la sorprendente Ramazzotti) prive dell'enfasi e della rabbia che il ruolo richiederebbe.
peccato, perchè il tema del lavoro precario e delle difficoltà del mondo dei giovani era una splendida idea...ma qualcuno dovrebbe spiegare al regista che se le cose andassero sempre come il film le prospetta il tasso di suicidi in italia salirebbe esponenzialmente...

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