uomini contro regia di Francesco Rosi Italia 1971
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uomini contro (1971)

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locandina del film UOMINI CONTRO

Titolo Originale: UOMINI CONTRO

RegiaFrancesco Rosi

InterpretiAlain Cuny, Gian Maria Volontè, Mark Frechette, Franco Graziosi, Giampiero Albertini

Durata: h 1.41
NazionalitàItalia 1971
Genereguerra
Tratto dal libro "Un anno sull'altipiano" di Emilio Lussu
Al cinema nel Novembre 1971

•  Altri film di Francesco Rosi

Trama del film Uomini contro

Prima Guerra Mondiale, in trincea. Un sadico generale non si cura del buonsenso e manda allo sbaraglio i suoi soldati, facendoli inutilmente massacrare dal fuoco nemico. Nel caos, due sottoufficiali prenderanno coscienza delle aberrazioni belliche.

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Voto Visitatori:   7,50 / 10 (39 voti)7,50Grafico
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Voti e commenti su Uomini contro, 39 opinioni inserite

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Gigi01  @  22/09/2022 23:42:52
   7½ / 10
Sulla scia del capolavoro antimilitarista di Kubrick "Orizzonti di gloria", Rosi firma una pellicola altrettanto critica dell'arte della guerra, e soprattutto di chi maldestramente la conduce. Fotografia e scenografie sono ottime, l'immagine che abbiamo dei campi di battaglia encomia la minuziosità con cui il regista ha voluto rappresentare la mestizia dei due schieramenti, distanti tra loro poche centinaia di metri, nel contendersi pezzi di terra pressoché inconsistenti.

Il film non presenta un vero e proprio protagonista principe, ma una cernita di attori: a Gian Maria Volontè, un po' sottotono rispetto ai ruoli cui è avvezzo, è affidato il ruolo del veterano e disilluso ufficiale, di idee socialiste e sovversive, che ritiene vero nemico l'élite di comando del suo stesso esercito; attorno a lui giovani ufficiali, anch'essi molto restii ad eseguire i dissennati ordini dei loro superiori, e fra tutti il tenente Sassu, che a fine film pagherà le conseguenze dinanzi alla corte militare.
Difatti, se da un lato troviamo uomini disposti a venir meno al rigidissimo e antiquato codice militare, e legati alla sopravvivenza dei loro battaglioni, dall'altra parte si contrappongono ufficiali superiori totalmente avulsi dall'umano sentimento, disposti per un nonnulla a far fucilare e decimare dei soldati per cavilli talmente inani da essere irrimediabilmente legati ad un presunta ferrea disciplina, che a loro dire è la vera ricetta per la vittoria finale.
Il generale Leone (forse alterego di Cadorna), principale antagonista della vicenda e comandante totalmente incapace, giungerà a voler far passare per le armi una sua vedetta solo per aver gridato l "alt" prima di un campo nemico.

Di grande impatto la scena in cui gli ufficiali dissertano della giusta punizione da impartire ad alcuni soldati "rivoltosi", per non aver ricevuto il cambio dalle retrovie; nonostante il colonnello di divisione, unico alto ufficiale a dimostrare buon senso, cercasse di convincere che costoro prima che soldati da mandare al macello sono "cittadini" italiani, il secondo antagonista del film, il folle maggiore Malchiodi, accusa il collega di essere fra coloro ad "aver introdotto la filosofia nell'esercito", esponendo la crudeltà di certe pratiche disciplinari completamente inutili, quali la decimazione.

Scena di altrettanto impatto emotivo, e mestamente ironica, è quella che prende in esame le inutili "corazze Farina", grazie alle quali neanche un colpo di cannone riuscirebbe a fermare l'avanzata. Ovviamente, pochi attimi dopo, le povere cavie mandate al macello per testare questi portentosi scudi di difesa, cadono falciati dalle mitragliatrici austriache.

Il Film avrebbe ottimi spunti di riflessione, sebbene l'antimilitarismo non sia tema nuovo, e Rosi riesce ad esporre con vero cinismo la crudeltà, la protervia e la follia con cui gli incapaci comandanti del nostro esercito mandarono a morire stupidamente molti giovani soldati. Tuttavia, e qui purtroppo devo essere critico, non ho sopportato l'eccessiva demagogia del regista, fin troppo presente e pressante in tutti i suoi film, che specie nel finale è oltremodo esasperata, finanche grottesca devo dire, e lo scadere perciò nel banale è inevitabile.
Resta comunque un ottimo film, curato nei dettagli e di forte critica!

cort  @  26/11/2020 23:02:59
   7½ / 10
Un ottimo film di guerra con una regia e fotografia che lo rendono un sempreverde resistente agli anni. La trama è ben esplicitata ed è molto vera(non ho letto il libro ma nella prima guerra succedevano proprio quelle cose). Eliminando alcuni pezzi un po' demagogici potrebbe essere usato come documentario. Consigliato!

alex94  @  24/03/2020 14:32:27
   8 / 10
Bellissima pellicola antimilitarista di Rosi che colpisce in modo veramente duro, in alcuni frangenti quasi insostenibile nel mostrare tutta la follia e l'insensatezza della guerra.
Messa in scena efficace, ottimo cast (su tutti un grandissimo Gian Maria Volonte) per un film forse non perfetto (qualche demagogia di troppo nell'ultima parte) ma sicuramente riuscito.
Il libro da cui è tratto resta su un altro livello ovviamente, ma questo è sicuramente un opera coraggiosa (specialmente nel anno in cui uscì) da vedere assolutamente.

Thorondir  @  01/11/2019 15:14:44
   8 / 10
Dal libro di Lussu, un film che per tematiche mi ha ricordato il capolavoro assoluto "Orizzonti di gloria" di Kubrick (senza naturalmente toccare le vette artistiche). Eppure il film di Rosi è un altro ennesimo lavoro magistrale della sua carriera. In questo "Uomini contro" abbiamo la rappresentazione dell'assoluta insensatezza della guerra, combattuta da uomini "morti di fame" su entrambi i fronti e condotta da generali privi di qualsivoglia tipo di umanità, empatia e oserei dire anche tattica militare di base. Un carnaio deciso e gestito dai più grandi incompetenti.
Con il suo classico stile asettico, simil documentaristico, visivamente ridotto all'osso, scarno, diretto, tagliente, Rosi ci porta in uno scenario di pietre e uomini, di sangue e brevi speranze, di tragedia e follia.

Goldust  @  07/05/2019 11:44:54
   8 / 10
Un grido antimilitaristico di eccezionale vigore che si alza contro le aberrazioni della guerra e la stupidità di alcuni comandanti, accecati dalla gloria da conseguire in battaglia ed ormai anestetizzati dalla disciplina. Sporco e disperato, può benissimo essere considerato un fratello minore di "Orizzonti di gloria", del quale ne condivide il potente messaggio pur non possedendone la medesima resa formale e lo stesso lirismo di fondo ( quelli inarrivabili per chiunque ). Insomma, un film da vedere.

valis  @  02/11/2018 17:51:31
   10 / 10
capolavoro assoluto del grande Rosi (avercene registi così).
liberamente ispirato al romanzo un anno sull'altipiano di Emilio Lussu, mostra fedelmente l'impreparazione, la stupidità e la crudeltà degli alti gradi dell'esercito italian, descritti, giustamente, come una manica di pazzi sanguinari e criminali di guerra.
Centinaia di migliaia di operai e contadini mandati a morire in inutili assalti, trattati peggio delle bestie da parte di generali ignoranti e incapaci che se ne stavano comodamente nelle retrovie al sicuro, e lo stato a questi assassini ha pure dedicato statue e strade.
Spero brucino in eterno tra le fiamme dell'inferno.

DarkRareMirko  @  09/10/2018 21:21:17
   9 / 10
Tecnicamente notevole, è un film antibellico che è invecchiato benissimo.

Bel cast, non sempre opportunamente sfruttato, e io ho trovato riuscita anche la musica, che ho visto invece criticata da più parti.

Sincero e riuscitissimo, merita un bel posto nella filmografia a tema bellico.

daniele64  @  06/11/2016 23:07:36
   8 / 10
La Prima Guerra Mondiale è un conflitto che non è stato sfruttato moltissimo dal punto di vista cinematografico . Probabilmente perchè la grande industria della celluloide è principalmente americana e gli USA hanno avuto in tale guerra solo un ruolo piuttosto marginale . L'eccezione a questa regola è naturalmente lo straordinario "Orizzonti di gloria ". Ma persino nella cinematografia europea sono pochini i titoli memorabili : citerei almeno "La grande illusione " e " La grande guerra " e poi , un gradino sotto , questa bella pellicola italiana , che ha pure qualche punto in comune con il capolavoro di Kubrick . Qui il cinema di impegno civile di Francesco Rosi incontra il romanzo autobiografico di Emilio Lussu e ne esce fuori questo film , fortemente contrastato dagli ambienti militareschi italiani perchè , scevro dal patriottismo e dalla retorica , è fortemente critico verso le gerarchie e la disciplina militare . Protagoniste assolute sono infatti l'ottusità e la disumanità di certi ufficiali superiori che utilizzano le truppe come mera carne da cannone , mentre alcuni ufficiali subalterni cercano di limitarne i danni . Si assiste così a furiose cariche suicide per cercare di conquistare inutili mucchi di pietre che poi saranno riabbandonati al successivo contrattacco . Purtroppo anche le cose più insensate e crudeli che si vedono in questa pellicola , si basano su episodi reali ... Molto efficace il francese Alain Cuny nell'interpretare il fanaticamente granitico generale Leone . Meno bravo lo sfortunato Mark Frechette con il suo tenentino sempre più disilluso . Sempre ottimo Gian Maria Volontè , particolarmente a suo agio nei panni del tenente socialista . Bravi pure i caratteristi di contorno , tra i quali spiccano Graziosi , Albertini e Capponi . Infine un plauso pure alla magnifica fotografia di Pasqualino De Santis . In definitiva , un bel film , contro tutte le guerre e la loro assurdità !

DogDayAfternoon  @  11/01/2016 13:20:06
   7 / 10
Tecnicamente eccezionale, paga forse il fatto di non avere una vera e propria trama ben definita e di raccontare un tema già visto più volte al cinema.

Nonostante questo, con il realismo che appartiene ai film di Rosi, "Uomini contro" è un film che tocca il cuore.
Non il miglior Volonté in una parte comunque non da protagonista.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  14/04/2015 19:42:38
   8 / 10
Personale incursione in un genere che non apprezzo molto, ma alla fine mi sono fatto convincere dalle continue insistenze di mio padre nel vedere " uomini contro" tratto da un libro di Lussu.
Il film è veicolo di una ferocissima critica di Rosi nei confronti della guerra e della follia sulla quale si basa.
Plotoni di soldati italiani continuamente mandati a morire allo sbaraglio, in nome di ideologie fumose e vuote, unite ad un pericoloso patriottismo di facciata.
Emblematici gli ultimi 5 minuti nella quale il comandante Leone, salito di grado, stia dietro una scrivania a cianciare di ideali mentre il sottoufficiale prende atto delle conseguenze delle sue gesta, senza potersi minimamente ribellare al "sistema".
Ma forse la scena che riassume tutto il film è quella delle armature Fasina: uomini mandati a farsi macellare per colpa dell'idiozia di chi comanda e decide le sorti degi altri.
Hanno criticato Rosi accusandolo di faziosità, mettendo sotto una cattiva luce l'esercito italiano e i suoi ufficiali.
Son d'accordo che non è giusto fare di tutta l'erba un fascio, ma a mio parere le situazioni estremizzate non vogliono tanto criticare la questione dell'esercito italiano, ma si estendono nel condannare la guerra nella sua totalità.
Fotografia notevolissima (soprattutto nelle sequenze notturne) e prova recitativa media assolutamente buona da parte di tutto il cast, anche se merita una menzione Alain Cuny nei panni del folle comandante Leone.
Peccato per una caratterizzazione dei personaggi molto superficiale, avrebbe elevato il film a vette più importanti.

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dagon  @  13/01/2015 21:48:14
   8 / 10
Dal bellissimo "Un anno sull'altipiano" di Lussu, un vigoroso film antimilitarista di Rosi che lascia il segno. E' un po' l' "Orizzonti di gloria" italiano, di pregevole fattura (eccellente la fotografia di De Santis) e non sfigura a fianco al capolavoro di Kubrick, anche se non ne raggiunge le vette. Alcune scene sono memorabili, prima fra tutte, per assurdità (al punto che si potrebbe pensare che sia "inventata", ma non lo è), quella delle corazze "fasina" (nella realtà "farina") che, da sola, basta a simboleggiare la demenzialità, la follia, di quella carneficina immane che è stata (anche) la prima Guerra Mondiale e l'idiozia ed il malaffare di certi comandi.

ValeGo  @  13/01/2015 10:20:15
   9 / 10
Uomini contro parla di guerra, della prima guerra mondiale. Non solo. Uomini contro parla dell'assurdità della guerra, di tutte le guerre, di come i "capoccioni" decidono a tavolino quanti e quali uomini mandare a morire (emblematiche le parole del capitano che all'inizio del film dice che "i comandi sono tutti imbecilli"), di come in nome della gloria si prendano decisioni assurde (toccante la scena in cui gli austriaci smettono di sparare e incitano i soldati italiani a tornare indietro, "basta morire cosi"..., o quella degli uomini con quelle "armature" ridicole che li rendono un facile bersaglio, scena al limite del grottesco se non fosse così tragica). Uomini contro parla di povera gente, contadini che lavorano la terra e che "si stava male anche a zappare la terra ma almeno non si moriva", bellissima la scena di pausa in cui i soldati si riposano e si scambiano paure e pensieri, tanti dialetti che si mescolano, tante vite che si fanno forza a vicenda, uomini che tornano per un attimo ad essere uomini che ridono, senza pensare alle atrocità che li aspetta o che hanno passato. Uomini contro parla di coraggio, il coraggio di chi pur non avendo scelta, si comporta con dignità (la scena iniziale in cui il tenenente Ottolenghi salva la vita al giovane esploratore non può lasciare indifferenti, oppure la scena in cui il tenente con le cesoie in mano muore falciato dai colpi, ma muore in piedi, o quella in cui il tenente Sassu si rifiuta di comandare il plotone di esecuzione come aveva ordinato il "pazzo" maggiore e alla fine salva la vita ai suoi uomini che "hanno già subito la decimazione"). Uomini contro parla di tutti gli uomini, costretti a subire, a eseguire ordini, a combattere contro il nemico, a lottare tra di loro per sopravvivere in nome di un ideale che non li rappresenta ("per questi quattro sassi"), perchè la guerra, come la vita, talvolta, è ostile, non lascia scampo, non lascia scelta, si può solo scegliere se continuare o meno ad essere uomini.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  13/12/2014 00:59:44
   7 / 10
A vent'anni suonati dalla scomparsa dell'attore Gian Maria Volontè, ho deciso di guardarmi un film recitato dall'attore, la decisione è caduta su questo intrigante film di guerra firmato Francesco Rosi (primo film che vedo del regista). Non ho letto il libro, quindi non posso esprimere giudizi sulla trasposizione dal libro al film di Rosi, però il film mi ha convito abbastanza. Molto duro, cruento come film di guerra, uno schiaffo in faccia alla nostra nazione e sui metodi utilizzati da parte dei generali durante la Grande Guerra, a livello storico sicuramente qualcosa di vero c'è, però il regista è stato un po esagerato, ma non vorrei metterci la mano sul fuoco! A livello regia è stato fatto tutto bene, non diventa noioso e rimane sempre su ottime linee, a volte fa gelare il sangue, si può dire che colpisce a fondo! L'unico aspetto negativo: a volte diventa un po' assurdo, alcune scene sono state troppo esagerate. Attori su grandi livelli, con un ottimo Gian Maria Volontè, ma buonissima interpretazione da parte di tutto il cast. È vero, l'assomiglianza con il film di Kubrick Orizzonti di gloria c'è, ma non deve essere visto come un'aspetto negativo, anzi, questo film di Rosi a me non dispiace per nulla, e fa riflettere parecchio. Un pezzo della nostra storia che ha segnato la vita di migliaia di persone. Promosso.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  27/03/2014 22:57:16
   8 / 10
Sono rimasto colpito da questo film. Rosi riesce a trasformare quello che tocca in immagini forti e drammaticamente comunicative (vedi incipit di "Le mani sulla città"). Qui non è da meno. "Uomini contro" è un'inappellabile testimonianza degli orrori della Prima Guerra Mondiale, soprattutto sull'insensato, terribile, inutile sacrificio di vite umane che ha rappresentato; non solo negli scontri armati, ma anche nell'assurda disciplina militare e nelle punizioni eccessive e inumane.
Ci si concentra soprattutto sui rapporti interpersonali fra truppa, tenenti da una parte e generali dall'altra. Si evidenzia così una profondissima spaccatura all'interno dell'esercito italiano.
I generali comandano in maniera dispotica, illogica, crudele, inumana, non esitano a punire per ogni piccola mancanza, tengono in maniera fanatica soprattutto a concetti astratti quali onore, orgoglio per la patria, ecc. Nel film non c'è assolutamente spazio per questi concetti e questi personaggi. Rosi prende posizione netta contro di loro, applicando l'evidenza contraria, l'inconsistenza rispetto a ciò che dicono e pensano. Non lesina anche un'amara ironia nei loro confronti. Rimangono però ritratti umani credibili, non figure piatte e a una dimensione. Merito soprattutto dell'attore francese Alain Cuny che interpreta in maniera perfetta e convincente il generale Leone.
Dall'altra parte ci sta invece una truppa rassegnata, intristita. Subiscono la disciplina ma cercano con le furbizie e i sotterfugi di sfuggire al dovere (vedi le automutilazioni, i tentativi di diserzione), oppure hanno scoppi improvvisi quanto inutili di rabbia. Il loro destino è segnato: subire e morire. Ne sono consapevoli e lo accettano come una cosa ineluttabile.
In mezzo ci sono i tenenti. Sono persone istruite, consapevoli. Loro in qualche maniera rappresentano gli "intellettuali". Sono esseri lacerati, drammaticamente lacerati fra il senso di dovere e obbedienza e gli ideali etici e umani a cui tengono e a cui non vogliono rinunciare (il rifiuto di uccidere un innocente, di sprecare inutilmente vite umane). E' una lotta molta dura, carica di contraddizioni, assolutamente non facile e molto drammatica. Il film si concentra proprio sugli stati d'animo, le difficili scelte dei personaggi del tenente Ottolenghi (un magnifico Gian Maria Volonté) e del tenente Sassu (uno scialbo Mark Frechette).
Ottolenghi è un socialista, crede nella lotta del più debole per la distruzione del più forte. E' un personaggio molto umano più che un eroe. Eppure alla fine riesce a gridare a tutti quale dovrebbe essere il vero compito dei contadini, della gente comune armata (abbattere il potere centrale), ma il suo è un ruolo da idealista, travolto dalle circostanze fuori dal suo controllo. Gian Maria Volonté ce ne dà un ritratto indimenticabile.
Sassu invece è stato un interventista, credeva alla guerra e alla sua retorica. Ora invece sul campo si rende conto della profonda falsità di tutto ciò in cui aveva creduto. I valori che lui vuole difendere solo adesso altri: la pace, il rispetto reciproco, la giustizia. Idealista anche lui, ha pure lui il coraggio di andare fino in fondo alle sue scelte, dimostrando coraggio e fede nelle idee. Pure lui dovrà però pagare. E' triste vedere come nell'esercito italiano della Prima Guerra Mondiale si premiasse la mediocrità, la cieca ubbidienza e si punisse la coerenza, la forza ideale. Peccato che Frechette (una specie di Kim Rossi Stuart degli anni 70) non sappia dare forza e rilievo al suo personaggio e non riesca a evidenziare i passaggi che lo hanno portato dall'adesione al rifiuto.
A differenza di "Orizzonti di gloria", Rosi sceglie di rappresentare la guerra nel suo prosaico e sanguinoso svolgimento. Molta parte del film è una rappresentazione di battaglia, cioè di carneficina austriaca sui soldati italiani mandati allo sbaraglio. Il ritmo è volutamente lento e monotono su queste scene di morte. Si evita anche la spettacolarizzazione a favore proprio del senso di assurdità e inutilità di ciò che si mostra.
Il film continua ad essere profondamente attuale. Il conflitto fra obbedienza e ribellione per degli ideali è ancora all'ordine del giorno. Quanti di noi sono disposti a rinunciare a tutto pur di rimanere fedeli a valori e convincimenti etici?
"Uomini contro" è un altro grande film testimonianza impegnata ed etica di Francesco Rosi.

Zanibo  @  23/08/2013 18:06:02
   9 / 10
8 per la "bellezza" e 9 perche` parla di fatti veri e fa riflettere.

adrmb  @  14/01/2013 20:00:46
   7 / 10
Discreta trasposizione dell'ottimo romanzo di Lussu 'Un anno sull'altipiano'. Alcuni episodi sono riproposti abbastanza fedelmente (pur a volte svolgendosi in modo abbastanza sbrigativo rispetto a come erano posti nel testo originario) anche se la storia risulta abbastanza compressata e non viene rispettato l'ordine cronologico degli eventi. Anche la caratterizzazione dei personaggi risulta essere un po' più superficiale.
Nel complesso però più che buono, consigliato.

Signor Wolf  @  07/11/2012 19:59:44
   8 / 10
Difficile descriver meglio di così l'idiozia degli assalti alla baionetta contro le mitragliatrici, della guerra di trincea e di un comando militare inetto che ci ha quasi fatto perdere la I guerra mondiale

Naitsirk  @  30/08/2012 15:18:50
   7½ / 10
Buon film di Rosi antimilitarista, interessanti le scene di denuncia .Grande come sempre Volontè.

baskettaro00  @  07/04/2012 22:27:32
   7½ / 10
parte non convincendo,con scene di combattimenti non proprio esaltanti,poi si rivela per quel che è,direttissima denuncia anti-militarista,che mostra gli orrori della guerra,uomini che ne uccidono altri per motivi che a chi preme il grilletto poi non son così vicini.ho sentito varie critiche nelle quali rosi viene criticato di esser troppo di parte,ovviamente lo è ma io penso che abbia solo voluto "estremizzare"(nel senso più buono del termine)la sua denuncia ampliandola ad ogni scena del film.
come disse qualcuno,"la guerra è un massacro tra persone che non si conoscono per mano di persone che si conoscono ma non si massacrano".

gemellino86  @  15/03/2012 13:27:36
   7½ / 10
Buon film di guerra italiano che però rimane inferiore ad altri come "Salvate il soldato Ryan" e "Platoon". Da notare un grande Volontè. Da vedere anche per il forte messaggio antimilitarista.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  15/02/2012 11:47:24
   7½ / 10
Rosi dirige un film duro sulla tematica dell'antimilitarismo.
Indimenticabile il ritratto del generale Leone che incarna spietatezza, irrazionalità e violenza. Le sue azioni sono dettate dalla folle ragione della guerra e dell'inutile voglia di comandare che porta all'indegno massacro umano.
Grande cast.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/03/2011 14:15:53
   8 / 10
Uomini contro aldilà del discorso fuori da ogni retorica celebrativa della Grande Guerra, è una presa di posizione netta contro l'irrazionalità del militarismo, il mandare al macello uomini in nome della patria senza una logica, senza discutere e pretendendo una cieca obbedienza nell'eseguire un ordine anche il più assurdo. Il generale Leone in questo senso è il perfetto simbolo di questo apparato fuori da ogni razionalità, che ha come unico scopo il combattere, non importa per quale causa, e all'occorrenza di reprimere spietatamente chi non si allinea. E' una pellicola girata in maniera eccellente da Rosi, con scene di battaglia e la vita di trincea realistiche, sacrificando leggermente i personaggi appena abbozzati. L'impatto emotivo comunque è indubbio ed è un film che merita di essere visto.

ste 10  @  17/03/2011 21:49:25
   7½ / 10
Rappresentazione durissima della situazione dell'esercito italiano in trincea nella Prima Guerra Mondiale, siamo veramente al limite del tragicomico senza però mai scendere nel ridicolo; l'unica mini critica è che secondo me per lasciare il (da me condiviso) messaggio anti-bellico si sono rese alcune situazioni in maniera veramente estrema; comunque veramente un ottimo film che sprizza drammaticità da tutti i pori

Roberto 66  @  27/12/2010 23:40:51
   8 / 10
Secondo me " Uomini contro " e' il piu' grande film sulla prima guerra mondiale di tutta la storia del cinema.

Invia una mail all'autore del commento Folly  @  28/07/2010 08:02:35
   7½ / 10
Il film spiega molto bene quanto per i soldati Italiani non ci fosse scelta.
O eseguire gli ordini e morire per mano nemica oppure essere fucilati da mano "amica".
La storia (vera purtroppo) di ragazzi mandati a morire senza sapere perchè, in mezzo alla neve con le scarpe di cartone.
Eroismo?

dobel  @  04/12/2009 16:49:52
   9 / 10
Ho sempre pensato, dopo aver ascoltato nonni e parenti nei loro racconti, che una delle cose più terribili della guerra sia il dover uccidere. Che violenza tremenda costringere ad uccidere! Ovviamente la guerra presenta tanti aspetti talmente negativi che forse questo non è dei peggiori, ma vedendo questo film mi è tornata in mente la sensazione che avevo quando mio nonno mi parlava della guerra (la seconda, non la prima): l'orrore ed il rimorso per aver dovuto uccidere qualcuno. Lui non ha mai confessato di aver ucciso, e alle mie domande indiscrete di bambino su chi o quanti avesse ucciso, mi ha sempre risposto in un modo che oggi rivedo addolorato, di aver sparato alle montagne. Ripensandoci a distanza di tanti anni credo che in questa sua evasività fosse celata la persecuzione di un rimorso che non lo ha mai abbandonato. Costringere una persona a vivere con un rimorso tale per tutta la vita è una barbarie che la guerra si porta appresso.
Il film di Rosi è un grande film: retorico, demagogico, apertamente schierato e, se vogliamo, anche sfacciatamente provocatorio; nondimeno è un grande film perché parla della guerra come penso che sia. Una barbarie ed una violenza sulla coscienza delle persone. Questa barbarie la provano milioni di uomini e donne in tutto il mondo ogni momento, per questo motivo un film del genere andrebbe fatto vedere a chiunque.
Con questo non lo definirei un capolavoro, ma senz'altro è un'opera che ci interpella e non ci può lasciare indifferenti. La sistematica demolizione del mito romantico della Grande Guerra è utile perché come diceva giustamente Brecht: Non è maledetta quella terra che non ha più eroi, bensì quella terra che ha ancora bisogno di eroi (di questo tipo di eroi, se non altro).

Alexein  @  07/04/2009 01:16:06
   7½ / 10
Bel film con deciso messaggio antimilitarista. Sceneggiatura fatta un po' a compartimenti stagni, ad ogni scena viene dato un suo significato senza seguire una trama ben precisa. La regia di Rosi è all'altezza e sa ricucire bene il tutto per questo amaro affresco sulla guerra.

inferiore  @  12/01/2009 22:07:40
   7 / 10
Otttimo film di guerra che a tratti ricorda ''Orizzonti di gloria''. Un film toccante e una forte denuncia contro la guerra e le sue assurdità. Ho trovato molto significative le scene... (vedi spoiler). Visto a scuola un pò di tempo fa.
Sin dal titolo si capisce che il regista ci vedeva lungo, ''Uomini Contro'' ovvero soldati che si rendono conto che nell'altra trincea ci sono uomini simili a loro, prima di tutto sono persone poi in un secondo momento soldati.
Per essere una produzione italiana non è niente male, bravo Volontè.
Consigliato.

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paride_86  @  22/11/2008 19:33:56
   8 / 10
"Uomini Contro" racconta il primo conflitto mondiale alla maniera di "Orizzonti di Gloria" e calca l'inettitudine delle gerarchie militari, che all'epoca non si resero conto di quanto fosse logorante e inutile la guarra di trincea. La polemica destra vs sinistra è inutile: i documenti e le testimonianze storiche confermano quanto raccontato da Rosi, soprattutto per quanto riguarda l'altissima percentuale di ammutinamenti.

clint 85  @  06/11/2008 14:15:18
   8 / 10
Quando la guerra diventa un film,
quando un film diventa poesia!!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 22/11/2008 20.24.06
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dgarofalo  @  21/01/2008 00:19:03
   9 / 10
eccellente film semplice ma significativo dove risalta il problema della follia della guerra e delle supreme autorita
spetaccolare tutti gli attori sopratutto volonte

Mauri206  @  25/11/2007 01:11:17
   4½ / 10
Esageratamente esageratissimo. Dopo aver visto il film ti viene voglia di prendere il tricolore e bruciarlo nel camino. E' impossibile.................... si va bene la legge marziale per la diserzione ma fino a questo punto ? Non puo' essere minimamente andata cosi ! O almeno spero.

2 risposte al commento
Ultima risposta 15/08/2008 20.27.39
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  22/11/2007 09:53:33
   4½ / 10
Datomi dal mio nuovo proffe di italiano come uno dei suoi film preferiti, non so come farò a dirgli che proprio non mi è piaciuto per niente. Inquadrature rubate ad Orizzonti di gloria, una sceneggiatura quasi disastrante, assolutamente banale, recitazioni non buone a parte Volontè, la regia sembra condotta da un regista ad un suo brutto debutto, non so se sia il primo film di Rosi, ma tutto è forzato, l'idea dello scontro tra ufficiali e commilitoni sarebbe in sè fantastica, ma c'è un'ostentazione del tutto, sequenze prevedibili e poco sincere. Il tema è molto simile ad Orizzonti di gloria, e scusate ma si vede la differenza di regia. Buona soltanto la fotografia.

2 risposte al commento
Ultima risposta 31/01/2021 15.19.31
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helloween88  @  13/06/2007 22:44:41
   8 / 10
Sinceramente non ho letto il libro,quindi non so quanto sia fedele,ma il film mi è piaciuto molto.Pur con qualche pecca,l'ho trovato molto profondo,di una crudezza e di una direttezza unicain molte scene,privo di qualsiasi retorica.Secondo me va visto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  17/05/2007 16:38:01
   8½ / 10
a me questo film è piaciuto molto!
non c'è solo denuncia contro tutte le guerre ma una forte critica al potere che puo essere dato ad un uomo di decidere della vita o della morte dei suoi soldati!
piena di sequenze toccanti solo in alcuni momenti si esagera un pò con la retorica ma per il resto è un film che consiglierei vivamente!
toccante

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  04/03/2007 12:58:22
   6 / 10
secondo me è un bel film.

marcobetti  @  11/12/2006 15:02:28
   4 / 10
Pessimo film che ha completamente stravolto l'opera di Emilio Lussu. I personaggi non sono minimamente caratterizzati, la trama è di una semplicità angosciante e il film nel suo complesso è banale. Grazie al libro di Lussu un sceneggiatore più attento avrebbe sicuramente potuto scrivere un film da oscar. L'unica cosa eramente notevole di tutto il film è la fotografia curata in maniera molto particolareggiata.

nwo pozz  @  17/09/2006 14:25:16
   6½ / 10
Si poteva fare di meglio (vedete il libro)

tavullia86  @  27/12/2005 12:53:50
   4 / 10
Veramente brutto.......ke palle...e a me piace il genere....

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