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A me non è proprio piaciuto,se già l'idea di partenza non è che fosse particolarmente interessante,lo è ancora meno il suo sviluppo,infarcito di inutili lungaggini ( le schermaglie amorose del protagonista) che portano al più classico dei finali beffa dove i conti non tornano... Cast dimenticabile. Curioso che è l'ennesima pellicola che associa la tecnologia al male.
Non ho capito se questo horror abbia un senso oppure se il regista ha messo in scena qualche suo trip mentale sotto l'effetto di qualche spezia troppo piccante. Peccato, perché in alcuni momenti inquieta senza ricorrere a jumpscares, ma va a pungolare paure più profonde e quasi ataviche (o forse ho mangiato troppo piccante io la sera che l'ho visto). Ora cerco in rete qualche spiegazione, giusto perché mi dispiace che non mi sia piaciuto troppo.
Per questo "wounds" non mi limito neanche a commentare. Posso solamente dire di stendere un velo pietoso su questo film e su quasi tutte le pellicole targate Netflix.
Anvari approda in terra americana dopo l'ottimo Under the shadow e costruisce un film buono nelle sue premesse, perchè partendo dal quotidiano del suo protagonista e tramite il ritrovamento di uno smartphone e visualizzando i suoi contenuti, riesce a creare uno stato di paranoia strisciante in cui verrà inghiottisto lo stesso protagonista. Gradualmente la sua vita va a rotoli mentre l'orrore si manifesterà in visioni sempre più ricorrenti. Come in Under the shadow, Anvari ha un approccio molto ben definito per non dire autoriale verso il genere. Qualche srizzatina d'occhio anche al Videodrome di Cronenberg mi è parso, ma aldilà di questo, il film perde coesione proprio quando tenta di entrare nel vivo nella storia, specie nella seconda parte del film. Wounds è come vedere una bella tavola imbandita dei tuoi cibi preferiti che ti viene portata via senza assaggirne un boccone. Questa è l'amara sensazione che ti lascia questo film nel suo finale monco e un po' controproducente. Spiace perchè il regista riesce ha creare una bella atmosfera, malsana e malata sullo sfondo di una New Orleans suggestiva da una parte, ma marcia al suo interno.
Immane pastrocchio con rimandi esoterici ... Un giovane barista di New Orleans , dopo una rissa nel suo locale , trova uno smartphone smarrito da alcuni ragazzi . Sbloccandolo , entrerà involontariamente in collegamento diretto con il mondo dell' occulto e coinvolgerà in questo anche la sua ragazza ... Purtroppo gli inquietanti avvenimenti e le oscure presenze che perseguitano i protagonisti sono quanto di più incomprensibile ed inspiegabile si sia visto recentemente sugli schermi cinematografici . Tra miriadi di scarafaggi veri o immaginari , foto macabre , allucinazioni violente e significati mistici , ci si trascina faticosamente verso un epilogo ancora più arcano ed indecifrabile , da veri e propri iniziati ... Un film pesante ed incomprensibile , qualità che fanno a pugni con le caratteristiche del genere " horror " , che fonda la sua ragion d' essere sulla paura , sentimento semplice e primario dell' animo umano . Qui invece si tirano in ballo lo gnosticismo e le sconosciutissime , misteriose e misteriche teorie della traslazione delle ferite ! Peccato , perchè la storia ( piena di situazioni drammatiche e scioccanti ma irreali ed oscure ) avrebbe un intrigante retrogusto esoterico , quasi lovecraftiano , con l' accenno ad un rito evocatorio e ad un inquietante tunnel senza fondo . Tutto questo per dire che il giovane regista persiano Babak Anvari compie ai miei occhi un grave passo falso , nonostante l' incipit conradiano ed un cast non disprezzabile , con nomi come Armie Hammer , Dakota Johnson e Zazie Beetz . Per me è un film da evitare , da 3 .
Non un brutto film per alcune cose, anche se odio i film che si basano interamente sui jump scare. Il problema è che viene troncato quando lo spettatore potrebbe cominciare a interessarsi alle vicende. Insomma, la scrittura non è delle migliori e in certi casi sembra del tutto assente. Salvabile la forma.
Ho aspettato per tutto il tempo che succedesse qualcosa di interessante, purtroppo è stata un'attesa vana poichè è il nulla cosmico ad avvolgere questo film di Anvari. Un finale alla caxxo di cane, per me poco decifrabile, rende nullo un inizio che potenzialmente appariva valido, ma che man mano andava scemando perdendosi in situazioni scialbe e ripetitive. E' sicuramente un film ricco di simbolismi, ma bisogna che la storia abbia una qualche attrattiva affinchè lo spettatore meno abituato al genere abbia voglia di approfondire le tematiche che vengono, più o meno cripticamente, affrontate. Una recitazione decente non lo salva dall'insufficienza.
Non ho parole. Parte e prosegue in modo interessante ti prende perche' percepisci che sta' per succedere qualcosa di potente al protagonista ma...UN FINALE IGNOBILE INUTILE E DEL TUTTO SENZA SENSO rovina tutto quello che e' stato creato.
film ben girato e interpretato e questo tiene abbastanza alto l'interesse nello spettatore, ma il tutto e' avvolto da un non ben precisato mistero esoterico che lascia disorientati. L'asticella si alza, nn solo quella :D, per la Dakota Johnson ma non basta. Il finale ridicolo poi lascia con l'amaro in bocca...