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Non mi ha convinto. Mi spiace non essere stato colpito da questo corto, perché vedo che i voti di chi ha commentato prima di me sono alti. Forse è il concetto iniziale che cozza un po' con alcune cose idee di base che non posso accettare fino in fondo. Mi riferisco al fatto che ogni persona nasca con un numero addosso, da zero a dieci, e che chi nasce con zero avrà zero opportunità nella propria vita, mentre all'opposto chi nasce con numeri altri avrà successo. Questo concetto che alla nascita il proprio destino sociale sia già totalmente predestinato mi pare troppo estremo e lascia trasparire una concezione inelastica e totalmente classista della società, un po' anacronistica se vista con gli occhi di oggi. Poi, per carità, c'è del vero, non lo nego – ma mi sembra una visione un po' pessimista oltre che non corrispondente alla realtà. Detto questo, anche il finale mi ha lasciato quantomeno perplesso. Mi è parso retorico e, a ben guardare, nemmeno poi così limpido.
Ritratto in stop-motion di una società altamente discriminante, in cui la sorte di ognuno è segnata alla nascita. A determinare ciò un numero stampato sul petto con l'importanza dell'individuo definita in ordine crescente. Per cui il piccolo Zero (il nome dice già tutto riguardo il suo valore) si trova a vivere un'esistenza fin da subito infernale. Vessato e umiliato in ogni modo sia dalle istituzioni che dalla gente comune raggiunge l'età adulta tra vari stenti, ma quando le cose sembrano precipitare definitivamente trova il modo di riscattarsi in un finale splendidamente sorprendente. Cortometraggio molto curato nei dettagli e capace di indurre riflessioni per nulla banali riguardo il diritto al rispetto e alla dignità, oltre che alla potenziale utilità sociale cui tutti possono ambire. Buono l'accompagnamento sonoro, niente male la struttura dei pupazzetti che sembrano degli omini della Lego avvolti nel filo di lana. Aldilà degli evidenti pregi l'avrei premiato premiato a prescindere: per la prima volta nella mia vita ho apprezzato la matematica.
Solo l'amore può aiutarti a sopportare l'umiliazione e l'emarginazione, aprendoti alla speranza con forza e determinazione. Un bel corto, dotato di tecnica animata molto ben fatta e un velo di malinconia ben evidente che alla fine lascia il posto ai sentimenti positivi.