David Mann, commesso viaggiatore, sorpassa con la sua auto un'enorme autocisterna. Sarà l'inizio di un incubo, con il misterioso conducente di questa intenzionato a dargli la caccia e ad ucciderlo.
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Firmato da uno Spielberg che esordisce in grande stile, questo lungometraggio per la TV rimane oggigiorno, dopo quattro decenni di vita, un thriller da manuale.
"Duel" vanta una sceneggiatura semplice e lineare, in cui sono preponderanti l'angoscia e la tensione. Dennis Weaver è un perfetto protagonista di un incubo stradale, in cui il guidatore di un'autocisterna inizia con lui un gioco sadico e mortale. Girato in due settimane circa, il film abbonda di un grande stile visivo, con ambientazioni desertiche che danno al film un'atmosfera inquietante ed una regia che aggiunge alla pellicola tutta la maestria, e che cade poco nell'esercizio di stile: dinamiche le scene degli inseguimenti e delle fughe del protagonista dal suo incubo ad occhi aperti ed adrenaliniche le scene di ansia e tensione. Ottima la fotografia ed originale la sceneggiatura di Matheson, che rielabora una paura nei riguardi della strada e dei suoi pericoli. Geniale la scelta di non mostrare l'autista, facendolo sembrare un soggetto astratto ed animando l'autocisterna assassina.
Pieno di cliché innovativi, "Duel" è un film di gran valore, diventato col tempo un thriller cult che ha ispirato opere successive, come "Lo Squalo" dello stesso regista.