La storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta. Una vicenda costellata da gioie inattese, come l'arrivo della leggenda del calcio Diego Maradona, e una tragedia altrettanto inattesa. Ma il destino trama dietro le quinte e gioia e tragedia s'intrecciano, indicando la strada per il futuro di Fabietto.
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VINCITORE DI 5 PREMI DAVID DI DONATELLO: Miglior film, Miglior regia (Paolo Sorrentino), Miglior attrice non protagonista (Teresa Saponangelo), Miglior fotografia (Dario D'Antonio), David Giovani
Pur essendo pieno di momenti interessanti, l'ho trovato forse quello che nel complesso mi è piaciuto meno di Sorrentino, sebbene mi sia sembrato comunque apprezzabile sotto vari punti di vista. La fotografia è buona, ma si sente comunque l'assenza di Bigazzi che aveva fatto cose eccellenti ne "Il divo" (film che preferisco in assoluto dello stesso Sorrentino) e ne "La grande bellezza", che al netto delle varie critiche penso non si possa negare la cura che ha a livello di immagini. Per il resto, "È stata la mano di Dio" è un film che a tratti ha anche alcune scene che restano impresse (la mia preferita credo sia quella sul finale, con Antonio Capuano, molto ben scritta e realizzata anche a livello visivo), altre che nel complesso mi hanno impressionato meno, pur avendole in ogni caso apprezzate, quantomeno per come sono state messe in scena.