i viaggiatori della sera (1979)

Ehm si, l'idea è buona anche se lo svolgimento lascia un po' a desiderare. Tognazzi alla regia non convince, esagera nella volgarità ed è forse fin troppo sopra le righe. Comunque sufficiente, giusto, appunto, per l'idea.

Tognazzi attore/regista qui l'ho trovato straordinario: per le sfaccettature che riesce a dare al suo personaggio (lucido, disincantato, tra i pochi a mostrare di essere consapevole della situazione). La sua bravura sovrasta il resto del cast (a partire dalla Vanoni... un pesce fuor d'acqua).
E' chiaro che a vederlo adesso, sembran idee viste e straviste, ma va contestualizzato all'epoca, la parte centrale (l'arrivo al villaggio e la descrizione della vita che si conduce) l'ho trovata geniale. Ambientazioni tipiche di come si immaginava il futuro negli anni '70.
Fortissimo e ben reso il contasto tra "i vecchi": volgari, caciaroni, vestiti male ed i "giovani" apparentemente colti, ben vestiti, evoluti, ma in realtà di un cinismo agghiacciante (vittime inconsapevoli, a loro volta, di una società distopica).
Finale che lascia l'amaro in bocca che sembra un po' affrettato e penalizza molto un film che poteva sfiorare il capolavoro.

Film senz'altro da recuperare, con una trama potenzialmente esplosiva che però purtroppo non "esplode" mai per il solito difetto all'italiana, cioè quello di restare a metà strada tra 2 generi (fantascienza e commedia) senza sposare con decisione nessuno dei 2 per mancanza di coraggio..

Michael Bay nel suo (bellissimo) The Island farà qualcosa di molto simile come trama !

Sono abbastanza rari gli esempi di fantascienza a sfondo sociale nel cinema italiano (rimane un vertice lo stupendo Omicron di Gregoretti) e va dato atto a Tognazzi di aver concepito dal romanzo di Simonetta un ottimo spunto per un futuro cupo e denso di malinconia dove gli anziani vengono confinati in dei lager gradevoli di aspetto ma aberranti nella loro logica dove possono dare libero sfogo alle proprie pulsioni prima di un ulteriore viaggio senza ritorno.
Bello il personaggio di Tognazzi, pienamente consapevole di questa falsa libertà e ferito dalla rassegnazione della moglie verso un destino ineluttabile.
Lodevole nell'intento, magari frammentato nella narrazione, pagando dazio di una Ornella Vanoni poco efficace nei panni di attrice, ma indovinando l'ambientazione in un contesto arido di sentimenti, cinico e senza speranza.

Originale film di Tognazzi sulla senilità che avanza: ci si domanda cosa avrebbe ricavato, da tale intrigante soggetto, uno come Ferreri

L'idea è ottima e poteva uscirne fuori un capolavoro...peccato che il risultato alla fine non sia cosi eccezionale come le premesse!Infatti il finale è un po' lasciato per aria...
Sono rimasto,invece,molto colpito dall'dea di base di Tognazzi...l'uomo a 49 anni che viene recluso in un "villaggio turistico" e va in crociera per non tornare piu'...insomma la nave di Caronte!
La parte piu' riuscita del film è da quando mettono piede nel villaggio...ci sono tanto colpi d'ingegno!
Mezzo punto lo aggiungo perche e' un film italiano che con coraggio viene portato sullo schermo da Tognazzi...un film di fantascienza Italiano!Non è cosa da poco!

Sfortunatissimo (ma secondo me immeritatamente) e ambizioso film di Tognazzi, in bilico tra fiction lisergica e fantascienza: forse il messaggio sociale non è approfondito alla perfezione, ma è assai inquietante e originale.
Abbastanza scialba, invece, la prova della Vanoni, troppo distaccata per coinvolgere, sicuramente più a suo agio come cantante