E' stato "The king of Hollywood", Clark Gable, l'attore che più di qualunque altro, facendo sfoggio di una forte presenza scenica e di un eccezionale carisma personale, ha saputo diventare la stella più brillante del firmamento hollywodiano.
Eppure William Clark Gable, nato a Cadiz nell'Ohio il 1 febbraio 1901, era destinato a diventare un semplice operaio, come suo padre, trivellatore di pozzi di petrolio, se non fosse stato per la sua matrigna, Jennie Dunlop, sposata da suo padre in seconde nozze, dopo la morte della della mamma di Clark, scomparsa quando il bambino ha soli sette mesi.
La donna non esita ad incoraggiare le velleità artistiche del ragazzo, deciso a dedicarsi alla recitazione dopo aver assistito allo spettacolo teatrale "The bird of Paradise".
A 16 anni lascia l'High School e se ne va a lavorare in una fabbrica di pneumatici.
Intanto studia recitazione di nascosto, e a vent'anni fugge di casa e si unisce ad una compagnia di attori itineranti, incominciando ad esibirsi negli spettacoli che questi tenevano nelle piazze delle città.
Per mantenersi si adatta a fare vari mestieri, anche umili e faticosi, come il taglialegna, o decisamentew più chic, come il venditore di cravatte.
Fondamentale per la sua carriera, ma anche per la sua vita privata è l'incontro con l'attrice e regista Josephine Dillon, che gli affida una parte nello spettacolo che stava allestendo, convinta dalle potenzialità del giovane Clark e dal suo autentico talento d'attore.
Poi la donna, che aveva quattordici anni più di lui, lo convince a seguirla a Hollywood, dove, il 13 dicembre 1924, i due si sposano.
Fu la moglie ad insegnargli l'arte della recitazione, a correggere il suo portamento goffo e pesante e a convincerlo a lasciar perdere il nome William per chiamarsi semplicemente Clark Gable.
Fu sempre la moglie, a procurargli piccoli ruoli marginali nei film "WHITE MAN" e "THE PLASTIC AGE", e ruoli non accreditati in "LA ZARINA" di Ernest Lubish, "DECLASSEE" e "LA VEDOVA ALLEGRA" di Erich von Stroheim.
Deluso dal mestiere di attore cinematografico, che credeva più facile e soprattutto più immediato, si trasferisce a Broadway e, nel 1928, dopo esperienze minori, debutta in "Machinal" interpretando la parte dell'amante della protagonista, e sorprendendo i critici che lo recensiscono con lusinghieri consensi.
Purtroppo però, lo limitavano un paio di formidabili orecchie a sventola e un sorriso sgraziato, per via dei denti in disordine, che lasciarono perplesso il produttore Selznick quando, nel 1930, Clark si presentò per un provino nel Piccolo Cesare.
Durante il periodo del suo soggiorno a Broadway conosce l'attore Lionel Barrymore, con cui instaura una solida amicizia che durerà per tutta la vita.
Nel corso di una tournée in Texas, Gable conosce la plurimiliardaria Ria Langham, di diciassette anni più anziana di lui, che lo trasformò in un raffinato uomo di mondo e lo inserì in un giro di alte relazioni sociali.
Quando Josephine Dillon acconsentì al divorzio, Ria Langham, il 30 marzo 1930, divenne la seconda signora Gable.
Tornato ad Hollywood, Clark Gable è un uomo di successo: la MGM lo mette sotto contratto per due anni e paga l'onorario al dentista che gli rimette a posto i denti e rende smagliante il suo sorriso, valorizzando e facendo risaltare ancor di più le sue irresistibili fossette sulle guance.
Un intervento di chirurgia plastica modifica il suo aspetto fisico, riducendo il volume e la forma delle sue orecchie a sventola, decisamente più grandi del normale.
Con la MGM l'attore cominciò a lavorare nel 1931, interpretando ruoli di uomo rude, quadrato, spesso violento, e il successo fu immediato, già con il film "L'ANGELO BIANCO", un melodramma a forti tinte gialle di William A. Wellman, in cui interpreta il ruolo di un sadico camionista che, in combutta con un medico corrotto, sta facendo morire di fame due bambini per impossessarsi della loro eredità, suscitando, però, i sospetti di una vigile infermiera di notte.
La protagonista femminile del film è una splendita Barbara Stanwick in eccezionale stato di grazia, che in una famosa scena si prende i primi schiaffi cinematografici di Clark Gable.
Seguono, nello stesso anno, altre dieci partecipazioni, un vero record, in altrettanti film, alcuni di successo, altri meno.
Da ricordare almeno: "LA CORTIGIANA", "LA VIA DEL MALE", "PUROSANGUE", e soprattutto "IO AMO", di Clarence Brawn (la regista con la quale girerà ben otto film), un melodramma, che all'epoca fece scalpore per le ardite scene a due dalla forte carica sessuale, in cui l'attore interpreta la parte di uno spavaldo gangster, di cui si innamora la figlia dell'avvocato che lo difende in tribunale.
Il produttore del film, Irvin Thalberg, marito dell'attrice protagonista, Norma Shearer, temendo che l'oscuro attore distogliesse, in qualche modo, l'attenzione del pubblico da sua moglie, fece inserire una scena in cui Gable la picchia selvaggiamente, ponendolo, involontariamente, al centro dell'interesse del pubblico dando, così, una spinta alla sua scalata al successo.
Con questi ruoli, però, l'attore rischiava di restare invischiato per sempre nel ruolo del cattivo, ma lui, con la sua carica di simpatia, riuscì ad aggiungere un tocco di fascino in più al clichè del rude mascalzone.
Simpatia e gentilezza, ma anche affabilità e spontaneità di carattere, che ne fecere il divo più amato di Hollywood, non solo sul set, ma anche nella vita privata.
E Gable amò molto, specie le donne, molte donne: Joan Crawford, Jean Harlow, Loretta Young, la quale, nel 1937, adottò una bambina di due anni, Judy Lewis, che si dice, fosse nata dalla sua relazione con l'attore; relazione cominciata sul set del film "IL RICHIAMO DELLA FORESTA".
Ma Gable ebbe un debole anche per l'alcool, che offuscò la sua vita, specie quando, una sera, alla guida della sua auto, completamente ubriaco, investì e uccise una donna.
Nel 1932, per la regia di Robert Z. Leonard, è protagonista, a fianco ancora di Norma Shearer, della versione cinematografica del lungo dramma di Eugene O'Neil, "LO STRANO INTERLUDIO", nel ruolo del Dr. Darrell, che prima diventa amante della moglie di un ricco uomo che non può avere figli e poi lo cura quando questi diventa vecchio e malato.
Nel film sfoggia, per la prima volta, un paio di irresistibili baffetti, che non taglierà mai più nella vita, che diverranno, anzi, la sua incontrastata caratteristica e aggiungeranno un tocco di fascino 'canagliesco' al suo virile profilo.
Segue il ruolo del baro romantico in "NESSUN UOMO LE APPARTIENE", dove conosce Carol Lombard, la sfortunata attrice, che più tardi diverrà la sua terza moglie.
Ancora del '32 è "LO SCHIAFFO", di Victor Fleming, che contribuì ad accrescere la sua fama di sex-symbol, per le ardite scene che infiammarono l'immaginario erotico delle platee dell'epoca. La storia del film segue le gesta del capo di una piantagione in Indocina, che innamoratosi di una giovane prostituta, capisce che è la donna adatta a lui solo dopo un'avventura terribilmente pericolosa con una donna sposata.
L'anno successivo, dopo un'altra serie di discreti successi ("LA SUORA BIANCA", "VOLO DI NOTTE"), il regista Robert Z. Leonard lo dirige, insieme a Joan Crawford e Fred Astaire, nel musical sentimentale "LA DANZA DI VENERE", in cui interpreta brillantemente il ruolo di un regista che contende ad un agguerrito rivale, l'amore di una bella ballerina.
Un'altra spinta involontaria alla sua carriera la diede, nel 1934, il produttore Louis B. Mayer, il quale, seccato perchè l'attore, per una serie di problemi medici, era rimasto assente per dieci mesi dagli studi della MGM, lo punì 'prestandolo' alla Columbia per girare il film "Nightbus", che sicuramente sarebbe stato un clamoroso insuccesso.
Fortunatamente per Gable, il film, nelle mani di Frank Capra, divenne "ACCADDE UNA NOTTE" e gli fece vincere l'unico Oscar della sua carriera (avrà altre due nomination: nel '35 per "LA TRAGEDIA DEL BOUNTY" e nel '39 per "VIA COL VENTO").
Il film, uno dei primi del genere 'on the road', racconta del giornalista Peter Warne, il quale, appena licenziato, all'epoca della 'grande depressione', durante un viaggio in autobus, incontra una ricca e viziata ereditiera, in fuga da un padre dispotico che vuole impedirle di sposare un giovane spiantato. Nel corso del viaggio verso New York, dove la ragazza è attesa dal fidanzato, dopo l'iniziale, reciproca, diffidenza, il baldo giovane e la bella ragazza, avranno modo di innamorarsi.
Ideologicamente celebre la scena in cui Gable, al telefono, difende i suoi diritti di lavoratore, guadagnandosi l'applauso e la solidarietà degli altri viaggiatori. Altra notazione a margine: il film fece crollare le vendite delle canottiere (tradizionale capo di biancheria indossato con estrema puntualità dalla totalità degli americani), poichè nella pellicola, l'attore, vistosamente, non la indossava.
Da questo momento inizia la vera, straordinaria carriera, ricca di successi e di gloria, di Clark Gable: lavorando senza soste, a fianco delle dive più acclamate dell'epoca, tra il 1934 e il 1939, interpreta ben diciotto film, film d'amore e di avventure, che ne fanno il seduttore dello schermo per antonomasia.
Nonostante la presenza di nomi celebrati quali, Jean Harlow, Claudette Colbert, Barbara Stanwyck, VIVIEN LEIGH, Myrna Loy, Jean Crawford, Loretta Young, i suoi film avevano come sfondo un mondo tipicamente virile: il banditismo, il mare, l'aviazione, la ricerca dell'oro, l'automobilismo.
Ne è un esempio il primo film del '34, "LE DUE STRADE", di W.S. Van Dyke II, in cui due amici d'infanzia hanno preso strade diverse: il primo, Gable appunto, è diventato un gangster, l'altro il giudice che lo condannerà alla sedia elettrica, dandogli, però, il tempo di redimersi per amore della donna che entrambi amano.
Il film, che ebbe l'Oscar per il miglior soggetto, divenne famosissimo perchè una sera all'uscita del Biograph Theatre di Chicago, dove aveva assistito alla proiezione, il famoso gangster John Dillinger venne ucciso dall'FBI.
Seguono, sempre del '34, le commedie sentimentali "INCATENATA", di Clarence Brown, dal classico triangolo amoroso, marito, moglie e amante; e "LA DONNA E' MOBILE", di W.S. Van Dyke II, sul dilemma di una ragazza che non sa scegliere tra l'ex fidanzato pentito che l'aveva abbandonata il giorno delle nozze e un innamorato paziente che spera.
Del 1935 sono sono, invece: l'avventuroso "IL RICHIAMO DELLA FORESTA", di William A. Wellman, in cui, prendendo spunto dal romanzo di Jack London, Gable è un cercatore d'oro che, insieme ad un suo amico, salva una donna dai lupi, che poi, per ricompensa, l'aiuterà a trovare una ricca miniera; "LO SCANDALO DEL GIORNO"; l'esotico "SUI MARI DELLA CINA", di Tay Garnett, una pellicola di avventure marinaresche e passioni melodrammatiche e, infine, il drammatico "LA TRAGEDIA DEL BOUNTY", di Frank Lloyd, il più celebre e il più riuscito degli adattamenti dei libri di Nordhoff e Hall, in cui Gable è il primo ufficiale Fletcher Christian il quale, nel 1789, durante un viaggio nei mari del sud, si ribella alla inumana crudeltà del capitano Bligh, comandante del vascello inglese, dando il via al più famoso ammutinamento della storia.
Nel 1936 ritroviamo Clark Gable prima interprete della commedia brillante "CAINO E ABELE", di Lloyd Bacon, sugli amori tra un pugile e una ballerina; poi della commedia sofisticata "GELOSIA", ancora di Clarence Brown, in cui interpreta il ruolo di un industriale tiranneggiato dalla bella moglie, Myrna Loy, perchè sospettato di avere una tresca con l'altrettanto bella ed efficientissima segretaria, Jean Harlow; ed infine del kolossal "SAN FRANCISCO", ancora di W.S. Van Dyke II, dove Gable è il losco gestore di un locale nel quale si esibisce una cantante innamorata di lui. Ma il rivale in amore la convince ad abbandonarlo per iniziare una nuova carriera. Ci penserà il catastrofico terremoto del 1906 che colpì la città californiana, a rimettere tutto in discussione e a ristabilire l'equilibrio sentimentale.
Il 1937 comincia con il piccolo flop del biografico "PARNELL", di John M. Stahl, storia del leader nazionalista irlandese, travolto dall scandalo per una relazione adulterina, alla vigilia della proclamazione della legge che doveva garantire l'autodeterminazione della nazione; ma si rifà immediatamente dopo con la commedia brillante "SARATOGA", di Jack Conway, dove interpreta il ruolo di un bookmaker di cui si innamora una ragazza americana, tornata in patria da un viaggio in Inghilterra, per occuparsi delle scuderie di famiglia.
Il film si interruppe per la prematura e improvvisa morte di Jean Harlow, la coprotagonista, e fu ripreso solo successivamente e portato a termine da una sosia della compianta attrice.
Ancora due pellicole nel 1938: "L'AMICO PUBBLICO N° 1", di Jack Conway, nel ruolo di un cinico cineoperatore; e "GLI ARDITI DELL'ARIA", di Victor Fleming, dove interpreta un ardito pilota collaudatore d'aerei.
Nel 1939 Clarence Brown lo dirige in "SPREGIUDICATI" , da una piece teatrale di R.E. Sherwood, con risvolti pacifisti e antihitleriani, che suscitò molto interesse per l'esibibizione musicale dell'attore, piuttosto insolita.
Poi è l'apoteosi: interpreta, accanto a VIVIEN LEIGH, il ruolo del rude e affascinante avventuriero Rhett Butler nel kolossal "VIA COL VENTO", di Victor Fleming, un personaggio senza tempo, stereotipo dell'eroe desiderabile e seduttore, deciso e un po' canaglia, che sa come affrontare le difficoltà e come trattare le donne.
La storia d'amore più famosa della storia del cinema, che ha fatto dei due interpreti 'divi di fama internazionale', si svolge nella Georgia del 1861, nella fattoria di Tara, dove l'indomita Rossella O'Hara ama il mite Ashely che le preferisce la malinconica cugina Melania. Neanche il contrastante sentimento per l'affascinante avventuriero sembra distoglierla dalla sua infatuazione, ma ci penserà lo scoppio della guerra civile e il dissolvimento del potere della sua famiglia e della fattoria a minare le sue certezze. Salvo poi a ritrovare tutto il suo orgoglioso carattere nella famosa chiusa finale: 'Ci penserò domani, dopotutto domani è un altro giorno'.
La partecipazione di Gable al film, che ha ammaliato intere generazioni di spettatori ed è stato giudicato da molti come il più grande di tutti i tempi, fu piuttosto contrastata: indicato dal pubblico e dallo star system come il Rhett Betler ideale, Gable non aveva nessunissima intenzione di interpretarlo. Anche dopo aver letto, malvolentieri, il romanzo di Margareth Mitchell, confermò la sua decisione; ma in quel periodo si stava separando dalla seconda moglie, Ria Langham, e aveva bisogno di soldi per pagare l'indennizo di 260 mila dollari che le donna pretendeva per farlo tornare libero. Fu il produttore David O. Selznick che che riuscì a strappargli il consenso, offrendogli la somma di 100 mila dollari.
Versato il denaro alla Langham e ottenuto il divorzio, prima che le riprese del film fossero finite, se ne andò con Carole Lombard a Kigman in Arizona dove, in forma strettamente privata i due attori, il 29 marzo 1939, si sposarono.
Si conoscevano già da sette anni, dai tempi di 'Nessun uomo le appartiene', l'unico film girato insieme, e si stabilirono in un grande ranch a Encino.
Tutto lasciava prevedere che sarebbero stati una coppia felice e che il loro matrimonio sarebbe durato molto a lungo: invece scoppiò la seconda guerra mondiale e la Lombard si impegnò attivamente nella campagna per la raccolta di fondi per il finanziamento delle truppe americane, dopo l'attaco di Pearl Harbor del 1942.
Durante il ritorno da un viaggio di propaganda a Fort Wayne, l'aereo si schiantò contro una montagna e tutti i passeggeri, compresa la Lombard, perirono.
Distrutto dal dolore e spronato da un telegramma che la moglie gli aveva inviato prima di partire per il fatale viaggio, nel quale gli suggeriva di arruolarsi nell'esercito, Gable terminate le riprese del film "INCONTRO A BATAAN", nell'agosto del 1942 entrò nell'aviazione americana.
La filmografia di Clark Gable, dopo "VIA COL VENTO" e fino alla tragica morte della moglie comprende: "L'ISOLA DEL DIAVOLO", "LA FEBBRE DEL PETROLIO", "CORRISPONDENTE X", tutti del 1940; "SE MI VUOI SPOSAMI", "AVVENTURA A BOMBAY" e, infine "INCONTRO A BATAAN".
Pluridecorato per le valorose imprese compiute sul fronte europeo, alla fine della seconda guerra mondiale torna a Hollywood, ma non è più il Gable di un tempo: è diventato cupo e malinconico e la sua stella comincia ad offuscarsi.
Comincia così ad interpretare una serie di pellicole, anche di buon successo commerciale, ma sicuramente di non grande levatura artistica.
Il primo film girato dopo il ritorno sulle scene è "AVVENTURA" del 1945, di Victor Fleming, a cui segue "I TRAFFICANTI" del '47, di Jack Conway, una pellicola che poteva essere una graffiante satira sociale se avesse mantenuto il mordente presente nel libro di Frederick Wakeman da cui è tratta. Il film, il primo americano di Debora Kerr e con un'AVA GARDNER un po' sacrificata nel ruolo di una cantante di night sempre pronta a riprendersi il rampante fidanzato, tratta di un pubblicitario senza scrupoli che si riscatta per amore di una bella vedova inglese.
E' poi la volta del melodramma un po' scontato "FATE IL VOSTRO GIOCO", del 1949, di Mervin LeRoy, dove si impegna nel ruolo del proprietario di una casa da gioco che, in una sera di forte tensione, riesce a riconquistare l'amore del figlio, che lo disprezza per il suo lavoro.
Il 29 dicembre 1949, al culmine di un periodo di crisi, sia professionale che privata, sposa senza amore, Lady Sylvia Ashley. Si dice che già tre settimane dopo l'attore si fosse amaramente pentito di averla sposata, anche se divorzia solo dopo poco più di un anno, nel 1951.
Poco tempo dopo conosce la bella Kay Spreckles, che gli ricorda molto Carol Lombard, la moglie tragicamente scomparsa, con la quale si sposa l'11 luglio 1955. Comincia così una nuova vita, ritrovando un po' della felicità perduta e nuovi stimoli professionali.
Intanto è stato protagonista, nel 1950 di "INDIANAPOLIS", ancora di Clarence Brown, ambientato nel mondo delle corse automobilistiche, in cui interpreta il ruolo di un corridore che, involontariamente ha provocato la morte di un collega e finisce per innamorarsi della giornalista che gli aveva scatenato contro la stampa.
Ancora del '50 è "LA CHIAVE DELLA CITTA'", mentre del '51 è lo storico "STELLA SOLITARIA", dove, nel Texas del 1845, che combatte per la sua indipendenza, interpreta un avventuriero che ha l'incarico di favorirne l'annessione agli USA, riuscendovi grazie all'aiuto del gen. Huston.
Semrpre del '51 è "IL CACCIATORE DEL MISSURI", un film contemplativo e non violento, massacrato della produzione che non condivise le scelte del regista, in cui guida una spedizione di caccia in territorio indiano.
Nel '53 assieme ad AVA GARDNER e GRACE KELLY è protagonista dell'esotico "MOGAMBO", di John Ford, che riscosse un grande successo di pubblico; remake di "Lo schiaffo", di Fleming che Gable aveva interpretato nel '32, il film è la storia di un cacciatore innamorato di una ballerina, ma durante una battuta di caccia in Congo, perde la testa per l'algida moglie dell'antropologo per cui sta organizzando il safari
Sempre nel '53, in piena guerra fredda, si cimenta anche in un film di propaganda antisovietica, interpretando, in "ARRIVO' L'ALBA", il ruolo di un americano sposato ad una ballerina russa, alla quale le autorità sovietiche frappongono mille ostacoli, quando decide di seguire il marito nel suo paese.
Altra epoca, ma dello stesso filone propagandistico, è la pellicola del '54 "CONTROSPIONAGGIO", di Gottfried Rainhardt, quarto e ultimo film della coppia Gable - Turner; ambientato al tempo della seconda guerra mondiale, Gable vi interpreta il ruolo del colonnello Denver, che addestra allo spionaggio LANA TURNER, e poi la sospetta di tradimento perchè le azioni alle quali partecipa si concludono con tutte con gravissime perdite per gli alleati.
Torna al western nel '55 con "GLI IMPLACABILI", di Raoul Walsh, in cui lui, uomo maturo e riflessivo, viene assoldato, insieme al fratello giovane e ambizioso, per trasportare una mandria dal Texas al Montana, territori infestati dagli indiani, ma durante il tragitto esplode lo scontro tra i due fratelli innamorati della stessa donna.
L'ultimo impegno dell'anno lo vede accanto a Susan Hayward in "L'AVVENTURIERO DI HONG KONG" di Edward Dmytryck, nei panni di un contrabbandiere ingaggiato da una donna che vuole ritrovare il marito prigioniero nella colonia inglese in Cina.
E' un avventuriero anche in "UN RE PER QUATTRO REGINE", dove corteggia le donne di quattro banditi per farsi rivelare dove costoro hanno nascosto il bottino di una rapina.
Poi si fa dirigere da ancora da Raoul Walsh nel romanzesco "LA BANDA DEGLI ANGELI", con Yvonne De Carlo, che narra, sullo sfondo della guerra civile tra Nord e Sud, l'amore di un proprietario terriero ed ex razziatore di schiavi, per una bellissima schiava di sangue misto, prima divisi dalla differenza di censo e dai rispettivi passati, poi riuniti, nel trionfo dell'amore, dalla fine della guerra con la sconfitta degli Stati del Sud.
In "10 IN AMORE", del '58, di George Seaton, con Doris Day, lui, vecchio capocronista si innamora di un'insegnate di giornalismo, non prima di essersi fatto beffe di lei, per dimostrarle che giornalisti si diventa con la pratica e non frequentando scuole serali.
Un film bellico è, invece "MARE CALDO", di Robert Wise ('58), con Burt Lancaster, che lo vede recitare, durante la seconda guerra mondiale, il ruolo del capitano di un sottomarino, ossessivamente alla ricerca di una nave giapponese e in perenne conflitto con il suo vice che non approva i suoi metodi.
Gli ultimi lavori lo trovano impegnato in due commedie: nella prima, più sofisticata, "MA NON PER ME", di Walter Lang, fa l'impresario teatrale che, innamoratosi della segreatria, su suggerimento interessato della moglie, la fa debuttare come attrice; ottenuto il successo questa lo lascia e lui torna dalla moglie; nella seconda, "LA BAIA DI NAPOLI", di Melville Shavelson, che lo vede a fianco di SOPHIA LOREN con un cast quasi unicamente italiano, ha il ruolo di un avvocato americano arrivato in Italia per riportare in America il nipotino orfano, ma zia Sophia non è daccordo e sfodera tutta la sua arte di seduzione per convincerlo a restare per sempre con lei.
Nonostante il successo non proprio esaltanta degli ultimi lavori, Gable seppe, comunque, invecchiare con classe e conservare fino alla fine la sua indiscussa dignità di artistica, dandone un esempio alle giovani generazioni con il suo ultimo, struggente ruolo in "GLI SPOSTATI" ('61).
Scritto da Arthur Miller e diretto da John Huston, il film, un wester crepuscolare e come percorso da un senso di morte, è la storia di un vecchio cow-boy, Gay Langland, che si guadagna la vita catturando cavalli selvaggi. Innamoratosi della tormentata Marylin Monroe, per amor suo lascierà libero il branco appena catturato.
Gable si appassionò moltissimo al ruolo sostenuto in quello che sarebbe diventato il film più sfortunato della storia del cinema, (che rappresenta il suo testamento artistico e anche quello della Monroe, e l'inizio della parabola discendende del terzo protagonista, un altrettano tormentato MONTGOMERY CLIFT), e si impegnò talmente nelle riprese che rifiutò la controfigura anche nelle faticose scena d'azione, che gli risulteranno fatali, girate in luoghi con temperature altissime, sottoponendosi così ad uno sforzo superiore alle sue forze di uomo non più giovanissimo, specie nelle scene della cattura dei cavalli: due giorni dopo la fine delle riprese, l'attore ebbe un infarto che lo uccise all'età di 59 anni.
La morte lo privò della soddisfazione di leggere le recensioni entusiaste dei critici del suo ultimo lavoro, così come non fece in tempo a vedere nascere il figlio John Clark, che la quinta moglie, Kay Spreckles darà alla luce poco dopo.
Con la scomparsa del 're di Hollywood' si chiude definitivamente un'epoca e scompare l'ultimo rappresentante della generazione di attori che avevano saputo incarnare alla perfezione il ruolo dell'uomo virile e temerario, sornione e anche un po' canaglia, ma, in fondo, di inappuntabile moralità.
E' sepolto nel cimitero di Forest Lawn a Glendale, in California, accanto all'amata Carol Lombard.
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Biografia a cura di Mimmot - ultimo aggiornamento 19/09/2005
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