Istrionico, di grande classe, ghigno sarcastico e inquietante, così è Jack Nicholson, uno dei più grandi attori della storia del cinema, (la rivista Empire, nel 1997 l'ha inserito al 6° posto tra gli attori del secolo).
Nato a Neptune nel New Jersey nel 1937, ha scoperto la vera storia della sua nascita soltanto nel 1974, in seguito alle ricerche di un invadente giornalista del Time, che vuole scrivere un articolo sulla sua vita. Scopre così, all'eta di 37 anni, delle notizie sconosciute persino a sè stesso. L'attore infatti, aveva sempre creduto di essere figlio di Ethel Nicholson, una severa donna di forte fede cattolica, e fratello minore di Lorraine e June.
In realtà, invece Ethel è sua nonna, mentre sua madre è June, la quale rimasta incinta a 16 anni viene abbandonata dal suo compagno John, un alcolizzato di origine irlandese, poco dopo la nascita del piccolo Jack.
Nonostante ciò, la sua infanzia scorre serena e tranquilla tra studio e sport, finchè a 17 anni spronato da Lorraine, che in realtà è sua zia, si trasferisce a Los Angeles, perchè, secondo lei, era arrivato il tempo che si guadagnasse da vivere.
Comincia così, un po' per caso, la sua carriera di attore. Seguendo un amico, si iscrive ad un corso di arte drammatica tenuto da Jeff Corey. Il suo insegnante di recitazione è Martin Landau, e suoi compagni di corso sono Roger Corman, Harry Dean Stanton, Dennis Hopper, e Dean Stockwell, che diverranno tutti attori o registi di grosso talento, impegnati nella ricerca di nuove strade, da contrapporre allo strapotere degli Studios, e più vicini al cinema europeo piuttosto che a quello hollywoodiano.
Ottiene così le prime scritture, soprattutto in televisione, mentre il debutto cinematografico avviene nel 1958 con "The Cray Baby Killer", a cui seguono diversi B-movie e alcuni film diretti dall'amico Corman, come "La piccola bottega degli orrori", "I MAGHI DEL TERRORE", "LA VERGINE DI CERA" accanto a Boris Karloff e Sandra Knight.
Quest'ultima diventa sua moglie nel 1961, ma il matrimonio, nonostante la nascita della figlia Jennifer, dura appena cinque anni, i due infatti divorziano nel 1966.
Comincia così una carriera, che nel corso di oltre un trentennio, lo porterà a creare una galleria di personaggi fenomenali, tutti vivi e veri, con le loro paure, le loro idiosincrasie, le loro manie e le loro debolezze.
In questi stessi anni però, come lui stesso ammette, oltre alla passione per le donne, sviluppa una forte dipendenza per l'uso delle droghe, marijuana e LDS soprattutto, convinto di sfruttare al massimo i piaceri della vita.
Una volta, per cercare di salvare il suo trabballante matrimonio, arriva persino a proporre alla moglie Sandra, una terapia a base di LDS, ma ciò lo fa apparire agli occhi di lei un orribile mostro e contribuisce ad accellerare la loro separazione.
Intanto la carriera prosegue con i cult-western, antierioici e antispettacolari, "LE COLLINE BLU", e "LA SPARATORIA", che Monte Hellman, per risparmiare, gira contemporaneamente.
Comincia a fare anche esperienza come sceneggiatore e come produttore, mentre la galleria dei suoi personaggi si arricchisce sempre più, come il capellone rock di "Psych-Out - il velo sul ventre", o il cameo di "Sogni perduti" di Bob Rafelson, di cui è anche cosceneggiatore e coproduttore.
L'esperienza accumulata durante tutti questi anni, lo porta ad interpretare, come solo lui poteva e sapeva fare, l'avvocato alcolizzato George Hanson, nel film manifesto della beat-generation di Dennis Hopper, "EASY RIDER", che gli procura la prima di una lunga serie di nomination al premio Oscar, questa volta come miglior attore non protagonista.
Da questo momento in poi la sua carriera non conosce soste ed è tutta un crescendo, costellata da tre vittorie agli Oscar come miglior attore protagonista, e dodici nomination agli Academy Award.
Lavora con i miglior registi, dando vita a una serie di interpretazioni, unanimamente giudicate tra le più belle della storia del cinema.
Comincia Vincent Minnelli, nel 70 a dirigerlo nel musical "L'amica delle cinque e mezza", segue Bob Rafelson
con "CINQUE PEZZI FACILI", piccolo cult generazionale sui modelli di vita americani, analizzati con occhi estremamente critici e amari.
Nel 71 è Mike Nickols, in "CONOSCENZA CARNALE", ad assegnargli il ruolo di Jonathan, uno dei due amici, l'altro è il cantante Arthur Garfunkel, che attraverso esperienze comuni e i rapporti con l'altro sesso, tracciano un ritratto del maschio americano, fatto di virile solidarietà e paure malamente celate per le donne.
Nel 72, ancora per Bob Rafelson, gira "Il re dei girdini di Marvin", mentre l'anno successivo, per "L'ULTIMA CORVEE", la sua istrionica interpretazione ottiene il riconoscimento della giuria di Cannes e l'assegnazione della Palma d'oro come miglior attore protagonista.
Nel 74 è il detective che indaga sulla corruzione edilizia a Los Angeles nel noir "CHINATOWN" di Roman Polanski, poi il giornalista alla ricerca di una nuova identità nel capolavoro di Michelangelo Antonioni "Professione: reporter", seguiti da "Tommy" di Ken Russel, e "Due uomini e una dote" di Mike Nichols.
Nel 75, la magistrale interpretazione del teppista di mezza tacca che ha simulato la pazzia per evitare il carcere, nell'intenso e superpremiato "Qualcuno volò sul nido del cuculo", gli fa conquistare il premio Oscar come miglior attore protagonista. L'anno seguente, dopo un cameo ne "GLI ULTIMI FUOCHI" di Elia Kazan, è un credibile ladro di bestiame, a fianco di MARLON BRANDO nel western "MISSOURI" di Arthur Penn.
Nel 78, dopo essersi già cimentato nella regia nel 72 con "Yellow 33", dirige e interpreta la sua seconda pellicola, "Verso il Sud", commedia western di discreto successo, a cui segue nell'80 il capolavoro di Stanley Kubrick "SHINING", in cui tratteggia un altro dei suoi indimenticabili personaggi, di straordinario impatto visivo nell'immaginario degli spettatori.
Nel 81 è lo sbandato Frank Chambers nella quarta versione cinematografica di "IL POSTINO SUONA SEMPRE DUE VOLTE (1981)" di Bob Rafelson, tratto dal romanzo di James Cain. Il film ha fatto epoca, oltre che scalpore, per le torride ed erotiche scene di sesso tra lo stesso Nicholson e la sua partner, la straordinaria Jessica Lange, in eccezionale stato di grazia.
Nello stesso anno tratteggia, da par suo, la figura di Eugene O'Neil, nello spettacolare "REDS", dell'amico di donne e di bevute, WARREN BEATTY; poi nell'83 conquista la sua seconda statuetta con l'intenso "VOGLIA DI TENEREZZA" di James L. Brooks; mentre nell'85 si inventa il più spettacolare killer mafioso che si ricordi, in uno dei migliori film sulla mafia, "L'ONORE DEI PRIZZI" di John Huston.
Dopo il giornalista infedele di "Heartburn" di Mike Nichols (86), diventa addiruittura il diavolo in persona nel satirico "LE STREGHE DI EASTWICK" (87), di Georg Miller, poi, insieme a Meryl Strep, dà vita al barbone alcolizzato, nell'esordio hollywoodiano dell'argentino Ector Babenco "IRONWEED".
Segue un altro cameo in "Dentro la notizia", e poi tratteggia con divertita ironia, lo psicopatico Joker, nel kolossal di Tim Burton "BATMAN".
Gli anni novanta lo vedono impegnato nella sua terza regia, il noir "Il grande inganno", seguito non del tutto convincente, del fortunato "CHINATOWN"; a cui segue il legal-thriller di ambiente militare, "CODICE D'ONORE", di Rob Reiner, in cui il suo esaltato colonnello Jessep è da antologia.
Sempre nel 92, ancora un ruolo per Bob Rafelson, il truffaldino addestratore di cani nella commedia brillante "La gatta e la volpe"; e poi uno per Danny De Vito, il potente fondatore del sindacato americano, James R. Hoffa, nel biografico "HOFFA: SANTO O MAFIOSO?"
Nel 94 tratteggia il licantropo di "Wolf - La belva è fuori" di Mike Nichols, poi rasenta la perfezione nel film di SEAN PENN, "Tre gioni per la verità".
Segue una breve comparsata in "Conflitti del cuore" di Robert Harling; poi, ancora per Tim Burton, un'altra ottima prova, nel ruolo dell'imbelle Presidente USA che non sa fronteggiare un attacco alieno, nel fantascientifico "MARS ATTACKS!"; e il viscido commerciante di vino, avido e fedigrafo, nel melodramma noir "BLOOD AND WINE", di Bob Rafelson.
Nel 97 arriva il terzo meritato Oscar per il ruolo del misantropo, razzista e omofobico scritore di romanzi rosa, nel godibile "Qualcosa è cambiato" di James L. Brooks.
I suoi ultimi lavori lo vedono impegnato, ancora per la regia di SEAN PENN, nell'intenso "LA PROMESSA", adattamento dell'omonimo libro dello scrittore svizzero Friedrich Durematt, poi ricevere la dodicesima candidatura agli Oscar e la vittoria ai Golden Globe, per l'interpretazione di "A PROPOSITO DI SCHMIDT"; e infine interpretare uno psicologo cialtrone e parolaio nel divertente "TERAPIA D'URTO" di Peter Segal.
Il camaleontico e prolifico attore, ha avuto una vita privata piuttosto movimentata: dopo il breve matrimonio con Sandra Knight, da cui ha avuto la figlia Jessica, non si è più risposato, anche se le sue avventure amorose non si contano.
Ha avuto relazioni con Michelle Phillips, cantante dei 'Mamas and Papas', con Anjelica Huston, durata 17 anni, con Rebecca Broussard, dalla quale ha avuto altri due figli, Lorreinnata nel 1990 e Raymond nato nel 1992.
Abita in una villa sulle colline di Hollywood, ricca di una pinacoteca di rispetto, con opere di Picasso, Matisse e numerosi altri.
Nella sua carriera ha avuto solo due smacchi, quando gli sono sfuggiti i ruoli in 'Il Laureato' e in 'Rosemary's Baby', mentre ha consapevolmente rifiutato quello in 'Il grande Gatsby', e la parte di Michael Corleone ne 'Il Padrino'.
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Biografia a cura di luisa75 - ultimo aggiornamento 07/10/2004
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