easy rider - liberta' e paura regia di Dennis Hopper USA 1969
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easy rider - liberta' e paura (1969)

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locandina del film EASY RIDER - LIBERTA' E PAURA

Titolo Originale: EASY RIDER

RegiaDennis Hopper

InterpretiPeter Fonda, Dennis Hopper, Jack Nicholson, Luana Anders, Karen Black

Durata: h 1.34
NazionalitàUSA 1969
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 1969

•  Altri film di Dennis Hopper

Trama del film Easy rider - liberta' e paura

Billy e "Capitan America" Wyatt vogliono raggiungere in moto New Orleans per il carnevale. Il viaggio attraverso gli States si trasforma in un'odissea nell'intolleranza americana. Dopo una sosta in una comunità hippy, fanno conoscenza con George, che si unisce a loro ma muore per mano di sconosciuti in un'aggressione notturna. Anche per Billy e Wyatt, sulla strada del ritorno, la morte è in attesa.

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Voto Visitatori:   7,77 / 10 (135 voti)7,77Grafico
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Voti e commenti su Easy rider - liberta' e paura, 135 opinioni inserite

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Filman  @  04/04/2024 10:22:21
   10 / 10
Innovatore indiscutibile, per tutte le modernità tecniche che innalza a vessillo di una nuova classe cinematografica. Delle vere e proprie novità al tempo, più o meno inventate in questo film: non solo il montaggio a fermaglio ma in generale un'idea narrativa che prende a piene mani dalla tradizione europea del "cinema verità", che si fa trasportare da grandi silenzi e cerca l'artifizio il meno possibile, senza dimenticarsi dei bellissimi "trip allucinogeni".
EASY RIDER non è esattamente un affresco del mondo hippy ma riesce comunque a condensarlo perfettamente nella forma e nella narrazione. Dennis Hopper, con quello che è uno dei più importanti film della storia americana, simbolo di un'epoca di rivoluzione e ancor prima di ribellione, mostra come le sottoculture americane del tempo altro non fossero che l'emersione pop dell'identità americana, peraltro quella più provinciale e rurale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  26/03/2022 09:47:13
   7 / 10
Un film da vedere soprattutto per il livello storico che ha assunto negli anni nel rappresentare un'intera generazione che per la sua vera' qualita'.
Basti pensare che Jack Nicholson decise di non fare il regista ma l'attore solo per il successo avuto dopo questo film.

Due motociclisti innoqui ma respinti dalla societa' solo per quello che rappresentato, la ribellione. In un contesto dove quindi prevale l'ipocrisia con gente che preferisce non svegliarsi e andare a combattere in Vietnam.
Personalmente sono uno di quelli che preferiva "dormire" ma non si puo' negare di come questo movimento abbia cambiato il mondo...in peggio forse ma l'ha cambiato.


Cast, paesaggi e le musiche sono eccezionali ma gli avvenimenti sono raccontati in maniera un po' svogliata.

DogDayAfternoon  @  14/12/2021 21:52:27
   6½ / 10
Sicuramente è un film che va molto contestualizzato, visto con gli occhi di oggi perde di senso e di fascino. Però c'è anche da dire che gli occhi che guardano sono pur sempre quelli di oggi, quindi per quanto si possa fare uno sforzo per immedesimarsi nella gente dell'epoca, è assai difficile. Affascinanti i paesaggi, le musiche, gli attori protagonisti, ma se un film così non ti prende da subito è finita.

L'ho rivisto più di una volta a distanza di anni ma il risultato è rimasto sempre lo stesso, un film importante da un punto di vista culturale ma che decontestualizzato risulta parecchio pesante.

rocksoff  @  03/06/2020 18:06:11
   10 / 10
Un'opera d'arte

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  17/05/2020 17:07:19
   6½ / 10
Non mi ha convinto del tutto, in primo luogo per la regia frenetica e a tratti fastidiosa. La sceneggiatura per quanto interessante si perde troppo spesso in lungaggini superflue. Cresce verso il finale, netto e riuscito.

Jumpy  @  07/01/2020 21:20:14
   7 / 10
Il film è da vedere per 2 motivi principali.
E' il manifesto di una certa fascia generazionale in un certo periodo storico, tra On the Road di Kerouac e la controcultura hippie.
Lo fa in modo magistrale: la fotografia è magistrale, l'impatto visivo è notevole, i brani della colonna sonora ancora adesso passano in radio.
A rivederlo dopo tanti anni però, si nota che

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i pregi finiscono qui: come han notato altri non c'è una vera e propria trama, ma una serie di eventi concatenati tra loro ed il messaggio, se poteva avere senso a suo tempo, ora lascia un po' il tempo che trova.

andrea90  @  21/09/2019 22:17:56
   9 / 10
Finalmente si e' rivisto in tv oggi su Rai 4 da tempo immemorabile...
un film che ha cambiato il modo di concepire il cinema e invecchiato piuttosto bene, malgrado i suoi 50 anni.
Molto buona la regia di Hopper , meravigliosa invece la fotografia specie nelle scene al tramonto in mezzo ai canyon.
La scena dell'acido girata in 35 mm fa riflettere e non poco.
Il finale poi e' entrato nella storia del cinema, perfetta rappresentazione della fine di un'epoca e del sogno americano.
Imperdibile.

76eric  @  21/09/2019 17:11:45
   9 / 10
Film molto importante della cultura statunitense del periodo. L' America on the road che fa subito pensare alla mitica e celeberrima Route 66. Strade da percorrere col Chopper, vento nei capelli, scenari desertici mozzafiato ed i tramonti sui canyon.. Più di così... Figlio della generazione sessantottina, gli Stati Uniti d' America simboleggiati dall' Aquila, come autentico manifesto di LIBERTA', che è il termine fulcro del film. Billy e Wyatt due giovani ribelli non molto raccomandabili attraversano parte del Nuovo Continente per arrivare fino in Louisiana.
E 'una pellicola che trasuda molto degli accadimenti del periodo, per molti fattori e ti riporta indietro nel tempo, in quell' America che viveva ancora il periodo della Guerra in Vietnam, in quell' America che "sopravvisse" ai 2 omicidi dei Kennedy, John e Robert, all' omicidio di Martin Luther King e il Ku Klux Klan, gli hippy e Woodstock. Ed il bigottismo degli Stati del Midwest o meglio del Mid-east cioè la fazione più estrema della frangia repubblicana...
Libertà di fare tutto ciò che si vuole anche se non è consentito. Davvero un gran bel film ricco di spunti anche se presenta momenti forse troppo dilatati. Non ha una gran durata, ed è arricchito da una colonna sonora entrata nel MIto, poco da dire. Attori favolosi, è sicuramente uno dei CULT per antonomasia. Definirlo come il miglior road movie su 2 ruote di sempre mi pare riduttivo. Veramente potente, dovessi scegliere un solo aggettivo per catalogarlo, direi sicuramente ICONICO.

The BluBus  @  21/09/2018 23:14:43
   8½ / 10
O lo si capisce o non lo capisce. Jack grande già da giovane.

Strix  @  01/01/2018 23:26:55
   5½ / 10
INVECCHIATO MALE

Lentissimo, storia non interessante.

Ok i paesaggi bellissimi, ok le soundtrack *****, ok il significato che il film aveva all'epoca, ma oggi è solo un mattone nonostante duri anche poco.

INVECCHIATO MALE

antoeboli  @  01/09/2017 01:46:03
   5 / 10
Film simbolo dei road movie , e primo nel suo genere , con anni e anni a seguire , ne verranno fuori altri , però più in 'evoluzione' .
Dennis Hooper , dirige un film , che per l epoca fece scalpore , visto che parliamo del 69' , l anno del concerto di woodstock e massimo periodo del periodo hippy , di cui il film parla .
Ora perchè limitare il voto sotto la sufficienza ?
Diciamo che tecnicamente il film eccelle nel suo mostrare volutamente una fotografia e degli scenari dell America di quel periodo molto allettanti , ma commette il facile errore di risultare parecchio noioso.
E' un film che non ha una vera trama , ma si limita ad essere un susseguirsi di situazioni interessanti ma anche molto meno , che porta fino ad un epilogo inaspettato per chi non conosce il film .
Da notare la presenza di un giovane J.Nickolson , che prese anche una nomination agli oscar , e che se la cavicchiava alla grande già nel periodo .
Una pellicola più sul guarda e godi che sull ascolti , visto che i dialoghi sono limitati , se non in un alcuni momenti .
Se dovessi rivederlo ,m difficilmente lo rifarei .

clint 85  @  07/11/2016 00:24:39
   7 / 10
Un film che cattura, nonostante la sceneggiatura lenta intrattiene alla grande.
Un film ribelle, un inno alla libertà, molto più profondo di quanto possa sembrare.

Un cult.

Filmaster95  @  10/07/2015 21:43:16
   8 / 10
Anche se sono giovane e non amo particolarmente le moto non posso che premiare questo film cult di una generazione, partendo dal presupposto che amo i road movie, li trovo molto passatemi il termine filosofici, ho apprezzato molto i dialoghi di questo film, sopratutto con l'entrata in scena di nicholson, memorabile ad esempio l'argomentazione sugli ufo.

I paesaggi sono fotografati molto bene, nonostante all'epoca non ci fosse la tecnologia di oggi, mentre la colonna sonora trovo che sia la parte più riuscita della pellicola anche qui da sottolineare l'entrata in scena dei due protagonisti sulle note di born to be wild.

Sinceramente avrei migliorato il finale, un po troppo tirato a casaccio e non meritevole per la fine fatta fare ai protagonisti, mentre merita una nota d'eccezione secondo me la scena nella locanda quando i tre escono prematuramente per l'insulti di contadini e bifolchi della zona.

Spotify  @  17/09/2014 22:28:03
   7 / 10
Film cult di quegli anni. Visto oggi forse non fa l'effetto di una volta, però resta comunque bello ed anche molto importante, soprattutto per aver lanciato il genere "road movie". Tecnicamente è molto pregiato, c'è una grandiosa regia di Hopper, specialmente quando vengono inquadrati gli splendidi paesaggi. Poi si associa anche un' altrettanto splendida fotografia. La sceneggiatura è brillante anche se ogni tanto presenta qualche leggerezza. Ottimo il montaggio ed anche molto particolare. Colonna sonora cazzutissima, vengono riproposti tanti successi rock precedenti al 1969, come ad esempio "Born to Be Wild". Il cast è di prim'ordine: Nicholson è eccezionale, grandi anche Fonda e Hopper. Dialoghi azzeccatissimi, ed è da segnalare il bel discorso che fa nicholson sulla libertà. In tutto questo però c'è da segnalare un ritmo che non è proprio incalzante, certo, non è nemmeno lentissimo, però un po' fiacco si, peccato, perchè altrimenti la pellicola poteva risultare ancora migliore. Finale triste ma fatto bene. Il film (e quindi anche Hopper stesso), analizza i vari fenomeni sociali della fine degli anni 60 negli stati uniti, come ad esempio quello degli hippy. Poi naturalmente viene analizzato anche il tema della libertà, che allo stato nudo e crudo, era vista quasi come una forma di trasgressione, cosa che porta le "persone libere" ad essere malviste, nonostante non creino alcun fastidio. E di conseguenza si capisce anche di come già negli anni 60 l'essere umano era becero e piatto.


Ottima e rivoluzionaria pellicola, peccato per il ritmo un po' lentuccio. 7+ .

zeppelin  @  02/06/2014 02:48:58
   5½ / 10
Il messaggio introduttivo è chiaro ed inquietante: vendi droga, comprati una moto e goditi la libertà, e non riesco a trovarci niente di epico in questo. Preferisco di gran lunga "Questa terra è la mia terra" dove la libertà la si paga giorno per giorno e non la si compra trafficando con messicani più che equivoci.
Do' un 5 e mezzo per l'estetica, ma rimane troppo spezzettato con intervalli troppo lenti che sono spunti per una filosofia che (oggi?) risulta spicciola.
Bocciato anche il finale che

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_Hollow_  @  23/05/2014 01:16:35
   9 / 10
Il manifesto di un'epoca; uno dei road movie per eccellenza, con un montaggio stupendo ed una colonna sonora ancora più ****.
Il dialogo davanti al fuoco tra Billy e George sulla libertà è magnifico, come il tema cardine del film sugli Stati Uniti, la perdita della libertà e i conflitti sociali del '69.
Peccato un po' per la lentezza e quel ritmo un po' fiacco o sarebbe stato un capolavoro.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  05/04/2014 17:39:09
   7 / 10
Oggi perde di fascino e, fino ad un certo punto, di significato, ma all'epoca fu un perfetto affresco del malessere generazionale ed un coraggioso, anarchico inno alla ricerca della libertà (e la realizzazione, in questo senso, va a pari passo con i contenuti).
Lentuccio e datato, innegabile, eppure rimarrà sempre uno degli on the road per eccellenza complici una fotografia affascinante (di Lazlo Kovacs), un trio di protagonisti magistrale (fu il film che catapultò Nicholson al successo) ed una colonna sonora che da allora è entrata a ragione nella storia della musica rock (come dimenticare "Born to be Wild" degli Steppenwolf o "The Weight" dei The Band?).

Arduo, se non impossibile, che possa piacere ad un pubblico odierno; ad ogni modo per potervi definire appassionati di cinema anche solo lontanamente, "Easy Rider" dovete vedervelo per forza.

GianniArshavin  @  27/02/2014 17:55:54
   6½ / 10
Un film icona...un film manifesto...il film di una generazione...un film di denuncia...un film che ha lanciato un genere.
Tutto questo e molto altro è Easy Rider,titolo del 1969, inno alla libertà per quella generazione di giovani che credevano nella possibilità di cambiare un mondo che li emarginava e denigrava.
Nonostante gli innumerevoli difetti,sia tecnici che concettuali, ed uno scorrere del tempo impietoso ,Easy Rider rimane tutt'ora da vedere per l'importanza che ha avuto (e in parte continua ad avere) sia a livello storico che a livello cinematografico.

sagara89  @  16/09/2013 22:46:56
   7½ / 10
non mi sento di dare piu' di cosi..ai suoi tempi deve essere stato un film molto controverso e innovativo ma oggi e' un po sorpassato..cmq il tema della liberta' e' davvero ben sviluppato..la colonna sonora e la fotografia sono ottime..il finale riassume tutto il contenuto del film (anche di quello che diceva nickolson) che quando qualcuno si sente libero c'e' sempre qualcun altro che cerca di toglierti questa liberta'. molto buono in tutto il complesso

Sayurisama  @  29/08/2013 16:33:14
   8 / 10
Direi che se è un icona dei suoi anni c'è un motivo. Fantastica critica all'americano medio. La parte che ho più amato è indubbiamente l'ultimo campeggio in cui compare Jack Nicholson, col suo discorso sulla libertà, un discorso che oggi è valido non meno di prima. Mi è piaciuto molto tutto il film!

ZanoDenis  @  20/08/2013 20:05:37
   9 / 10
Bellissimo, parte un po lento ma si risolleva presto, la parte migliore è quando compare un Jack Nicholson ancora acerbo, ma strepitoso! (non a caso quell'anno è stato candidato all'oscar).

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Ottimo anche il messaggio che manda il film e bellissima pure la scenografia, con colori davvero vivi! Fin ora il migliore road movie che ho visto.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  30/07/2013 18:13:09
   5½ / 10
Cult e tutto quello che volete, ma visto oggi è una palla mostruosa, tralaltro anche tecnicamente non è sto granchè.

Goldust  @  15/07/2013 09:57:22
   5 / 10
Sarà pure un manifesto ormai mitico della controcultura sessantottina, sarà anche il padre o la fonte d'ispirazione del cinema on the road made in Usa, vanterà pure una colonna sonora rock di tutto rispetto... però che noia. E' un film che nel 2013 ha ormai ben poco da dire, e "lo studio" degli effetti delle droghe, che al tempo era certo innovativo, al giorno d'oggi non riserva più segreti. Nicholson cerca comunque di dargli una ravvivata, ed infatti dal suo ingresso in campo la pellicola migliora sensibilmente.

Invia una mail all'autore del commento Project Pat  @  20/05/2013 08:26:06
   7 / 10
Sono d'accordo in tutto e per tutto con quello già detto da BlueBlaster, il film può piacere come può non piacere. Per quel che mi riguarda, in certi punti l'ho trovato noioso e dai dialoghi alla fin fine banali (forse perché essi sono stati improvvisati per la maggior parte), tuttavia, tecnicamente parlando la pellicola è uno spettacolo e anche Jack Nicholson aiuta molto. Dinamica del finale un po' assurda se si pensa, ma altrettanto facilmente spiegabile: la libertà purtroppo ha sempre un prezzo.

ferzbox  @  19/05/2013 21:14:53
   7½ / 10
Una delle pellicole più rappresentative del genere "On the road",Dennis Hopper ci fa attraversare una fetta d'America all'inizio degli anni 70,nel periodo d'oro degli Hippy e della trasgressione....Billy e Wyatt sono i due cowboy pionieri che ci accompagnano in questa avventura allucinogena ...talmente allucinogena che il finale è un "macabro trip"......no davvero,il finale è assurdo...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  18/05/2013 15:58:23
   8 / 10
Grandissimo film, un on the road da lasciarti senza fiato!
Easy rider rimarrà certamente un cult, un vero inno alla libertà, un film che ha rappresentato una parte di generazione, quella ribelle e vista diversa nell'America degli anni 60 e inizio 70.
Riguardo al film, la trama non è nulla di che, è semplice, la realizzazione invece e spettacolare, fotografie e riprese da urlo, un ritratto dell'America Sud Occidentale meraviglioso, quasi commovente, bellissime anche le musiche.
Riguardo agli attori bellissima prova, quello più bravo è stato Fonda, Hopper non se le cavata per niente male, Nicholson ha fatto una parte non principale, ma è stato convincente lo stesso.
Ottimo, sono rimasto piacevolmente contento, peccato solo per il finale che finisce troppo velocemente. Da vedere.

sweetyy  @  12/11/2012 04:21:30
   5 / 10
Buona fotografia accostata a una bella colonna sonora, ma tutto qui... Nemmeno Jack Nicholson risulta troppo convincente.

giraldiro  @  18/10/2012 16:36:16
   6½ / 10
Film appena discreto, accosto il mio giudizio a quello di BluBaster.

kingofdarkness  @  20/09/2012 16:04:00
   9½ / 10
Un vero e proprio inno alla libertà, in tutto e per tutto.
Un film che all'epoca suscitò uno scalpore pazzesco in quanto ritenuto ribelle, selvaggio, antieducativo e chi più ne ha più ne metta.….
Per fortuna su questo ambito sono stati fatti passi da gigante nel corso del tempo, sembra assurdo credere come due normalissimi motociclisti vogliosi di vivere e di girare il mondo potessero essere tanto mal considerati nella società di quell'epoca….
Il coraggio, la paura, la voglia di vivere "trasgredendo" le classiche regole imposte dal sistema, la LIBERTA', sono gli aspetti principali di questo film, che lo rendono un vero capolavoro senza tempo, nonché il vero capostipite di una generazione in fuga e tuttora esempio di vita per ogni motociclista (o aspirante tale) amante dell'avventura on the road.
Niente a che vedere con i vari predecessori "I Selvaggi", "Hell's Angels on Wheels", "Hell's Angels '69" o altri, dove i motociclisti venivano dipinti come dei veri e propri delinquenti, fieri di quell'etichetta e prodi di essere dei trasgressori maniaci soltanto in cerca di rogne e di divertimenti gratuiti.
No, Easy Rider è molto di più, è passione, amore, avventura e voglia di vivere la propria vita come meglio si crede, senza alcun condizionamento da parte di niente e nessuno….
Epico, unico, immortale….resterà sempre nella leggenda!

RIP Dennis Hopper

BlueBlaster  @  13/07/2012 15:30:51
   7 / 10
E' indubbio che questo film rappresenti una generazione...un tempo...una filosofia di vita!
Ma se guardiamo bene non è un capolavoro e di certo non è per tutti...l'ho fatto vedere alla mia ragazza pensando di renderla partecipe di un pezzo di storia ma le ha fatto schifo...
In effetti certi punti per alcuni possono sembrare noiosi e datati, quando invece sono riflessivi..comunque anche se cult neanche per me non è un capolavoro assoluto ma solo un buon film.

C.Spaulding  @  19/06/2012 16:09:42
   9 / 10
Due amici decidono di attraversare l'america in motocicletta ma dovranno scontrarsi con i pregiudizi della gente.....presto le cose si complicano. Stupendo film on the road, girato e interpretato magistralmente da Dennis Hopper. Un film che fa riflettere. Splendida la fotografia e stupendi i paesaggi. IMPERDIBILE !!!!

demarch  @  29/05/2012 23:15:56
   7½ / 10
Bel film, da vedere per le musiche e gli attori veramente azzeccati. La regia un po'allucinata è coerente con gli anni che il film vuole raccontare. Consigliato

Fifì  @  13/03/2012 00:31:18
   7 / 10
Ho trovato questo film troppo lento con pochi "eventi" durante il film, però ho molto apprezzato il montaggio e le musiche. Stupendo ed imprevedibile il finale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  09/03/2012 11:36:51
   7 / 10
Un film che meriterebbe 10 solo per le musiche straordinarie e per i paesaggi stupefacenti. Molto buona anche l'interpretazione dei due protagonisti e la piccola parte affidata a Jack Nicholson.
Per il resto però mi aspettavo decisamente di più. La storia non è molto curata (nonostante l'evidente critica alla società) e molte parti le ho trovate un po' troppo frettolose (una su tutte il finale).
Un film cult che però a parecchi anni di distanza ha perso davvero tanto.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  28/09/2011 21:16:24
   10 / 10
EASY RIDER: Una storia semplice dal successo stellare, andando ad influenzare la generazione di quel tempo e formando nuove icone giovanili che non se ne sarebbero mai andate dall'immaginario collettivo. Non solo portò un cambiamento sociale, ma ebbe anche un ecclatante impatto su quello che era il cinema a quei tempi, andando a sfidare gli stereotipi e i dogmi di Hollywood. Con una narrazione incalzante, cultura alterativa, droga, sesso,...vengono accompagate da una col.son. formata dai grandi successi di Bob Dylan, Hoyt Axton, Jimmy Hedrix, Mars Bonfire, Roger McGuinn e gli Steppenwolf e trasportata da due preziosi gioiellini firmati Harley-Davidson. Vediamo, anche se per poco, un grande Nicholson, con il suo contributo fondamentale, stupendi pure Fonda e soprattutto Hopper che diresse e scrisse questo intramontabile film.

Invia una mail all'autore del commento Il Cartaio  @  17/03/2011 01:05:42
   7 / 10
Senza ombra di dubbio "Easy Rider" è un cult assoluto per Harleysti e non. Voglia di vivere in libertà e fancul0 il resto è quello che questo film vuole esprimere. Senza macchia l'interpretazione di Hopper, Fonda e Nicholson... musiche spettacolari e paesaggi da sogno... chiunque non può far altro che apprezzare anche se non si è amanti dell'on the road! Il film preso a se stesso non offre chissà cosa in fatto di trama, scenografie ecc. ma quando parliamo di "Easy Rider" credo che passi tutto doverosamente in secondo piano; è per questo però che non posso dare un voto altissimo, proprio perchè alla fine la storia non mi è piaciuta così tanto. Facendo una media con tutto il resto però rimane un voto assolutamente buono... pellicola imperdibile!

Oskarsson88  @  22/02/2011 22:04:31
   8½ / 10
film storico... da vedere...

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Rockem  @  10/02/2011 13:57:23
   9 / 10
Non ci sono parole che possono esprimere le emozioni che questo film cult ti scaglia addosso: vivere in libertà E' libertà di vivere. Capolavoro del suo tempo bisognoso di attenzioni anche nei nostri anni. Mito.

vehuel  @  07/02/2011 08:07:48
   10 / 10
Easy rider è senza dubbio un piccolo gioiellino del cinema americano.
Per almeno 3/4 del film, la pellicola trasmette un senso di libertà ed evasione, grazie alla magnifica interpretazione del trio Fonda, Nicholson, Hopper.
Il viaggio, le moto, i suggestivi paesaggi americani, le spensierate nottate in sacco a pelo, fanno da cornice a questa struggente avventura dei protagonisti.
Il finale ti lascia senza fiato per la drammaticità dell'evento.
CAPOLAVORO!!!!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 17/08/2011 16.17.32
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MARMELlata  @  15/01/2011 22:28:41
   8 / 10
solo la colonna sonora di questo film sarebbe da 10 , pure il finale è da film cult !!! peccato per alcuni momenti morti ....

Larry Filmaiolo  @  29/12/2010 13:55:20
   9 / 10
Un film straordinario, con attori magnifici. Monteggio stratosferico per un canto di libertà, paura, amicizia, morte, vita... inutile farsi domande, è un viaggio come quello affrontato dai protagonisti. Due chopper veloci, caldi e rombanti e il vento del mattino negli splendidi paesaggi ripresi; soldi? Droga? Donne di facili costumi? Vita in comunità, bagno nei ruscelli, cibo condiviso. Città? Caos? Carnevale? Cimitero... "Libertà e paura"?

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david briar  @  30/11/2010 17:55:30
   6 / 10
Film fine anni 60 dalle forti ambizioni ha senza dubbio segnato l'epoca in quanto cult, ma lo vedo un po' fine a se stesso.
Numerose sono infatti le scene noiose e che paiono messe a caso; il ritmo poi è discontinuo al massimo, a volte è lentissimo, altre volte accelera all'improvviso.
Fra l'altro si cerca un ritratto troppo vittimistico di quella generazione, quasi come fossero gli unici nel giusto, ma non fanno altro che cazz.eggiare e drogarsi per tutta la storia (che a tratti appare improvvisata), senza un particolare motivo e senz'alcun obbiettivo, questo prodotto non mi ha dato una versione molto positiva degli hippie, e non sono sicuro fossero veramente così.
Si risolleva parecchio quando entra in scena Jack Nicholson, l'unico ad eccellere oltre al montaggio e alla regia di Hooper, che poteva anche limitarsi a dirigerlo.
Il finale è ottimo e gli fa guadagnare tanti punti, è amaro, crudele e realista al punto giusto.
Nel complesso è discreto un po in tutto, ma nulla di più.
Raggiunge di poco la sufficienza, difficile bocciarlo pensando all'influenza storica e sociale che ha avuto, ma mi aspettavo ben di più, sono piuttosto deluso.
"Easy Rider" è vedibile e consigliabile solo a chi ne è strettamente interessato, e mi sento in dovere di ricordare che, come al solito, la performance di Nicholson vale la visione.

7219415  @  19/11/2010 10:33:06
   7½ / 10
Bel film "On the road"

guidox  @  28/09/2010 18:25:45
   9 / 10
"un film eccellente, bisogna vederlo"...con la giusta predisposizione mentale.
"on the road" inimitabile, accompagnato da una colonna sonora strepitosa, paesaggi mozzafiato, due interpreti eccezionali e un terzo che con questa apparizione, soprattutto col senno di poi, fa già capire che razza di attore strepitoso sia.
un inno alla libertà e all'anticonformismo, che contestualizzato all'epoca di uscita del film, rende questo film un capolavoro.
risente ovviamente del trascorrere del tempo, ma sarebbe come cercare di spiegare il 2010 oggi stesso e pensare che nel 2051 la visione del 2010 possa essere la stessa.

Bono Vox  @  27/08/2010 16:25:09
   6 / 10
No, tutto qui? Poco dopo la morte di Dennis Hopper, sentendo parlare un gran bene di questo film, mi son deciso di guardarlo ma sono rimasto molto deluso. Il film scorre con troppa calma senza che accada mai qualcosa e la regia è scadente, sembra persino più un documentario di viaggio che un film. C'è però da dire che se fosse stato visto nel periodo in cui è uscito, avrebbe permesso di capire meglio la situazione ed il contesto culturale di quegli anni, ma ad oggi il suo valore non risalta più come una volta. Scena finale incredibile ma anche deludente perchè troppo sbrigativa.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  21/08/2010 20:34:41
   6 / 10
"Easy Rider" è come una di quelle vecchie foto che troviamo nei libri di storia: le osserviamo affascinati e incuriositi ma inevitabilmente ne proviamo distanza perché non riusciamo fino in fondo a comprendere la situazione.
Un film che è invecchiato malissimo ma che all'epoca ha rappresentato sogni e speranze di una intera generazione in lotta.
Io non l'ho mai amato, forse a causa della celebrazione a mito di un modus vivendi che ritengo inaccettabile, forse perché in fin dei conti ha ben poco da dire oltre alla denuncia (rozza ed effettistica) contro l'ottusità sociale che non accetta il diverso. La sceneggiatura è strampalatissima, almeno quanto lo stile registico, il ritmo ne risente ma per fortuna tutti gli interpreti sono perfetti e la colonna sonora è bellissima.
Ad ogni modo un cult che va visto e che ha avuto un suo peso culturale nonostante oggi sia assolutamente sorpassato.

quentin 84  @  11/08/2010 19:17:38
   9 / 10
Eccellente! si tratta di un film che ha fatto la storia e che decrive al meglio le speranze, le paure e i sogni di un intera generazione.
Ottimi gli interpreti, perfetta la colonna sonora e che dire poi dei paesaggi?
Da vedere e rivedere..

goodwolf  @  23/06/2010 11:43:56
   6½ / 10
L'atmosfera che si respira in questo film è magnifica: libertà, vento tra i capelli, il tutto attraverso splendidi paesaggi ed una colonna sonora perfetta. Peccato che oltre questo non ci sia quasi più nulla. La regia non mi è piaciuta quasi per nulla e molte scene risultano estremamente confusionarie e molto sbrigative, il finale su tutte.

ROBZOMBIE81  @  20/03/2010 13:49:16
   7 / 10
Film storicamente importante che merita una visione ma personalmente non l'ho apprezzato del tutto..

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  14/03/2010 15:01:04
   7½ / 10
Film di culto per una generazione.
La sgangherata sceneggiatura deve comunque molto a Kerouac.
Il montaggio strano, a tratti convulso, lo rendono più interessante. Le belle scenografia danno qualcosa in più.
Si può già intravedere che Jack Nicholson diventerà un grande attore, qui è alle prime armi.
Un film da vedere, a tratti più profondo di quanto non sembri.

Suskis  @  04/03/2010 22:52:54
   7½ / 10
Beh, che dire: un film leggendario! Hopper incredibile a dirigere (e a pensare con Fonda il film) ma sempre sotto acido (se ha continuato fino ad Apocalypse Now! deve essersene fatta di roba!). Una colonna sonora tra le migliori mai sentire. Un paesaggio affascinante (che mi farebbe voglia di visitare l'America, non fosse che probabilmente quasi tutto quel che si vede ormai non ci sarà più...)
La storia è minimale e ingenua come i protagonisti (intesi anche come autori della storia nella realtà) ed anche se il messaggio è veramente semplice, all'epoca credo che fosse quanto di più onesto avessero voglia di dire.
Assolutamente da vedere.

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  19/02/2010 20:44:39
   6½ / 10
Alla smomballata tecnica fanno il verso dei contenuti che hanno segnato una generazione. E allora passino, mi ripeto, quelle alcune sfumature tecniche decisamente mal riuscite se poi in un modo o in un altro si riesce a raccontare in maniera così spigliata e dannatamente realistica le riflessioni, le paure, e le filosofie di un epoca. Nicholson talentuoso allo start, Hopper e Fonda indimenticabili fantini delle due ruote

Jh0n_Fr0m_Br0nx  @  01/02/2010 12:55:12
   7½ / 10
Un film che ha segnato un'epoca che però non ha saputo emozionarmi a tal punto da assegnare un voto molto alto.
Questa pietra miliare del cinema rimane comunque un ottimo prodotto con un montaggio e scenografie a dir poco straordinarie, come peraltro le interpretazioni dei tre attori principali (Peter Fonda, Dennis Hopper, Jack Nicholson). Stupenda critica verso i stupidi pregiudizi della gente comune del tempo e sulla libertà di vivere ognuno a modo suo.
Lo consiglio.

Attila 2  @  28/01/2010 17:37:31
   4 / 10
E questo sarebbe uno dei cosiddetti "film cult"? Il film che incarna il senso della liberta' ??? Ma dove? Ma quale? E' un film senza trama e anche senza senso.Questi partono e incontrano personaggi bizzarri che comunque possono avere il loro "perche'" ma e' tutto fine a se stesso.La sosta nella comunita' Hippy sono dieci minuti di cose incomprensibili,la scena "sotto l'effetto dei stuefacenti" nel cimitero,altri dieci minuti incomprensibili e senza motivo di esistere.Per quel che riguarda il tema dell'intolleranza secondo me c'entra poco,perche' l'omicidio di George (Jack Nicholson) per mano di sconosciuti non e' dovuta all'intolleranza,ma all'imbecillita',che,anche se sono la stessa cosa,perche' chi e' intollerante e' un imbecille,nel film sono due cose diverse,perche' lui non e' un Hippy capellone.E il finale ?? lasciamo perdere il finale,assurdo,incomprensibile,senza senso,perche',perche' un finale del genere.Lasciamo perdere basta con questi film cult.Delusione totale come l'altro film cult Taxi Driver

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  06/12/2009 12:01:07
   5 / 10
Massima delusione questo "Easy rider". Sarà che l'ho visto a 40 anni dalla sua uscita, sarà la lentezza, sarà che non mi ha preso per niente, sarà che il finale mi ha detto poco, l'insufficienza è inevitabile.

paride_86  @  19/11/2009 21:58:15
   8 / 10
Film di libertà e intolleranza, eccessi e ipocrisia.
Billy e Capitan America attraversano l'America gretta e perbenista con le loro moto rombanti, liberi da qualsiasi vincolo. Nonostante il film non risparmi i loro punti deboli - droga, sesso, ecc. - i due protagonisti sono più morali del mondo che li circonda.
Finale necessario.

dewolf  @  19/11/2009 21:56:55
   6 / 10
Non mi ha proprio convinto! Il film si fa portavoce di un sentimento di ribellione e libertà che si riesce a comprendere ma che è assolutamente mal proposto: senza le fantastiche colonne sonore e l'immenso Jack Nicholson avrei rischiato di addormentarmi una decina di volte.. Terribilmente lento e con un finale con i protagonisti totalmente assuefatti dalla lsd che mi ha fatto ricordare "Requiem for a dream"(altro mattone sconvolgente)! Mi aspettavo di più..

ronaldinho80  @  09/11/2009 16:18:58
   10 / 10
Un film sulla libertà e sull'ipocrisia di chi discrimina i "diversi", un film amaro e profondo, toccante, un film per riflettere, un film da vedere. Mi ha fatto commuovere ed inca**are. Bello.

Icyhot  @  21/10/2009 22:02:17
   9 / 10
Un film stupendo, che rispecchia chiaramente le ideologie e i pensieri degli Stati Uniti del '68...film molto intenso e drammatico che nessun appassionato di cinema che si rispetti può far mancare al proprio bagaglio culturale.

Guy Picciotto  @  20/10/2009 17:05:45
   5 / 10
Questo film occorre valutarlo anche col senno di poi, occorre dare 2 tipi di voti e poi fare la media unica.
Vedendo questo film all'epoca (nel 1969) si tratta senza dubbio di un film pieno di significati, la psichedelia, interpretazioni superbe, denso di premonizioni ecc. Io stesso che non ho mai nutrito un grande amore per gli hippy devo dire che lo sguardo disilluso di Fonda mentre prende coscienza di essere fottuto (e lo dirà a Hopper mentre stanno seduti nel bosco la notte dopo l'uccisione di Nicholson) mi ha fatto rabrividire, Fonda in quei pochi secondi di film ha detto tutto quello che c'era da dire sulla società che sarebbe arrivata dal 1068 in poi, penso sia un grande momento di cinema tout court. "Amico mio ti sbagli: SIAMO FOTTUTI". Gli stessi discorsi di Nicholson sull'america che fu :" un tempo questo era davvero un paese libero", certamente Nick, credo che la libertà in U.S.A si sia persa quel giorno del 1913 quando il governo degli stati uniti perse il potere di stamparsi la propria moneta a favore della FED , un manipolo di famiglie massoniche e sataniste di banchieri privati, togliendo di fatto la libertà al popolo americano e occidentale. Insomma il mio voto sul significato che ha avuto questo film per quell'epoca è un bel 7. Ma ora analizziamo il film nel 2009: questo è un film che parla sopratutto di una fetta generazionale, sui giovani e le generazioni, e easy rider parla degli hippy come se fossero la generazione migliore di giovani della storia dell'uomo, la generazione che più subì torti, la generazione di giovani più dionisiaca (ahaha questa poi....farsi una canna non vuol dire aver preso coscienza di se e della propria liberta individuale, anzi), e a me questo vittimismo non mi va giù , per una ragione ben precisa, I giovani hanno fatto sempre ****** la m.e.r.d.a, perche la quasi totalita' del genere umano non è certo lodevole. Erano meglio i figli dei fiori perche' "credevano" in qualcosa? buahah, erano esattamente come gli sballoni di oggi che si schiantano sui guard rail la notte tornando dalla discoteca. L' essere umano sano, in quanto animale, e' predisposto per riconoscere il trend imperante e adeguarcisi: "l'intelligenza e' una forma di adattamento all' ambiente" disse Schopenhauer. Essere zucche vuote ha sempre premiato, e i teenager (nonche gli adulti in buona parte) lo sono sempre stati...poi la scorza intorno a loro cambiava: abiti hippi, tutine militari, chiodo, jeansettino discotecaro firmato: sempre la stessa inconfondibile f.e.c.c.i.a.
Piu pensate e vi ponete in maniera critica e piu siete malati (in senso positivo), l' uomo medio non e' fatto per pensare ma solo per adeguarsi, purtroppo. E ahime anche il Fonda captain america di qui, nonostante l'estrema sensibilità che lo contraddistingue non era altro che un simulacro, un giovane che ha scelto di incanalarsi anch'egli in una parrocchia, quella degli hippy, vestirsi alla moda dell'epoca, pezzarsi la moto di stupide bandiere nazionali , quasi a voler rimarcare lo sciovinismo vomitevole imperante che era stato lo stesso di suo padre e di suo nonno in fin dei conti, insomma nessuna differenza con lo scemetto alternativo odierno, all star, jeans strappati e altri stereotipi vari che lo imbellettano dalla testa ai piedi.
Voto in quest'ottica 3,5. Media 5

Tuonato  @  18/09/2009 17:48:12
   9 / 10
Dannis Hopper e Peter Fonda ci hanno creduto dall'inizio in questo progetto: i due, oltre ad essere gli attori protagonisti, sono l'uno regista e l'altro produttore. Se non bastasse lo hanno anche scritto insieme.

Incredibile comunque "Easy rider", road movie per eccellenza e vero manifesto della libertà individuale.
Non se ne dimentica la fine, non mi dimenticherò mai le sequenze iniziali con quel ruggito "Born to be wild" che fa da cornice all'inizio del viaggio.
Da applausi quei pochi minuti che la pellicola concede ad un giovane Jack Nicholson.

corbi91  @  07/09/2009 13:26:42
   7½ / 10
Film cult davvero bello, emozionante. Racconta di un viaggio all'insegna della libertà di due americani dai capelli lunghi e dall'aspetto "wild". Di un'altra epoca, ma i temi sono ancora validi al giorno d'oggi. A tratti un po lento, ma davvero un bel film.

Tony Ciccione90  @  04/09/2009 13:26:31
   8 / 10
Booorn to beee wiiiiiiliild!!!! Che inno alla libertà, che però è la cosa più pericolosa al mondo. E sì, perchè chi non ne gode invidia il fruitore di questa meravigliosa quanto spaventosa creatura. Nel film ci sono molte scene "allucinanti",lisergiche. Da vedere.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

camifilm  @  24/08/2009 23:03:19
   7 / 10
Ci sono momenti senza dialogo, dove viene lasciato alle immagini la spiegazione, non sempre il dialogo serve.
Ci sono momenti veramente strepitosi, di libertà, di sogno di arrivare alla meta... ma forse è più il viaggio stesso il momento di gloria dei protagonisti.

Se facessero oggi un remake, probabilmente sarebbero inserite scene con qualche salto impossibile con le moto, una esplosione nucleare... ovvero un film più visivo che riflessivo... invece credo che il film rispetti nella REGIA, nella STORIA, nel RITMO proprio le modalità e mentalità di vita delle persone in cerca di cambiamento di quegli anni ed il film è giusto così.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  26/07/2009 13:55:33
   8½ / 10
Un film datato? Sì e no. Sì, perché è legatissimo ad una specifica situazione culturale, quella degli Stati Uniti alla fine degli anni ’60. No, perché esprime esigenze, stati d’animo e idee che vanno al di là dell’epoca specifica e si riallacciano a universali della vita umana (il viaggio, la ricerca, la scoperta, l’esperienza, la tragedia). In ogni caso, anche se è un documento legato al tempo in cui è uscito, ne riassume così bene lo spirito che non si può fare a meno di vederlo, se si vuole sapere cosa è successo nella mente di tanta gente che è vissuta prima di noi. Si tratta poi di un film visivamente e musicalmente molto molto bello, ben fatto e che pure a distanza di 40 anni affascina e incanta.
Chi si appassiona di storia del cinema non può fare a meno di meravigliarsi della grande novità stilistica che ha questo film rispetto ai classici hollywoodiani tanto in voga appena pochi anni prima. Prima di tutto gli elementi narrativi e strutturali sono tenuti in minore considerazione; non si spiega una storia o dei personaggi, ma si lascia che lo spettatore se li ricostruisca nella propria testa attraverso le immagini.
La storia inizia all’improvviso senza alcun antefatto. Ci sono due giovani che hanno comprato e poi rivenduto della droga. Perché? Chi sono queste persone? Non viene spiegato direttamente. Il resto del film serve proprio a tentare di penetrare nella psiche dei due protagonisti e attraverso di loro mostrare situazioni topiche dell’epoca e farsi un’idea e un giudizio della società di allora.
I due giovani hanno finalmente realizzato il sogno di tanti protagonisti di film noir, avere fra le mani un bel gruzzolo e poter vivere comodamente senza lavorare. Ovviamente l’onesta/disonestà dei mezzi di guadagno ha un ruolo molto secondario nell’immaginario collettivo di oggi e di allora. La cosa nuova è che i due protagonisti non fanno come un comune eroe di noir, cioè dilapidare i soldi gozzovigliando nel lusso. No, loro comprano due moto e si mettono in strada, così, senza una meta, quasi scordandosi di avere tanti soldi. Il desiderio da realizzare da materiale diventa spirituale.
E’ vero vorrebbero andare in Florida, ma il proposito è così sfumato e poco impellente che diventa quasi una scusa per mettersi in strada. E’ la libertà quello che conta, la pienezza della vita in sé, senza legami e senza barriere morali o spaziali. Viaggiare, vivere, conoscere in un moto infinito, ecco la vera essenza dei due protagonisti. La mdp ce li inquadra spesso che si beano della loro libertà, con sfondi paesaggistici mozzafiato, bellissimi, che danno ai protagonisti un’aria di esaltazione este/atica. Sembra di vedere un film di John Ford, con dei mezzi hippy al posto dei granitici cowboy. Easy Rider ha molti punti in comune con i film western e per certi aspetti ridisegna il mito della frontiera e dell’eroe solitario per gli anni a venire. C’è poi la musica che è il grande in più del film. Invece di sottolineare la grandiosità esteriore come nella musica dei film western, qui si cerca di esprimere le sensazioni che provano i personaggi vivendo la scena, creando una grandiosità tutta interiore e spirituale.
Easy Rider introduce il nuovo spirito che animerà i giovani degli anni 68-77, quello di voler cercare fino in fondo, sperimentare radicalmente, senza (forse) rendersi conto di osare l’impossibile, di essere destinati all’(auto)distruzione. La sensazione è netta: solo fuori dei contesti urbani, isolati dal resto del mondo, si riesce a realizzare la proprio utopia. La famiglia di coltivatori rappresenta un po’ quest’ideale di vita serena e tranquilla con valori certi e funzionanti. La comune degli hippy invece è vista in maniera un po’ distaccata e quasi scettica. Si dice che “ce la faranno” ma tutto fa pensare che non sia così. C’è poi l’esperienza della liberazione dai tabù grazie alla droga, anche questa non proprio vista con occhi positivi. Si esprime quindi adesione alla legittimità del modo di vivere hippy, ma allo stesso tempo non ci si perita di vederne indirettamente i limiti.
Quello che fa più paura è invece il mondo “normale” e qui la condanna del film è netta. Come minimo sono tutti chiusi, diffidenti e scortesi oppure morbosamente curiosi. Spesso si passa invece alle vie di fatto con una freddezza e un cinismo che lasciano esterefatti. Non bisogna dimenticare la guerra del Vietnam, l’uccisione dei due Kennedy. I progressisti all’epoca vedevano l’americano tipico in maniera molto negativa e pessimista. Sognare e provare sarà impossibile con questa gente e in questa società; il finale drammatico e banale allo stesso tempo sta lì a dimostrarlo. Si tratta di uno dei finali più anti-filmici che abbia mai visto e lascia tanta insoddisfazione e amaro in bocca.
Qualcosa di bello, grandioso e positivo però resta ed è la natura e il paesaggio americano. La nuova frontiera è questa: non vedere più il territorio come qualcosa di materiale da sfruttare, ma come un tutto unico da conoscere e vivere per quello che è. E’ grazie al 68 se è nata la cultura del turismo capillare per conoscere il paesaggio in sé, lo spirito ambientale e l’economia preservativa. Il secolo XXI ci darà se questo spirito si affermerà definitivamente o se continueremo a vedere segni di dollari o euro appiccicati sopra ogni cosa.
Eary Rider può essere lento, noioso ma se visto con certi occhi e con un certo spirito può dare tante soddisfazioni al proprio animo.

Invia una mail all'autore del commento RadicalGrinder  @  18/07/2009 19:59:09
   8½ / 10
Lo sai? Una volta questo era proprio un gran bel paese. E non riesco a capire quello che gli è successo.

bulldog  @  16/07/2009 16:14:52
   6½ / 10
Hopper meglio davanti alla camera che dietro

TheLegend  @  16/07/2009 02:20:23
   6 / 10
Bellissimi i concetti che vuole esprimere questo film,bellissimi anche alcuni dialoghi.
Manifesto di libertà e parte della storia del cinema.
Trovo che però il film sia molto sopravvalutato,forse perchè i voti vengono dati più a quello che il film vuole esprimere che invece al film in quanto tale;trovo infatti che la regia sia nettamente insufficiente così come alcune interpretazioni(a parte un formidabile Jack Nicholson).
Molti momenti risultano noiosi e trattati male e la storia ne risente.
Finale troppo sbrigativo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/07/2009 20.18.59
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Robgasoline  @  11/07/2009 01:29:48
   9 / 10
AZZ ancora non l'avevo commentato...
Un film che rispecchia bene un anno e un'epoca che ha offerto il meglio del meglio su tutti i fronti...La grande voglia di libertà la fa da padrona.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  08/07/2009 15:45:26
   8 / 10
Un viaggio indimenticabile.

"Gli uomini non hanno paura di te, ma di ciò che rappresenti...tu rappresenti la libertà, per questo si spaventano!"

Quello che ricordo molto bene di questo road movie sono sicuramente i discorsi folleggianti durante gli accampamenti notturni, taglienti e strafumati. Un film che è divenuto un cult che non tramonterà mai. Trovo delle similitudini con "Vanishig point" di Sarafian, molto affine a quella pellicola. Fortunatamente niente Happy ending! Cast troppo azzeccato!

Gruppo COLLABORATORI ele*noir  @  22/06/2009 17:00:39
   9 / 10
Un meraviglioso esempio di come il cinema indipendente possa esprime valori, bellezza e denuncia.
Il significato di libertà come scopo ultimo, illusorio tramite il denaro, pericoloso per una società che non è pronta ad abbandonare tabù ed ignoranza. Tre protagonisti eccezionali che incarnano tre idee di pensiero libero, o meglio, rappresentano tre tipologie di uomo "che pensa". Fonda riflessivo e realista, Hopper entusiasta e ingenuo, Nicholson, abile ritrattista americano. Musiche perfettamente inserite e pertinenti e fotografia egregia, ci si sente in viaggio con i protagonisti, alla ricerca di un qualcosa che è più mentale che reale. Critica pungente ed estremamente toccante sulla religione e il conservatorismo americano.

Solo per chi vuole riflettere.

FurFante9  @  24/03/2009 09:52:41
   7½ / 10
bello, ma a tratti ti vien voglia di vederlo in fretta e mettere un altro dvd x risollevarti dallo shock visivo di alcune immagini che rimarrannoo nella storia: Film che ha sicuramente fatto discutere e che ha diviso e lo continuerà a fare; un vero cinefilo deve cmq vederlo

elmoro87  @  09/03/2009 15:52:04
   5½ / 10
questo film anni 60 non mi ha fatto ne caldo ne freddo... molto lento e senza particolari interessanti, Fonda e Hopper non offrono spunti degni di nota, fumando erba per tutto il film... Capisco che è un film incentrato sull'intolleranza americana verso certi stereotipi, però a mio parere è stato reso male, il finale di colpo diventa frettoloso e ti lascia di stucco, bruttissimo per resa ed effetto... una nota buona il mitico Jack, che ancora giovanissimo, offre una grande prova che lo consacra come uno dei migliori attori di Hollywood negli anni seguenti... il film per me non supera la sufficenza...

harry stoner  @  05/03/2009 00:22:06
   6 / 10
Indubbiamente molto sopravvalutato.Da salvare la mezz'ora di un giovane ma gia bravissimo Nicholson e il finale tragico.Hopper e Fonda non fanno altro che fumare erba per tutto il film.Mi aspettavo molto di piu'.

El Piccio  @  11/02/2009 12:15:34
   8 / 10
Bello ma sopravalutato

The Monia 84  @  03/02/2009 12:55:43
   8½ / 10
Le gomme delle moto di Billy e "Capitan America" mordono la strada,in un viaggio,un'esplorazione del cuore degli Stati Uniti,che purtroppo portera'a un epilogo tragico. Dennis Hopper,in un esordio da regista tra i piu'incisivi,si fa perdonare qualche ingenuita'registica,come la non correttissima gestione dei tempi cinematografici,con una parabola amara sul tramonto dell'idealismo sull'America come patria degli uomini liberi.
Colonna sonora struggente e grintosa e un finale imperioso,con le moto in fiamme e l'occhio della macchina da presa che si allontana nello sbigottimento generale.

Bucefalo  @  06/01/2009 02:29:56
   8 / 10
Non un capolavoro. Un'icona sicuramente sopravvalutata del cinema. Di certo troppo lento. Tuttavia fa molto riflettere su ciò che voleva essere il sogno americano, poi infranto dal confronto con la realtà del mondo. Sulla violenza malcelata dell'america bene e di quella contadina verso i diversi, tutti i diversi, e sulla visione distorta della libertà.
Nicholson non grande, Enorme. Il suo dialogo sulla libertà basta per rendere questo un film da vedere.

Drugo.91  @  13/12/2008 14:15:16
   6 / 10
molto sopravvalutato..troppo..

Bob Marley  @  20/11/2008 13:41:11
   9½ / 10
non gli dò 10 per l'eccessiva lentezza...però è il film simbolo della voglia di libertà di quegli anni...degli ideali della beat generation....insomma è da vedere assolutamente! e poi il finale è da paura...e fa capire tante cose sulla nostra società...in cui purtroppo sono poche le persone che hanno capito veramente cosa è importante nella vita e sono invece tantissimi gli ignoranti...

topsecret  @  13/10/2008 19:07:56
   7½ / 10
E' stato il film della cosiddetta "generazione on the road". Ambientato negli anni '60, il film narra le vicissitudini di due amici, diventati poi tre, che girano l'america in Harley Davidson. Ottima l'interpretazione di Nicholson e belle sia la fotografie sia la colonna sonora. Una tappa obbligata per chi vuole saperne di più sulla generazione di quegli anni.

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HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

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LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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