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In un futuro prossimo, devastato dalla guerra nucleare, i pochi superstiti sopravvivono alla carenza di cibo e acqua riunendosi in bande, saccheggiando e uccidendo i deboli e gli indifesi. In questa giungla urbana dove vige la legge del più forte si stagliano le possenti figure di Ken, l'erede designato delle letali tecniche di combattimento della scuola di Hokuto, e di suo fratello maggiore Raoul, il dominatore della fine dei tempi che ha sottomesso il mondo con la forza e il terrore. Lo scontro tra i due è ormai imminente e deciderà le sorti dell'umanità.
"Siamo alla fine del ventesimo secolo, il mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche. Sulla faccia della terra, gli oceani erano scomparsi, e le pianure avevano l'aspetto di desolati deserti. Tuttavia, la razza umana era sopravvissuta."
Con queste parole si aprivano le puntate della versione italiana della serie animata di Ken il Guerriero, che ha contribuito a consacrare il successo del fumetto nato dall'ingegno dei fumettisti nipponici Buronson e Tetsuo Hara. Nato nel 1983, tradotto e pubblicato in tutto il mondo, la saga di Hokuto no Ken ha affascinato migliaia di appassionati che ne hanno seguito le gesta prima sulle pagine del manga, poi in TV e, infine sul grande schermo.
E' trascorso un quarto di secolo da quando Ken di Hokuto fece la sua prima apparizione sulle pagine di un manga oggi considerato un vero e proprio 'cult', con al suo attivo 1 milione di copie vendute, oltre a innumerevoli adattamenti e traduzioni. A 25 anni di distanza, una nuova saga, La leggenda dei Veri Salvatori, ripercorre le vicende narrate nella prima parte del fumetto e nella prima serie dell'anime, concedendo però uno spazio assai più sostanzioso all'approfondimento psicologico dei personaggi. L'intera serie è formata da 5 lungometraggi, ognuno dei quali racconta il punto di vista personale di uno dei protagonisti del fumetto.
Dopo aver distribuito Ken il guerriero - La leggenda di Hokuto, la Mikado a distanza di un anno ci riprova e porta nelle sale La leggenda di Raoul, il terzo episodio della saga, in cui è descritto lo scontro finale tra Ken e Raoul, che lottano per decidere chi sarà il vero successore della millenaria tradizione della scuola di Hokuto.
Così come la serie animata, anche il lungometraggio si apre con una piccola introduzione che descrive come, a causa della guerra nucleare scatenata dalla follia umana, il mondo sia stato ridotto ad una distesa selvaggia e desolata, nella quale solo i più forti sopravvivono. Un particolare che sicuramente i fan, oggi trentenni, ricorderanno è che nella serie la data della guerra atomica veniva collocata temporalmente nell'anno 199X. Ma anche se tale scadenza è stata superata da almeno 10 anni, nel film si lascia intendere come gli avvenimenti si svolgano in un futuro prossimo, conservando così la premessa su cui si basa l'intera opera.
Anche l'entrata in scena del protagonista segue il solito cliché al quale ci ha abituati la serie: un gruppo di balordi tiranneggia gli abitanti di un pacifico villaggio, il capobanda arrogante attacca briga con uno straniero incappucciato, che senza scomporsi si sbarazza dei teppisti, rivelando la propria identità di maestro supremo della letale arte dell'Hokuto Shinken al capo dei balordi solo un attimo prima di farlo esplodere. Un ingresso da vero eroe di film d'azione, prevedibile per quanti conoscono la serie, che comunque non aspettavano altro, ma che d'altro canto riesce nell'intento di catturare l'attenzione anche di chi la serie non la conosce affatto.
In questo terzo capitolo, la relazione tra Ken e Raoul, oltre a rappresentare il tema di fondo del film, viene approfondita, privilegiando la controversa figura del maggiore dei fratelli di Hokuto. Kenshiro e Raoul, gli eredi delle tecniche di combattimento della Divina scuola di Hokuto rappresentano due figure opposte ma complementari: il primo è depositario degli alti valori di umanità e fratellanza attraverso i quali la società ha una speranza di rinascere; il secondo è l'incarnazione del potere e dell'ambizione umana, qualità crudeli ma indispensabili per unificare le nazioni sotto un'unica bandiera e scongiurare il caos.
Lo scontro tra i due maestri quindi, superando i confini della mera lotta per la successione, diviene la battaglia in cui si decide il destino stesso di chi è sopravvissuto alla tragedia nucleare. Da un lato troviamo Ken, il salvatore, forgiato dall'incontro e dallo scontro con guerrieri formidabili, trova la giusta condizione fisica e mentale per affrontare il fratello maggiore, temuto e rispettato ma anche profondamente amato e ammirato. Dall'altro Raoul, il dominatore, potentissimo, ambizioso e carismatico ma con un debolezza che gli si rivelerà fatale: l'incapacità di conoscere la pietà, l'amore, e soprattutto quella tristezza che Ken ha saputo incanalare e trasformare in forza. La compassione per un mondo che soffre, la pietà per i deboli e la fedeltà all'amata Julia hanno guidato Ken in tutte le sue prove, rendendolo ogni giorno più forte. Come afferma Barga, il fedele generale di Raoul, Ken facendosi carico di tutte le sofferenze del mondo è divenuto invincibile. Al contrario Raul, che ha unito le nazioni sotto il proprio dominio per salvare il mondo dall'anarchia, è stato corrotto dalla brama di potere, che lo ha reso sempre più solo.
Nello scontro finale Ken combatte spinto dal ricordo degli amici perduti e dall'amore per Julia, ed è grazie ad essi che riesce a padroneggiare la più segreta delle tecniche di Hokuto. Per ottenere lo stesso risultato, Raoul ancora una volta deve fare affidamento alla rabbia e alla violenza con le quali ha conquistato il mondo ed ha affrontato Fudo, fallendo peraltro nell'impresa di ritrovare il proprio spirito combattivo. Egli, per sua stessa ammissione, è in grado di riconoscere l'amore solo dopo averlo perduto ed è per questo che con un gesto estremo di disperazione uccide Julia, per conoscere così la tristezza che apre le porte dei segreti dell'Hokuto. La figura di Julia, la donna che vive sotto la stella dell'amore materno, la più potente tra quelle di Nanto, si pone quindi come centrale per l'epilogo della vicenda, in quanto incarnazione della speranza per un mondo ormai trasformatosi nell'inferno in terra.
Il finale delinea in maniera superba le sfaccettature del carattere di Raoul, che consapevole di avere esaurito il proprio compito su questa terra, con l'orgoglio che ha sempre contraddistinto la sua vita, passa al fratello il testimone e l'incombenza di portare la pace nel mondo. Compresa la terra degli Shura (i demoni), nella quale, bambino, aveva giurato di tornare, una volta divenuto forte, il più forte.
Non c'è da stupirsi se la trama, vista la necessità di adattarsi ai tempi cinematografici, risulti compressa – circa al ventesimo minuto, ad es. viene svelata l'identità dell'ultimo guerriero di Nanto - e semplificata - vedi le figure delle cinque forze di Nanto, che risultano appena accennate se non addirittura assenti. Proprio l'aspetto legato alla complessità della serie tv e all'intreccio di trame e sottotrame, rende il film un prodotto destinato non tanto ai neofiti, quanto ai fan di una vita, che hanno finalmente la possibilità di gustarsi le gesta del proprio eroe impreziosite da un'animazione decisamente più fluida e curata rispetto alla serie TV, grazie ai progressi delle tecniche di animazione e ad un budget più sostanzioso.
Proprio sul fronte delle animazione, fa piacere notare come in mezzo al dilagare dei lungometraggi realizzati in Computer Graphics, questo bel prodotto dell'animazione tradizione, che mostra i propri limiti maggiori proprio nelle scene in cui vengono inseriti gli elementi realizzati in CG, abbia saputo ritagliarsi una propria nicchia nelle sale cinematografiche.
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Recensione a cura di Stefanosb78 - aggiornata al 02/07/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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