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"Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...
Sono tempi duri per la ribellione. Nonostante la Morte Nera sia stata distrutta, le truppe imperiali hanno stanato le forze ribelli dalle loro basi nascoste e le hanno inseguite attraverso la galassia.
Dopo essere sfuggito alla temibile flotta stellare dell'Impero, un gruppo di combattenti per la libertà guidato da Luke Skywalker ha stabilito una base segreta sul lontano mondo di ghiaccio del pianeta Hoth. Il malvagio Lord Dart Fener, ossessionato dall'idea di trovare il giovane Skywalker, ha inviato migliaia di sonde fino ai più lontani confini dello spazio..."
A qualche anno di distanza dalla distruzione della Morte Nera, Luke Skywalker e Han Solo sono tra i capi dell'esercito ribelle quando la base sul pianeta di ghiaccio Hoth viene attaccata e distrutta dalle truppe imperiali. Luke, in sogno, vede Obi Wan che gli dice di recarsi sul sistema Degobah per completare il suo addestramento Jedi con il potente maestro jedi Yoda. Han e Leia devono fare una sosta per riparare il Falcon, e Han decide di sostare a Cloud City, una città tra le nuvole gestita dal suo vecchio amico Lando Carlissian. Giunti alla città e accolti come amici, si ritrovano in trappola: Dart Fener consegna Han Solo al cacciatore di taglie Boba Fett congelato in una lastra di carbonio, Leia, Chewbacca, e 3PO riescono a fuggire sul Falcon con Lando, ma l'obbiettivo di Darth Vader e dell'imperatore è un altro.
L'addestramento di Luke, nel frattempo, procede con difficoltà, Luke è troppo vecchio e troppo impulsivo, e quando avverte che i suoi amici sono in difficoltà, abbandona Yoda per correre a salvarli. Giunto alla città delle nuvole, trova Dart Fener ad attenderlo e ad invitarlo ad unirsi al lato Oscuro della Forza, rivelandogli una terribile verità.
"Star Wars" era stato il film con il maggior incasso della storia della Fox, e aveva polverizzato tutti i record per un film di fantascienza.
Lucas aveva già pronta la storia per il seguito, quando gli venne ovviamente chiesto dagli studios, ma era anche risoluto, ed ora in grado, di affrancarsi completamente da essi e investire personalmente per avere il pieno controllo della sua opera, ad ulteriore testimonianza della sua originalità e del suo talento di film-maker, oltre che di narratore. La 20th Century Fox avrebbe soltanto distribuito il film.
Gli aspetti produttivi gli impedirono a quel punto di essere anche dietro la macchina da presa, e per il ruolo di regista si affidò ad Irvin Kerschner, suo ex-insegnate alla USC.
Nei titoli di testa, "L'Impero Colpisce Ancora" viene presentato come "Episodio V" e "Star Wars" in seguito venne ribatezzato "Episodio IV: Una Nuova Speranza". Lucas aveva già in mente a questo punto una storia complessa, composta di (almeno) due trilogie, la seconda delle quali avrebbe riguardato il cammino di Anakin Skywalker verso il lato oscuro della Forza (come narrato appunto negli episodi I, II e III).
Ognuno è libero di decidere, ma l'ordine di visione dovrebbe essere quello effettivo in cui Lucas ha deciso di presentare la sua storia, altrimenti il colpo di scena finale dell'episodio V, nonchè la scena della comparsa di Yoda perdono completamente di efficacia e risulta anche molto più indigesta la complicata trama politica alla base della trilogia moderna.
George Lucas sapeva che il sequel di "Star Wars" avrebbe dovuto mantenere le attese e anche superarle. Nei tre anni tracorsi dall'uscita dell'"Episodio IV", l'universo di "Star Wars" aveva già schiere di fan adoranti in tutto il mondo, quindi l'operazione sequel correva il rischio di rivelarsi un boomerang, in caso di fallimento, e compromettere anche il resto della saga. Lucas, invece di cavalcare il successo della prima puntata replicandone la struttura, porta i suoi personaggi su strade diverse, facendoli effettivamente crescere e dando pertanto un senso all'esistenza di un "Episodio V" e anche di un "Episodio VI".
Come per "Guerre Stellari", non c'è tempo di accomodarsi in poltrona che si è subito nel vivo dell'attacco alla base dei ribelli sul pianeta di ghiaccio. L'Impero colpisce subito, i ribelli devono battere in ritirata, gli eroi sono costretti a dividere le loro strade. Da subito, si ha la sensazione che le cose peggioreranno prima di migliorare.
George Lucas ed i creatori della serie hanno avuto, in ogni episodio dell'esalogia, il dichiarato obbiettivo di stimolare almeno un po' la fantasia degli spettatori, mostrando mondi sempre diversi, creature sempre più strane e tecnologie sempre più particolari; in tal senso "L'Impero Colpisce Ancora" inaugura quella che è diventata una tradizione della saga, ovvero l'esplorazione di pianeti e sistemi fortemente connotati dal punto di vista ambientale. Se l'"Episodio IV" si apriva sul desertico, sabbioso Tatooine per poi mostrare però solo spazio profondo e interni, "L'Impero Colpisce Ancora" si apre su Hoth, completamente ghiacciato e inospitale, per poi passare anche a Degobah, un'immensa palude, e alla città delle nuvole.
Dopo la battaglia di Hoth e le incredibili sequenze di volo tra le zampe dei veicoli imperiali, si passa a fare la conoscenza di Yoda e nella palude di Degobah; Luke - e noi con lui - comincia a capire il potere della forza e del suo lato oscuro, a cui Darth Vader ha ceduto anni prima. Nell'universo ideato da Lucas non ci sono divinità personificate (eccezion fatta per i primitivi Ewoks dell'"Episodio VI"), ma una mistica energia che collega e controlla ogni cosa e contiene in sé la luce e l'ombra già in contrasto tra loro. La Forza pervade ogni cosa, il controllo della Forza è determinante nello spostare gli equilibri dell'Universo. Luke Skywalker, a questo punto della storia, è l'unica speranza per far prevalere nuovamente il lato positivo della Forza.
Nel frattempo il Falcon viaggia tra gli asteroidi e sulla città tra le nuvole, dove finalmente Darth Vader incrocia di nuovo la sua strada con Leia e Han Solo.
Il passo rallenta nella seconda parte e maggiore attenzione è posta sulla psicologia dei personaggi e sui loro rapporti. Da un lato Luke costretto a crescere ed afforntare le proprie paure per diventare un jedi, dall'altro Han e Leia alle prese con l'inizio di una relazione tormentata.
Curiosamente, una delle battute più riuscite del film, quella tra Han e Leia prima che lui venga congelato nel carbonio, è frutto del talento di Harrison Ford, non soddisfatto della sceneggiatura originale di Lucas.
Per il colpo di scena del secolo, invece, venne mantenuto il massimo riserbo: lo script conteneva una pagina falsa, solo Lucas, Kershner e pochi altri erano a conoscenza della rivelazione finale: David Prowse avrebbe recitato una battuta falsa ("Obi Wan uccise tuo padre") e poi in fase di doppiaggio, la battuta reale sarebbe stata aggiunta.
Persino a Mark Hamill la verità fu detta pochi attimi prima di girare, in modo che avesse bene in mente quale reazione dovesse avere.
Il finale amaro lascia tutto in sospeso, con il destino di Han in bilico (Ford voleva che morisse, Lucas non ne volle sapere) e Luke confuso e stupito per quello che ha appreso.
"L'Impero Colpisce Ancora" espande i confini dell'universo di "Star Wars" ed è l'epicentro emotivo della saga: libero da incombenze su come iniziare e come finire, è un concentrato di azione, spettacolo e approfondimento dei personaggi, introduce Yoda, Lando, Palpatine e Boba Fett nella storia e si conclude con uno dei colpi di scena più famosi (e omaggiati/sbeffeggiati, vedi "Toy Story 2") della storia del cinema; è l'essenza stessa di "Star Wars", un capolavoro imperdibile per qualunque cinefilo che si rispetti.
Per l'edizione speciale del 1997, oltre ovviamente al remake di tutti gli effetti speciali audio e video (di cui certo non ci si può lamentare), va segnalata la scena in cui Darth Vader parla con l'imperatore, girata ex novo con Ian McDiarmid nei panni di Palpatine, in cui viene nominato per la prima volta Anakin Skywalker. Questa scena serve anche a preparare il terreno per la nuova trilogia che di lì a poco tempo avrebbe turbato i sonni di legioni di appassionati. Se da un lato questi aggiustamenti servono a dare coerenza all'intera saga, trasformano di fatto il film in un "falso storico". La liceità di queste operazioni è dibattuta, ma va detto che l'intento di Lucas è sempre stato quello di costruire una storia coerente e rispondente alle sua immaginazione. Del resto anche Manzoni scrisse per vent'anni "I Promessi Sposi", e quello che leggiamo adesso è la versione definitiva, l'ultima, mentre il "Fermo e Lucia" resta come documento storico. Non c'è molta differenza.
Se si vuole analizzare "L'Impero Colpisce Ancora" come fenomeno mediatico, cinematografico, storico e culturale, tralasciando gli aspetti "affettivi" dei singoli fan, è necessario far riferimento alla pur magistrale versione originale; se invece ci si vuole lasciar andare in una grandiosa avventura senza stare troppo a ragionarci su, allora tanto vale godere della versione aggiornata e corretta.
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Recensione a cura di JackR - aggiornata al 07/04/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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