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"Un'auto vuol dire libertà, se ti stufi di un posto ci salti sopra e via".
Questa è la filosofia di vita della signora Flax, una donna amante della propria libertà, senza radici ma con un oneroso "bagaglio" da portarsi nei suoi numerosi spostamenti: la piccola nuotatrice Kate e la devota Charlotte.
La storia è ambientata nel 1963 ed è narrata dalla voce dell'adolescente Charlotte (Winona Ryder). Una ragazza, questa, che soffre molto per l'assenza di un padre a lei sconosciuto (conserva infatti in maniera gelosa una fotografia di un uomo di cui s'intravedono solo le gambe e un paio di usurati stivali, da cui proprio non riesce a separarsi) e che a causa di un'infanzia troppo on the road si ritrova smarrita e tenta di seguire esempi virtuosi di santi ed episodi biblici, per superare il suo senso di angoscia o di turbamento.
Charlotte confida al pubblico come ha scoperto la propria fede: "sentii il bisogno di pentirmi quando vidi una ragazza col capo cosparso di ceneri che si segnava e recitava un'Ave Maria prima di un concorso di dettato". Quasi all'inizio della pellicola la troviamo inginocchiata a pregare, circondata da svariate statuette votive, mentre la madre, la signora Flax (Cher), passandole accanto e scuotendo il capo le ricorda: "Charlotte, siamo ebrei".
Nonostante questi tentativi di boicottaggio da parte della madre, la quattordicenne persevera nelle sue preghiere ed è felice dell'attuale diciottesimo trasferimento a East Port, poiché la loro casa è attigua a un convento.
Eppure Charlotte è pur sempre una ragazza nell'età dei primi innamoramenti. Le accade quindi di incontrare il custode e tuttofare del convento, Joe Peretti (Michael Schoeffling), e di prendersi una bella cotta per l'aitante giovane. A East Port perfino la signora Flax incontrerà un uomo onesto e sincero che proverà dei sentimenti genuini per lei e per le due figlie. Si tratta di Lou Landsky (Bob Hoskins), un simpatico e gioviale commerciante di scarpe.
Durante la festa di capodanno però questa situazione apparentemente idilliaca subisce un forte colpo; infatti la signora Flax si fa riaccompagnare a casa da una festa da Joe, passato per portare approvvigionamenti per il festeggiamento del nuovo anno, e una volta arrivati davanti alla porta di casa i due si scambiano un bacio d'augurio piuttosto intenso e sicuramente non apprezzato da Kate (Christina Ricci) e Charlotte, che attendevano la madre in veranda.
A quel punto Joe si dirige al convento per svolgere i propri compiti e Charlotte dopo una breve ma concitata lite con la madre decide di andare insieme alla sorellina verso la cascata. Qui la più grande, spinta anche da un piccolo "incoraggiamento alcolico", raggiunge Joe sul campanile e decide di concedersi al ragazzo da lei tanto bramato, lasciando però da sola la sorellina che nel frattempo cade in acqua e viene soccorsa dalle suore.
Dopo un tempestivo trasporto in ospedale tutto si risolverà al meglio per la piccola nuotatrice. Anche Charlotte e la madre troveranno un accordo e decideranno per una volta di non scappare, ma di rimanere almeno per un altro anno in quella città.
Questa è la trama di "Sirene" di Richard Benjamin, film del 1990 tratto dall'omonimo romanzo di Patty Dann, sceneggiato da June Roberts, con le musiche di Jack Nitzsche (sue le musiche di "Qualcuno volò sul nido del cuculo").
La commedia in questione è scorrevole, molto ben interpretata, soprattutto dalle tre protagoniste femminili, impreziosita dalla bella fotografia di Howard Atherton. I dialoghi sono frizzanti e non privi di battute argute. Nonostante alcuni tempi morti e parti drammatiche poco verosimili, il film è di piacevole visione. Alcune scene si possono definire spassose, come ad esempio la prima visita ginecologica di Charlotte, indotta a pensare di essere rimasta incita solo per aver dato un bacio, giacché la Vergine Maria non era arrivata nemmeno a tanto.
I personaggi sono dettagliatamente caratterizzati; la signora Flax è una femme fatale, dotata d'inestinguibile forza ipnotica, che rifiuta la razionalità organizzata del mondo per agire secondo il proprio volere, è volubile, soggetta a improvvisi innamoramenti, ingorda di fittizie passioni.
Charlotte appare come l'antitesi della madre: è dimessa nei suoi atteggiamenti, timida, costante e devota, ma testarda quanto la madre stessa.
La piccola Kate è una ragazzina ambiziosa, piena di sogni e con tanta voglia di divertirsi.
Tre tipologie femminili apparentemente distanti tra di loro ma tutte con un loro fascino e con caratteristiche spesso spiazzanti e per questo interessanti e divertenti.
Una citazione anche per Bob Hoskins, capace e credibile come sempre.
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Recensione a cura di foxycleo - aggiornata al 29/03/2011 12.24.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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