1941. Dopo l'attacco di Pearl Harbor, la California è nel panico perchè un sottomarino giapponese ha intenzione di distruggere la scritta di Hollywood, bombardandola.
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Visionata la versione "director's cut" di 2 ore e mezza. Visto il successo di "Animal House", uscito un anno e mezzo prima, mi sembra che "1941" sia una sua versione bellica, un film di guerra demenziale che si prende gioco del militarismo e patriottismo statunitense. Ci sono molte gag, alcune colpiscono, altre no. Da segnalare la lunga scena del ballo, veramente ottimamente realizzata. Cast di livello, ci sono anche John Belushi e Tim Matheson in due ruoli simili proprio di "Animal House". Sicuramente "1941" non è tra i migliori film di Spielberg, però a mio avviso si incastra più o meno nel mezzo, perchè anche lui ha fatto le sue ciofeche, che sono peggiori di questa pellicola.
Steven Spielberg ha talento e lo si vede anche in un film leggero e scanzonato come questo. Simpatica commedia che sbeffeggia la società americana, e infatti non fu apprezzato dal pubblico.
Che casino . A me un film come L' aereo più pazzo era complessivamente piaciuto , però alla fine erano un po' troppe le gag stucchevoli per convincermi del tutto . Diciamo "il primo tempo" di 1941 - Allarme a Hollywood é su quella falsariga (a parte la scena iniziale parodia del Lo squalo , con anche una straordinaria protagonista) . Però ci sono come detto in precedenza molte gag stucchevoli e che tra l' altro sembrano una slegata dall' altra , sembra non esserci un filo logico . Nel come si sarebbe detto ai tempi "secondo tempo" tutto un altro discorso soprattutto dalla scena di Dumbo al cinema (mi ha fatto troppo ridere) e dalla gara di ballo che si trasforma in una rissa collettiva , una scena completamente scatenata così come lo sarà tutto il finale del film che riscatta eccome tutte le lungaggini e le perplessità iniziali . Poi entrano in scena le superstar comiche di Animal house e poi di The Blues brothers Tim Matheson , Dan Aykroyd e John Belushi , e lì si va sul sicuro . Nancy Allen bellezza da sogno , da voto dieci in pagella . Quindi un più che ottimo film , da vedere , sicuramente sottovalutato . Ma andiamo alla parte dolente della recensione . Io non ho mai visto questo film in televisione . Non nel senso che non volevo vederlo , o che me lo sono perso . Ma nel senso che non é mai stato proprio programmato . Anzi ogni volta che ho letto o ne sentivo parlare sentivo del flop storico di Steven Spielberg ; o che era addirittura proprio da evitare . I motivi di questo astio generalizzato contro questo film , mi sfuggono completamente ...
Lo vidi da ragazzino e lo trovai poco interessante, rivisto oggi con occhio adulto ne ho compreso in pieno lo stile irriverente ed il suo essere in grande anticipo sui tempi, anche nel genere demenziale. Girato con un dispiegamento di mezzi mostruoso fortunatamente ben impiegato per dare spessore alle varie sequenze, è un fuoco di fila continuo di invenzioni slapstick ed irriverenza antimilitaresca, un divertissement senza regole dove i personaggi entrano ed escono dalla storia lasciando sempre il segno ( il generale che si commuove al Cinema vedendo Dumbo, l'aviatore guerrafondaio di Belushi, il padrone della casa sulla scogliera che subisce di tutto, la segretaria che si eccita solo in volo ). E' tra i più curiosi film della ricca filmografia di Spielberg e, per me, è anche uno di quelli più sottovalutati.
Non entusiasmante ,anche se di sicuro in lingua originale e' un'altra cosa e solo gli statunitensi possono veramente comprenderlo...all'epoca fu accolto freddamente in Patria risollevandosi solo grazie agli incassi sul mercato europeo. Oggi e' caduto nel dimenticatoio piu' totale passando in tv solo nel lontano 2009 su La7 con approfondimento critico annesso...ma onestamente a fine visione lascia poco o nulla. E' curioso da vedere per via del pazzesco cast riunito per l'occasione e per alcune simpatiche trovate parodiche come quella iniziale dello "Squalo". Divertente cameo del regista Samuel Fuller.
Eh beh, uno dei pochi flop a livello economico della carriera di Spielberg non poteva che essere valido e insolito per il regista. In un epoca in cui ancora non era venuto a contatto con la retorica e la mielosità che caratterizzerà le sue opere future, Spielberg ci regala una rispettabilissima commedia nera e dissacrante. Un film evidentemente antiamericano, una sorta di parodia delle forze armate, una cattiva pubblicità dell'aviazione in cui si mostrano in maniera ironica particolari sistema di difesa molto "casarecci". Diverse le scene da morire dal ridere, diverse le figure grottesche che mettono in risalto l'incoerenza di diverse istituzioni, la follia e il caos della guerra. Prima parte molto dialogata che costruisce bene i personaggi e le situazioni, la seconda invece diventa puramente fracassona. Spielberg prende a piene mani dal Dottor Stranamore riproponendo la stessa comicità e le stesse tematiche, magari questa parodia è meno efficace e cinica, ma si difende. La durata però è eccessiva, due ore e mezza sono obiettivamente troppe per un film del genere, si doveva a mio parere ridurre la seconda parte, quella fracassona, fatta di continue esplosioni ed urla che a lungo andare diventano ridondanti.
Una cosa che mi è venuta in mente è che se questo film fosse stato fatto ai giorni nostri potrebbe essere stato anche metacinematografico, tutta la seconda parte sembra una vera e propria parodia dei disaster movie, moster movie e dei film sui supereroi, peccato che al tempo non esistevano, quindi il mio ragionamento è abbastanza infondato.
In definitiva, un film molto atipico per il buon Steven che non intraprenderà mai più questa via, anche perché il suo film più politicamente scorretto è stato uno dei suoi pochi flop economici.
Il primo flop morale di Spielberg va sicuramente premiato per l'originalità, una satira tanto dissacrante e fuori dagli schemi sulla guerra e la paranoia dell'americano raramente si era vista e raramente si vedrà (anche se lo stesso spirito derisorio lo ritroveremo un anno dopo nell'altrettanto pazzoide "La Fantastica Sfida", a cura dello stesso team). Demenziale e delirante alla massima potenza, al contempo intelligente e raffinato senza cadute nel caciarone, è comprensivo che possa non piacere a tutti per via della sua grottesca illogicità; ma il tipo di comicità che si porta appresso, prettamente statunitense, se presa per il verso giusto è di quelle che lasciano il segno (indimenticabili perle come il mirabolante inseguimento tra Williams e DiCicco nella sala da ballo, o il generale di Stacks che non vuole essere disturbato durante la proiezione di "Dumbo"); senza contare che da un punto di vista ideologico, con l'invasione nipponica in suolo americano, rimane di suo abbastanza inquietante, e il film stesso, pur scherzandoci sopra, riesce spesso a trasmettere quel sentore di verità non poi così tanto implausibile (e gli americani che, al solo pensiero, entrano in una follia collettiva annientandosi tra loro e distruggendo tutto ancora prima di vedere il nemico).
Ottime anche le musiche, le coreografie, e gli effetti speciali; forse a farne le spese, in questo frullato di paranoia, sono proprio gli attori che, pur facendo ognuno la propria buona parte, sono talmente tanti che alla fine nessuno riesce a "brillare" di più rispetto agli altri.
Non solo una delle commedie sperimentali più curiose di sempre, ma anche una delle deviazioni più interessanti nella filmografia del grande Spielberg; pur non rispecchiando necessariamente il mio gradimento personale, il voto se lo merita tutto.
Uno Spielberg di buon livello, da alcuni incompreso, che si avvale di ottimi cast (forse il migliore in assoluto che sia mai stato a disposizione del regista americano) e crew (Milius e Zemeckis in script).
Effettivamente storia confusa e parentesi talvolta noiose, ma gli sfx e le scenografie sono assolutamente degni di un kolossal e, davvero, fanno la differenza.
La prima ora è meglio della seconda comunque, o almeno questa è la mia impressione.
Imho si pesca moltissimo dall'Animal house dell'anno prima (situazioni, attori, doppi sensi sessuali, ecc.), visto che Belushi è pure presente, come Landis, in un veloce cameo.
Ingiustamente fu un flop al botteghino, ma almeno testimonia il fatto che Spielberg, dotatissimo artista, sia a suo agio anche nel comico/grottesco (che comunque sottointende critiche in questo caso antimilitariste ed antirazziste, pur lasciando il finale più o meno in sospeso e pur non brillando per ottimismo).
A metà strada tra la satira militaristica classica e l'innovativa commedia demenziale tipizzata da Robert Altman, il lavoro eclettico, eccedente, esuberante ed intelligente di Spielberg post "Close Encounters of the Third Kind", offre una visione graffiante ed irriverente degli USA in un contesto socio-bellico in cui, da una parte la paura e dall'altra l'euforia patriottica, erano attivi protagonisti tra la popolazione Americana. 1941 viene fluidificato con gag funzionali e briose e con semplici ma variegati additivi, eliminando la necessità di picchi d'originalità o genialità, assecondando una diluizione ben costruita e tecnicamente ottima, giungendo ad una composizione quasi cartonata della pellicola.
Nel pieno della II Guerra Mondiale, dopo l'improvviso e stravolgente attacco a Pearl Harbor, un sottomarino Giapponese mira in direzione di Hollywood per sferrare un nuovo e serrato bombardamento, ma stavolta al simbolo cinematografico mondiale. Nell'atto di elaborare un quadro umano ironico e sarcastico rappresentante il momento più fragile di una nazione terrorizzata, Spielberg riesce a sdrammatizzare in modo drastico e completo sulle conseguenze dell'entrata in guerra degli USA, fonte di una paradossale ed assurda euforia collettiva che assale ogni cittadino rendendolo fanatico del bellicismo ed immergendolo in un tripudio patriottico. La comicità, in realtà, prende la totalità dello spazio che avrebbe potuto occupare la satira politica e militarista, rendendo il film mai serio e mai intelligentemente riflessivo. L'ilarità stessa focalizza tutto il suo interesse sulla stupidità istituzionale della "forza armata" americana, oltre che sul sopracitato dileggio nei confronti della guerra.
L'intrattenimento comico è accostato ad un gaio reparto visivo che rende fluida e spensierata la visione. I perni cardinali, in questo caso, sono Jhon Belushi, figura rappresentativa della pellicola in grado di rendere pagliaccesco il ruolo del berretto verde, e la fotografia e la regia, spettacolari e incredibilmente animate. Meno accattivante ed interessante la storia, limitata da una sceneggiatura poco buona e molto povera, costituita da vicende demenziali e divertenti che esaltano, come spesso accade nei film di Spielberg, i rapporti umani, più grandi e portentosi di qualsiasi guerra.
Flop all'uscita, una presa in giro dell'America e della guerra, uno sberleffo dei valori americani accusato da molti (Incluso il berretto verde John Wayne) di essere anti-patriottico; "ma dai è solo un film". E invece no, dietro questo tripudio di case distrutte, ruote panoramiche di luna park che finiscono rotolando nel mare, e inseguimenti aerei a rasoterra, dietro tutto questo c'è un'evidente critica a tutto l'apparato militare e alla superficialità, e soprattutto alla pura idiozia, dell'uomo comune. Spielberg si avvale di pezzi da novanta come Belushi (Personaggio cultissimo), Aykroyd e il mitico Toshiro Mifune pienamente in parte, per rappresentarci un 1941 scoppiettante, vivo, "esplosivo", creando un film di matrice demenziale con alcuni grandissimi momenti (Tutte le scene con Belushi, l'americano rapito dai giapponesi che fa un casino dietro l'altro, il padre di famiglia che cerca di bombardare da casa propria il nemico), ed altre parti un pò più fiacche dove si sentono alcuni tempi morti, anche se in generale il film non ha grosse cadute, semplciemente ci sono alcune scene che potevano essere tranquillamente tolte ma che sono comunque godibili (La scena della festa con tanto di rissa finale che sfocia nelle strade di Hollywood come in un vero e proprio kolossal), insomma il film si regge in piedi seppur con qualche acciacco e forse un paio di esplosioni di troppo, anche se in questo film Spielberg (grazie a dio) rimane sempre sopra le righe e se ne sbatte di tutto e di tutti. Un momento potrebbe bastare per descrivere tutto il film: Aykroyd inneggia ai valori americani davanti ad una folla in delirio, tutti acclamano, tutti annuiscono, e ad un certo punto fa: "O vinciamo o moriamo sulla, ehm... come si chiama..." e ancor prima che possa finire la frase tutti acclamano con un: "Siiii!", teste vuote! E' questo il film, all'apparenza insensato, idiota, fracassone, ma d'altro canto proprio per questo così ironico, divertente e di puro spirito anarchico, anticipando in parte il capolavoro di John Landis (che fa uno spassoso cameo in questo film nel ruolo di un portalettere, rin********to anche lui) "The Blues Brothers". Un piccolo cult, da non perdere! (Ci manca questo Spielberg, sigh)
Visto al cinema a suo tempo e non mi piacque granchè. E in effetti non è che ci sia molto da apprezzare. E'così frammentario e lento da sfidare la palpebra e a parte un paio di momenti il resto è davvero insulso. Direi che è sopratutto un film sciocco che da Spielberg non mi sarei aspettato (all'epoca).
il voto è tutto per il fatto di essere un film cult. di certo può assolutamente non piacere, essere trovato noioso e insulso. mentre invece da alcuni può essere considerato un capolavoro geniale. io sono per la seconda ipotesi, a me è piaciuto, anche se trovo alcune parti difficili ormai improponibili ai tempo nostri. concordo con chi mette in dubbio la regia con il tipo di film, forse troppo diverse le mentalità. ma ormai è andata così. john belushi si rivela sempre adatto a questo genere. un film da vedere almeno 1 volta. consgliato si, soprattutto agli estimatori del genere e di john belushi.
Probabilmente dovrei rivederlo perchè debbo dire non ne ho colto fino in fondo la tanto decantata genialità. L'ho trovato a tratti molto irritante e a tratti semplicemente geniale. Un film volutamente sopra le righe che però mi ha lasciato un pò deluso. Grandioso cme sempre il grandissimo Belushi, uno dei più grandi attori comici degli ultimi 30 anni.
Vedere una pellicola trash diretta da Spielberg è come vedere, appunto, una pellicola trash diretta da Spielberg. 1941 - Allarme A Hollywood poteva essere, a mio parere, tranquillamente un cult movie alla pari di Animal House se solo fosse stato messo in mano ad un regista tecnicamente più scarso, sicuramente più in sintonia con lo spirito del film rispetto a Spielberg. Troppo evidente il contrasto tra la regia stellare e le gag da bar; troppo forzate molte situazioni. Tuttavia Belushi mi fa scompisciare, sta diventando il mio spirito guida...
Dunque non è un colossal, ma è un film di Spielberg; Non è commerciale eppure è un film di Spielberg. Strano sentirlo ma il film è tutto questo, non sembra venire da lui eppure è così. Commedia particolare dove spiccano alcune gag carine e soprattutto belushi sempre fresco e determinante. Non sicuramente uno dei suoi migliori, ma a me è piaciuto non è per nulla male.
Esilarante,incontenibile parodia del genere bellico,diretta magistralmente da uno Spielberg che,per una volta,rinuncia a prendersi sul serio.Basti vedere l'inizio,indimenticabile parodia di quello de Lo Squalo.Molti i personaggi che si ritrovano coinvolti nella vicenda,con diversi momenti memorabili e almeno quattro/cinque battute da antologia.Splendido,irripetibile cast.John Belushi è inarrivabile;Robert Stack un generale sui generis davvero efficace:Aykroyd sublime;Treat Williams esilarante;Ned Beatty impeccabile.Visto anche nella versione Director's Cut,piu' lunga di circa mezz'ora,ma è preferibile quella piu' corta. Al solito,strepitosa colonna sonora del grande John Williams.
Irriverente ed irresistibile commedia demenziale che Spielberg(al suo primo flop commerciale)dirige con intelligenza,ritmo,divertimento e un pò di gustosa anarchia.Ogni personaggio ha una sua ragion d'essere e le abbondanti situazioni comiche si susseguono alla velocità della luce.Un'opera che all'epoca venne snobbata forse per il sovraccarico di situazioni farsesche,ma che poi venne rapidamente rivalutata anche per l'improvvisa morte del mitico Belushi,avvenuta a soli 33 anni per overdose,nel marzo del 1982:qui,nei panni del pilota sballato,è da antologia.Grazie anche ai costi particolarmente elevati,Spielberg assicura il grande spettacolo senza(una volta tanto)prendersi troppo sul serio,e il risultato è davvero soddisfacente.
Uno dei più sottovalutati film di Steven Spielberg, dall'esito commerciale piuttosto fallimentare, ma confezionato in maniera ottimale con un cast che mescola attori della vecchia e nuova generazione. John Belushi è travolgente, ma anche piccoli ruoli come quello di Slim Pickens sono molto divertenti.
Mi è venuto il mal di testa mentre lo guardavo, non so se per le troppe esplosioni o perchè lo stavo guardando in macchina... Sta di fatto che è un film volutamente esagerato che a mio parere dura troppo... fosse stato un pò più corto lo avrei apprezzato di più. Bel cast.
Mi dispiace di distaccarmi dal coro degli entusiasti, ma 1941-allarme a Hollywood non mi ha fatto impazzire. Sarà perchè è eccessivamente caciarona e rumorosa, sarà perchè gli isterismi mi infastidiscono, o perchè le scene che ho trovato veramente divertenti si riducono a quelle con protagonista l'impareggiabile Belushi ed il generale al cinema con Dumbo, ma non sono riuscito a trovare interessante questa commedia di Spielberg.
Commedia demenziale abbastanza divertente. Nelli U.S.A. non andò molto bene. Probabilmente agli statunitensi non piacque vedere i loro eroi ridicolizzati.
Veramente una commedia divertente, con un incredibile rassegna di personaggi che racconta l'isteria collettiva che s'impadronisce di Hollywood dopo l'attacco di Pearl Harbour del 1941. Il ritmo è piuttosto serrato e le gag demenziali riescono bene anche se non nella loro totalità. Molto divertente il personaggio di Belushi, ed anche il capitano infastidito perchè non riesce a godersi tranquillamente la proiezione di "Dumbo"! Altre parti del film non risultano altrettanto brillanti e la durata della pellicola è forse eccessiva per questo tipo di trama; nel complesso è un film da consigliare.
Divertente e divertita presa per i fondelli delle psicosi Statunitensi. "Ehi ma a chi state sparando? Non lo sò,sparo dove sparano gli altri!" Belushi irresistibile nei panni del Cpt dell'Aeronautica degli Stati Uniti Toro Bill Kelso! (Ahahahah!) Tutto preso a dare la caccia ad una squadriglia fantasma giapponese,riesce a vivere nel suo P-40,a masticare un sigaro e trangugiare Coca-Cola e ad unirsi alla demenzialità dei commilitoni compiendo atti di discutibile valore. Tutti litigano fra loro,tanto Americani che Giapponesi; tutti quanti fanno dei pasticci incredibili. Diversificazione spietata fra Giapponesi rigidi come baccalà (ma un pò dementi anche loro) e i difensori di Hollywood,fin troppo elastici. Comicità intelligente che offre molti spunti di riflessione.
l'unica pecca forse è la lunghezza...si poteva accorciare,alla fine ci si stanca di vedere tutto andare a pezzi... non tutte le gag riescono ma penso che in totale ci si puo ritenere sodisfatti...spielberg sa anche farci ridere
Irriverente ed irresistibile commedia demenziale che Spielberg(al suo primo flop commerciale)dirige con intelligenza,ritmo,divertimento e un pò di gustosa anarchia.Ogni personaggio ha una sua ragion d'essere e le abbondanti situazioni comiche si susseguono alla velocità della luce.Un'opera che all'epoca venne snobbata forse per il sovraccarico di situazioni farsesche,ma che poi venne rapidamente rivalutata anche per l'improvvisa morte del mitico Belushi,avvenuta a soli 33 anni per overdose,nel marzo del 1982:qui,nei panni del pilota sballato,è da antologia.Grazie anche ai costi particolarmente elevati,Spielberg assicura il grande spettacolo senza(una volta tanto)prendersi troppo sul serio,e il risultato è davvero soddisfacente.
Non mi è piaciuto,mi aspettavo ben altro ma d' altronde è di Spielberg,uno dei registi più sopravvalutati... Lo salvo solo perchè c'è IL MITICO JOHN E TOSHIRO MIFUNE
Spettacolare e divertente commedia di Spielberg, quando era un grande. C'è una bellissima galleria di personaggi, a partire dal pilota fuori di testa e poi la tipa con la passione per gli aeroplani, il generale che piange vedendo Dumbo, e il tipo che per proteggere la sua casa dagli invasori finisce per distruggerla. Il regista racconta tutte ste storie di questi strambi personaggi fino al devastante finale.... Cast stellare (su tutti il capo dei capi John Belushi), uno stra -cult per i cinefili come me, una commedia veramente divertente per tutti gli altri.