a better tomorrow 3 regia di Tsui Hark Hong Kong 1989
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a better tomorrow 3 (1989)

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locandina del film A BETTER TOMORROW 3

Titolo Originale: YING HUANG BOON SIK III

RegiaTsui Hark

InterpretiChow Yun-Fat, Tony Leung Ka-Fai, Anita Mui, Kien Shih, Saburo Tokito, Maggie Cheung

Durata: h 1.45
NazionalitàHong Kong 1989
Genereazione
Al cinema nel Settembre 1989

•  Altri film di Tsui Hark

Trama del film A better tomorrow 3

Alla fine della guerra del Vietnam, Mark vola a Saigon con l'intenzione di riportare indietro a Hong Kong il cugino Mun e lo zio. Lì conosce e si innamora di Kit, una ragazza nel giro del crimine di cui è invaghito anche Mun. Riappare però l'uomo di Kit, leader di una gang, che si vendica sullo zio scatenando l'ira dei cugini...

Film collegati a A BETTER TOMORROW 3

 •  A BETTER TOMORROW, 1986
 •  A BETTER TOMORROW 2, 1987

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Voto Visitatori:   7,21 / 10 (12 voti)7,21Grafico
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Voti e commenti su A better tomorrow 3, 12 opinioni inserite

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Boromir  @  03/09/2023 18:36:19
   10 / 10
La patata bollente di A Better Tomorrow passa, dunque, dall'allievo (John Woo) al maestro (Tsui Hark), che ne dirige un prequel molto più cupo e pessimista, dove lo sfondo storico (la guerra del Vietnam, in questo caso) ha la stessa valenza nell'esaltazione del melodramma che aveva la Guerra Civile in Il buono, il brutto e il cattivo. Molti sono i punti di contatto con il film e l'opera di Leone in generale: ci sono il tono crepuscolare con cui si affronta la fine di un genere, i retroscena che hanno portato a plasmare l'icona di Mark Gor, una figura femminile forte e intraprendente che catalizza l'attenzione più del protagonista macho, la denuncia sociale agli orrori della guerra.
Per quanto le componenti romantiche e l'introspezione noir abbiano il sopravvento sul resto, l'azione non manca: Tsui Hark si distanzia dall'elettrizzante senso per l'epos tipico di Woo, abbracciando uno stile molto più nervoso, serrato e secco, in cui il rallenty anziché enfatizzare il gesto epico esalta più il pathos della tragedia (vedi le scene d'uccisione). Il cast è stratosferico, con Big Tony Leung in grandissimo spolvero, Chow Yun Fat che dona credibilissime sfumature di fragilità al suo antieroe e la statuaria Anita Mui.
A Better Tomorrow III conclude con grande coerenza e uno stile radicale il discorso che la trilogia fa sui legami umani, dilaniati da amore romantico e amicizia virile, in bilico tra divisione (anche culturale) e bisogno disperato di riconciliazione. Il parallelismo che Tsui Hark traccia accostando i destini del Vietnam e di Hong Kong traduce la ricerca di un "domani migliore" in accidentato percorso disseminato di morte, perdita, tensione a una sfuggevole felicità.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  01/05/2015 12:45:46
   4 / 10
Più di un passo indietro rispetto ai precedenti (che già di loro non erano granchè) ma con sceneggiatura e regia ben peggiori, ripetitività nell'affrontare i soliti valori, tanta noia ed una blanda tresca amorosa che non appassiona e toglie spazio sia al contesto vietnamita (spunto bruciato) sia alle scene d'azione (due in croce).
Recitazione e sentimentalismi ancora una volta ai limiti del comico (ma da occidentale posso fargliene una colpa fin là) ad ogni modo giuro che non ho mai odiato tanto delle sparatorie come in questa trilogia, davvero per un pò non ne voglio più sapere di pistole e mitragliatrici. Musiche di nuovo orrende e da quattro soldi.

Non gli do meno solo per gli ultimi dieci minuti che, lasciatemelo dire, finalmente, riescono a racchiudere dramma e spettacolarità come Dio comanda.
Non si capisce poi perchè venga considerato ufficialmente un prequel: non ha niente da spartire con i capitoli precedenti se non Yun-Fat ed il nome del personaggio, entrambi ormai triti e spremuti fino all'ultima goccia (ma in famiglia hanno tutti sta faccia?).

Non sono mai stato tanto felice di completare una serie.

Sopravvalutato/i oltre ogni limite.

Spera  @  23/12/2014 14:54:45
   4½ / 10
Naaaaaa, ma che è sta roba?
Attirato dalla media più alta dei primi due e dal fatto che Yun Fat reciti anche nel capitolo conclusivo di questa trilogia(in realtà un prequel) ero parecchio gasato.
Ma purtroppo Hark non è Woo e questo pesa parecchio nella direzione del film anche se alcune inquadrature sono notevoli.
Yun Fat senza il suo John e il suo doppiatore sembra scarico e fiacco.
Le musiche che hanno fatto dei primi due capitoli un mito sono annacquate e quasi dimenticate e le sequenze d'azione a cui siamo abituati sono ben lontane da quelle create da Woo.
Inoltre le sparatorie di quest'ultimo erano già parecchio inverosimili nei suoi film ma goduriose, qui rasentiamo la fantascienza: non si combattono più bande di criminali ma addirittura un esercito e una donna che tiene in braccio mitra enormi ne fa un groviera.
Ottima l'ambientazione "guerra in Vietnam" non sfruttata a dovere per concentrarsi maggiormente sulla vicenda amorosa.
La potenza dei sentimenti(l'amicizia) e la sincerità dei primi due film vengono sostituite da una storia d'amore poco coinvolgente e che non regge per l'intera, notevole, durata.
Insomma che delusione, una noia mortale, non vedevo l'ora che finisse.
Vado subito a rispolverare i DVD dei primi 2 film, al solo pensiero delle musiche mi torna il sorriso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  07/06/2014 12:16:51
   8½ / 10
Il terzo capitolo di "A Better Tomorrow" altro non è che un prequel dei capitoli precedenti. Alla regia Tsui Hark, già produttore degli altri due, che dopo alcune divergenze sulle tematiche del film sostituisce John Woo alla regia. Questo capitolo, nonostante il cambio di regia, risulterà essere il migliore della trilogia con le sue spettacolari sequenze action, il contesto politico a fare da sfondo e il triangolo amoroso che vede la straordinaria Anita Mui al suo vertice (sarebbe stato impensabile qualcosa del genere con Woo). Un riuscitissimo mix di azione e sentimenti. Come sempre perfetto nella parte Chow Yun-Fat.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  27/06/2013 16:33:54
   7 / 10
Hark mantiene i personaggi ma si distanzia in maniera piuttosto netta da Woo. L'azione non manca di certo, viene allargato il contesto sullo sfondo politico di un paese in guerra e centra molto sul personaggio femminile, vero e proprio fulcro della vicenda su cui ruotano i personaggi maschili, tanto da essere messi quasi in ombra dalla forza che sprigiona e nella determinazione delle loro scelte. Molta più attenzione alla componente melodrammatica ed un finale che mi ha ricordato quello Weir di Un anno vissuto pericolosamente.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  05/05/2012 01:43:03
   7 / 10
Hark si differenzia da Woo in molte cose, in meglio e in peggio. Le scene d'azione sono poche e neanche memorabili. In compenso l'ambientazione è molto più interessante del solito poliziesco cinese sulla Triade. La grande novità sta comunque nel personaggio femminile, in certi momenti vera protagonista (a differenza di Woo, che alle donne lasciava spazi quasi nulli e pure molto schematici). Meglio di Woo anche l'insieme dei rapporti tra i protagonisti e dei loro sentimenti. Ovviamente melodrammatico e sopra le righe (e pure troppo lungo).

Maniac Cop  @  10/07/2011 15:14:51
   8½ / 10
Ci troviamo di fronte a un film particolare. A causa di contrasti, Tsui Hark dirige questo terzo capitolo della saga inaugurata da Woo, che si rivela essere piuttosto un prequel che mostra l'origine dell'abbigliamento di Mark (Chow Yun-Fat): gli occhiali e cappotto scuri che furono al centro di una moda esplosa col prototipo. Tale prequel è ambientato nella Saigon del 1974, quindi lo sfondo è quello della guerra in Vietnam che ha segnato menti e destini. Un triangolo amoroso (riscontrabile anche in Once a Thief di John Woo, uscito 2 anni dopo) sullo sfondo della guerra in Vietnam, con una donna influente (personaggio quasi impossibile in un film di Woo) che aiuta i 2 protagonisti a lasciare il Vietnam in compagnia del loro zio e padre rispettivamente; quasi fosse una versione moderna di Casablanca. Le scene d'azione non sono preponderanti in questo film (tuttavia durezza e violenza non mancano), eccetto il fascinoso finale di sparatorie e inseguimenti nell'edificio distrutto, momento di azione esaltato dalla componente mélo e fatalista. Hark riduce iperrealismo e geometria di Woo e si concentra sulla struggente storia d'amore, che occupa una parte considerevole della storia e risulta l'elemento vincente. Quindi, lasciamoci trascinare da questa storia su interessi personali, amori travagliati e destini segnati. L'originalità del primo capitolo, tuttavia, è un'altra cosa. Come è stato scritto, potere del cinema hongkonghese di una volta. Un grande peccato però non poter visionare la versione taiwanese di 145 minuti, cioè la più completa in circolazione.

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/07/2011 18.21.31
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Lucio$  @  02/06/2011 01:05:44
   6 / 10
Sono spiacente, ma non è al livello dei primi 2.
Le scene d'azione con mix drammatico sono troppo esagerate e melense per i miei gusti.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  06/06/2009 13:01:38
   7½ / 10
Epilogo della trilogia iniziatica di John Woo. E' un border line tra un risultato migliore e peggiore. Senz' altro la sceneggiatura è migliore per molti versi, molto più articolata (forse però con troppa carne al fuoco), dove, se Woo nella parte melodrammatica era bravo a farla eseguire con i gesti - vedi "The Killer" - in questo film è un po' troppo tutto un parlarsi addosso. Le scene d' azione invece se non hanno il romanticismo violento di Peckinpah, Hark non è bravissimo negli stacchi ma ha la capacità di gettare lo spettatore dentro l' azione, con un barocchismo registico tra Scorsese e Welles (per le focali) e in ossequio alle più classiche norme vigenti di Leone nelle inquadrature (primissimo piano su uno sfondo lontanissimo). E' lunghetto, dura quasi due ore.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  04/11/2008 16:48:48
   7 / 10
Non al livello dei primi due, come molti altri film Hark un po troppo dispersivo...

Tom24  @  11/08/2007 23:23:17
   7½ / 10
Terzo capitolo della saga che rimane sulla scia dei precedenti. Come sempre molte scene d'azione (forse preferivo quelle di Woo) e grandi dosi di drammaticità, per un film che se la sa cavare alla grande. Imperdibile per gli amanti del cinema di HK.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  06/02/2005 16:29:13
   9 / 10
Uno dei pochi casi in cui un seguito è meglio dei prototipi.

Paradossalmente Tsui hark, che aveva prodotto solamente i primi due episodi diretti invece da John Woo, ebbe un diverbio con lo stesso Woo, che interruppe la loro collaborazione. Hark fece questo terzo, splendido episodio, Woo fece uno dei suoi film migliori, ovvero "Bullet in the head".

Questo "A better tomorrow 3" rimane un magnifico esempio di melodramma misto a scene di azione.
Grande cast!

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