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Horror messicano a tema demoniaco che molto deve a Ken Russell, anche se qui l'ambientazione è il XIX e non il XVII secolo. Pellicola, che risente un po' di un budget limitato, tutto sommato ben fatta.
Controverso horror demoniaco messicano divenuto con il passare degli anni un vero e proprio cult ( purtroppo poco conosciuto). Diretto con un certo gusto nonostante qualche rozzeria e nonostante le limitazioni imposte dal budget si lascia ricordare per l'efficace commistione tra sesso,violenza e demoni il tutto unito ad una feroce critica nei confronti del bigottismo religioso, tant'è che la perversione del diavolo appare nulla se messa a confronto con la crudeltà di cui sono capaci preti e monache. Sicuramente forte e con (non tanto) vaghe influenze dal classico di Russel " I Diavoli". Da riscoprire.
Misconosciuto horror messicano girato da Juan Lopez Moctrzuma, amico di Alejandro Jodorowski, che indirettamente influenza in molte scene il regista di questa pellicola. Alucarda è un'opera girata con un budget infimo, ma che possiede un'atmosfera sciamanica e maledetta come solo i cult anni 70 possiedono. La storia narra di una giovane che arriva in un convento dove farà la conoscenza di una ragazza alquanto eccentrica; fra le due inizierà una relazione saffica sorretta da un'ambigua presenza demoniaca. Il film è diventato famoso per le esplicite scene di nudo e sesso fra le due protagoniste, ma fortunatamente non è solo questo. Come detto l'atmosfera mistica resta impressa, cosi come le straordinarie location e la perizia nella cura dell'ambientazione. Alucarda non è un horror convenzionale, non punta allo spavento facile o allo splatter, ma cerca di creare paura e orrore tramite la pazzia, la dannazione della vicenda e l'opprimente ambientazione. La storia unisce follia, erotismo e demonismo in un mix francamente riuscito. Non mancano alcune critiche sociali, in primis al comportamento fanatico dei membri della confraternita del convento. Passando agli attori, la parte delle leonesse la fanno le due protagoniste, con quella che interpreta Alucarda davvero in parte, in ruolo sensuale e schizzato. Buonissimo anche l'accompagnamento sonoro, mentre la regia è abbastanza anonima.
In conclusione Alucarda è un cult a tratti grezzo, imperfetto e assolutamente anti-commerciale ma dalle idee e dal fascino immensi. Da riscoprire per chi ama i prodotti di nicchia, mentre gli altri possono passare oltre.
Rimasta orfana Justine finisce in un convento dove vengono ospitate ragazze in difficoltà, qui conosce Alucarda, compagna di stanza tenebrosa ed eccentrica. Fin da subito tra le due nasce un rapporto di grande complicità e affetto. Ben presto la nuova arrivata cadrà vittima del carisma dell'amica, che oltre a coinvolgerla in giochi saffici la farà entrare in contatto con un modo oscuro, avverso ai dettami del luogo in cui si trovano e generoso nel donar loro poteri soprannaturali. Il male entra quindi nella casa di Dio, attirato dalla stessa corruzione e ipocrisia che all'interno di esso alberga. Le figure che dovrebbero stare dalla parte "buona" appaiono ignoranti, piene di superstizioni e soprattutto animate dalla convinzione che solo la violenza possa riportare sulla retta via chi si smarrisce nelle tenebre. Non manca l'eterna contrapposizione tra logica scientifica e fede ottusa, in questo caso mortificate nelle loro argomentazioni da un male che si fa beffe del raziocinio e della preghiera perché insito nella natura umana. Efficaci le due attrici principali e a dir poco eccezionali sono scenografie e locations fotografate splendidamente, adattissime nel creare un clima onirico e alienante. Val la pena soffermarsi anche sui costumi e , fatti i dovuti distinguo, i punti di contatto con "I diavoli" di Ken Russell spuntano più volte. Buon film sulla tema della possessione demoniaca nonostante una sceneggiatura non proprio ferrea con qualche momento risolto in maniera frettolosa. Suggestiva la regia di Juan L. Moctezuma, come apprezzabile è il ricorso a frequenti montaggi alternati.
Alucarda secondo me è uno dei migliori film sulla possessione demoniaca e purtroppo poco conosciuto. Forte di un'ottima veste scenografica e di una fotografia di prim'ordine, il film Monctezuma riesce ad essere ad ogni scena estremamente evocativo, ai limiti del piano onirico, andando molto più vicino a pellicole come I diavoli di Ken Russell piuttosto che all'Esorcista di Friedkin. Eccellente anche la presenza scenica delle due protagoniste, in particolare della Romero.
Inizio col dire che il film ha un'atmosfera davvero suggestiva e una fotografia altrettanto magnifica (curata da Xavier Cruz). Peccato però che ad incorniciare questa grandguignolesca sequenza di immagini ci sia il tedio assoluto, lo dico anche se per me l'impatto visivo nel cinema gioca un ruolo fondamentale. La trama è davvero ridotta all'osso e mostra anche una certa ambiguità, lo sbadiglio quindi non tarda a prevalere ogni trenta secondi, forse anche per un'impostazione di fondo teatrale. Il tutto è infarcito da qualche scena di nudo integrale che personalmente ha fatto solo che aumentare il numero di sbadigli. C'è da dire però che Alucarda(splendida in tunica nera) è davvero adattissima per la parte, in alcuni suoi sguardi ci ho rivisto 'Carrie'. Le scene di sangue non sono male, peccato però che non coinvolgano neanche quelle dato il contesto piuttosto greve. Il tedio generale si arresta fortunatamente prima dei settantacinque minuti.
Horror gotico ambientato in un convento, le interpretazioni sinceramente lasciano un pò a desiderare, anche se Tina Romero nei panni di Alucarda è davvero inquietante.
A metà strada tra film di genere e cinema arthouse, ALUCARDA è una delle più particolari e affascinanti pellicole appartenenti per certi versi al filone demoniaco degli anni'70. Però questo film si discosta in parte dai prodotti puramente exploitation dell'epoca, ma si avvicina decisamente ad uno stile più visionario. Se tralasciamo la semplicissima trama, che si può descrivere velocemente in due righe: ("L'indemoniata" Alucarda (Tina Romero) porta lo scompiglio in un convento dove vive la giovane Justine (Susanna Kamini). Ben presto la ragazza cadrà sotto l'influsso negativo di Alucarda..) il punto di forza di questo film lo troviamo in tantissimi altri aspetti: primo su tutti il notevole impatto visivo grazie alla stupenda fotografia di Xavier Cruz, dai colori accesi e potenti nelle scene di sangue e malefici, alternata alle bellissime immagini degli esterni che assieme alle surreali scenografie fanno la parte del leone. Secondo punto a favore sono le abbondanti sequenze "eros & gore" presenti, tecnicamente buone e molto forti rispetto ad altri film del periodo. Il sangue scorre a fiumi e le grida d'isterismo collettivo durante le cerimonie riportano alla mente "I Diavoli" di Ken Russell, mentre le due protagoniste, nella loro performance saffico-vampirica emanano un erotismo molto Rolliniano. Terzo, ma non per ultimo, il regista: Juan Lopez Moctezuma è stato collaboratore nelle pellicole di Alejandro Jodorowsky e qui l'influenza e lo stile del regista cileno si vedono, eccome! Demoniaco Surrealista!
Bellissimo, non privo di difetti ma bellissimo! Film veramente evocativo e....satanico! Magistrale interpretazione della protagonista che seppur teatrale, in molti momenti mi ha fatto venire la pelle d' oca! Dialoghi veramente diabolici, e scene forti non mancano. Scenografie bellissime e morbosità varie fanno di questo film ciò che io intendo per "film cult". Consigliatissimo!