anna dei miracoli regia di Arthur Penn USA 1962
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anna dei miracoli (1962)

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locandina del film ANNA DEI MIRACOLI

Titolo Originale: THE MIRACLE WORKER

RegiaArthur Penn

InterpretiAnne Bancroft, Victor Jory, Inga Swenson, Andrew Prine, Kathleen Comegys, Patty Duke, John Bliss, Grant Code, Michele Farr, Jack Hollander, Alan Howard, Judith Lowry, William F. Haddock, Helen Ludlam, Beah Richards

Durata: h 1.47
NazionalitàUSA 1962
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1962

•  Altri film di Arthur Penn

Trama del film Anna dei miracoli

Helen Keller è una bimba cieca e sordomuta, figlia di benestanti degli Stati del Sud di inizio secolo che la affidano a un'esperta educatrice. Lei, Anne Sullivan, era stata a sua volta rieducata in un istituto speciale. La piccola è scostante, astiosa, e stabilire un contatto con lei risulta un'impresa disperata, ma la sua educatrice non molla.

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Voto Visitatori:   8,50 / 10 (28 voti)8,50Grafico
Miglior attrice (Anne Bancroft)Migliore attrice non protagonista (Patty Duke)
VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR:
Miglior attrice (Anne Bancroft), Migliore attrice non protagonista (Patty Duke)
Miglior attrice debuttante (Patty Duke)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attrice debuttante (Patty Duke)
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Voti e commenti su Anna dei miracoli, 28 opinioni inserite

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uranian  @  27/09/2016 01:00:09
   8½ / 10
La scena della lite in sala da pranzo è magia pura. Lo è anche il resto del film in realtà -- sia Anne che Patty ci consegnano due interpretazioni MAGISTRALI. È pure piuttosto rilevante pedagogicamente parlando, persino al giorno d'oggi.

Oskarsson88  @  24/02/2016 23:38:50
   8 / 10
Interpretazioni straordinarie di tutti gli attori, su tutti la bimba sordocieca e la sua insegnante.. ma anche la madre e il resto della famiglia. Molto commovente ed esagitato, nello scontro tra la ragazzina capricciosa e il nuovo mondo che lentamente impara ad apprendere.

eruyomè  @  11/08/2015 16:04:18
   9 / 10
Film intenso, che commuove ed è magnificato da recitazioni altissime, in stato di grazia. Non ci trovo difetti, c'è poco da dire.

Anne Bancroft è straordinaria, ma la piccola Patty Duke fa qualcosa di quasi inimmaginabile.

ZanoDenis  @  26/03/2015 23:19:24
   8 / 10
Emozionante: è il primo temine che mi esce spontaneo per definire questo film, si perché qui di emozioni ce ne sono eccome, impossibile non provare compassione per la tenera protagonista, non provare una profonda stima per l'educatrice nonostante i suoi modi non sempre correttissimi, ma comunque efficaci, si questo film scatena nello spettatore una grande varietà di emozioni, alcune anche difficili da definire, sono molte le scene tragicomiche, e allo stesso tempo dense di significato.
Il coinvolgimento alla vicenda aumenta anche grazie alle straordinarie performance delle protagoniste. Veramente unico, bellissimo film

Neurotico  @  21/08/2014 14:27:58
   7½ / 10
Ottimo film drammatico con due bravissime protagoniste abili a tratteggiare i connotati caratteriali di due donne di cui l'educatrice, una splendida Anne Bancroft, ha l'incarico di smussare i bruschi modi di fare impulsivi di Helen Keller (una perfetta e tarantolata Patty Duke), sordo-cieca fin dalla nascita. Tratto da una storia vera, Anna dei miracoli è un racconto ricco di momenti intensi dove nel tentativo di formare ed educare una ragazza con un handicap che la priva di tre sensi, Anne è costretta a usare modi bruschi, senza perdere la speranza di insegnare alla povera ragazza come si sta al mondo, tra buone maniere e regole base della convivenza civile. Ottimista e portatore di un candido messaggio di speranza rivolto ai meno fortunati, cui il destino ha consegnato una vita difficile da emarginati. Sostenuto da due incredibili interpreti, è un film con una splendida fotografia in bianco e nero e retto da una già sapiente (nonostante si tratti solo del suo secondo film) regia di Arthur Penn.

Dick  @  02/08/2014 11:54:46
   9 / 10
Bellissimo e toccante film ispirato ad una storia vera che insegna a superare i propri limiti e a crearsi una propria indipendenza. Bravissime le due protagoniste!

topsecret  @  26/06/2012 10:22:50
   7 / 10
Il film si basa su una storia vera e viene sostenuto per tutta la sua durata dalle interpretazioni intense e sofferte delle due protagoniste, elogiate dalla critica e premiate entrambe con l'oscar.
Una pellicola dalle forti emozioni, interpretato in maniera decisa e a volte esageratamente intensa, girata in bianco e nero forse per ricreare quella condizione di chiaro scuro in cui educatrice e paziente vivono in modo molto simile.
Un film che tocca i tasti giusti per emozionare e coinvolgere e che rappresenta un classico nel cinema drammatico internazionale.

Niko.g  @  23/06/2012 15:16:46
   8 / 10
"Anna dei miracoli" viene messo in scena a teatro, qualche anno prima del film, per mano dello stesso Arthur Penn che ingaggerà poi la stessa coppia di attrici per la versione cinematografica. Antefatti che spiegano l'evidente tessuto teatrale, mantenuto anche nella pellicola, con dialoghi e sviluppo narrativo a tratti forzati, conseguenza naturale di una trasposizione senza rischi, con meccanismi già perfettamente oliati negli anni di teatro.
Si finisce per essere coinvolti di fronte a questa vicenda, ispirata ad una storia vera, in cui le due principali interpreti lasciano un segno profondo nello spettatore, oltre ad un messaggio prepotente quanto significativo: "obbedire senza capire è un'altra forma di cecità".


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Lory_noir  @  15/10/2011 20:27:14
   9 / 10
Un film d'inestimabile valore che resterà nella storia per contenuto ed interpretazioni.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  19/04/2011 09:33:46
   8 / 10
Film intenso e commovente che prima ti rapisce grazie alla bravura dei protagonisti e che poi ti gela il cuore in una sequenza finale indimenticabile che è il giusto compimento per tutto il lavoro svolto dall'istitutrice fino a quel momento!
Patty Duke incarna alla perfezione il ruolo della sorda-cieca protagonista, forse anche "aiutata" dai propri problemi psicologici e di salute che gli saranno diagnosticati da li a breve...
Spesso la gente con questi problemi si tende a metterli ai margini della societa' o forse si pensa che siano i figli di un Dio crudele che non li ama...mai cosa piu' falsa e questo film lo dimostra!

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  16/12/2010 22:35:27
   6 / 10
E' il classico film americano vecchio stampo, a matrice etica e didattica. Anche in questo caso assistiamo a una sfida sociale-umana vinta; al contrasto fra due punti di vista, uno più duro e uno più morbido, che alla fine si incontrano e si sintetizzano; ad un percorso che si snoda fra antefatto, lotta, difficoltà che paiono insormontabili, molta trepidazione e infine il successo e il riscatto. In particolar modo nella sceneggiatura di questo film sono molto palesi i passaggi che scopertamente cercano di rappresentare posizioni o opinioni ben precise, rendendo la storia e le scene a volte forzate, poco spontanee o addirittura prevedibili.
La storia comunque è toccante e non lascia indifferenti. E' la storia di Elena, una bambina sordo-cieca che ha la ventura di nascere in una famiglia ricca (almeno questa piccola fortuna l'ha avuta) nel sud degli Stati Uniti a fine ‘800. I suoi genitori non sanno capirla, non sanno educarla, non sanno come comunicare con lei. Viene su viziata, testarda, violenta e selvaggia. Chiamano una giovane istitutrice con precedenti di cecità e sofferenza, la quale sottopone la bambina (e i genitori) a una cura fatta di imposizione e autoritarismo, usando all'occorrenza anche le cattive maniere.
Il presupposto ideologico del fim è che l'anarchia nei comportamenti e la libertà assoluta sono negativi e controproducenti. C'è una visione svalutante del naturale e del primitivo. Viene dato grande valore all'apprendimento delle regole sociali di comportamento (stare seduti composti, mangiare con il cucchiaio, piegare il tovagliolo, essere educati e ubbidire a una autorità). In più si mira a introiettare le regole nella coscienza della persona e a fare in modo che queste regole vengano sentite come una necessità e non come un'imposizione. "Imparare", "comunicare" significa adeguarsi e sottostare agli standard collettivi, i quali vanno fatti capire anche a chi non ha i mezzi per poterli percepire da solo.
C'è quindi (come in moltissimi film americani) la legittimazione dei mezzi autoritari e forti se a fin di bene. Ovviamente si ritrae la persona che si arroga il diritto di decidere sugli altri come una persona bella, dotata, piena di buona volontà e di belle intenzioni. Le si danno caratteristiche che commuovano o colpiscano lo spettatore in maniera positiva.
Non mancano nella vicenda le difficoltà, i passi falsi, gli ostacoli, le sfide impossibili. Alla fine però tutto lavora per il successo e il lieto fine, con tanto di riconciliazione generale e festa dei buoni sentimenti.
La trasformazione di Elena appare alla fine fin troppo strabiliante e improvvisa. La lotta di Anna l'educatrice è stata dura e lunga e purtroppo a volte anche un po' noiosa per lo spettatore. Certi suoi discorsi poi appaiono decisamente forzati e poco spontanei.
Il film però potrebbe suggerirci qualcosa anche oggi, in cui educazioni troppo arrendevoli e vizianti stanno facendo crescere numerosi bamboccioni travestiti da piccoli selvaggi e primitivi. In effetti non farebbe male un po' più di rispetto delle regole collettive e di educazione alla convivenza civile (non tanto saper piegare un tovagliolo).
Di bello nel film c'è soprattutto la regia di Penn che per l'occasione fa largo uso delle dissolvenze. Strabiliante è però l'interpretazione dell'attrice che interpreta Elena. Incredibile! Bravissima. Sono rimasto a bocca aperta.

unpoeta67  @  03/06/2010 11:12:25
   9 / 10
le lacrime , trattenute , a scender infine copiose , seppur di riso prima avevo dipinto il viso ...resto , a pensare , mentre lo stomaco di singulti scandisce lo scorrere del tempo e l'anima , piano , ricomincia a respirare ....Sono stato lì , ho riso, ho pianto , ....ora me ne sto da solo, a pensare ....

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  20/11/2009 19:32:39
   9½ / 10
Straordinaria lotta per la vita da parte di una caparbia insegnante a vantaggio di una ragazzina sorda, cieca e muta. Il risultato è uno dei film più intensamente emozionanti e coinvolgenti dell'epoca e tra i più riusciti di Penn. Indimenticabile interpretazione per la Bancroft con gli occhialetti da sole che le proteggono gli occhi malati dalla luce e fuori dal comune la prova estrema della piccola Patty Duke. Un capolavoro che tutti dovrebbero vedere.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  25/09/2009 17:48:15
   8½ / 10
Sarò ingenuo, ma a me i miracoli continuano a commuovere. Soprattutto quelli umani di chi ha pazienza e ci prova a farli, non con la magia ma con il lavoro e la passione.
“Anna” è un film sulle possibilità della donna e dell’uomo, sulla costanza e sull’importanza d’un giusto modo d’educare e d’amare.
Coloro affetti da handicap non solo andrebbero compatiti, ma innanzitutto affiancati, abituati alle cose della vita, istruiti, attraverso una duratura complicità, fatti crescere anche loro. Accompagnati fuori da quel “paese del buio e del silenzio”. E, magari, entrarvi prima noi, cauti, accendervi qualche lampadina, sedere accanto a loro, ascoltare, parlargli.

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Ultima risposta 18/12/2010 21.35.00
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  09/09/2009 18:45:09
   8 / 10
"Anna dei Miracoli" è la seconda regia di Arthur Penn, un dramma intensissimo che non lesina affatto su momenti di altrettanto intensa ilarità. Può un essere umano, sfoltito di metà dei sensi, sperare di iniziare a vivere quasi normalmente? Sembra di sì. Serve trovare qualcuno che parli la stessa lingua. Grandi interpretazioni.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  20/01/2009 14:52:16
   8 / 10
Intenso, drammatico spumeggiante e mai mieloso. Ottima davvero l'interpretazione degli attori specialmente della piccola. Straordinariamente girato è un film che insegna molto. Da vedere.

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  18/10/2008 16:09:43
   9 / 10
Toccante come pochi,immagini davvero forti.Bellissima pellicola anni 60 che ci fa vivere tutte le difficoltà di una bambina che ha tanta voglia di conoscere cosa ce intorno a lei.La fine ti fa bloccare il respiro.Impeccabile.

vitocortesi  @  08/10/2008 21:41:50
   9½ / 10
Uno dei film piu' commoventi che abbia mai visto.Lo rivedrei senza mai stancarmi.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  29/03/2008 13:37:03
   8½ / 10
Questo è un film che rivedo sempre con grande piacere. Una storia che commuove ma con leggerezza, senza puntare sul melò e sulla lacrima facile. Dirigendo con grande maestria degli attori straordinari (l'alchimia creatasi tra la Bancroft e la Duke è qualcosa di irripetibile che lascia estasiati), Arthur Penn ci racconta, con toni sobri e venati da una giusta dose di ironia, una vicenda esemplare di perseveranza e tenacia ma anche di estremo amore, che ci fa capire come l'affetto e la dedizione per una persona menomata non si devono tradurre in un atteggiamento volto a trattarla come una diversa: la più grande manifestazione di amore per tali soggetti sta invece nel considerarli alla stessa stregua dei "normali".

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  02/02/2008 23:29:59
   8½ / 10
A prima vista il film sembra esprimersi molto di più con le parole che con le immagini. Ad uno spettatore distratto la pellicola appare come un racconto in chiave telefilm: priva di spazi visivi pluridimensionali. In realtà è un'opera che cura in modo straordinario il linguaggio visivo. Lo fa senza seduzioni. Umilmente. Lavorando sulla semplicità dell'inquadratura e la scorrevolezza del montaggio. Le angolazioni di ripresa sono numerose e puntuali ma mai impossibili. Sembrano invisibili perché prive di effetti troppo ricercati.
Penn riesce a comunicare pensieri, interrogativi, emozioni di alto valore culturale, tramite immagini di volti in primo piano ripresi a sequenze lente che moltiplicano le possibilità di lettura.

The Monia 84  @  13/01/2008 18:43:19
   8½ / 10
Una ragazzina cieca e sorda dalla nascita è il tormento di una famiglia di benestanti. Nessuna scuola "particolare" può prendersi cura di lei, visto il carattere estremamente difficile e viziato dell'adolescente. Soltanto una donna forte e vigorosa, in passato sofferente in un orfanotrofio, riuscirà ad educare la bambina e a farle scoprire le cose ... della vita.
Capolavoro di A.Penn, girato interamente in b/n, con ambientazioni e recitazioni splendide. Tratto da una storia vera.

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Ultima risposta 30/01/2008 10.24.09
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Invia una mail all'autore del commento domeXna79  @  31/05/2007 19:42:06
   8½ / 10
Intenso e struggente film diretto da Arthur Penn .
Racconto dalla forte carica emotiva, trasposizione perfetta di un’altrettanto bellissima opera teatrale (sceneggiata dallo stesso W. Gibson), che affronta con estrema realtà la questione dell’handicap, ma al contempo elevandosi da esso e divenendo una grande ed importante lezione di vita ..si viene catapultati da subito in quella storia, senza poi più possibilità di uscita, grazie anche al ritmo della narrazione, all’ambientazione (ristretta quasi sempre in pochissime stanze) ed alla bravura ed intensità espressiva degli attori.
Come non ricordare i diversi flash-back che riaffiorano nella mente della protagonista, mai chiari, mai nitidi, ma sempre sfocati perché riflesso della propria menomazione visiva che non le consente di delineare chiaramente i volti ..poi lo scontro soprattutto fisico, oltre che psicologico, che insegnate ed allieva dovranno affrontare prima di riuscire a far si che quest’ultima si liberi dalle catene che le impediscono di rapportarsi al mondo ..unico limite del film è il fatto che vengono solo sfiorati gli aspetti culturali dominanti in America in quel particolare periodo storico (gli anni ’20) ..accusato di eccessiva teatralità o melodrammaticità, e per questo snobbato dalla critica, in realtà la pellicola ha il pregio di affrontare tematiche delicate (ancor di più se rapportate al periodo in cui venne girato) che supera il perbenismo e la falsità di certi inutili atteggiamenti ..alla fine di questo percorso il mondo di Helen può essere visto non più attraverso gli occhi delle persone che le sono vicine, ma attraverso i propri sensi.
Una magnifica interpretazione per Anne Bancroft e la piccola Patty Duke, capaci di calarsi nei rispettivi personaggi con un realismo davvero encomiabile ..buona la direzione del regista americano Arthur Penn.
Pellicola drammatica consigliata anche per il suo valore altamente educativo ..da vedere!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  07/05/2007 21:22:22
   10 / 10
Capolavoro semplicemente splendido, non riesco a trovarci difetti, veramente perfetto.
Nonostante le tematiche non annoia nè è retorico o melenso.
Per chi ama la recitazione, qui il tutto è giocato veramente sugli sguardi, un film difficilissimo ma di grande professionalità
Da vedere assolutamente

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  18/04/2007 10:30:38
   8½ / 10
Un gioiello senza eguali per la straordinaria capacità di raccontare la diversità senza banalità o retorica.
Splendida la sceneggiatura e meravigliose le due attrici.

Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  10/10/2006 20:53:40
   10 / 10
Come ho fatto a non votarlo ancora, non so. Difficile, molto difficile da seguire, questo film è un pugno nello stomaco che diventa una carezza. Un'interpretazione del genere, della compianta Anne Bancroft, credo che non sarà mai più ripetibile nella storia del cinema.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  09/10/2006 21:29:29
   9 / 10
Lo vedrei e rivedrei senza stancarmi mai.
Credo che sia, al di là di tutto, un eccellente e raro esempio di come si possa parlare di handicap senza compiacimenti, o spirito inutilmente edificante.
Il film di Penn - come del resto fa "il buio oltre la siepe" raccontando la malattia mentale (nient'affatto antitetici, il film di Mullingan e questo appartengono oltretutto alla stessa epoca)è importante per diverse ragioni. In primis, mette a nudo il grosso limite dell'amore (che è estrema violenza, nel voler perpetuare la "diversità") dei genitori della bambina, che è purtroppo una convenzione assai diffusa (si pensi a come vengono ignominosamente nutriti fino all'abulimia i bambini down) e in secondo luogo, dimostra che l'unica tangibile necessità di cura è lecitamente funzionale se a condurre una bambina cieca in una disciplina "aptica" è un'insegnante non vedente come Annie Sullivan (una straordinaria Anne Bancroft).
Credo di aver amato alla follia quel personaggio, soprattutto nella splendida sequenza della "liberazione" e dell'effettivo senso aptico della bambina.
Per inciso, lo spazio aptico per i non-vedenti è l'insieme delle sensazioni (atte a comporre un mosaico tattico-psicologico idoneo a quello degli altri) , del significato e dell'intuizione non-visiva che portano successivamente alla comprensione della scrittura Braille.
Ho avuto modo di occuparmi, in passato, di una donna con questi problemi, ed è stata un'esperienza positiva
Inoltre il problema di Hellen è stato di dover affrontare il significato dei simboli in quanto la rimozione della parola è intrinseca nel suo dramma personale.
Un film ad ogni modo, oltre che splendido e doloroso, anche profondamente educativo.

maybe  @  31/08/2006 15:23:02
   9 / 10
Grandi interpreti per un grande, intenso, partecipato film... che poi è una storia vera.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  27/11/2005 14:43:35
   8 / 10
Film di una intensità straodinaria.
Interpretato da una eccellente Bancroft e da una ancora migliore Duke.
Che infinita pazienza, che dedizione, che costanza per trasformare un animaletto ribelle in un essere senziente.

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Ultima risposta 12/05/2006 17.11.50
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