aprile regia di Nanni Moretti Italia 1998
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aprile (1998)

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locandina del film APRILE

Titolo Originale: APRILE

RegiaNanni Moretti

InterpretiNanni Moretti, Silvio Orlando, Daniele Luchetti, Andrea Molaioli, Agata Apicella Moretti, Pietro Moretti, Silvia Nono

Durata: h 1.20
NazionalitàItalia 1998
Generecommedia
Al cinema nel Settembre 1998

•  Altri film di Nanni Moretti

Trama del film Aprile

Nel Marzo 1994, il regista Nanni Moretti, inizia a raccogliere spunti sulla scena politica italiana: la vittoria di Berlusconi e la sua caduta, la vittoria politica delle sinistre. Intanto nasce suo figlio, e continua a raccogliere spunti, ma un giorno decide di fare un giro in Vespa e gettare via tutto.

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Voto Visitatori:   6,38 / 10 (38 voti)6,38Grafico
Migliore attore non protagonista (Silvio Orlando)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
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Voti e commenti su Aprile, 38 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Goldust  @  17/07/2023 17:40:17
   7 / 10
Dopo "Caro diario" un altro lavoro intimista di Moretti, capace di spaziare dalla critica sociale e politica del Paese del tempo ( non risparmiando qualche cattiva bordata alla sua amata / odiata sinistra ) alla descrizione della nuova vita da neo papà, piena di continue scoperte e attacchi d'ansia, fino ad arrivare alla riflessione autobiografica di un artista "in panne" causa blocco creativo. Dura poco, anzi pochissimo, ed è un peccato che l'ultima parte, quella successiva alla nascita del figlio per intenderci, abbia meno idee da mettere in immagini della precedente. Il finale comunque, che corona il desiderio inseguito anni del musical dedicato ad un pasticcere trozkista degli anni cinquanta ( già citato per l'appunto in "Caro Diario" ), è un piccolo capolavoro dal gusto pop, una fuga gioiosa da una realtà italiana difficile da raccontare perchè piena di contraddizioni.

VincVega  @  30/03/2023 15:51:04
   6 / 10
Questo "Caro Diario 2" non sarà tra i migliori di Moretti, magari è un po' altalenante, comunque contiene diverse sequenze divertenti e riuscite, tra politica, film irrealizzati, paternità e quotidianità. Certo che la troppa autoreferenzialità talvolta stanca e la durata esigua è segno di poca sostanza e ispirazione.

kafka62  @  10/05/2018 11:19:16
   6 / 10
Giunto a metà della sua vita e alla tanto sospirata maturità (ma solo alla fine del film, perché per il resto si rivela più idiosincrasico e paranoico che mai), Nanni Moretti si fa folgorare sulla via di Damasco dalla filosofia del carpe diem e, molto opportunamente, decide che è meglio vivere "per" (per la famiglia, per il figlio, per le cose belle) che "contro" (contro il qualunquismo, contro la maleducazione, contro l'ignoranza diffusa). E' questa, in estrema sintesi, la morale di un film che segue Moretti nei mesi che precedono e seguono la nascita del suo primogenito e la vittoria del centro-sinistra alle elezioni politiche: privato e pubblico si intrecciano in continuazione, ma questa volta il secondo è inesorabilmente e definitivamente perdente.
Moretti ha un innato talento per la composizione dell'immagine, e anche "Aprile" non fa eccezione, disseminato com'è di inquadrature pregevolissime (il gigantesco foglio di ritagli di giornale nel quale si avvolge con masochistica voluttà, l'arrivo della nave carica di profughi albanesi, la successione concitata e comicissima di telefonate dall'ospedale con Moretti in primissimo piano, alcuni campi lunghissimi in cui invece si osserva nei momenti di gioia o di riflessione). Al di là dei molti meriti (la leggerezza, la deliziosa autoironia), al termine della visione spiace tuttavia constatare quello che è, a mio avviso, il sintomo di una innegabile involuzione artistica: la latitanza di una storia, di un soggetto che vada al di là di una struttura episodica e frammentaria (non è un caso che il regista confessi di non riuscire più a leggere altro che racconti). Con "Caro diario" prima e con "Aprile" poi, Moretti ha dato avvio a una sorta di personalissima autobiografia in immagini, con la quale sembra avere temporaneamente abdicato all'aspirazione di offrire una organica rappresentazione cinematografica della realtà di oggi, cosa che il filtro del suo alter ego Michele Apicella gli consentiva invece con successo in passato.

fabio57  @  07/11/2016 16:35:35
   6½ / 10
Pur apprezzando molto sia il regista che il suo lavoro, sono rimasto stavolta abbastanza perplesso di fronte a quest'opera. Sono d'accordo con chi lo giudica film minore. Moretti ci ha abituato a lavori più importanti, di grande ironia, a volte d'impegno e di denuncia, questo filmetto dal taglio documentaristico ricorda "Caro Diario" però non graffia più di tanto e si dimentica facilmente.

GianniArshavin  @  12/10/2016 19:37:06
   7 / 10
Film biografico metacinematografico di Nanni Moretti.
Aprile è uno dei suoi lavori più discussi, a causa di una componente referenziale molto marcata e di un messaggio di fondo meno dissacratorio rispetto al passato.
Personalmente ho apprezzato questo lungometraggio del regista italiano, una riflessione molto personale sulle cose davvero importanti della vita, almeno per come l'ho interpretato io. Moretti infatti descrive parallelamente il momento della nascita del figlio Pietro e la raccolta di materiale per un documentario sulle elezioni politiche del 97, un lavoro che il regista sente "di dover fare" per il paese. Da questo spunto si sviluppa la presa di coscienza di Moretti che si concluderà con un finale per me molto calzante.
Aprile, malgrado la dimensione prettamente familiare e intima della storia, ha anche molti spunti politici e non lesina aspre critiche dirette ad alcuni illustri volti del nostro governo.
A mancare in questa pellicola forse sono le idee geniali al quale il regista ci aveva abituati in precedenza, anche se alcune chicche non mancano. Per quanto riguarda il ritmo, Aprile si vede senza annoiare e scorre via molto velocemente.
Dunque un'opera non perfetta o esente da difetti ma che personalmente ho apprezzato. Meno graffiante rispetto ai canoni del cineasta di Brunico ma non per questo meno interessante.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/06/2016 21:49:53
   5 / 10
Non mi è piaciuto questo metadocumentario di Moretti. Troppo autoreferenziale con pochi guizzi in cui tuttavia si percepisce quello stesso tipo di empasse, in questo artistica, presente invece a livello più collettivo nel documentario La Cosa. Più simile ad un corollario di Caro Diario ma meno compatto ed in fondo inconcludente.

Matteoxr6  @  13/09/2013 18:45:25
   5½ / 10
Ammetto che si lascia guardare volentieri e scorre senza intoppi.
Per il resto non è niente di che. Moretti è molto più di questo.

Invia una mail all'autore del commento Sboccadoro  @  31/12/2012 16:29:01
   1 / 10
Bellissimo ennesimo film con Nanni Mortac...etti, che fa molto riflettere su...su...sì insomma, ci siamo capiti. Ma se Nanni Moretti fa un film, è sicuramente bellissimo! Che ripercorra la storia della politica italiana, che faccia pubblicità alla vespa (o era una lambretta?)...da non perdere!

Oskarsson88  @  02/08/2012 16:04:18
   6 / 10
sorta di documentario, tra politica e vita personale e film fatti e non fatti, scorre bene, ma non è proprio un film. non mi sento di dare un voto maggiore di una strapazzata sufficienza arrancante...

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  06/12/2011 13:02:33
   6 / 10
Metadocumentario di Moretti che sarebbe veramente di scarso interesse se non fosse per la straordinaria attualità degli intermezzi politici: vedere Fede, Berlusconi, D'Alema e Bossi cristallizzati nei propri ruoli da commedianti. Molto sentiti gli intermezzi sulla nascita del figlio Pietro, per il resto si tratta di un film troppo autoreferenziale per essere veramente compiuto.
Da prendere a sberle poi Moretti per i suoi irritanti giudizi snobistici verso film come Heat e Strange days.

CitizenKane  @  31/07/2011 09:02:29
   6 / 10
Poteva essere fatto meglio. La trama è originale, come molti film di Moretti, il finale è interessante e divertente, ma il resto? Non è il miglior Moretti (al di là della dicotomia maturo/non maturo, io preferisco il primo Moretti) e si vede

tonnorefanio  @  26/02/2011 15:30:31
   7 / 10
Non è propriamente un film, questo "Aprile". Lo vedrei più come un "progetto", una specie di documentario, sulla vita di Nanni Moretti dal '94 al '97. Da notare anche la durata, poco più di un'ora, molto meno rispetto ai suoi lavori. Un nuovo punto di partenza, anche perchè da qui ripartirà Moretti, con una nuova visione del cinema, più legato alla famiglia che alla solitudine, naturale conseguenza della crescita del regista, che si avvicina alla "crisi di mezza età".

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  15/01/2010 18:56:26
   5½ / 10
Con "aprile" ho completato la mia collezione di film di Moretti iniziata con "Ecce bombo"...
Ricalca un po' lo stile di "caro diario" poiche racconta due vicende personali e non che capitano al protagonista,la nascita del primogenito e la vittoria della sinistra alle elezioni!
Ma questo "aprile" non mi ha convinto rispetto ad altri lavori e risulta imparagonabile con il precedente film!
Ma non fa altro che raccontare questi due fatti mischiandoli tra di loro,due vicende personali...mi sembra il film piu' narcisista di Moretti!
Divertente solo quando interagisce con i notiziari tv...

benzo24  @  22/11/2009 13:49:33
   1 / 10
non è nemmeno un film, non fa ridere, non fa pensare è terribilmente noioso, sono come i filmini delle vacanze o dei matrimoni, vanno visti famiglia non nei cinema.

Invia una mail all'autore del commento RadicalGrinder  @  04/11/2009 12:19:09
   7 / 10
D'Alema, dì una cosa di sinistra!

paride_86  @  04/10/2008 02:02:56
   7 / 10
Sicuramente si tratta di un film narcisista, autoreferenziale, egocentrico, ma di sicuro è sincero. Nanni Moretti sfrutta la crisi creativa per fare un diario degli avvenimenti salienti, pubblici e privati, nella sua vita. Il risultato è un discorso divertente, intelligente, ma non troppo impegnato. Belle le sequenze del giornale, del balletto finale e del rimbrotto a D'Alema.
Lui però , come al solito, è un pessimo attore! A quando un alter ego cinematografico?

tavullia86  @  21/09/2008 22:37:34
   7½ / 10
è agghiacciante vedere come questo documentario sull'italia sia di un'attualità sconvolgente...consoliamoci col pasticcere trotskysta...

mrwoolf  @  29/06/2008 19:03:04
   9 / 10
lo considero tra le opere migliori di nanni, col suo tocco sempre inconfondibile; l'incipit piu' memorabile della storia del cinema; bello anche il finale e moltissime scene invitano a riflettere; la politica è solo sullo sfondo, il film è incentrato sul nanni-regista e nanni-neopapa'....memorabile la corsa liberatoria in vespa...
...e poi l'idea del pasticcere trozckista non è per niente male!

THE_FEX84  @  03/05/2008 15:52:03
   8 / 10
Il diario di Nanni Moretti prosegue in queste pagine di storia italiana,che vanno dal marzo '94 all'agosto'97:la manifestazione del 25 aprile contro il governo Berlusconi,la vittoria delle sinistre,le manifestazioni leghiste a Venezia,lo sbarco degli albanesi in Puglia.Ovviamente questi accaduti si alternano alle situazioni private del regista,come la nascita del figlio Pietro e i dubbi sulle riprese del musical da realizzare su un pasticcere trotzkista.Moretti dimostra ancora una volta un'acutezza nel cogliere con una personalissima vena critica dei periodi importanti ed essenziali per capire l'andamento di un Paese che fa una certa fatica a stabilirsi in maniera davvero coerente e con troppe lacune da colmare;ma lo fa rendendosi conto che la voglia di raccontare l'Italia contemporanea è un'impresa ardua e dal punto di vista massmadiologico,contradditoria(con il passare degli anni si è detto di tutto e il contrario di tutto)tant'è che alla fine si rende conto che è inutile barcamenarsi nel tentativo di migliorarla,e dedica anima e cuore al proprio figlio e al proprio lavoro.Il suo sfogo viene rappresentato nel gettare dalla vespa tutti i ritagli di giornali,accumulati dalla nascita del figlio in poi:una sintesi del film,superficialmente interpretato come un rifiuto di temi politici di fronte alle gioie della paternità,è in realtà un momentaneo piacere di rivalsa che Moretti si prende nei confronti di una società priva di controllo che fa fatica nel tenersi a galla e che è priva di punti di riferimento.Un capitolo importante nella filmografia del regista,che ha spezzato la critica in due,ma che si segnala tra le opere più sincere di un cineasta di talento che ama dire le cose come stanno con una lucidità rara nel panorama cinematografico italiano.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  07/04/2008 15:51:05
   6½ / 10
Pellicola che ricordo soprattutto per due scene memorabili: Moretti che fuma una canna davanti al televisore che trasmette il panegirico di Fede su Berlusconi dopo la vittoria del 1994, e il giornalone, costituito dai ritagli di articoli, all'interno del quale si avvolge lo stesso Moretti. Per il resto, si tratta di un buon film che scorre piacevolmente -ma senza momenti di cinema particolarmente alti- alternando alla disillusione dovuta a una realtà politica e culturale sempre più avvilente (Berlusconi al potere, la sinistra che non è più la sinistra, il giornalismo fatto da "venduti" che non scrivono più secondo una propria obiettiva coscienza ma per soddisfare i desiderata del "protettore" di turno) la gioia per la nascita di un figlio, alla quale si accompagnerà alla fine quella dovuta alla decisione, finalmente ferma e definitiva, di riprendere la lavorazione del musical con protagonista un pasticciere trotskysta.
"Aprile", dunque, si conclude con l'abbandono da parte di Moretti del progetto del documentario sulla situazione politica italiana -in cui è in nuce l'idea che sarà alla base de "Il Caimano"-, che simboleggia la sfiducia e il disincanto per una realtà irreparabilmente allo sfascio, e con il recupero di ciò che più preme e che è più confacente alle inclinazioni artistiche del regista romano in spregio al degrado socio-culturale dilagante nell'Italietta berlusconiana.
Simpaticissimo e imperdibile l'intervento di Silvio Orlando, il quale viene "relegato" in un ruolo marginale ma sufficiente a dare l'idea delle ansie e delle frustruzioni legate alla professione dell'attore.

EcceBombo  @  06/02/2008 13:18:14
   7½ / 10
Non il miglior Nanni...ma meno di sette non lo merita di certo...in fondo è pur sempre il nostro vanto,checchè ne dicano i "benpensanti"...Arguzia e sarcasmo alla moretti mancano a tanta tanta,forse troppa gente,che siede dietro una cinepresa...
E poi il cannone davanti a Emilio Fido che gongola è troppo bello!!!

Mizoguchi  @  02/11/2007 15:52:08
   7½ / 10
Moretti dopo Caro Diario, comincia una nuova fase della vita, figlio in arrivo, i conti con la scena politica che vede berlusconi salire al potere.
Il film è molto riuscito, perchè alterna momenti di grandissima comicità, con bellissimi sul personaggio di moretti stesso, evolvendo le sue paranoie e fissazioni.
Poi il finale musical, in cui il senso del cinema come divertissement suggerisce, al tempo stesso, una nuova gioia di vivere, di fare cinema e nostalgia e malinconia...

metafisico  @  12/08/2007 19:14:26
   2 / 10
il momento migliore è quanto Moretti striglia D'Alema .
per il resto piattezza assoluta. E ideologia molta ideologia.
Si salva anche la scenetta dell'amico che col metro fa vedere al Moretti quanto gli rimane di vita.


P.S per fortuna il "film" se lo è autofinanziato...

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Ultima risposta 24/08/2007 10.35.46
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Il Messere  @  12/02/2007 19:16:38
   7 / 10
Quando l'ho visto al cinema (Nuovo Sacher di Roma, ovvio ) mi sono chiesto per settanta minuti quando avrebbe ingranato la vicenda; quando è apparso lo schermo rosso ho creduto ci fosse l'intervallo, invece hanno cominciato a scorrere i titoli di coda. Avevo 14 anni, mi feci du palle così e mi chiesi che ci facesse quella masnada di intellettualli vegliardi per una tale ciofeca.
Con gli anni sono divenuto un grande ammiratore di Nanni, grazie però a classici come "Bianca", "Ecce Bombo" o "Palombella rossa". Rivisto in tempi recenti, anche "Aprile" ha momenti di alto livello, come il megaspinello morettiano di fronte ai risultati elettorali del '94, o il memorabile <<D'Alema, dì qualcosa di sinistra, D'Alema dì qualcosa>>. Di fronte a questa sorta di seguito di "Caro diario", continuo però a chiedermi se il nostro Nanni si sia impegnato al massimo in cinque anni cinque senza fare un film.

Vegetable man  @  08/10/2006 15:39:19
   7 / 10
Non uno dei suoi film più ispirati. Qualche momento brillante, qualche autocompiacimento di troppo.

franx  @  08/06/2006 15:55:09
   7 / 10
Per me il miglior film di Moretti è "ecce bombo", perchè non è un film in cui gli scappa, gli scappa e come al solito quando gli scappa, si tiene, si tiene e va a finire che inevitabilmente si riprende addosso.
Recentemente un famoso regista italiano, non ricordo chi, ha detto che vedendo un film di Moretti verrebbe voglia di dirgli: " levati e fammi vedere il film".
Impietoso, ma centrato.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/10/2005 23:54:20
   6 / 10
Un Morettiano convinto come me non si perde d'animo: soddisfa la sua fame anche quando il personaggio in questione, l'Artista si pavoneggia dentro di se'. Quando lo fa citando involontariamente Leopardi ("Caro Diario") è straordinario: la malattia, l'abuso volgare ed elitario delle isole meditaranee, la partita di pallone ad Ostia "mentre altri incuranti del cadavere di un uomo..." con il pianoforte di Keith Jarrett in sottofondo... Aprile è un'altra cosa, e non è una buona cosa: i paraventi "domestico-esistenziali" già paventano il pericolo che hanno fatto tanto discutere per l'osannato "la stanza del figlio". Piu' la ricerca di Moretti è ideologica piu' si distacca dai suoi contenuti anche simbolici (come Palombella Rossa) per seminare il "suo" privato, finchè sfocia nel piu' insopportabile e presuntuoso compiacimento di se stesso. Utopico pasticciere Trotziska che si confronta con le camice verdi e nella massa si confonde, inquieto dominatore di una "purezza" che attacca (invano forse?) i "compagni di merenda" à la Luchetti, rei confessi di distribuire coscienza e qualche marchetta paratelevisiva (gli spot pubblicitari) al sistema. E' tutto molto stanco, passaggio obbligato per un'ex dissacratore che tenta di sfociare (esordire?) nel melodramma interiore prossimo venturo, senza colpo ferire (o, preferibilmente, senza dispensare un "tradimento idealista"). Un Marxista fin troppo conscio del trauma immaginario dell'intellighenzia che lo circonda

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Ultima risposta 09/11/2009 13.36.37
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento PAOLUCCIA  @  12/08/2005 23:57:56
   10 / 10
Non danno pace, non hanno sguardi nè pietà
tra le voci di rimorsi e pentimenti
non danno più malinconia nell'impossibile regia
delle ipotesi senza un'età
Era la vita che avevo già immaginato ma
diversa nel finale
Ma non sarebbe stata certo normale
Mi regalavano bugie avare di sorrisi
e sentimenti già divisi e buttati via
Gli alibi che so a memoria e che non cambiano una storia
non si può tornare indietro mai ...
Con la canzone "inevitabilmente" Nanni Moretti sigla la fine di Aprile,apertosi con il precedente "Caro diario",e mette anche la parola fine a un capitolo della sua vita .(Almeno per il momento)... L' ormai insopportabile e insostenibile disappunto per una situazione che abbraccia la condizione di vita in Italia di quegli anni,si ammorbidisce grazie ad eventi sicuramente piu' gratificanti,tanto da sorprendersi di quanto possano esistere delle gioie cosi' meravigliose da far dimenticare totalmente ogni tipo di amarezza. La voglia di cambiamento,di voltare pagina,dopo che per troppo tempo (come si vede nella scena) ci si era umanamente avvolti tra le gigantesche pagine che tenevano insieme le piu' svariate ******* giornalistiche. Nanni "splendido 40enne" si mostra piu' sereno del solito in sella alla sua moto che rimanda ai mitici '70.Grandiosa la scena della festa in strada tra le bandiere con falce e martello,dove si gioisce,finalmente,per conquiste diverse.

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Ultima risposta 13/08/2005 00.59.51
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  28/07/2005 16:07:06
   5 / 10
Sembra un episodio di Caro Diario.
Niente di nuovo e anche un pò noioso...a parte qualche battuta.

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Ultima risposta 09/11/2009 13.39.21
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viagem  @  28/07/2005 14:31:31
   7 / 10
Film discreto. Resteranno celebri alcune battute.

KANE  @  20/06/2005 14:25:46
   6 / 10
sull'onda di caro diario, ma che rispetto a quello rimane gommoso e tedioso.
lento! marcando un intellettualismo asfissiante moretti distrugge gran parte di ciò che aveva fatto in caro diaro (ovvero rimanere simpatico al publico)!
una cosa che si salva è:
"dalema di qualcosa di sinistra!....dalema dì.....qualcosa!!"

sestogrado  @  26/05/2005 18:43:16
   6 / 10
prosecuzione ideale di Caro Diaro, seppur distante da quest'ultimo ben 5 anni. uno spaccato della nascita della seconda repubblica, l'Italia degli anni '90, del post-DC, del dopo tangentopoli, del dopo Falcone-Borsellino, l'immagine di un Paese allo sbando dove tutti vagano alla cieca compreso Moretti che dopo aver raccolto tonnellate di materiale per costruire un documentario getta tutto all'aria poichè privo di ispirazione (se non per un musical su un'inquietante pasticcere troskista). il film rende bene l'idea della sensazione provata dai più sensibili in quegli anni: inquietudine, stordimento e apatia. purtroppo però "Aprile" non regge il confronto con il papà "Caro Diario", film a mio parere di una delicatezza ineguagliabile nella produzione morettiana; di rilievo solamente alcune scene che descrivono perfettamente lo stato interiore del regista : un geniale nevrotico.

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Ultima risposta 09/11/2009 13.39.52
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polbot  @  08/03/2005 10:42:58
   10 / 10
sarà interessante rivederlo fra 40 anni..........

andreapau  @  15/02/2005 18:27:22
   3 / 10
il film piu'intestinale di moretti quello che piu' mi è piaciuto

5 risposte al commento
Ultima risposta 01/11/2007 15.27.58
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marco86  @  12/02/2005 17:37:42
   9 / 10
Voto:8,5
Questo si chiama cinema d'autore.Nanni Moretti dirige e recita un film ironico,serio,a volte malinconico sull'Italia dal 94 al 97 e sulla sua vita privata.Geniale l'idea del metro come misura della vita,nonchè il finale.ottimo l'uso della colonna sonora.
Nonostante i complimenti al film,però,mi dissocio totalmente dalle critiche fatte al telefono al bellissimo Heat-la sfida di Michael Mann.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  26/11/2004 12:56:25
   5 / 10
'Nanni, spostati! Voglio vedere il film!'
Il film più ombelicale di Moretti.
Quello che mi è meno piaciuto.

7 risposte al commento
Ultima risposta 17/11/2005 21.40.32
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dragonfly  @  26/11/2004 12:23:13
   9 / 10
" D'Alema, dì qualcosa di sinistra! "

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Ultima risposta 26/11/2004 12.24.07
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Invia una mail all'autore del commento fe84  @  26/11/2004 01:47:34
   8 / 10
Il diario di Nanni Moretti prosegue in queste pagine di storia italiana,che vanno dal marzo '94 all'agosto'97:la manifestazione del 25 aprile contro il governo Berlusconi,la vittoria delle sinistre,le manifestazioni leghiste a Venezia,lo sbarco degli albanesi in Puglia.Ovviamente questi accaduti si alternano alle situazioni private del regista,come la nascita del figlio Pietro e i dubbi sulle riprese del musical da realizzare su un pasticcere trotzkista.Moretti dimostra ancora una volta un'acutezza nel cogliere con una personalissima vena critica dei periodi importanti ed essenziali per capire l'andamento di un Paese che fa una certa fatica a stabilirsi in maniera davvero coerente e con troppe lacune da colmare;ma lo fa rendendosi conto che la voglia di raccontare l'Italia contemporanea è un'impresa ardua e dal punto di vista massmadiologico,contradditoria(con il passare degli anni si è detto di tutto e il contrario di tutto)tant'è che alla fine si rende conto che è inutile barcamenarsi nel tentativo di migliorarla,e dedica anima e cuore al proprio figlio e al proprio lavoro.Il suo sfogo viene rappresentato nel gettare dalla vespa tutti i ritagli di giornali,accumulati dalla nascita del figlio in poi:una sintesi del film,superficialmente interpretato come un rifiuto di temi politici di fronte alle gioie della paternità,è in realtà un momentaneo piacere di rivalsa che Moretti si prende nei confronti di una società priva di controllo che fa fatica nel tenersi a galla e che è priva di punti di riferimento.Un capitolo importante nella filmografia del regista,che ha spezzato la critica in due,ma che si segnala tra le opere più sincere di un cineasta di talento che ama dire le cose come stanno con una lucidità rara nel panorama cinematografico italiano.

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Ultima risposta 28/12/2007 19.17.35
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Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

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ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

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