Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
È una pellicola che già dall' interminabile prologo risulta parecchio prolissa, fortunatamente è anche abbastanza folle con un make-up del barone assolutamente carnevalesco ( quando è momento di eliminare uno sciagurato,sopra agli eleganti abiti del barone ecco spuntare un mascherone da satiro e via a succhiare cervelli), che non può non suscitare della facile ironia,per non parlare del mezzo che il nostro cattivone utilizza per tornare tra i viventi. Per il resto c'è ben poco dal primo all' ultimo omicidio non cambia nulla,il barone frequenta l'alta società e la polizia indaga con scarsissimo successo. Scenografie povere, recitazione così e così,non malvagissima la regia,che riesce a gestire discretamente la trasformazione in mostro e positiva la durata piuttosto limitata della pellicola. Per curiosità e completisti,qualche risata la regala.
Il protagonista è il barone Vitelius, malefico succhiacervelli. La storia inizia in un tribunale dell'nquisizione nel 1661 nel quale V. è processato per stregoneria. La sentenza di colpevolezza emessa da uno dei membri della corte sembra non finire mai, e il condannato si diverte a prenderlo per i fondelli con ghigni diabolici derisori, fermandosi appena osservato dagli inquisitori allo stesso modo di uno scolaretto che ha paura di essere beccato dal proprio prof. Dunque V. è condannato a morte, ma mentre è messo sul rogo in abiti papali (!?!) , una specie di cometa compare nel cielo stellato. Una volta avvistata con stupore dai presenti, avvolto dalle fiamme V. lacia la sua "fatwa" : tornera fra 300 anni per vendicarsi sulla loro progenie. Termina così uno dei più lunghi incipit che io abbia mai visto, V. naturalmente come promesso tornerà ed elaborerà stratagemmi per adescare le vittime designate e procurarsi il suo piatto preferito.
Ahimè a causa degli effetti speciali scadenti seguendo le avventure di V. non ho provato un benchè minimo di tensione o pathos, il tutto risulta involontariamente comico, soprattutto nelle scene in cui si può ammirare la mutazione nel mostro aspiracervella, davvero ridicola