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L'ultimo film o corto che dir si voglia di Charlie Chaplin diretto ed interpretato per la Essanay (difatti il successivo di due anni dopo non è altro che un collage di spezzoni inutilizzati di lavori precedenti). Ancora una volta si nota con piacere la deriva di un Chaplin ancora giovane ma che affronta storie sempre più connesse nel tessuto societario: questa volta Charlot diventa ladro dopo essere stato fregato da un predicatore e scacciato da tutti, ma il suo buon cuore gli impedirà di commettere furti alla ragazza di turno. Finale inquietante, con il Vagabondo che sembra andarsene contento quando d'improvviso arriva un poliziotto aggressivo che ride malignamente: come a dire che quando sei etichettato come qualcosa, poi diventa impossibile spiccicarti di dosso la reputazione.
Ciò che si è notato nel periodo Essanay è ovviamente una maturità crescente e una presa di coscienza di Chaplin nei suoi lavori (e nel suo personaggio del Tramp ovviamente), per quanto siano tantissimi i corti fino a questo momento vanno ancora considerati come i primi. La vera maturazione dell'artista che tutti conosceranno nel mondo intero deve ancora arrivare, e non manca molto.
Bel corto di Chaplin,che mostra come anche un vagabondo,un poveraccio,alla fin fine abbia dei sentimenti. Scorre via molto velocemente e diverte al pungo giusto.
Pienamente d'accordo con il commento sottostante. Police è il migliore corto di Chaplin del periodo Essenay insieme a The Tramp. Derubato da un falso predicatore, si trova sempre più escluso da una società al punto da non ricevere nemmeno un pasto dalla mensa dei poveri. Le circostanze lo costringono a divenire un ladro per sfamarsi. Un corto compatto e scorrevole.
Notevole è anche l’ultimo cortometraggio del periodo Essanay (1915): Police (Charlot ladro). Qui viene messo in risalto l’animo onesto del vagabondo, nonostante che tutto lo porti a infrangere il tabù della proprietà privata. Uscito di prigione viene derubato da un falso predicatore, quasi a puntualizzare che i veri ladri si nascondono sotto spoglie presentabili. Senza soldi viene rifiutato anche dal dormitorio pubblico, frequentato da un campionario impressionante di umanità derelitta. Alla fine si aggrega ad un suo ex compagno di cella per svaligiare una casa, abitata da Edna Purviance. Un po’ si affeziona a lei, ma i richiami di lei alla fede e al peccato non convincono il vagabondo a non rubare. Si ribella invece quando il compagno aggredisce Edna. Scatta allora nel vagabondo l’istinto di difesa dei più deboli. Un abisso separa questa scena dalle comiche Keystone, dove non si esitava a tirare botte anche alle donne. Una volta arrivata la polizia, Edna scagiona il vagabondo, il quale può andarsene e pregustare la propria libertà. Ma dal bordo della strada ecco che esce un poliziotto che insegue il vagabondo. Il cortometraggio si chiude a iris sul ghigno del poliziotto. Sembra si voglia suggerire che la sorveglianza è continua per chi non fa parte della classe sociale della “gente perbene”.