Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Ma cosa...? La protagonista più che una suora sembra un ibrido tra Lady Gaga e Michelle Hunziker con chiari tratti distintivi da cheerleader. Il prete capo è un Morpheus che non ce l'ha fatta, i vari "apprendisti" un gruppetto di amici studiosi che vanno a bere in un bar e il cardinale a mò di un boss malavitoso. Jumpscare telefonatissimi e da bubu-settete che manco un bimbo dell'asilo ci fa caso e finale ridicolo sempre con un jumpscare comico.
La classica porcheria dei giorni d'oggi sulle possessioni...la fattura non è oscena (a parte certi momenti in CGI spicciola) ma la sceneggiatura, a parte il fatto che l'esorcista è donna, viaggia su binari morti da anni portando in brevissimo tempo alla noia!
Non siamo ai livelli dell' "Esorcista", ma ci troviamo davanti a un film che dice la sua e forse merita un posto tra i migliori 10 del genere. Dategli un'occasione, la merita!
Stamm ritorna sulla tematica esorcistica con un film che non ha veramente nulla da dire. Non aggiunge assolutamente nulla di nuovo e non fa altro che ripercorrere le orme delle decine di pellicole precedenti,senza regalare tensione ne sussulti ma affidandosi completamente a deboli Jump scare ( che si basano praticamente tutti sugli sbalzi di volume). Discutibile la scelta del cast, con la Byers che non appare a suo agio nei panni della suora. Un inutile perdita di tempo.
Dopo il riuscito "L'ultimo esorcisco" il regista Daniel Stamm torna nel mondo degli esorcismi senza pero' colpire nel segno. Non basta cambiare il sesso dell'esorcista in questione e poi mostrare tutto il gia visto di anni di film sul genere.
Chiaramente inutile dall'inizio alla fine, sembra essere solo uno spot contro il maschilismo del Vaticano...
La reiterata necessità di sfornare horror sulle possessioni demoniache in un genere oramai troppo inflazionato fa prendere la decisione di non vedere più tali tipo di pellicole. Soliti corpi deformati con la classica scena dell'arrampicamento sui muri denotano, come in questo caso, povertà di idee e di spunti originali. Effetti speciali che non spaventano come i pochi jumpscares presenti. Non affascina neanche l'idea di una suora esorcista in un campo dove spetta solo all'uomo di combattere il maligno Brava comunque la protagonista Jacqueline Byers.
Cosa c'è di nuovo in questo film di possessione demoniaca? L'esorcista in questione è una donna. Dopo aver fatto contento il #Metoo, sono finite le novità perchè il film non offre nulla di nuovo. Al contrario, tutti i clichè sono rispettati: posseduti che smoccolano a iosa, i loro corpi snodabili, passeggiate sui muri ecc. La novità della protagonista femminile in un contesto a predominanza assoluta maschile, si vive solo nei primi momenti del film con un tentativo malriuscito di creare un approccio diverso, ma alla fin dei conti ci si indirizza sui soliti binari. Paradossalmente ho visto un effetto comico involontario tra l'approccio all'esorcismo femminile più basato sulla psicologia, insieme a quello più classico fatto di preghiere a gogo. Un film usa e getta, con una discreta prova della protagonista. per il resto nulla da segnalare.
Colpa mia che insisto nel guardare film dal tema ormai sfruttato in ogni maniera. Noioso e insignificante. Non resta nulla. Solo l'idea di aver buttato 90 minuti nel cesso.
Ultimamente sembrano tornare di moda i film sulle possessioni demoniache. Questo GLI OCCHI DEL DIAVOLO non si discosta poi molto da quello che è l'andamento classico del genere: un paio di possessioni con relativi esorcismi (o tentativi) realizzati discretamente sotto l'aspetto tensivo e visivo, una protagonista con un passato difficile e quindi tendenzialmente esposta alle attenzioni di lucifero e una serie di eventi che cercano di portare lo spettatore su un livello di attenzione sufficiente per non annoiarlo. Il tentativo riesce in parte, visto che l'andamento generale del film è abbastanza teso. Purtroppo l'ultima mezz'ora appare troppo vogliosa di caricare a pallettoni una sceneggiatura che tende a scemare con un twist tanto forzato quanto prevedibile. E a poco servono gli inserti psicologici mescolati con spiritualità e flashbacks, dato che il tutto finisce con l'essere ordinario ed enfatizzato allo stesso tempo. Si guarda e lo si dimentica in fretta.